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TSE Security Training
#1

Kai Nagashima

Human


[Immagine: 5900d13f58d235cf2bf176b5955b7917.jpg]

Ore 14:00. Davanti la soglia del ponte ologrammi uno, Nagashima era in piedi con le mani unite dietro la schiena. 

In fila, accanto a lui, altri quattro membri della sicurezza. Si stavano chiedendo tutti cosa volesse da loro Shesu, il caposquadra della sicurezza interna. 

Come Kai, erano stati tutti contattati dal Capo di Prima Classe, e tutti avevano visto sfumare il loro pomeriggio libero per quella... simulazione. 

In realtà nessuno sapeva mai cosa passava nella testa del loro enigmatico e austero superiore. Più del solito quel giorno: cosa aspettava i malcapitati ? 

Nagashima deglutì nervosamente. Essere sotto esame non era mai una bella sensazione. Specie con gli occhi di Shesu che lo trapassavano da parte a parte ! 

Però, a dargli un pò forza, erano i compagni. Erano in cinque, e nessuno di loro sembrava troppo insicuro. Tranne quel Boliano, accanto a lui. Ecco, forse lui sembrava leggermente sotto pressione...

Ma, sospirando, Nagashima mantenne il sangue freddo. Sapevano tutti il fatto loro. Avevano tutti superato gli esami in Accademia, ed avevano conquistato col sangue e col sudore il loro ruolo a bordo di una nave stellare di tutto rispetto. 

Per quanto Shesu potesse divertirsi a metterli in difficoltà, non avrebbe vinto lui ! Si, avrebbero fatto vedere al Capo di Prima Classe di cosa era capace quel gruppo della sicurezza !

Beh... forse.

Una voce, calma ma sicura, distolse dai suoi pensieri Kai. Era Shesu, e lo aveva appena chiamato. 

"Nagashima, Michelakos... due passi avanti."

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Ed ecco che ogni sicurezza nel corpo del sottufficiale svaniva. Leggermente teso, l'asiatico si avvicinò al suo superiore, incerto sul da farsi.

Qualsiasi domanda o insidia poteva aspettare lui e l'altro sfortunato, a quel punto. Forse li avrebbe fatti lottare tra loro ? Avrebbe chiesto di smontare pezzo dopo pezzo un fucile Phaser ? Avrebbe materializzato un Klingon grosso quanto un Flyer con intenzioni poco pacifiche ? 

Fatti due passi verso Shesu, Kai attese rassegnato il proprio destino senza abbassare lo sguardo o ostentare troppa paura. Non come il Boliano dalla pelle blu dietro di lui, che aveva sospirato di sollievo appena il suo nome NON era stato scelto, senza neanche tentare di nasconderlo troppo.

#2

Silas Michelakos

Human

Da quando era sulla Voyager, Silas di certo non poteva dire di essersi annoiato. Aveva sempre qualcosa da fare e, per quanto non sempre il suo lavoro gli piacesse (insomma, come cadetto veniva anche usato come sostituto nelle mansioni meno piacevoli), semplicemente non aveva ancora avuto il tempo di provare vera noia. Irritazione forse, anche stress... ma non noia.

Di certo l'irritazione era salita alle stelle quando il Capo di Prima Classe Shesu l'aveva intercettato per informarlo della simulazione che era tenuto a partecipare alle 14:00 in punto. Le parole del superiore gli avevano fatto capire senza ombra di dubbio che non aveva la facoltà di dir di no, e che avrebbe dovuto rinunciare alla sua pausa pomeridiana. Quantomeno poteva consolarsi pensando che era tutta esperienza che avrebbe potuto essergli utile in futuro: sicuramente non avrebbe perso le sue ore di pausa per un motivo insensato, la simulazione doveva avere un qualche scopo che avrebbe compreso una volta al suo interno o alla sua conclusione.

