12-02-2012, 12:09 PM
L'infiltrazione degli uomini di Itachi era andata, tutto sommato, abbastanza bene. Erano riusciti senza troppi problemi ad accedere al Quartier Generale della Flotta Stellare, fingendosi degli ufficiali di quest'ultima, ed erano riusciti a raggiungere il turbo-ascensore che portava al sotterraneo dove era collocata la base della Sezione 31. L'avevano attivato con successo, cosa che - molto probabilmente - avrebbe messo nei guai diversi tecnici della Sezione, soprattutto quelli che avevano giurato e spergiurato che il sistema di sicurezza era infallibile. Beh... quasi infallibile, ma si sa che Sheppard il termine 'quasi' non lo calcola neppure. Sì, tra gli infiltrati c'era anche un agente della Sezione 31, un traditore che una certa signorina Mayfair avrebbe adorato torturare e tagliuzzare, quindi i tecnici avrebbero potuto essere un poco scusati... ma non è il momento di parlare di questo.
Ritorniamo ai nostri infiltrati.
I dieci uomini erano entrati con successo nel centro operativo e avevano localizzato senza troppi problemi i cento uomini richiesti da Sheppard ed inviati in infermeria da un agente della Sezione 31 mezzo traumatizzato dalla conversazione con Claire Mayfair. I cento agenti non avevano la più pallida idea del perché si stessero dirigendo in infermeria, poiché la presenza di Itachi Uchiha nella base era stata tenuta segreta ai più, ma erano stati informati che Claire, molto probabilmente, stava dando i numeri. Ma... cento uomini per fermare una professoressa impazzita? Era semplicemente assurdo. Aggiungiamo alla confusione la sicurezza e la convinzione di trovarsi in un luogo sicuro, ed ecco spiegato come per gli infiltrati risultò facile eliminarne alcuni alla fine della fila e prendere il loro posto nei ranghi. I primi quattro agenti furono eliminati con successo, e quattro degli infiltrati presero il loro posto, ma - per quanto si fossero impegnati per muoversi silenziosamente e prendere le proprie vittime impreparate - qualcosa, forse il gemito di una delle vittime, attirò l'attenzione di uno dei cento uomini, che si girò. Dietro di lui, però, sembrava tutto a posto: c'erano cinque uomini, uno dei quali non in fila. Non notò gli altri sei uomini pronti ad infiltrarsi nella fila, poiché erano ancora nascosti alla vista.
Un attimo... cinque uomini? C'era qualcosa che non andava. Sarebbero dovuto essercene solo quattro, e uno di quelli era il suo amico Erik, che sembrava scomparso misteriosamente. L'ufficiale, il tenente Alain Morel, si fermò, mentre l'esercito di uomini proseguiva per la sua strada, senza accorgersi che stava succedendo qualcosa di strano nelle sue ultime file. "Dov'è finito Erik?" Domandò, un po' confuso, all'uomo più vicino a lui. Alain sentiva un campanello d'allarme squillare nella sua testa, ma non aveva ancora compreso in che situazione si trovava. Gli infiltrati avrebbero saputo approfittare della confusione e dell'inesperienza del tenente?
Ritorniamo ai nostri infiltrati.
I dieci uomini erano entrati con successo nel centro operativo e avevano localizzato senza troppi problemi i cento uomini richiesti da Sheppard ed inviati in infermeria da un agente della Sezione 31 mezzo traumatizzato dalla conversazione con Claire Mayfair. I cento agenti non avevano la più pallida idea del perché si stessero dirigendo in infermeria, poiché la presenza di Itachi Uchiha nella base era stata tenuta segreta ai più, ma erano stati informati che Claire, molto probabilmente, stava dando i numeri. Ma... cento uomini per fermare una professoressa impazzita? Era semplicemente assurdo. Aggiungiamo alla confusione la sicurezza e la convinzione di trovarsi in un luogo sicuro, ed ecco spiegato come per gli infiltrati risultò facile eliminarne alcuni alla fine della fila e prendere il loro posto nei ranghi. I primi quattro agenti furono eliminati con successo, e quattro degli infiltrati presero il loro posto, ma - per quanto si fossero impegnati per muoversi silenziosamente e prendere le proprie vittime impreparate - qualcosa, forse il gemito di una delle vittime, attirò l'attenzione di uno dei cento uomini, che si girò. Dietro di lui, però, sembrava tutto a posto: c'erano cinque uomini, uno dei quali non in fila. Non notò gli altri sei uomini pronti ad infiltrarsi nella fila, poiché erano ancora nascosti alla vista.
Un attimo... cinque uomini? C'era qualcosa che non andava. Sarebbero dovuto essercene solo quattro, e uno di quelli era il suo amico Erik, che sembrava scomparso misteriosamente. L'ufficiale, il tenente Alain Morel, si fermò, mentre l'esercito di uomini proseguiva per la sua strada, senza accorgersi che stava succedendo qualcosa di strano nelle sue ultime file. "Dov'è finito Erik?" Domandò, un po' confuso, all'uomo più vicino a lui. Alain sentiva un campanello d'allarme squillare nella sua testa, ma non aveva ancora compreso in che situazione si trovava. Gli infiltrati avrebbero saputo approfittare della confusione e dell'inesperienza del tenente?