05-09-2023, 09:01 PM
I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!
Leonard McCoy Umano
Risposi al tono scherzoso e al sorriso di Rekon con uno sguardo compiaciuto. Avevo riconosciuto in lui un'anima affabile, nonostante la dura scorza da Tellarite. Era sorprendente come l'umorismo potesse diventare un baluardo contro le difficoltà della vita, un modo per tenere a bada i brutti pensieri. Ero quasi certo che quella risata fosse genuina, e aveva un effetto contagioso su di me.
La sua pacca sulla spalla era decisa e confesso che mi aveva fatto sobbalzare un po'. Quel corpo tozzo e fortemente rammendato nascondeva ancora una notevole forza. Le sue parole sul MOE e dei miei colleghi mi fecero sorridere. Avevo sempre sostenuto che il buon umore e la prospettiva positiva erano spesso più efficaci delle medicine, ma sembrava i miei colleghi medici del futuro non la pensassero come me, non tutti per lo meno. «Non so cosa sia un MOE, ma so cosa intendi. Ho avuto le mie dispute con colleghi testardi anch'io e talvolta per gli stessi motivi; ma sai, la testardaggine fa parte del nostro mestiere. A volte crediamo di sapere la soluzione, ma talvolta non ci avviciniamo nemmeno.»
La sua menzione degli ingegneri mi fece ridere. «Ah, gli ingegneri! Possono essere molto testardi, forse esattamente come i medici, ma sono anche coloro che mantengono queste navi funzionanti. È una professione difficile, ma qualcuno deve farla e vale per entrambe le professioni» dissi allegro.
Quando Rekon mi faceva cenno di precederlo, gli feci cenno di seguirmi, per andare nella parte dell'infermeria dove tenevo l'alcool. Era evidente che Rekon apprezzava una buona conversazione senza le distrazioni delle bevande sintalcoliche. La sua voglia di discutere, di confrontarsi verbalmente, era un tratto che mi sembrava familiare. Era come se avessimo entrambi uno spirito da... polemisti.
Mentre facevo strada a Rekon fuori dall'infermeria, riflettevo sul fatto che queste conversazioni a cuore aperto erano qualcosa che mancava spesso nella Federazione. Eravamo diventati così aperti al dialogo e alla comprensione reciproca che a volte avevamo perso il gusto per il confronto e la discussione. Rekon, con il suo spirito combattivo, sembrava portare un po' di quella vecchia scuola a bordo dell'Enterprise.
«Sono sicuro che Jim sarebbe felice di unirsi a noi per un bicchierino se ha un attimo di tempo; senza contare che ha già un amico brontolone ed è nientemeno che il sottoscritto. È un tipo straordinario, e sono sicuro che apprezzerebbe la tua compagnia..» dissi con un sorriso, per poi avvicinarmi al comunicatore da parete.
«Jim, qui McCoy. Stavo parlando con Rekon, il nostro ospite Tellarite. Abbiamo pensato che potrebbe essere una buona idea condividere un bicchierino e una chiacchierata. Che ne dici? Ti unisci a noi?» chiesi per poi tornare a guardare il nostro ospite.
Quando parlò del Capitano Kirk, il mio sguardo si illuminò. Era chiaro che il tellarite avesse un'opinione positiva su di lui. «Il Capitano Kirk è un uomo straordinario, Giovane, sì, ma con un carisma e una determinazione fuori dal comune. È un leader nato, capace di prendere decisioni rapide e coraggiose, anche se talvolta io e Spock non siamo esattamente concordi con il suo modo di agire, ma onestamente sono contento di servire sotto di lui.» risposi con orgoglio
Ricordai le molte volte in cui ero stato al suo fianco in situazioni difficili e come aveva sempre trovato un modo per superarle. «E sì, ha sicuramente una personalità forte, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ma è anche un uomo di grande compassione e umanità. Si preoccupa sinceramente per il suo equipaggio e farebbe qualsiasi cosa per proteggerli.»
Poi mi fermai un attimo e gli sorrisi. «E sì, a volte può essere piuttosto... impulsivo, ma è proprio quello che lo rende così affascinante. Nonostante la sua giovane età, ha un talento naturale per risolvere le situazioni complesse e per vedere le opportunità dove gli altri vedono solo ostacoli.»
Continuammo a camminare, e la conversazione fluiva con naturalezza. Era un piacere parlare con Rekon, un uomo che apprezzava una buona discussione tanto quanto me. Mentre ci dirigevamo verso il luogo in cui avremmo condiviso una bevanda e qualche altra chiacchierata, riflettevo su come la diversità delle esperienze e delle prospettive potesse arricchire la nostra comprensione del mondo e dell'universo che ci circondava. Era una notte insolita, ma mi stavo godendo ogni istante di questa conversazione inaspettata con un vecchio e saggio Tellarite.
