L' ammiraglio Regal C. Dorn era stato nuovamente fatto "traslocare" ma questa era una soluzione definitiva, almeno così aveva detto l' ammiragliato, ed ora con un piccolo shuttle stava attraccando alla Stazione Midway per assumerne il comando. Gli avevano detto che questa stazione era all' avanguardia in fatto di tecnologia, infatti era presente in un intelligenza artificiale molto avanzata e questo lo incuriosiva però era anche turbato, l' idea che una stazione parlasse lo faceva rabbrividire.
Il pilota stava come sempre iniziando a comunicare con gli addetti al traffico spaziale della stazione.
<qui shuttle tre-cinque-zero-sette, chiediamo autorizzazzione per l' attracco. Provenienza: porto spaziale terrestre.>
Il controllo del traffico spaziale ci mise poco a rispondere
<shuttle tre-cinque-zero-sette, siete autorizzati all' attracco: inserimento sette-quattro-quattro-nove confermare.>
Il pilota premette dei pulsanti e spostò la closh di poco. L' ammiraglio era entrato in cabine per osservare la stazione, era carina ma niente al confronto del posto spaziale terrestre. Non sa neanche lui perchè facesse sempre quel paragone.
<inserimento sette-quattro-quattro-nove confermato. Inizio procedure d' attracco.>
L' inserimento portava ad una banchina ed il pilota attraccò manualmente dimostrando delle doti superiori a qualsiasi altro pilota.
"Complimenti" disse l' ammiraglio "Meglio dell' attracco automatico" concluse battendo la mano sulla spalla del pilota che stava continuando le procedure.
Il portellone laterale della navetta si aprì sul lungo corridoio bianco della stazione, in quel momento stavano sopraggiungendo tre uomini della flotta.
Regal varcò il portellone andando incontro ai 3 marinai.
"Signore" disse eseguendo il saluto militare sull' attenti "Benvenuto sulla stazione Midway" esordì il marinaio alla testa dei 3.
"Riposo. Saltiamo in convenevoli. Le tre valigie vanno nella mia stanza e gli scatoloni sigillati nel mio ufficio. State attenti allo scatolone lungo, è molto delicato e se subirà qualche danno scatteranno sanzioni disciplinari durissime!" rispose al marinaio l' ammiraglio. Il viaggio era stato stancante e noioso. Aveva voglio di vedere il suo nuovo ufficio e la sala di comando sperando che non sia uguale alle solite.
"Si-Signore" rispose l' uomo superando seguito dagli altri l' ammiraglio, varcare la soglia del portellone e prendere i bagagli.
Voleva andare alla sala di comando e quindi iniziò a chiedersi dove fosse.
"Chissà dov'è la sala di comando?" si chiese.
Regal camminò seguendo le indicazione per la sala di comando, prese una strada parecchio trafficata ed in quel momento si rese conto di quanto la stazione fosse vasta. Negozi su negozi, bar su bar e tantissime altre attrazione. Era una città che galleggiava nello spazio. Una cosa che lo colpì era la numerosa presenza di civili, non ne aveva mai visti così tanti e forse per la stazione era un bene. I civili facevano aumentare il capitale della stazione.
Arrivo ad una salone mediamente grande con poca gente, la maggior parte erano marinai ed ufficiali, ma una cosa lo colpì: c' era un anscensore con ai lati due guardie armate.
Si avvicinò e le guardie salutarono militarmente "Questo ascensore dove conduce?" chiese perplesso.
"Questo ascensore conduce alla sala di comando, signore." disse il soldato ancora sull' attenti.
"Io ci dovrei andare, una domanda: sono già passati tre marinai con degli scatoloni?" chiese avvicinandosi alle porte dell' ascensore.
"No, signore, ne sono passati due con degli scatoloni sigillati." rispose il soldato dopo averci pensato un po'.
"Bene" concluse felice l' ammiraglio mentre le porte si stavano chiudendo.
Dopo pochi minuti l' ascensore si fermò e le porte si spalancarono sulla sala di comando della stazione. Era grande ed al suo interno c' erano una ventina di persone che lavoravano sulle console. Appena entrò ufficialmente nella sala, non si sa chi ma può darsi un guardiamarina, si sentì l' urlo "Ammiraglio presente" e tutti si alzarono eseguendo un saluto generale che durò 10 secondi perchè avevano parecchio da fare ma questo l' ammiraglio glielo perdonò, era comprensibile evitare di perdere tempo.
La sala conteneva le più avazante tecnologie per le stazioni spaziali ma avrebbe pensato a questo più avanti.
Guardò in giro ed notò una porta con sopra impresso lo stemma della federazione. Dopo essersi avvicinato aspettò per assaporare quel momento, a lui piaceva veramente vedere il nuovo ufficio, ed aprì la porta.