Era arrivato puntuale all'ingresso del ponte ologrammi, forse addirittura in anticipo. Di certo non voleva dare al simpaticissimo Shesu una scusa per prendersela con lui. Ok, Shesu non gli piaceva per niente, ma non avrebbe mai osato dirlo ad alta voce... sopratutto non a portata di orecchie del superiore. Il bajoriano gli aveva dato una brutta impressione, forse per la sua arroganza o forse per la sua aria di superiorità. Stava cercando di farselo piacere, di convincersi che si comportava in quel modo solo per il bene dei suoi sottoposti, per insegnare loro più cose, ma fino a quel momento la sua opera di auto-convincimento non aveva avuto molto successo.

Ora che lui si trovava davanti a Shesu, non poteva fare a meno di provare ansia. È solo una simulazione, solo una simulazione... si continuava a ripetere, nel tentativo di calmarsi e convincersi che, anche se fosse andata male, non sarebbe stata una tragedia. Ah, perché era stato assegnato alla Voyager!? Se si fosse trattata di qualsiasi altra astronave, Silas sarebbe stato più tranquillo. Ma la Voyager... oh, quanto desiderava essere confermato come membro del suo equipaggio!

Quando il superiore prese parola, il pensiero che passò nella testa di Silas fu: Perché me!? In effetti, avrebbe preferito di gran lunga che fosse stato scelto qualcun altro, ma avrebbe preso le cose come andavano. Si avvicinò a Shesu cercando (forse senza molto successo) di mantenere un'espressione neutra, lanciando di soppiatto un'occhiata al collega che, come lui, era stato scelto da Shesu per poi tornare a guardare rispettosamente il superiore.
#3

Kai Nagashima

Human



[Immagine: 30a7cacd50e98e30c280cd400bec5321.jpg]

I sei membri dell'equipaggio, radunati al centro della sala scura, aspettavano in silenzio la decisione di Shesu, che pensava ad una domanda interessante da fare. 

Mentre i secondi passavano, lenti e dilatati fino all'inverosimile, Kai non potè fare a meno di divagare col pensiero. 

Il giallo delle loro tute, notò, spiccava particolarmente in tutto quel grigio cupo. E il ragazzo chiamato accanto... anche lui sembrava poco felice di essere lì in quel momento.

Dall'aria giovane e spaesata, pareva essere da poco un effettivo su quella nave. Proprio come lui ! 

Forse il loro caposquadra li aveva scelti apposta... probabilmente erano entrambi freschi di Accademia, e andavano "rodati". 

Questo significava che sarebbero stati messi sotto pressione, e giudicati... Nagashima non ne era entusiasta, ma poteva comprenderlo. Era naturale, con uno nuovo... 

"Computer, avvia il programma Shesu-05." Ordinò infine, e la sala attorno a loro assunse in pochi secondi un aspetto ben definito... la plancia della loro stessa nave. 

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Tutti eccetto Shesu si guardarono attorno, e Kai potè notare su un ripiano vicino a lui e all'altro ragazzo due Phaser di secondo tipo. 

Non era normale nè sicuro lasciare armi fuori dagli appositi armadietti sparsi per la nave... anzi, il regolamento stesso prevedeva severe punizioni a chiunque dimostrasse poca disciplina nel conservare o usare la propria dotazione. 
Perdere o lasciare incustodita un'arma d'ordinanza poteva comportare anche due mesi senza licenza, oppure la perdita del grado o addirittura la cella detentiva, in certi casi ! 

Non vi era dubbio che Shesu stesso avesse progettato quella simulazione, fin nei dettagli. E lui certe cose le sapeva, anche meglio degli altri ! Non poteva essere un caso.

Quei due Phaser, insomma, non potevano essere lì senza un motivo. 

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"Prendeteli, prego." Disse, senza bisogno di indicarli o essere più precisi. E così fu: sia Nagashima che Michelakos presero un Phaser olografico, agganciandolo alla propria cintura come fa regolamento. 

Il loro addestramento, infatti, gli aveva insegnato che non bisognava MAI tenere l'arma in mano o in posizione orizzontale senza una valida ragione per usarla. La posizione di sicurezza era nel fodero o puntata verso l'alto per quanto riguardava la pistola Phaser... oppure a tracolla o puntato verso il basso se si aveva con sè un fucile.

