10-09-2023, 08:32 PM
The trial never ends
Maec S'Lhoell Romulano
Incrociò con sufficienza lo sguardo omicida rivolto alla sua persona e accennò un mezzo sorriso ferino. Sembrava estremamente divertito dal loro comportamento e al tempo stesso si sentiva perfettamente al sicuro e a suo agio. Non disse nulla e lasciò che litigassero tra loro, seguendo le loro le loro parole con la stessa espressione che avrebbe avuto guardando un gruppo di animali nel loro habitat naturale durante una peculiare interazione vagamente umanizzata.
Era a questo che stava pensando quando Korinna si girò verso di loro e colto di sorpresa non riuscì a bloccare immediatamente la sua intrusione.
Come presagito, la sua mente sarebbe stata per lei un luogo molto inospitale in cui provare a entrare. Fu come ritrovarsi al centro di una stanza buia, con una voce fuori campo che sussurrava commenti nella criptica lingua rimulana, lì dove non c'era nessun traduttore ad aiutarla. Le parole erano indecifrabili ma il tono era inequivocabilmente piacevolmente sorpreso, divertito e sprezzante mentre contemplava l'immagine dei Klingon che litigavano. Il suo senso di superiorità nei loro confronti era lapalissiano, non li reputava minimamente degni di attenzione. Provava repulsione per loro e i suoi sensi potenziati gli permettevano di percepire chiaramente il loro odore, che sembrava reputare estremamente sgradevole.
Di tanto in tanto occhieggiava verso la donna romulana accanto a lui e Korinna percepì l'urgenza di parlarle in privato di qualcosa di importante. Non una cosa personale, a giudicare dallo scarso coinvolgimento emotivo, ma molto impellente. Le emozioni che provava osservando e ascoltando la bionda erano di soddisfazione e approvazione per il suo comportamento. A pelle, sembrava che gli piacesse, forse la trovava anche attraente, ma al momento erano sensazioni estremamente marginali e ben confinate.
Era ben addestrato. I suoi pensieri non vagavano e mettevano a fuoco una cosa per volta, focalizzandosi prima su quelle futili e tenendo volutamente lontane e sfocate le informazioni importanti. Sembrava sapere molto precisamente come funzionasse un'intrusione mentale, forse era un telepate... vedendo com'era organizzata la sua psiche, forse le sarebbe venuto il dubbio.
Ne avrebbe avuta la certezza poco dopo, quando il suo sguardo avrebbe preso un piglio metallico incrociando il suo e la sua mente si sarebbe svuotata all'improvviso di ogni pensiero o sensazione. Senza alcun preavviso, una barriera di dolore avrebbe fatto per invadere la sua mente travolgendo ancbe anche la betazoide intrusa. Il romulano si era concentrato nel modo più vivido possibile sui ricordi del suo primo addestramento per resistere alle torture e in particolare all'annegamento. L'acqua che copriva il viso e le vie aeree impedendogli di respirare normalmente e causando una sensazione di annegamento imminente... i polmoni che iniziavano a immagazzinare acqua, la tosse convulsa nel disperato tentativo di rimuoverla con il solo risultato di irritare dolorosamente la gola e far lacrimare gli occhi, il soffocamento crescente dei sensi, una paura primordiale sempre più incontrollata e la perdita di lucidità che sfociava presto nel panico e in un opprimente senso di impotenza e vulnerabilità.
"Fuori... " . L'avrebbe sentito pensare gelido, con un moto di rabbia e disprezzo crescenti causato da quello che era probabilmente per un romulano l'oltraggio supremo. Un tentativo di violare il suo più intimo santuario... la sua mente.
Era a questo che stava pensando quando Korinna si girò verso di loro e colto di sorpresa non riuscì a bloccare immediatamente la sua intrusione.
Come presagito, la sua mente sarebbe stata per lei un luogo molto inospitale in cui provare a entrare. Fu come ritrovarsi al centro di una stanza buia, con una voce fuori campo che sussurrava commenti nella criptica lingua rimulana, lì dove non c'era nessun traduttore ad aiutarla. Le parole erano indecifrabili ma il tono era inequivocabilmente piacevolmente sorpreso, divertito e sprezzante mentre contemplava l'immagine dei Klingon che litigavano. Il suo senso di superiorità nei loro confronti era lapalissiano, non li reputava minimamente degni di attenzione. Provava repulsione per loro e i suoi sensi potenziati gli permettevano di percepire chiaramente il loro odore, che sembrava reputare estremamente sgradevole.
Di tanto in tanto occhieggiava verso la donna romulana accanto a lui e Korinna percepì l'urgenza di parlarle in privato di qualcosa di importante. Non una cosa personale, a giudicare dallo scarso coinvolgimento emotivo, ma molto impellente. Le emozioni che provava osservando e ascoltando la bionda erano di soddisfazione e approvazione per il suo comportamento. A pelle, sembrava che gli piacesse, forse la trovava anche attraente, ma al momento erano sensazioni estremamente marginali e ben confinate.
Era ben addestrato. I suoi pensieri non vagavano e mettevano a fuoco una cosa per volta, focalizzandosi prima su quelle futili e tenendo volutamente lontane e sfocate le informazioni importanti. Sembrava sapere molto precisamente come funzionasse un'intrusione mentale, forse era un telepate... vedendo com'era organizzata la sua psiche, forse le sarebbe venuto il dubbio.
Ne avrebbe avuta la certezza poco dopo, quando il suo sguardo avrebbe preso un piglio metallico incrociando il suo e la sua mente si sarebbe svuotata all'improvviso di ogni pensiero o sensazione. Senza alcun preavviso, una barriera di dolore avrebbe fatto per invadere la sua mente travolgendo ancbe anche la betazoide intrusa. Il romulano si era concentrato nel modo più vivido possibile sui ricordi del suo primo addestramento per resistere alle torture e in particolare all'annegamento. L'acqua che copriva il viso e le vie aeree impedendogli di respirare normalmente e causando una sensazione di annegamento imminente... i polmoni che iniziavano a immagazzinare acqua, la tosse convulsa nel disperato tentativo di rimuoverla con il solo risultato di irritare dolorosamente la gola e far lacrimare gli occhi, il soffocamento crescente dei sensi, una paura primordiale sempre più incontrollata e la perdita di lucidità che sfociava presto nel panico e in un opprimente senso di impotenza e vulnerabilità.
"Fuori... " . L'avrebbe sentito pensare gelido, con un moto di rabbia e disprezzo crescenti causato da quello che era probabilmente per un romulano l'oltraggio supremo. Un tentativo di violare il suo più intimo santuario... la sua mente.