18-06-2023, 03:52 PM
Sarah Mendel
Augmented Human
La particolare fisiologia di Saff le consentiva addirittura di parlare sott'acqua nonostante la pressione senza perdere quantità rilevanti di ossigeno ma, ovviamente, nessuno dei tre compagni di equipaggio che nuotavano con lei avrebbe potuto risponderle.
Se Paris o Oyuro ci avessero provato, infatti, la pressione avrebbe spremuto fuori dai loro polmoni il già poco ossigeno che potevano trattenere e Sarah - oltre a questo dettaglio tecnico - aveva ormai perso i sensi.
Così l'unica risposta che le sue parole ottennero fu il pigolio di Cippy - una sequenza di suoni in codice binario, aveva assicurato la sua creatrice - che benché chiaramente preoccupato era estremamente difficile da comprendere per chi non fosse esperto di programmazione e dotato di ottimo orecchio.
Ad ogni modo la dottoressa si lanciò ad ampie falcate verso l'informatica, ricevendo diverse punture di medusa nel tentativo di soccorrerla. Si trattava certo di ologrammi - finzioni, come tutti sapevano - ma il dolore che esse producevano era notevole e, certamente difficilmente sopportabile per persone dotate di una costituzione inferiore a quella della Zaldan.
Sì, quelle meduse - tra le più letali, sulla Terra - erano una brutta bestia (letteralmente) e trovarsi in mezzo ad un branco di esse era un buon modo per morire affogati.
Fortunatamente Cippy continuava a nuotare attorno alle due donne tenendo lontane la maggior parte delle bestie ed il Comandante yebbe una idea estremamente intelligente, andando a strappare dal veliero Borg un pezzo di vela che utilizzò come protezione per tutti loro.
Anche l'ufficiale della Sicurezza tentò di imitarlo, ma quando diede uno strattone ad un pezzo della velatura fluttuante un campo di forza verde la avvolse, rendendogli impossibile procedere.
Oyuro nuotò allora verso Paris e Saff, aiutandoli a nuotare verso il condotto dove avrebbero trovato la loro salvezza. Erano a meno di cinque metri, quando un raggio rosso illuminò l'acqua avanti a loro.
Guardando indietro, i tre avrebbero tranquillamente potuto notare uno squalo che cercava di raggiungerli. Uno squalo il cui volto era per metà ricoperto da una placca di metallo nero, dalla quale spuntava il sensore di puntamento il cui raggio li stava illuminando.
Incitati dal pigolio terrorizzato di Cippy e sospinti dai suoi repulsori antigravitazionali, i tre (con la scienziata svenuta a carico) nuotarono rapidi verso la salvezza, letteralmente rotolando nel tubo di Jeffries ed affrettandosi ad allontanarsi dall'acqua non appena furono tornati nei condotti di manutenzione.
Ciò fu una buona mossa. Perché l'enorme squalo Borg si lanciò con forza verso di loro, emergendo a sua volta con tutto il muso nel condotto prima che il mastodontico corpo si incastrasse nello stretto passaggio, bloccandolo letteralmente a metà tra due mondi.
La bestia si agitò per parecchi secondi, dopodiché la sua fisiologia ebbe la meglio e, lentamente, smise di muoversi soffocando in un ambiente nel quale non poteva respirare.
Nel frattempo Saff si era avvicinata a Sarah, ancora svenuta, studiandone le condizioni con l'occhio clinico dell'Ufficiale medico, abituato a mille emergenze.
Le bruciature sulla pelle pallida della scienziata erano il minore dei problemi poichè la Zaldan sapeva che la donna, nonostante non fosse di costituzione solida, aveva un metabolismo estremamente accelerato che le avrebbe consentito di guarire perfettamente ed in fretta da tali ferite.
Il problema immediato era che la donna era svenuta e non respirava, complice probabilmente l'acqua ingurgitata che doveva essere scesa fin nei polmoni. Il cuore ancora batteva, ma era necessario procedere ad una manovra atta a disostruire le vie aeree superiori, liberando al contempo i polmoni dall'acqua presumibilmente ingurgitata.
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