Una volta terminato il procedimento, Kai girò leggermente la testa e si accorse che anche gli altri, dietro, avevano fatto lo stesso. Ognuno di loro aveva trovato la propria dotazione vicino a sè, e l'aveva presa. 

Tornò quindi a guardare Shesu, chiedendosi dove volesse andare a parare. 

"Signor Michelakos. Sulla sua scheda è scritto che ha superato con una buona media gli esami di tiro. Quindi saprà dirmi quanti sono i settaggi del Phaser che ha addosso, e quanti tra questi sono mortali per un umanoide... ?"


#4

Silas Michelakos

Human

Silas era nervoso, come avrebbe potuto non esserlo? Se il capo Shesu l'aveva scelto, assieme a quell'altro collega dal cognome orientale, significava che voleva metterlo alla prova. Quella era una specie di esame, e lui era intenzionato a svolgerlo al meglio delle sue capacità. Sperando di passarlo, naturalmente.

Nonostante il superiore li avesse chiamati, ancora non si era deciso a dar loro indicazioni. Invece, aveva fatto partire una simulazione olografica. Col comando dato al computer, l'ambiente attorno a Silas era mutato. Ora il ragazzo non si trovava più all'interno della spoglia sala olografica, ma in piedi nella plancia della Voyager. Per quanto non avesse mai potuto metterci realmente piede da quando era a bordo, in accademia aveva già partecipato a simulazioni ambientate nella plancia di astronavi di classe Intrepid quindi era in grado di riconoscere il suo design. E, visto che facevano parte dell'equipaggio della Voyager, era piuttosto naturale ipotizzare che si trattasse della sua plancia e non di quella di una non meglio identificata nave di classe Intrepid.

Silas non poté fare a meno di guardarsi attorno, alla ricerca di eventuali elementi fuori posto, indizi su cosa avrebbe vertuto quella simulazione. Phaser, ecco cos'era fuori posto. Essendo freschissimo di accademia (ok, non l'aveva ancora terminata quindi... più fresco di così...) sapeva perfettamente che lasciare dei phaser a portata in quel modo era dannatamente pericoloso. Il professore li aveva tormentati con quella storia. Quindi quei phaser dovevano centrare qualcosa con la prova in corso.

Alle parole del superiore, Silas prese in mano il phaser, per poi posizionarlo nella sua cintura esattamente come avevano fatto i colleghi. Dopo aver concluso quel piccolo compito, Silas rimase ad osservare Shesu, in trepidante attesa di qualsiasi cosa sarebbe venuta dopo. Una prova di tiro? Avrebbero dovuto difendersi da un abbordaggio nemico? Qualunque cosa li aspettava, doveva aver qualcosa a che fare con i phaser. Forse...

"Sissignore." Rispose in automatico, alla domanda di Shesu. "Questo è un phaser di tipo due ed è dotato di sedici settaggi. Per quanto questo phaser provochi danni agli umanoidi dal quarto settaggio in su, è solo dal settimo settaggio che risulta certamente mortale." Continuò, ripassando mentalmente quanto imparato in accademia. "Quindi, in tutto, sono dieci settaggi, signore." Sempre che, naturalmente, Shesu non intendesse come mortali anche i settaggi che provocavano la morte in caso di colpo ad un organo vitale... ma in tal caso magari il suo "certamente mortali" l'avrebbe salvato. Ok, probabilmente la cosa non avrebbe funzionato con Shesu.
#5

Kai Nagashima

Human


Almeno, pensò Kai, il suo compagno di sventure era preparato. 

Certo, a guardarlo puzzava di cadetto fin da lontano... era ancora rigido e impacciato, e parlava come un testo accademico. 

Gli venne quasi da sorridere, ma si trattenne: non era affatto il caso. 

Il loro superiore sembrò soddisfatto della risposta. Si girò quindi verso l'asiatico, che istintivamente trattenne per un secondo il fiato. 

Già... proprio come l'ultima delle reclute, pensò lui un istante dopo. 

Cercò di rilassarsi e mostrarsi sicuro. Sostenne lo sguardo di lui, che dopo alcuni secondi -sembrati davvero lunghi- chiese: "Signor Nagashima. Supponiamo che debba fermare qualcuno, e scortarlo in cella.

