06-03-2024, 10:41 PM
It's nice to have a family.
Carol Marcus Umana
Guardai in volto l'uomo davanti a me e vedevo la miriade di emozioni che attraversavano il suo volto – sorpresa, preoccupazione, forse anche una punta di timore. Per un attimo, ci ritrovammo entrambi sospesi in un silenzio carico di significati non espressi, con la rivelazione che pendeva tra noi come una nebulosa inaspettata.
Quando mi offrì quell'abbraccio, con la promessa che potevo contare su di lui, sentii un'ondata di sollievo misto a gratitudine. Mi avvicinai a lui, accogliendo l'abbraccio che offriva, un gesto di supporto e comprensione che in quel momento significava più di qualsiasi parola. «Grazie.» mormorai, sentendo il peso di quella situazione un po' meno opprimente grazie al suo sostegno, ma le lacrime si affacciarono sul mio volto. Sentivo il calore della sua presenza, la forza che da sempre avevo ammirato in lui, e in quel momento, mi apparve sotto una luce ancora più umana e vulnerabile. Era chiaro che anche lui stava cercando di capire, di trovare la sua strada in questa nuova realtà che ci aveva colti entrambi di sorpresa.
Quando si staccò per guardarmi, scorgendo nel mio sguardo l'insieme di speranze e timori che mi agitavano, capii che anche lui stava affrontando un momento di introspezione profonda. «Credo che... potremmo prendere un momento per parlarne ora, dato che ho sganciato la bomba; però volendo possiamo prendercela con calma, ma non dobbiamo decidere tutto stasera.» dissi, rispondendo alla sua domanda con un sorriso timido.
Quando mi offrì quell'abbraccio, con la promessa che potevo contare su di lui, sentii un'ondata di sollievo misto a gratitudine. Mi avvicinai a lui, accogliendo l'abbraccio che offriva, un gesto di supporto e comprensione che in quel momento significava più di qualsiasi parola. «Grazie.» mormorai, sentendo il peso di quella situazione un po' meno opprimente grazie al suo sostegno, ma le lacrime si affacciarono sul mio volto. Sentivo il calore della sua presenza, la forza che da sempre avevo ammirato in lui, e in quel momento, mi apparve sotto una luce ancora più umana e vulnerabile. Era chiaro che anche lui stava cercando di capire, di trovare la sua strada in questa nuova realtà che ci aveva colti entrambi di sorpresa.
Quando si staccò per guardarmi, scorgendo nel mio sguardo l'insieme di speranze e timori che mi agitavano, capii che anche lui stava affrontando un momento di introspezione profonda. «Credo che... potremmo prendere un momento per parlarne ora, dato che ho sganciato la bomba; però volendo possiamo prendercela con calma, ma non dobbiamo decidere tutto stasera.» dissi, rispondendo alla sua domanda con un sorriso timido.