19-06-2023, 08:04 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19-06-2023, 08:05 PM da 1701E.)
Rekon
Tellarite
Mentre finiva di saldare un controllo di assetto che non facesse rimpiangere troppo l'asse za di un giroscopio, Rekon ascoltò le parole degli occupanti della navetta, dedicandovi tutta l'attenzione che potrebbe sottrarre a quel complesso lavoro di arrabattanento senza rischiare che la navetta si schiantasse appena decollata, o di attaccare anche le tozze dita pelose al condotto odn appena creato.
Annuì al rapporto di Haruka, borbottando un laconico "Mi pare un bel posto per impostare una rotta, ma eviterei di andarci diretto o i nostri amici coi lanciagranate sapranno dove cercarci. Programmiamo una rotta parabolica che finga di portarci nello spazio, quindi appena siamo sopra le nuvole e lontano dalla.loro vista riscendiamo dal vostro Capitano..."
Non si era nemmeno accorto di essere passato dal dare suggerimenti al dare ordini, ma d'altra parte era un ufficiale superiore della Flotta con oltre trent'anni di esperienza, anche se non in quel periodo temporale, quindi le vecchie abitudini erano rapidamente riemerse non appena si era trovato in una situazione familiare.
Evitando di soffermarsi sul fatto che fosse quantomeno esecrabile che considerasse familiare la situazione di farsi tirare addosso granate al plasma, il porcino ingegnere ascoltò il commento di McCoy per poi rispondergli "Quando il suo capitano tirerà fuori quella bottiglia di Brandy se vuole ci scambieremo storie di guerra, brindando agli amici morti nella maniera più idiota che ci possa essere, Dottore. Per adesso cerchiamo di focalizzare l'obiettivo sul tornare tutti sani e salvi in un posto dove non ci sparino addosso, che ne pensa?"
Non voleva imporsi sull'Ufficiale medico capo della nave, poiché sapeva che un simile contrasto avrebbe generato dubbi e titubanze nell'equipaggio, rischiando di renderlo incapace di agire per il meglio in quel momento difficile. Per questo evitò di discutere ulteriormente mentre l'umano tentava di contattare Kirk e si concentrò invece sulle parole di Carol.
Riportare la vita su un pianeta dormiente, eh? ripeté, non tanto perché non avesse sentito bene, quanto perché quelle parole gli avevano portato alla memoria i dati che aveva letto su un vecchio progetto, uno che era stato a lungo secretato e la cui relazione preliminare iniziava esattamente così. Uno che lui e la sua équipe avevano visto quando avevano effettuato alcuni studi preliminari per capire se fosse possibile impiegare derivati della Protomateria per l'alimentazione di nuovi sistemi propulsivi. Uno che non era finito benissimo, a quel che ricordava...
"Come hai detto di chiamarti, ragazza?" domandò, nonostante fosse piuttosto certo della risposta che avrebbe ricevuto. Quando la ragazza si identificò, sbuffò e rispose "Beh, cerca di non fossilizzati solo su quello, signorina Marcus. È bello avere un progetto, ma non dimenticare il resto della tua vita..."
Era un consiglio forse paternalistico, ma sincero. E, guardando l'Ingegnere oltre l'aspetto porcino e scontroso, forse Carol avrebbe visto per un istante quello che era: un vecchio con parecchie - forse troppe - esperienze sulle spalle e più nessuno a cui trasmetterle.
Ma non vi sarebbe stato tempo per approfondire, perché il Capitano aveva risposto e dato ordini precisi per un rendez vous. Ordini che il Tellarite non amava particolarmente, ma che riconosceva come tali.
Con un grugnito rotolò sul ventre abbondante ed allungò la zampa verso i giovani ufficiali che lo circondavano affinché gli dessero una mano a tirarsi su da terra quindi, a voce abbastanza alta da farsi sentire da Kirk - e probabilmente anche su Tellar ed al Quartier Generale della Flotta Stellare a San Francisco - rispose "Certo, voleremo alla massima velocità, bassi appena sopra le chiome degli alberi, con il giroscopio scassato e gli stabilizzatori in modalità manuale...che ci vuole...?"
Quindi, notando gli sguardi perplessi dei membri dell'equipaggio abbaiò "Beh, che diavolo aspettate, un invito scritto? Muovetevi, balbettante bambocciona banda di babbuini! Il vostro Capitano ci aspetta tra dieci minuti, quindi per fare le cose per bene saremmo dovuti partire cinque minuti fa!"
Quindi, sedendosi ai controlli secondari, disse "Diamoci una mossa. Io controllerò e regolerò manualmente gli stabilizzatori, quindi qualcuno si sieda al volante e porti questa carretta sopra le nuvole, poi faremo una bella picchiata oltre la montagna e volo radente fino a destinazione. Dottore, Haruka...voi piantate gli occhi sui sensori per tenere d'occhio la posizione del Capitano. Tu, ragazza..."
Senza smettere di digitare sulla consolle si rivolse a Carol stavolta, mentre i motori cominciavano a rumoreggiare "Tu sarai i miei occhi dietro la testa, dato che non ce li ho, e controllerai i circuiti della sonda per accertarti che i suoi processori non si sovraccarichino. Muoversi, che quando i Capitani dicono dieci minuti, in realtà intendono sì e no cinque...!"
E - con un fragore assordante, parecchi scossoni e bestemmie talmente colorite che il traduttore universale si rifiutò di riportare in Standard - la navetta decollò pronta per cacciarsi in nuovi, mirabolanti, pericoli.