Si girò verso le poltrone del Capitano e del Primo ufficiale, e scandendo bene le parole ordinò al Computer "Via al programma Shesu zero - otto

Al centro della plancia, vicino al posto del Primo ufficiale, fece la sua comparsa un ologramma. Era un maschio, umano. Circa quarant'anni, senza baffi o barba e con dei capelli corti e scuri. Indossava abiti da civile e in mano aveva un tubo metallico, una semplice giunzione presente in moltissimi pannelli sparsi per i tubi di Jefferies. 

Shesu guardò il suo sottoposto, e invitandolo col braccio disse "Se ne occupi. Anche lei, Michelakos."

L'ologramma si guardò attorno, come per cercare di capire dove fosse. Strinse il tubo come una mazza, e non si mosse nè aprì bocca. 
Se non fosse stato per la sua arma improvvisata, sarebbe parso quasi inoffensivo.


#6

Silas Michelakos

Human

Per quanto avesse risposto in modo quasi automatico, con un tono di voce più o meno stabile, Silas non aveva potuto evitare che alcune gocce di sudore gli imperlassero la fronte. Quando il superiore non fece commenti sulla sua risposta e si girò verso il suo compagno di sventura, il ragazzo non poté evitare di sentirsi sollevato. Era andata, almeno la prima piccola prova. Magari era egoistico, ma ora sperava che Shesu si sarebbe concentrato per un po' sul collega asiatico... per quanto forse attendere le domande era peggio di venirne bombardato. L'attesa può uccidere: sì, era decisamente meglio far tutto subito e togliersi il pensiero.

Consapevole che Shesu avrebbe potuto rivolgersi anche a lui da un momento all'altro, Silas si costrinse a prestare attenzione alla domanda fatta a Nagashima. Alla comparsa dell'ologramma lo osservò con attenzione, notando il suo stato quasi confusionale e il tubo tra le sue mani. In qualche modo non lo stupì quando Shesu gli disse di aiutare il collega, per quanto - egoisticamente parlando - avrebbe lasciato più che volentieri il compito all'orientale. Questa volta si limitò ad annuire, sentendosi la gola secca dall'agitazione. L'ologramma era armato, per quanto di una semplice giunzione. Se l'avesse sottovalutato avrebbe potuto farsi male (sicurezze della sala ologrammi permettendo), ma nel frattempo non gli sembrava nemmeno il caso di puntargli subito il phaser addosso. L'ologramma non aveva fatto ancora nulla di male... se non si contava l'atto vandalico, il furto di materiale e la mezza intenzione di usare il tubo come una mazza. Ok, forse non era poi così innocente.

Allontanando la mano dal phaser, ancora agganciato alla cintura, e costringendosi a scacciare l'idea di lasciar fare al collega il primo passo, Silas si avvicinò di pochi passi all'ologramma, mantenendo comunque un adeguata distanza di sicurezza. "Le devo chiedere, per la sua sicurezza, di abbassare il tubo." Affermazione buffa, in un certo senso, ma ferma e quasi tranquilla. Non era sicuro che fosse l'opzione più adatta, ma aveva deciso di dare all'ologramma il beneficio del dubbio al posto di partire ad armi spianate e in un certo senso costringerlo all'azione. E, per quanto apparisse fermo ed indifeso, Silas in realtà era pronto a scattare per evitare un eventuale attacco. Fin tanto l'ologramma non avesse avuto conoscenze di arti marziali, il ragazzo riteneva di poter riuscire a schivare la sua pseudo-mazza e, magari, anche contrattaccare. Per non parlare del fatto che, teoricamente, aveva il collega a guardargli le spalle. Anche se, probabilmente, l'avrebbe insultato mentalmente per la sua azione forse azzardata.
#7

Kai Nagashima

Human


E così eccolo, il loro primo test. 

Un tizio armato e spaesato all'interno della loro astronave. 

Armato si, ma non a lungo... pensò Nagashima. Portò lentamente la mano sulla sua arma, senza toglierla dal fodero. Si spostò così da non avere il collega sulla linea di tiro. 

