11-07-2023, 09:12 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-07-2023, 09:33 PM da T'Dal.)
I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!
Leonard McCoy Umano
Mentre la nave veniva colpita da un'altra scarica di disgregatore, osservai il Tellarite, il quale si stava lamentando e pensai per un istante che a quanto pare, lamentarsi era un’arte che trascendeva le specialità: andava dalla medicina all’ingegneria. Era evidente che il povero Rekon non aveva molte opzioni a disposizione per far fronte alla situazione e l’equipaggio che si era trovato a gestire era molto variegato. Quando il Tellarite mi chiese era stato chiaro, intuii la gravità della situazione, annuì seriamente. Era il momento di agire, e se Rekon gli aveva chiesto di supportarlo, c'era una buona ragione. «Chiarissimo.» dissi seriamente.
Rekon diede i suoi ordini all’equipaggio e potevo sentire l'urgenza nella sua voce e il senso di responsabilità che trasmetteva. Era un momento in cui l'equipaggio doveva fidarsi l'uno dell'altro e fare affidamento sulle proprie competenze, nonché agli ordini che aveva dato Rekon.
Le azioni dell'equipaggio si susseguirono rapidamente, con Rekon che dirigeva le operazioni con precisione.
Quando le due navette si scontrarono, mi aggrappai a quello che potevo, cercando di mantenere l’equilibrio, ma presi un brutto colpo ad un braccio. Poi tutto si placò e mi dissi che eravamo sopravvissuti, almeno per il momento. Dovevamo rimanere concentrati, perché sapevamo che la battaglia non era ancora finita.
"Dannazione, dov'è finito il mio ipospray? Oh, eccolo!” pensai, trascinandomi verso l’ipospray che era finito a terra, cercando di non cadere nella confusione che ci circondava. Le mie mani tremavano leggermente, ma riuscii comunque ad iniettare un analgesico nella mia gamba.
Raggiunsi Haruka, la ragazza sembrava quella che aveva più bisogno di aiuto da parte mia sul momento. Non avevo più il mio tricorder medico, dannazione a me che me ne ero separato prima, ma da una mia analisi preliminare doveva essere solo svenuta. Presi dal mio kit ciò che serviva e mentre mi prendevo cura di Haruka, non potevo fare a meno di pensare a quanto fossi orgoglioso dell'equipaggio. Avevano dimostrato coraggio e determinazione, superando le aspettative e lottando insieme per sopravvivere e ne avrei sicuramente parlato con Jim.
Rekon diede i suoi ordini all’equipaggio e potevo sentire l'urgenza nella sua voce e il senso di responsabilità che trasmetteva. Era un momento in cui l'equipaggio doveva fidarsi l'uno dell'altro e fare affidamento sulle proprie competenze, nonché agli ordini che aveva dato Rekon.
Le azioni dell'equipaggio si susseguirono rapidamente, con Rekon che dirigeva le operazioni con precisione.
Quando le due navette si scontrarono, mi aggrappai a quello che potevo, cercando di mantenere l’equilibrio, ma presi un brutto colpo ad un braccio. Poi tutto si placò e mi dissi che eravamo sopravvissuti, almeno per il momento. Dovevamo rimanere concentrati, perché sapevamo che la battaglia non era ancora finita.
"Dannazione, dov'è finito il mio ipospray? Oh, eccolo!” pensai, trascinandomi verso l’ipospray che era finito a terra, cercando di non cadere nella confusione che ci circondava. Le mie mani tremavano leggermente, ma riuscii comunque ad iniettare un analgesico nella mia gamba.
Raggiunsi Haruka, la ragazza sembrava quella che aveva più bisogno di aiuto da parte mia sul momento. Non avevo più il mio tricorder medico, dannazione a me che me ne ero separato prima, ma da una mia analisi preliminare doveva essere solo svenuta. Presi dal mio kit ciò che serviva e mentre mi prendevo cura di Haruka, non potevo fare a meno di pensare a quanto fossi orgoglioso dell'equipaggio. Avevano dimostrato coraggio e determinazione, superando le aspettative e lottando insieme per sopravvivere e ne avrei sicuramente parlato con Jim.