05-07-2023, 02:21 PM
Sarah Mendel
Augmented Human
No, decisamente non se lo aspettava che le faucie del Drago fossero così rapide e precise al punto da riuscire ad afferrare un oggetto piccolo come la lancia scagliata da T’val e ributtarla indietro prima di venire folgorato…
Era una bestia decisamente pericolosa e – tutto sommato – affascinante. Se fosse sopravvissuta a tutto questo, Sarah si ripromise di tornare sul ponte ologrammi per cercare quel programma e scoprire di cosa parlasse, ma quello non era il momento.
Mentre una scarica elettrica centrava il punto in cui fino a pochi secondi prima si trovava la Dottoressa Saff, rischiando di folgorarla se non si fosse mossa rapidamente, l’enorme bestia soffiò una vampata più potente delle precedenti, fondendo lo scafo in tritanio della Sala Macchine ed esponendola a…
Beh, alla spiaggia che si trovava fuori dall’astronave, a quanto pareva…
Gli avvisi del computer sull’imminente frattura del nucleo di curvatura risuonavano sempre più insistenti, tanto che Sarah si sarebbe anche rimessa a lavorare sui controlli di emergenza se – in quel preciso momento – una torma di Borg in completo hawaiano non si fosse introdotta in sala macchie.
Alcuni di loro semplicemente entrarono dallo squarcio nel muro, mentre altri si materializzarono sul posto con il solito sfavillio verde del loro peculiare sistema di teletrasporto.
Come giustamente fece notare Paris, però, i Borg non sembravano avercela con loro e, anzi, tendevano ad ignorare l’equipaggio della Voyager e quanto riguardava la simulazione della nave di Classe California in generale, preferendo concentrarsi sull’enorme Drago il quale, vedendosi d’improvviso circondato, cominciò ad arrostirli con le proprie fiammate e a farli a pezzi con gli artigli.
Dopo un paio di colpi gli scudi personali Borg parvero adattarsi, rendendoli in grado di sopportare – almeno parzialmente – le potenti fiammate della bestia, ma altro discorso era quello relativo ai suoi colpi fisici. Come l’equipaggio federale sapeva, infatti, attacchi contundenti ed armi bianche eludevano la difesa dei Droni, e la bestia era un enorme mostro dotato di artigli grandi come lance e zanne affilate come spade…
Sarah guardò un momento fuori dal buco fatto dalla fiammata e, notando il Chiringuito vicino al quale si erano materializzati all’inizio completamente incenerito, rispose alla domanda del Primo Ufficiale [Ù]Signore, apparentemente le simulazioni non interagiscono tra loro fintanto che non avvengono interazioni casuali. In questo caso la fiammata ha accidentalmente distrutto la postazione di rigenerazione Borg sulla spiaggia, rendendoli consapevoli della presenza del Drago. E i borg hanno reagito come reagiscono a qualsiasi minaccia, procedendo ad assimilarla…[/b]
Mentre parlava cominciò nuovamente a lavorare al computer…ora che aveva compreso come operasse il disallineamento del computer sembrava riuscire a muoversi tra le schermate, ma un conto era capire cosa stesse succedendo ed un altro riuscire a disinnescare un nucleo di Curvatura. Ad un certo punto, però, ebbe una idea…
Cercando di tenersi al riparo raggiunse Paris vicino alla Fatina Olografica di Emergenza e si rivolse a lei, dicendo ”hem…mi scusi…potrebbe aiutarmi? E’ una emergenza…”
”Precisare la natura dell’emergenza medica” rispose l’inquietante creatura, avvicinandosi maggiormente alla ragazza dai capelli rossi, ma continuando a tenere d’occhio Paris, mentre svolazzava loro intorno.
Sarah fece un respiro profondo e spiegò ”Tutto il suo equipaggio sta per essere cancellato da una enorme detonazione di antimateria, avviatasi dal Nucleo a Curvatura. Il solo modo per salvarlo è informare un Drone Borg che l’intermix deve essere portato a 1.43…
Il Medico/Fatina parve molto offeso a quelle parole, tanto che le rispose ”io sono un medico, non un portalettere! E poi non ci sono Droni Borg qui…”
”Ha ragione, naturalmente…” rispose la ragazza, cercando di fare la faccia più contrita possibile ”ma la sua programmazione prioritaria è salvare vite umane, e l’intero equipaggio di questa nave morirà se lei non farà quel che le ho detto…”
La fatina ci pensò un momento, dopodiché affermò in tono più pacato ”Anche se volessi assecondarla, non ci sono Droni Borg qui…”
Questo era piuttosto ovvio, si disse Sarah…il programma Borg e quello della nave di classe California non avevano ancora interagito tra loro, dunque il MOE non vedeva i Droni impiegati a tentare di assimilare il Drago, il quale si stava difendendo con le zanne e con gli artigli, sferrando anche ampie spazzate di coda e botte con le ali, falciando plotoni interi di alieni cibernetici con la propria enorme forza.
Fortunatamente era un problema da poco. Un Drone era appena caduto di fianco a loro e la ragazza indicò al MOE nella sua direzione ”Ecco, guardi, ce n’è uno…”
L’ologramma svolazzante si volse a guardare quello che per lui era il nulla e l’informatica fu lesta a lanciarsi contro di lui, colpendolo e facendolo cadere esattamente addosso al Borg.
Drone e Ologramma rotolarono lungo un cumulo di monete mentre anche la Rossa scienziata finiva col sedere per terra, dopodiché sia lei che Paris videro il MOE parlare alla creatura cibernetica e quest’ultima guardarsi attorno, come se per la prima volta stesse notando la sala macchine in cui si trovavano.
”I Borg ragionano per priorità, signore…” spiegò rapida Sarah, mentre parte dei Droni presenti improvvisamente lasciava in pace il Drago e si lanciava sul Nucleo di Curvatura incurante della bestia l’esplosione del Nucleo è un pericolo immediato, quindi lo disinnescheranno. Io non posso farlo con i problemi che ha il computer, ma loro dovrebbero riuscire ad assimilarlo rapidamente e risolvere lo squilibrio. Poi si dedicheranno al Drago e infine ad assimilare questa nave…ma se continuiamo a lasciarli in pace, non dovrebbero prendersela anche con noi...”
In quel momento il Drago spalancò le enormi ali, cercando di prendere il volo probabilmente per allontanarsi dal continuo assalto dei Droni e Sarah concluse ”Credo davvero sarebbe un buon momento per liberare il Capo Klo’ph e svignarcela… magari approfittandone per recuperare un paio di tricoder dagli armadietti ingegneristici di questa simulazione…”