Anche gli altri, shesu compreso, si spostarono per osservare la scena senza interferire nè rimanere coinvolti. 

Kai fissò il suo obiettivo, e tirando fuori il suo miglior tono autoritario, ordinò "Signore... lei si trova su una nave stellare. Siamo ufficiali della flotta... ora abbassi quell'arma. La prego."

Beh, se non altro aveva attirato l'attenzione di quel tizio. Li guardò entrambi, prima indifferente e poi ostile. Strinse ancora di più la presa sul tubo, puntandoglielo contro e tenendosi a distanza.

"No.", disse, e Kai deglutì nervosamente senza darlo troppo a vedere. Iniziò a pensare che sarebbero stati costretti a renderlo inoffensivo usando il Phaser. 

Forse il test voleva saggiare le abilità diplomatiche dei due. O forse Shesu voleva mettere alla prova i metodi dei due ufficiali della sicurezza in casi che non richiedevano l'uso di forza mortale... 

O forse -e questo preoccupò non poco Kai-Shesu voleva vedere chi si sarebbe affidato al Phaser, e chi avrebbe cercato di non aprire il fuoco se non estremamente necessario.

In quel caso, avrebbero dovuto disarmarlo e immobilizzarlo a mani nude... 

"La getti via, signore." Disse ancora, fissandolo e preparandosi a impugnare la propria arma o scattare verso quello sconosciuto.

#8

Silas Michelakos

Human

Anche il collega si era mosso e stava provando a convincere l'ologramma a consegnare l'arma. Eppure l'unica risposta che entrambi avevano ottenuto era stato un secco no. A quel punto, Silas era quasi tentato di scattare per rimuovere quel tubo dalle mani dell'ologramma... o almeno tentarci nel caso l'ologramma fosse stato più abile di lui nel corpo a corpo, ma si trattenne. No, era meglio provare ancora con la diplomazia, provare a metterlo a suo agio, fargli abbassare la guardia.

C'era solo un unico problema: la diplomazia stava a Silas quanto... un elefante stava ad un topo? Ok, Maria avrebbe avuto qualcosa a che ridire sulla similitudine, avrebbe detto che gli elefanti non hanno paura dei topi e avrebbe anche avuto ragione, ma sua sorella non si trovava in quella sala ologrammi e non era nemmeno telepatica, quindi che importanza aveva!? L'unica cosa importante in quel momento era che Silas era un ragazzo con qualche difficoltà nel relazionarsi, e doveva trovare il modo di convincere un ologramma testardo ad abbassare l'arma. O, quantomeno, provare di aver fatto tutto il possibile prima di ricorrere alla forza bruta su di un civile.

Non abbiamo alcuna intenzione di farle del male, signore. Anzi, siamo qui per aiutarla. Provò a dire, in un certo senso bluffando. Aiutarlo? Al massimo aiutarlo a non farsi male o a non farsi ammazzare. È successo qualcosa? Qualcuno l'ha minacciato? Posso assicurarle che lei si trova al sicuro, su questa astronave nessuno le farà del male. Posi quel tubo: qualunque sia il problema cercheremo di aiutarla a risolverlo. Cercheremo, quindi non stava facendo promesse a vuoto. Insomma, se si fosse rivelato una spia di qualche potenza nemica allora sarebbe stato decisamente difficile aiutarlo. E, visto che quella simulazione era stata progettata da Shesu, Silas non aveva proprio idea di cosa poteva aspettarsi. Anzi, se solo si fosse soffermato a pensare del fatto che si trattava di una simulazione, sicuramente si sarebbe agitato. Qual'era lo scopo di quella simulazione? Cosa voleva testare Shesu?
#9

Kai Nagashima

Human


"IO SONO IL CAPITANO !!" Urlò quello sconosciuto, alzando in aria quel tubo... e facendo minacciosamente un passo verso i due. 

Kai fece a sua volta un passo indietro, e prese in mano il Phaser mentre mentalmente imprecava. 

