12-09-2023, 03:03 PM
Korinna Suder
Betazoid
Nell'esatto istante in cui Korinna sfiorò la mente del romulano, capì che recuperare qualche informazione non sarebbe stato né facile, né divertente: di solito le menti degli umanoidi erano come un libro aperto per lei e la vera difficoltà consisteva nel tenere lontani i loro pensieri per poter concedere il giusto spazio alle loro parole. I pensieri dello sconosciuto, al contrario, rimanevano elusivi, come se fossero ad un passo da lei, eppure troppo lontani per poterli afferrare. Era la prima volta che le capitava di non riuscire a decifrarne il significato. Perfino le menti dei vulcaniani, con la loro elegante e rigorosa architettura, non erano tanto complesse da navigare. Certo... T'Dal e Mestral erano cari amici e nessuno dei due era infastidito dal suo contatto telepatico. Lo accettavano come un interessante costrutto culturale da studiare, non certo da allontanare... era forse la prima volta che si trovava di fronte qualcuno attivamente impegnato a tenerla alla larga dai propri pensieri. Il disprezzo, il dolore che in quella mente sembravano avvolgere ogni cosa la costringevano a concentrarsi per combattere l'istinto di allontanarsi. Solo la determinazione di mettere fine a quel gioco crudele che i due romulani stavano giocando le dava la forza di insistere per cercare di violare quella mente apparentemente impenetrabile.
Non riuscì tuttavia a cogliere molto più di qualche sensazione che avrebbe potuto cogliere anche senza le sue abilità prima che anche quelle deboli percezioni svanissero all'improvviso, sostituite dall'immagine di atroci torture, realistiche fin nei minimi dettagli. Korinna fu colta di sorpresa e si ritrovò a tossire violentemente, annaspando in cerca di aria per qualche secondo. Korinna? grugnì la Klingon in un misto di rabbia e preoccupazione: non si sarebbe sorpresa se qualcuno dei presenti avesse cercato di avvelenarli in qualche modo. Sapeva che la betazoide era la più fragile tra loro e sicuramente la prima che avrebbe manifestato i sintomi.
Sto bene... la rassicurò Korinna, rivolgendo contemporaneamente un'occhiata seccata al romulano. Contemporaneamente si avvinghiò con forza alla mente di lui, in modo che non potesse sbatterla fuori se non lacerando la sua stessa psiche. No. rispose telepaticamente ... voglio informazioni e sono disposta a fare a pezzi la sua mente per ottenerle. Che ne dice di ricominciare questa conversazione da persone civili? bluffò. Le sue abilità telepatiche erano sicuramente sufficienti per fare ciò che aveva promesso, ma le sue abilità empatiche la stavano già mettendo a dura prova: causare dolore di proposito feriva lei molto più che la vittima. Il Romulano, comunque, non era l'unico ad aver affrontato un addestramento militare e anche se quello della Flotta Stellare non era stato altrettanto rigido, Korinna poteva resistere abbastanza da rendere vagamente credibile la propria minaccia. Perché orchestrare questo attacco informatico? chiese, sapendo che se avessero voluto la tecnologia delle armi di Balduk avrebbero potuto prenderla in modo più discreto e che, allo stesso tempo, non erano realmente interessati ad un'alleanza con il pianeta: perché perdere tempo a screditare i Klingon se non li consideravano un degno avversario? Quell'intera trattativa era assai più confusa di quanto le piacesse.
Non riuscì tuttavia a cogliere molto più di qualche sensazione che avrebbe potuto cogliere anche senza le sue abilità prima che anche quelle deboli percezioni svanissero all'improvviso, sostituite dall'immagine di atroci torture, realistiche fin nei minimi dettagli. Korinna fu colta di sorpresa e si ritrovò a tossire violentemente, annaspando in cerca di aria per qualche secondo. Korinna? grugnì la Klingon in un misto di rabbia e preoccupazione: non si sarebbe sorpresa se qualcuno dei presenti avesse cercato di avvelenarli in qualche modo. Sapeva che la betazoide era la più fragile tra loro e sicuramente la prima che avrebbe manifestato i sintomi.
Sto bene... la rassicurò Korinna, rivolgendo contemporaneamente un'occhiata seccata al romulano. Contemporaneamente si avvinghiò con forza alla mente di lui, in modo che non potesse sbatterla fuori se non lacerando la sua stessa psiche. No. rispose telepaticamente ... voglio informazioni e sono disposta a fare a pezzi la sua mente per ottenerle. Che ne dice di ricominciare questa conversazione da persone civili? bluffò. Le sue abilità telepatiche erano sicuramente sufficienti per fare ciò che aveva promesso, ma le sue abilità empatiche la stavano già mettendo a dura prova: causare dolore di proposito feriva lei molto più che la vittima. Il Romulano, comunque, non era l'unico ad aver affrontato un addestramento militare e anche se quello della Flotta Stellare non era stato altrettanto rigido, Korinna poteva resistere abbastanza da rendere vagamente credibile la propria minaccia. Perché orchestrare questo attacco informatico? chiese, sapendo che se avessero voluto la tecnologia delle armi di Balduk avrebbero potuto prenderla in modo più discreto e che, allo stesso tempo, non erano realmente interessati ad un'alleanza con il pianeta: perché perdere tempo a screditare i Klingon se non li consideravano un degno avversario? Quell'intera trattativa era assai più confusa di quanto le piacesse.