TFB Gli esploratori dell'Arca Perduta
#41

Where I come from, if someone saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk Umano

Jim non riuscì a trattenere un sorriso alle parole di Haruka: la preoccupazione che ne traspariva era talmente genuina che sarebbe servito un cuore di pietra per non esserne almeno vagamente toccati. La prossima volta abbia fiducia quando le dico che abbiamo buone probabilità di successo ribatté … Liepmann e Morozov sono entrambi vivi, ma per il resto ne so quanto lei. Appena si riprenderanno sono certo che il dottor McCoy farà rapporto cercò di rassicurarla: non doveva essere facile per qualcuno come lei, spesso chiuso in un laboratorio, ritrovarsi ad avere a che fare con questioni che implicavano la vita o la morte di colleghi che vedeva tutti i giorni e se era scossa dall'accaduto la comprendeva. Tuttavia, quella situazione si era risolta rapidamente e senza complicazioni, il che era molto meglio di ciò a cui lui era abituato.

Fortunatamente il mistero riguardo ai loro assalitori sembrava aver catturato l'attenzione della giovane, distraendola da pensieri più cupi riguardo alle condizioni dei colleghi o al futuro della missione. Jim ascoltò con attenzione le considerazioni di lei: nonostante si trovassero in una foresta, quel pianeta aveva diversi laghi e persino un oceano. Non era impossibile che quella specie fosse autoctona. Non fece però in tempo a richiedere un confronto con le specie presenti nel database che uno dei tre assalitori che avevano atterrato si ripreseall'improvviso, balzando in piedi. D'istinto Jim afferrò Haruka per le braccia e la tirò a sé per allontanarla dall'alieno. Quasi contemporaneamente un colpo di phaser da parte di Zorith, atterrò nuovamente l'alieno. Tenete d'occhio gli altri! gridò l'uomo alla sua squadra, mentre ricalibrava il proprio phaser per aumentarne la potenza: era evidente che il modo in cui erano soliti impostarli per stordire non fosse altrettanto efficace contro quella specie.

Meglio legarli prima che ci causino ulteriori problemi disse il capitano all'ufficiale della sicurezza, prima di rivolgersi nuovamente ad Haruka: controlli nel database se abbiamo qualcosa su di loro. Includa anche una ricerca su specie simili: abbiamo bisogno di capire chi sono, come comunicano e soprattutto perché ci hanno attaccati... disse, lasciandosi sfuggire un mezzo sospiro mentre si chinava per raccogliere una delle primitive armi degli alieni. Osservò la pistola per un lungo istante. Su quel pianeta non c'erano tracce di tecnologia e visto il tipo di armi che utilizzavano era molto probabile che al Comando di Flotta non avrebbe fatto piacere scoprire che erano entrati in contatto con quella specie. Certo, non era successo di proposito, ma era probabile che non si sarebbero risparmiati l'ennesima strigliata.
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#42

It is worthwhile studying other peoples, because every understanding of another culture is an experiment with our own.

Haruka Abe Umana

Ho fiducia, Rispose Haruka, scoprendosi sincera. Non era stato semplice, non dopo l'incidente coi romulani, ma aveva imparato ad apprezzare Kirk e a riconoscere la correttezza delle sue decisioni. ma ciò non mi impedisce di preoccuparmi. Lei è il capitano, non un addetto alla sicurezza. Prendersi certi rischi non avrebbe dovuto essere suo compito, eppure Kirk finiva spesso per essere il fulcro dell'azione. Ma non dovrei essere io a parlare, con tutti i problemi che le ho dato. Aggiunse, rivolgendogli un sorriso di scuse. Dubitava che il capitano avesse il tempo di preoccuparsi per ogni singolo membro dell'equipaggio, ma la questione di Vaurek l'aveva destabilizzata parecchio. Non si sarebbe stupita se l'avesse considerata, per un certo periodo, un possibile rischio alla sicurezza.

Sollevata alla notizia che Liepmann e Morozov erano sopravvissuti, Haruka tornò a concentrarsi sul suo lavoro. A che distanza era il lago più vicino? Prima di lasciare la nave aveva studiato la scansione del pianeta, ma si era focalizzata sull'area che dovevano esplorare. Sapeva per certo che c'erano degli oceani, probabile origine degli alieni, ma niente nelle immediate vicinanze. Se non si consideravano corsi d'acqua come il fiume in cui erano stati teletrasportati, non le pareva che ci fosse un'area adatta per una loro comunità. Quindi avevano viaggiato, e ciò spiegava le branchie atrofizzate. Per saperne di più avrebbe dovuto chiedere ad un ufficiale medico se si trattava di una condizione temporanea dovuta ad un'insufficiente balneazione nell'ultimo periodo, o di qualcosa di più...