Non lo aveva ancora puntato, che lo sconosciuto si girò e calò la propria arma su una consolle, con tutta la propria forza. Ci fu un frastuono di plexiglass in frantumi e metallo che sfregava, e una vistosa scintilla gialla esplose attorno lo schermo distrutto della consolle. 

Kai iniziò a sudare freddo. Se aveva capito il piano di Shesu, l'ologramma si sarebbe comportato in modo imprevedibile. Il computer gli avrebbe fatto dire o fare cose senza senso. 

Aveva a che fare con un folle, insomma. 

Puntò la sua arma, assicurandosi che fosse tarata al minimo necessario... il livello tre sarebbe bastato per fargli perdere i sensi senza troppi danni se non un fastidioso mal di testa, al risveglio. 

"Ultimo avvertimento: si stenda a terra e smetta di resistere !" Urlò, e stavolta non intendeva essere affatto gentile o diplomatico. 

Dieci secondi... gli avrebbe concesso solo diedi secondi, poi con le buone o con le cattive sarebbe finito a terra. Sarebbe stata una sua scelta.
Il regolamento era chiaro, su questo punto... se ci si fosse sentiti in pericolo, gli ordini erano neutralizzare la minaccia o allontanarsi. E loro erano lì per neutralizzare, naturalmente.

In due avrebbero potuto anche sopraffarlo senza sparare, naturalmente, ma sarebbe stato certo più rischioso che affidarsi al raggio stordente delle loro pistole Phaser.

Kai girò impercettibilmente lo sguardo per controllare cosa faceva il suo compagno. Cosa stava facendo, lui ?

#10

Silas Michelakos

Human

Il capitano? Con quegli abiti, quel tubo in mano e quell'atteggiamento? Decisamente impossibile. Diamine, 'sto ologramma è pazzo! Dannato Shesu! Si ritrovò a pensare, mentre passava a setaccio le varie possibilità. Come comportarsi con una persona mentalmente instabile? Una persona che, tra l'altro, aveva appena distrutto una console?

(La distruzione della console avrebbe tolto punti all'esercitazione? Beh, quantomeno doveva ringraziare il fatto che si trattasse soltanto di una simulazione e non della realtà.)

Stava considerando come agire quando il collega decise di abbandonare del tutto la diplomazia. Diamine, quanto avrebbe voluto che assieme a loro ci fosse un ufficiale medico! Silas non era sicuro di quello che si doveva fare per calmare quel civile, ma dubitava fortemente che urlargli di stendersi a terra avrebbe risolto il problema. Anzi, probabilmente lo avrebbe agitato ancor più. Ma c'era anche la questione della console rotta... quindi come agire? Poliziotto buono e poliziotto cattivo? Fu il pensiero che passò per la sua mente, ma era una cosa fattibile? O era qualcosa che poteva funzionare soltanto nei film? Per non parlare del fatto che il collega era di grado più alto quindi aveva il diritto di decidere come agire.

Capitano, la prego, si calmi. Disse, mantenendo il tono il calmo possibile. Per quanto ormai difficilmente la diplomazia avrebbe funzionato (non dopo la minaccia del collega), Silas poteva provare a supportare il tentativo di arresto di Nagashima. Questa è la sua nave, non trova che distruggerla sarebbe controproducente? Posso comprendere che le nostre azioni possano sembrarle strane, ma temiamo che lei sia... sotto influenza aliena, quindi dobbiamo portarla in infermeria ad ogni costo. Spero che lei comprenda e decida di collaborare. Una volta dimostrato che lei sta bene, potrà punirci come desidera. Quindi la prego, per il momento faccia come dice il mio collega.

Una cosa, però, era certa: quello era il suo ultimo tentativo di convincere l'ologramma con le buone. Non era uno psicologo né un operatore socio-assistenziale, quindi aveva solo una vaga idea di quello che si poteva fare di fronte a crisi di quel tipo. Di conseguenza, nonostante cercasse di dimostrare all'ologramma una tranquillità che non aveva, era ancora pronto a schivare un eventuale attacco... e la sua mano era già più vicina alla cintura in modo da poter estrarre il phaser più rapidamente.
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