28-10-2023, 10:18 PM
I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!
Leonard McCoy Umano
Quando il video mostrò la distruzione di Vulcano, Rekon espresse la sua rabbia e sconforto in modo molto visibile, per poi chiedere quanti si fossero salvati, dimostrando la sua preoccupazione per le vittime innocenti coinvolte in quell'evento catastrofico.
«Si sono salvati circa 10,000 vulcaniani, ma è stata una tragedia di proporzioni inimmaginabili. Uno dei sopravvissuti è il signor Spock; e da quello che so un altro vulcaniano, è divenuto capitano della Flotta.» risposi, cercando di dare un contegno alla mia espressione mentre comunicavo un fatto così devastante. In effetti, era un numero relativamente esiguo, considerando la vastità della popolazione vulcaniana.
Feci un mezzo sorriso quando Kirk mi richiamò con affetto: nonostante le sfide e le complicazioni che stavano affrontando, sapevo che il mio amico non si sarebbe arreso. Le parole di Kirk lo confermarono: cercò di sollevarmi il morale, sottolineando la sua determinazione a risolvere la situazione. Sorrisi apprezzando il solito e rassicurante l'ottimismo di Kirk.
«Ha ragione, Jim. Non esiste sfida che non possiamo affrontare insieme, risolveremo anche questa, come abbiamo fatto in passato.» risposi, alzando il bicchiere in un brindisi.
L'invito di Kirk a Rekon a unirsi all'equipaggio dell'Enterprise ricevette una risposta grata, ma il tellarite, con saggezza e un pizzico di autoconsapevole ironia, riconobbe che forse non era il momento giusto per diventare un pioniere nello spazio. Le parole di Rekon fecero eco in me, poiché riflettevano la mia stessa comprensione del fatto che avevamo ruoli diversi da svolgere in questa vasta galassia, ciascuno con il proprio contributo da dare e nonostante le sfide e le tragedie, l'idea di un futuro sconfinato e di scoperte ancora inimmaginabili era ciò che ci spingeva avanti.
«Si sono salvati circa 10,000 vulcaniani, ma è stata una tragedia di proporzioni inimmaginabili. Uno dei sopravvissuti è il signor Spock; e da quello che so un altro vulcaniano, è divenuto capitano della Flotta.» risposi, cercando di dare un contegno alla mia espressione mentre comunicavo un fatto così devastante. In effetti, era un numero relativamente esiguo, considerando la vastità della popolazione vulcaniana.
Feci un mezzo sorriso quando Kirk mi richiamò con affetto: nonostante le sfide e le complicazioni che stavano affrontando, sapevo che il mio amico non si sarebbe arreso. Le parole di Kirk lo confermarono: cercò di sollevarmi il morale, sottolineando la sua determinazione a risolvere la situazione. Sorrisi apprezzando il solito e rassicurante l'ottimismo di Kirk.
«Ha ragione, Jim. Non esiste sfida che non possiamo affrontare insieme, risolveremo anche questa, come abbiamo fatto in passato.» risposi, alzando il bicchiere in un brindisi.
L'invito di Kirk a Rekon a unirsi all'equipaggio dell'Enterprise ricevette una risposta grata, ma il tellarite, con saggezza e un pizzico di autoconsapevole ironia, riconobbe che forse non era il momento giusto per diventare un pioniere nello spazio. Le parole di Rekon fecero eco in me, poiché riflettevano la mia stessa comprensione del fatto che avevamo ruoli diversi da svolgere in questa vasta galassia, ciascuno con il proprio contributo da dare e nonostante le sfide e le tragedie, l'idea di un futuro sconfinato e di scoperte ancora inimmaginabili era ciò che ci spingeva avanti.