Le sue riflessioni furono interrotte da un movimento improvviso. Prima che Haruka potesse rendersi conto di cosa stava succedendo, Kirk la tirò a sé. Ci fu un colpo di phaser e, un istante dopo, l'alieno che l'aveva quasi assalita tornò a terra a far compagnia ai suoi colleghi. Grazie. Disse, rivolta sia a Kirk che a Zorith. Fece un cenno di assenso alle successive parole di Kirk. Torno sulla nave e controllo il database. Confermò a voce. Posso chiedere nel frattempo un'analisi medica degli alieni? Informazioni sulla loro fisiologia potrebbero facilitarne l'identificazione. Se si fosse trattato invece di un Primo Contatto, avrebbero potuto aggiungere i dati medici al loro rapporto.

Capitano. Aggiunse poi. Dirò l'ovvio ma, con le informazioni che abbiamo attualmente, c'è una buona possibilità che si tratti di una specie pre-curvatura. Consiglierei di applicare le linee della Prima Direttiva. Probabilmente non c'era nemmeno bisogno di ricordarglielo, ma come ufficiale A&A era suo dovere farlo. Le armi degli alieni erano primitive e, dall'orbita, non avevano notato nessun elemento che facesse pensare alla presenza di una società tecnologicamente avanzata. Era possibile che ci fossero città e spazioporti nelle profondità degli oceani ma, fin tanto non ne avessero avuto la certezza, avrebbero dovuto agire secondo la Prima Direttiva. O meglio, cercare di tamponare i danni involontariamente fatti.
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#43

Where I come from, if someone saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk Umano

Le parole di Haruka strapparono a Jim un sorriso vagamente imbarazzato: sapeva fin troppo bene come il suo modo di fare irruente causava spesso e volentieri preoccupazioni varie a chi gli voleva bene. Ma scoprire che perfino chi lo conosceva solo da lontano, o che come Haruka si era ritrovato a perdere qualcuno a lei molto vicino per colpa di una sua decisione, provava comunque quel bisogno di protezione nei suoi confronti, lo faceva sentire lusingato. … si ritenga fortunata di non avermi conosciuto ai tempi dell'Accademia. Adesso sono una persona matura e perbene scherzò prima di rivolgere la propria attenzione agli alieni a terra, storditi dai colpi precisi degli ufficiali della sicurezza.

Il tentativo di fuga da parte di uno degli uomini-pesce ricordò improvvisamente a tutti i presenti quali fossero le loro priorità e Jim si stropicciò silenziosamente gli occhi, mentre ascoltava l'antropologa. Sì... me ne occupo io promise in risposta alla richiesta di un controllo medico. Senza perdere tempo, Jim afferrò il proprio comunicatore, facendosi mettere in contatto con l'infermeria: Bones, com'è la situazione? Abbiamo trovato degli alieni, ma non riusciamo ad identificarli. Ho bisogno di qualcuno che scenda a fare una scansione biometrica per verificare se abbiamo qualche riscontro nel database spiegò senza troppi giri di parole. La risposta del medico non si fece attendere Dannazione, Jim! Sono un medico, non una catena di montaggio! Puoi aspettare che abbia risolto un problema prima di crearne un altro? rispose la voce del medico, lasciando al capitano la netta impressione che la situazione dei tre ufficiali fosse meno rosea di quanto era inizialmente sembrato. … ti mando Liamson aggiunse accondiscendente il medico, prima di chiudere sbrigativamente la comunicazione. Tienimi aggiornato! si premurò Jim, chiedendosi se il medico lo avesse sentito.

Alle ultime parole di Haruka, Jim non poté che rispondere con un cenno di assenso: era giunto alla stessa conclusione, ma salvare il salvabile, implicava raccogliere ulteriori informazioni. Cosa sapevano di loro gli alieni? Come li avevano rintracciati tanto rapidamente dopo il loro arrivo sul pianeta, senza che loro si rendessero nemmeno conto di essere osservati o seguiti? Da dove venivano, esattamente? C'erano villaggi nei dintorni? E in quel caso, erano già a conoscenza della loro presenza o si trattava solo di un gruppo isolato di esploratori? Tutte domande cui era imperativo dare risposta al più presto per poter decidere come minimizzare i danni. Perlustrate l'area. Ci serve qualunque indizio possa dirci da dove sono arrivati, ma fate attenzione: le loro armi possono sembrare primitive, ma non significa che siano meno pericolose di un phaser. si raccomandò in direzione di Zorith, mentre uno degli addetti alla sicurezza terminava di legare gli alieni in modo che non potessero costituire un pericolo per se stessi o per loro.

vuoi che skippiamo avanti a quando abbiamo terminato le ricerche e ci ritroviamo tutti a bordo?
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