TFB Gli esploratori dell'Arca Perduta
#61

Where I come from, if someone saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk Umano

Nonostante qualche problema del traduttore, Jim non ebbe grandi difficoltà a seguire la storia degli alieni, né ad intuire la situazione. Per un colpo di insperata fortuna, visto come quell'intera storia era cominciata e poi proseguita, sembrava che gli alieni fossero curiosamente cordiali. Una piacevole novità in una galassia in cui molto spesso gli incontri con nuove specie si trasformavano in scontri all'ultimo sangue, dibattiti infiniti per la definizione dei reciproci territori o sottili battaglie psicologiche per ottenere il predominio nelle trattative. Nonostante fosse un po' presto per abbassare la guardia, gli uomini pesce sembravano non avere la malizia che inizialmente avevano attribuito loro, né alcuna intenzione di costituire ulteriori problemi.

Capo…? Banco. Sì. confermò Jim, lanciando un'occhiata interrogativa ad Uhura: era evidente che il traduttore avesse ancora qualche difficoltà ed il capitano decise che per non complicare ulteriormente il lavoro dello strumento poteva adattarsi ad usare a propria volta il bizzarro linguaggio che ne usciva, onde evitare ulteriori fraintendimenti. Non abbiamo intenzione di farvi del male, ma siamo interessati alla vostra storia. Le rovine… il posto dove ci avete attaccati… è lì che vivete? chiese, aspettandosi tuttavia una risposta negativa: erano troppo malmesse e polverose perché chiunque potesse abitare lì. Senza contare che i computer erano completamente fuori uso. Le domande erano molte, come probabilmente la curiosità di tutti i presenti; una ragione in più per procedere con calma e ordine nel raccogliere le informazioni necessarie a fare finalmente chiarezza sulla situazione.

Grazie a McCoy ora tutti e tre gli alieni sembravano godere di buona salute e con un po' di fortuna avrebbero ricambiato quella cortesia chiarendo i punti ancora oscuri dell'intera questione. Una cosa aveva catturato l'attenzione di Jim: se l'incidente con l'astronave era avvenuto prima che i tre fossero nati… o quella specie godeva di un ciclo vitale estremamente breve, oppure qualcosa non tornava. Perché possedendo una tecnologia in grado di attraversare lo spazio avevano deciso di isolarsi in una piccola colonia, su un pianeta dimenticato dalla galassia? Perché si stavano dimostrando disponibili ad accoglierli nonostante con la propria presenza stessero disturbando quell'isolamento autoimposto? Decisamente qualcosa non quadrava...
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