La sua pacca sulla spalla era decisa e confesso che mi aveva fatto sobbalzare un po'. Quel corpo tozzo e fortemente rammendato nascondeva ancora una notevole forza. Le sue parole sul MOE e dei miei colleghi mi fecero sorridere. Avevo sempre sostenuto che il buon umore e la prospettiva positiva erano spesso più efficaci delle medicine, ma sembrava i miei colleghi medici del futuro non la pensassero come me, non tutti per lo meno. «Non so cosa sia un MOE, ma so cosa intendi. Ho avuto le mie dispute con colleghi testardi anch'io e talvolta per gli stessi motivi; ma sai, la testardaggine fa parte del nostro mestiere. A volte crediamo di sapere la soluzione, ma talvolta non ci avviciniamo nemmeno.»
La sua menzione degli ingegneri mi fece ridere. «Ah, gli ingegneri! Possono essere molto testardi, forse esattamente come i medici, ma sono anche coloro che mantengono queste navi funzionanti. È una professione difficile, ma qualcuno deve farla e vale per entrambe le professioni» dissi allegro.
Quando Rekon mi faceva cenno di precederlo, gli feci cenno di seguirmi, per andare nella parte dell'infermeria dove tenevo l'alcool. Era evidente che Rekon apprezzava una buona conversazione senza le distrazioni delle bevande sintalcoliche. La sua voglia di discutere, di confrontarsi verbalmente, era un tratto che mi sembrava familiare. Era come se avessimo entrambi uno spirito da... polemisti.
Mentre facevo strada a Rekon fuori dall'infermeria, riflettevo sul fatto che queste conversazioni a cuore aperto erano qualcosa che mancava spesso nella Federazione. Eravamo diventati così aperti al dialogo e alla comprensione reciproca che a volte avevamo perso il gusto per il confronto e la discussione. Rekon, con il suo spirito combattivo, sembrava portare un po' di quella vecchia scuola a bordo dell'Enterprise.
«Sono sicuro che Jim sarebbe felice di unirsi a noi per un bicchierino se ha un attimo di tempo; senza contare che ha già un amico brontolone ed è nientemeno che il sottoscritto. È un tipo straordinario, e sono sicuro che apprezzerebbe la tua compagnia..» dissi con un sorriso, per poi avvicinarmi al comunicatore da parete.
«Jim, qui McCoy. Stavo parlando con Rekon, il nostro ospite Tellarite. Abbiamo pensato che potrebbe essere una buona idea condividere un bicchierino e una chiacchierata. Che ne dici? Ti unisci a noi?» chiesi per poi tornare a guardare il nostro ospite.
Quando parlò del Capitano Kirk, il mio sguardo si illuminò. Era chiaro che il tellarite avesse un'opinione positiva su di lui. «Il Capitano Kirk è un uomo straordinario, Giovane, sì, ma con un carisma e una determinazione fuori dal comune. È un leader nato, capace di prendere decisioni rapide e coraggiose, anche se talvolta io e Spock non siamo esattamente concordi con il suo modo di agire, ma onestamente sono contento di servire sotto di lui.» risposi con orgoglio
Ricordai le molte volte in cui ero stato al suo fianco in situazioni difficili e come aveva sempre trovato un modo per superarle. «E sì, ha sicuramente una personalità forte, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ma è anche un uomo di grande compassione e umanità. Si preoccupa sinceramente per il suo equipaggio e farebbe qualsiasi cosa per proteggerli.»
Poi mi fermai un attimo e gli sorrisi. «E sì, a volte può essere piuttosto... impulsivo, ma è proprio quello che lo rende così affascinante. Nonostante la sua giovane età, ha un talento naturale per risolvere le situazioni complesse e per vedere le opportunità dove gli altri vedono solo ostacoli.»
Continuammo a camminare, e la conversazione fluiva con naturalezza. Era un piacere parlare con Rekon, un uomo che apprezzava una buona discussione tanto quanto me. Mentre ci dirigevamo verso il luogo in cui avremmo condiviso una bevanda e qualche altra chiacchierata, riflettevo su come la diversità delle esperienze e delle prospettive potesse arricchire la nostra comprensione del mondo e dell'universo che ci circondava. Era una notte insolita, ma mi stavo godendo ogni istante di questa conversazione inaspettata con un vecchio e saggio Tellarite.
@@Les non so se vuoi unirti anche tu alla fine