05-09-2023, 03:00 PM
Erica Ortegas
Umana
Erica faceva parecchia fatica ad inquadrare il modo di ragionare del Comandante Pelia e, ad essere onesti, era da quando la Lanthanitiana era salita a bordo che la studiava con una certa curiosità: in qualche modo la donna sembrava perennemente in un mondo tutto suo, coesistente con quello in cui vivevano loro ma parallelo ad esso. Forse a causa della sua abnormemente lunga prospettiva di vita non dava alle cose lo stesso grado di importanza che gli davano gli altri e – salvo in situazioni di particolare serietà ed importanza – sembrava perennemente intenta a giocare o scherzare.
Anche adesso Ortegas era quasi certa che la donna stesse mentendo, nascondendo loro le informazioni che aveva per un qualche suo gioco o personale divertimento. Se si fosse trattato di un argomento di scommessa, la ragazza avrebbe scommesso che il biondo ingegnere sapeva qualcosa sulla posizione della bambina Cardassiana e – in tutta sincerità – il modo in cui aveva nascosto immediatamente alla vista quello strano braccialetto era un possibile indizio di colpevolezza.
Non si poteva però accusare un Ufficiale Superiore per un semplice sospetto, no? Anche perché – in tutta sincerità – Pelia era un bravo ingegnere e le piaceva come il motere faceva le fusa da quando lei si occupava della Sala Macchine. Non che Hemmer non fosse un bravissimo ingegnere, capiamoci…era pure un tipo simpatico, a suo modo. Ma l’Aenar aveva una forma mentis tradizionale: con lui l’efficienza dei sistemi era sempre costante, al di sopra degli standard.
Con la bionda Pelia, invece, era sempre una sorpresa. A volte i motori sembravano quasi avere momenti di fiacca ma, ogni volta che serviva, rombavano e scalpitavano come se fossero appena stati messi a punto, con scatti di potenza anche significativamente superiori allo standard. E questa imprevedibilità ad Erica piaceva dannatamente, perché le dava la sensazione di avere a che fare con una bestia ancora un po’ selvatica, che ogni volta poteva domare con il suo sapiente tocco sul timone…
Quindi mettere nei guai il Capo Ingegnere facendola passare per bugiarda era certamente l’ultima delle cose che voleva ma, d’altro canto, la bambina andava trovata. L’Enterprise era pur sempre un grande vascello esplorativo e molte sue componenti erano pericolose, se manomesse senza cognizione di causa. Cosa sarebbe successo se la bambina si fosse avvicinata troppo ad un pannello smontato (ce n’erano sempre in giro perché – in una nave così grande – le piccole manutenzioni erano all’ordine del giorno) e avesse toccato un condotto EPS?
Per questo scelse un approccio diplomatico, agganciandosi alle ultime parole di La’an e aggiungendo un ”E, soprattutto, dobbiamo assicurarci che torni dalla delegazione prima dell’inizio degli incontri di pace. Se suo padre non fosse tranquillo di saperla al sicuro nei loro alloggi, potrebbe non essere nella giusta disposizione d’animo per negoziare un accordo che disinneschi questo conflitto tra i Trill ed i Cardassiani, no?”
E, a prescindere da quanto fosse divertente scommettere sulla prossima marachella della giovane esploratirce, nessuno di loro voleva che quella piccola scaramuccia si trasformasse in una crisi militare che coinvolgeva una regione di spazio a meno di tre parsec dallo spazio della Federazione ed un pianeta alleato, no?