11-08-2023, 07:41 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-08-2023, 07:42 PM da T'Dal.)
It's nice to have a family.
Carol Marcus Umana
"Meno male che ho le mani per far altro oltre a svitare bulloni" pensai con ironia, osservando le azioni di Rekon, cercando di non andare in panico.
"Ora è chiaro, se sono romulani è davvero difficile integrare le due cose." riflettevo; per poi avvicinarmi curiosamente a Rekon quando quest'ultimo si concentrò su un particolare portello di manutenzione, perché volevo vedere e capire cosa aveva attirato la sua attenzione. Mentre osservava il nucleo energetico della navetta, fu colta da una sensazione di sorpresa e meraviglia. «Non ho mai visto nulla di simile.» ammisi, guardando le bolle traslucide e il vuoto al centro del campo magnetico. Sembrava quasi che stiano utilizzando una sorta di... materia oscura o antimateria altamente focalizzata. Era affascinante e, allo stesso tempo, inquietante.
Trasalii alla richiesta di Rekon riguardo alla data stellare esatta. «Siamo nel 2272. Qualcosa non va?» chiesi, temendo quasi la risposta, per poi dare la data stellare precisa. In realtà avevo la sensazione che fosse una tecnologia molto avanzata per il periodo in cui ci troviamo, come se stessimo vedendo un frammento del futuro in mezzo al presente, ma forse ero io che mi immaginavo le cose.
Quando Rekon attivò il segnale di disturbo delle comunicazioni e il campo di occultamento, capii che stavamo adottando un approccio furtivo e cauto per evitare di essere rilevati dai Romulani. L'atmosfera iniziava a cambiare, e la serietà delle azioni di Rekon suggeriva che c'era molto di più in gioco di quanto si potesse inizialmente immaginare.
«D'accordo.» risposi con fermezza, mentre mi mettevo all'opera per aiutare gli altri a portare l'ufficiale ferito a bordo e il piano di Rekon per il recupero e il ritorno a bordo prendeva forma. Avevo familiarità con i protocolli di primo soccorso e mi assicurai che l'ufficiale fosse posizionato comodamente e in sicurezza, affidandolo poi alle cure di McCoy, che era insolitamente quieto.
«Pronti a decollare, Rekon.» dissi, attivando la sequenza di autodistruzione della navetta dell'Enterprise come indicato. Avevo piena fiducia nelle capacità dell'ingegnere Tellarite e nella sua determinazione nel portare a termine questa situazione in cui ci trovavamo.
La mia mente era piena di domande e ipotesi, ma avrei fatto un sacco di domande.... più tardi.
"Ora è chiaro, se sono romulani è davvero difficile integrare le due cose." riflettevo; per poi avvicinarmi curiosamente a Rekon quando quest'ultimo si concentrò su un particolare portello di manutenzione, perché volevo vedere e capire cosa aveva attirato la sua attenzione. Mentre osservava il nucleo energetico della navetta, fu colta da una sensazione di sorpresa e meraviglia. «Non ho mai visto nulla di simile.» ammisi, guardando le bolle traslucide e il vuoto al centro del campo magnetico. Sembrava quasi che stiano utilizzando una sorta di... materia oscura o antimateria altamente focalizzata. Era affascinante e, allo stesso tempo, inquietante.
Trasalii alla richiesta di Rekon riguardo alla data stellare esatta. «Siamo nel 2272. Qualcosa non va?» chiesi, temendo quasi la risposta, per poi dare la data stellare precisa. In realtà avevo la sensazione che fosse una tecnologia molto avanzata per il periodo in cui ci troviamo, come se stessimo vedendo un frammento del futuro in mezzo al presente, ma forse ero io che mi immaginavo le cose.
Quando Rekon attivò il segnale di disturbo delle comunicazioni e il campo di occultamento, capii che stavamo adottando un approccio furtivo e cauto per evitare di essere rilevati dai Romulani. L'atmosfera iniziava a cambiare, e la serietà delle azioni di Rekon suggeriva che c'era molto di più in gioco di quanto si potesse inizialmente immaginare.
«D'accordo.» risposi con fermezza, mentre mi mettevo all'opera per aiutare gli altri a portare l'ufficiale ferito a bordo e il piano di Rekon per il recupero e il ritorno a bordo prendeva forma. Avevo familiarità con i protocolli di primo soccorso e mi assicurai che l'ufficiale fosse posizionato comodamente e in sicurezza, affidandolo poi alle cure di McCoy, che era insolitamente quieto.
«Pronti a decollare, Rekon.» dissi, attivando la sequenza di autodistruzione della navetta dell'Enterprise come indicato. Avevo piena fiducia nelle capacità dell'ingegnere Tellarite e nella sua determinazione nel portare a termine questa situazione in cui ci trovavamo.
La mia mente era piena di domande e ipotesi, ma avrei fatto un sacco di domande.... più tardi.