21-01-2024, 11:39 AM
Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.
James T. Kirk | Human
Jim avrebbe voluto rispondere con convinzione che non si aspettavano di trovare dati né particolarmente importanti, né segreti, ma c'era qualcosa che non quadrava in quell'intera situazione, a partire dai sistemi di sicurezza della stazione: capiva che si trattasse di un progetto all'avanguardia, ma avrebbe trovato tutta quella segretezza molto più adatta a una struttura di detenzione che a un mucchio di sonde, per quanto delicate o costose. Jo aveva probabilmente centrato ciò che si stava ostinando a non voler vedere: quella non era una semplice stazione di rilevazione.
Capitano! Forse ho trovato qualcosa! li chiamò Uhura che, insieme all'addetto alla sicurezza, si era inoltrata fino al termine del corridoio. Lì, su una delle numerose porte tutte uguali, si trovava la targhetta "elaboratore", non si trattava necessariamente di un archivio, ma tra tutte le sale che avevano oltrepassato, forse era quella che ci andava più vicino. Jim si avvicinò, aspettando che la porta si aprisse al suo arrivo, ma quella non diede alcun cenno di averne l'intenzione. Il capitano fece un passo indietro, provò ad avvicinarsi di nuovo, infine si arrese all'idea che anche quel sensore doveva essere fuori uso e si avvicinò al pannello di controllo incassato nella parete per aprirla manualmente. Fu allora che si rese conto che nemmeno il pannello funzionava come avrebbe dovuto.
Mi piacerebbe sapere cosa ha ridotto la stazione in questo stato commentò mentre apriva il pannello per poi posarlo a terra e curiosare al suo interno in cerca del meccanismo di sblocco. Gli ci volle qualche istante per raggiungerlo, poi un suono metallico annunciò che la porta era stata sganciata dal meccanismo di apertura automatico. Collignon, lei tiri di là ordinò, facendosi aiutare a forzare l'apertura della porta il tanto necessario per poter passare agevolmente.
All'interno la stanza era piuttosto spoglia, eccezion fatta per il grosso elaboratore al suo interno. Questa volta la luce si accese immediatamente al loro passaggio ed i pannelli di elaborazione illuminati indicavano che, qualunque cosa avesse colpito il resto della stazione, sembrava aver risparmiato almeno quella stanza. Jim si guardò attorno, studiando in silenzio le varie componenti dell'elaboratore. Stiamo cercando... iniziò quando un suono ritmico ed acuto rimbombò per qualche istante lungo il corridoio. Vado a controllare? propose il giovane ufficiale della sicurezza, ottenendo un cenno di assenso da parte di Jim, che subito continuò in direzione di Uhura ... stiamo cercando il codice degli scudi della stazione... o quantomeno un modo per disabilitarli temporaneamente annunciò, tamburellando su uno dei terminali per vedere se era in grado di accedere a qualche informazione utile.
Capitano! Forse ho trovato qualcosa! li chiamò Uhura che, insieme all'addetto alla sicurezza, si era inoltrata fino al termine del corridoio. Lì, su una delle numerose porte tutte uguali, si trovava la targhetta "elaboratore", non si trattava necessariamente di un archivio, ma tra tutte le sale che avevano oltrepassato, forse era quella che ci andava più vicino. Jim si avvicinò, aspettando che la porta si aprisse al suo arrivo, ma quella non diede alcun cenno di averne l'intenzione. Il capitano fece un passo indietro, provò ad avvicinarsi di nuovo, infine si arrese all'idea che anche quel sensore doveva essere fuori uso e si avvicinò al pannello di controllo incassato nella parete per aprirla manualmente. Fu allora che si rese conto che nemmeno il pannello funzionava come avrebbe dovuto.
Mi piacerebbe sapere cosa ha ridotto la stazione in questo stato commentò mentre apriva il pannello per poi posarlo a terra e curiosare al suo interno in cerca del meccanismo di sblocco. Gli ci volle qualche istante per raggiungerlo, poi un suono metallico annunciò che la porta era stata sganciata dal meccanismo di apertura automatico. Collignon, lei tiri di là ordinò, facendosi aiutare a forzare l'apertura della porta il tanto necessario per poter passare agevolmente.
All'interno la stanza era piuttosto spoglia, eccezion fatta per il grosso elaboratore al suo interno. Questa volta la luce si accese immediatamente al loro passaggio ed i pannelli di elaborazione illuminati indicavano che, qualunque cosa avesse colpito il resto della stazione, sembrava aver risparmiato almeno quella stanza. Jim si guardò attorno, studiando in silenzio le varie componenti dell'elaboratore. Stiamo cercando... iniziò quando un suono ritmico ed acuto rimbombò per qualche istante lungo il corridoio. Vado a controllare? propose il giovane ufficiale della sicurezza, ottenendo un cenno di assenso da parte di Jim, che subito continuò in direzione di Uhura ... stiamo cercando il codice degli scudi della stazione... o quantomeno un modo per disabilitarli temporaneamente annunciò, tamburellando su uno dei terminali per vedere se era in grado di accedere a qualche informazione utile.