26-05-2011, 08:16 PM
Elina Milayn Dax
Joined Trill
Sento interfono trillare. Mi chiedo vagamente che fare. Devo rispondere io o lasciare che lo faccia la mia collega, che ha il grado più alto? Ma, prima che io possa prendere la mia decisione, il tenente comandante T'Dal risponde alla mia domanda, confermando che la situazione sulla nave continua ad essere critica.
Già... anche il mio morale è basso. Rifletto, ma prima che io possa anche solo a pensare a come rispondere alle sue parole, l'interfono trilla di nuovo. Questa volta la vulcaniana si dirige verso di esso, intavolando una breve conversazione con l'ufficiale che ha chiamato. Subito dopo si allontana, facendomi un veloce cenno di saluto che, naturalmente, io mi affretto a ricambiare.
Il mio sguardo torna all'apertura nella paratia dove è scomparso l'ingegnere che stavo aiutando. Dopo pochi istanti l'uomo ricompare, chiedendomi di passargli un altro degli strumenti posati li di fianco. Glielo passo, ma i miei occhi si dirigono quasi di loro volontà nella direzione in cui è sparita T'Dal. Chissà cosa sta facendo? Mi domando. Magari potrei essere più d'aiuto a lei che al tenente Mustang.
"Vada pure." Le parole del tenente Mustang mi fanno tornare alla realtà. "Vada pure." Ripete lui. "Tanto qui non si può fare più di molto. Personalmente, dubito che ci sia qualche danno in questa zona. Il problema dev'essere da qualche altra parte."
"La ringrazio." Dico io, sincera. "Nel caso le serva una mano mi chiami, mi raccomando." Affermo, prima di rivolgergli un cenno di saluto e cominciare ad incamminarmi nella direzione che ha presto la vulcaniana. Un po' mi dispiace abbandonarlo così, ma dubito fortemente di potergli essere veramente d'aiuto. E' più probabile che io gli sia solo d'impiccio.
Non ho percorso più di tre metri che la luce si spegne di colpo e io mi ritrovo a galleggiare nell'aria. Sento un imprecazione nelle vicinanze, probabilmente del tenente Mustang. I sistemi vitali si sono disattivati? Cavolo, spero che sia solo un guasto temporaneo, altrimenti ci troveremo nei guai! La mia mano si dirige verso la cintura che indosso. Se attivassi il sistema a lei integrato potrei modificare la gravità attorno a me, ripristinandola lentamente in modo da ricadere a terra con delicatezza. Il problema che, non vedendo nulla attorno a me, mi sarebbe difficile capire quanto è lontano il pavimento.
Prima che io possa fare alcunché, il sistema di emergenza si attiva, accompagnato dalla sua luce fievole e dalla gravità. Mentre inizio a precipitare, riesco miracolosamente ad attivare la mia cintura, eliminando la gravità attorno a me. La mia caduta si arresta a poche decine di centimetri dal pavimento e io sospiro dal sollievo. Mentre riattivo lentamente la gravità attorno a me, sento una serie di imprecazioni poco educate provenire dall'apertura nella paratia. "Tutto a posto, tenente?" Domando all'ingegnere, mentre mi rialzo da terra.
"Tutto a posto un corno!" E' la sua risposta. "Dannata astronave, avrei potuto spezzarmi il collo!"
Direi che sta abbastanza bene. Rifletto, infilando la testa nell'apertura per controllare e trovando un ingegnere illeso, anche se con un livido violaceo alla mano sinistra. "La devo accompagnare in infermeria?"
"No, no, ce la faccio ad andarci da solo... se la nave me lo permette, naturalmente. Lei vada a controllare se qualcuno si è fatto male seriamente."
Già... anche il mio morale è basso. Rifletto, ma prima che io possa anche solo a pensare a come rispondere alle sue parole, l'interfono trilla di nuovo. Questa volta la vulcaniana si dirige verso di esso, intavolando una breve conversazione con l'ufficiale che ha chiamato. Subito dopo si allontana, facendomi un veloce cenno di saluto che, naturalmente, io mi affretto a ricambiare.
Il mio sguardo torna all'apertura nella paratia dove è scomparso l'ingegnere che stavo aiutando. Dopo pochi istanti l'uomo ricompare, chiedendomi di passargli un altro degli strumenti posati li di fianco. Glielo passo, ma i miei occhi si dirigono quasi di loro volontà nella direzione in cui è sparita T'Dal. Chissà cosa sta facendo? Mi domando. Magari potrei essere più d'aiuto a lei che al tenente Mustang.
"Vada pure." Le parole del tenente Mustang mi fanno tornare alla realtà. "Vada pure." Ripete lui. "Tanto qui non si può fare più di molto. Personalmente, dubito che ci sia qualche danno in questa zona. Il problema dev'essere da qualche altra parte."
"La ringrazio." Dico io, sincera. "Nel caso le serva una mano mi chiami, mi raccomando." Affermo, prima di rivolgergli un cenno di saluto e cominciare ad incamminarmi nella direzione che ha presto la vulcaniana. Un po' mi dispiace abbandonarlo così, ma dubito fortemente di potergli essere veramente d'aiuto. E' più probabile che io gli sia solo d'impiccio.
Non ho percorso più di tre metri che la luce si spegne di colpo e io mi ritrovo a galleggiare nell'aria. Sento un imprecazione nelle vicinanze, probabilmente del tenente Mustang. I sistemi vitali si sono disattivati? Cavolo, spero che sia solo un guasto temporaneo, altrimenti ci troveremo nei guai! La mia mano si dirige verso la cintura che indosso. Se attivassi il sistema a lei integrato potrei modificare la gravità attorno a me, ripristinandola lentamente in modo da ricadere a terra con delicatezza. Il problema che, non vedendo nulla attorno a me, mi sarebbe difficile capire quanto è lontano il pavimento.
Prima che io possa fare alcunché, il sistema di emergenza si attiva, accompagnato dalla sua luce fievole e dalla gravità. Mentre inizio a precipitare, riesco miracolosamente ad attivare la mia cintura, eliminando la gravità attorno a me. La mia caduta si arresta a poche decine di centimetri dal pavimento e io sospiro dal sollievo. Mentre riattivo lentamente la gravità attorno a me, sento una serie di imprecazioni poco educate provenire dall'apertura nella paratia. "Tutto a posto, tenente?" Domando all'ingegnere, mentre mi rialzo da terra.
"Tutto a posto un corno!" E' la sua risposta. "Dannata astronave, avrei potuto spezzarmi il collo!"
Direi che sta abbastanza bene. Rifletto, infilando la testa nell'apertura per controllare e trovando un ingegnere illeso, anche se con un livido violaceo alla mano sinistra. "La devo accompagnare in infermeria?"
"No, no, ce la faccio ad andarci da solo... se la nave me lo permette, naturalmente. Lei vada a controllare se qualcuno si è fatto male seriamente."