TSE [2379] I racconti del Vecchio: a Rekon's true story: solo un nuovo viaggio
#41

Rekon

Tellarite

Bah, costruire un ripetitore è la meno... commentò Rekon, massaggiandosi la folta barba come fosse una specie di brizzolato antistress si tratta di installare una serie di intensificatori di segnale sull'antenna subspaziale... perché avete degli intensificatori di segnale, vero?? 
Lo sguardo che lanciò al più alto in grado tra gli ufficiali di Plancia prometteva - in caso di "no" come risposta - una morte molto peggiore di quella che gli avrebbero infarto i Romulani, quindi si affrettò a rispondere Sì, sì...ci sono gli intensificatori di segnale che usiamo per il teletrasporto in profondità per i turisti che vogliono fare immersione nei mari di Betazed...
Bene, ce ne serviranno una dozzina...
annuì Rekon, alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta con passo barcollante e poi dovremo procurarci una scheda di trasmissione, ma è inutile preoccuparsene ora. Mi servirà qualcuno che non vomiti anche l'anima a farsi una passeggiata fuori. Se non ne avete, prendete tre o quattro giovanotti di belle speranze ed infilategli due dita in gola finché non hanno finito di liberarsi e poi infilateli in una tuta. 
Testa blu...
aggiunse rivolto al povero Resed tu controlla che ci siano tutti gli attrezzi, se me ne manca qualcuno lì fuori ti faccio una colonscopia con una chiave magnetica. Io vado a farmi dare una rattoppata...e che qualcuno tenga gli occhi aperti sui sensori, tra un po' avremo compagnia...



 
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#42

Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.

Sai Fujiwara | Human

A quanto sembrava, costruire un trasmettitore non era poi così impossibile con le attrezzature a bordo. Sai avrebbe voluto poter dare una mano in proposito, ma semplicemente non si intendeva di ingegneria. L'unica cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stato proporsi per fare una passeggiata fuori bordo, ma per farlo avrebbe dovuto trovare una buona motivazione per cui un antropologo si intendesse di camminate a gravità zero e, soprattutto, avrebbe dovuto passare in infermeria a farsi sistemare quel dannato polso.

Ti accompagno in infermeria. Affermò, quando Rekon accennò a voler andare a farsi dare una rattoppata. A Sai non piaceva l'idea di lasciare la plancia, allontanandosi così dalla sua fonte di informazioni. In realtà, non aveva nemmeno idea se l'avrebbero fatto rientrare in plancia una volta tornato dall'infermeria, ma ormai sarebbe stato ridicolo rimandare oltre la visita medica. Quello era un momento di tranquillità, per quanto si trattasse solamente della calma prima della tempesta. Se avesse aspettato ancora avrebbe rischiato di perdere l'unica possibilità di farsi sistemare quella dannata distorsione. Per non parlare del fatto che non era detto che avrebbe potuto evitare di fare un giretto fuori bordo per installare gli amplificatori di segnale.

Fino a quel momento, in un modo o nell'altro, era riuscito ad evitare domande sulla sua identità e professione, ma era ben consapevole di essersi esposto troppo. I presenti erano troppo impegnati a trovare il modo di sopravvivere per fare domande, ma una volta in salvo cosa sarebbe successo? Dubitava che Rekon non avesse notato le anomalie nella sua recita. Da quando aveva seguito il tellarite in plancia, Sai aveva cominciato ad uscire - più o meno consapevolmente - dalla sua parte. In caso fosse stato necessario, come avrebbe potuto spiegare la cosa? Sicuramente non rivelando per chi lavorava, non aveva semplicemente l'autorizzazione per farlo.
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#43

Rekon

Tellarite

Si diressero silenziosamente verso l'
Infermeria, con Rekon che ogni tanto barcollava e brontolava quando doveva chinarsi per evitare un condotto del plasma distrutto o un agglomerato di cavi a penzoloni.
Non te la sei cavata male, per un antropologo... Queste furono le prime parole che disse, mentre un medico zelane - e forse un po' terrorizzato, visto lo sguardo non esattamente amichevole che il Tellarite gli aveva rivolto - si occupava di rigenerare il tessuto osseo delle costole fratturate.
Si trattava di un complimento sentito, anche se - ad essere onesti - la parola "antropologo" era stata detta con scarsa convinzione meglio di queste scimmie senza peli, comunque...
Non aggiunse altro per un po', aspettando che il medico si allontanasse per aggiungere ora ci sarà da farsi una passeggiata fuori e fare forse un'ora di lavoro, ma questo è la meno. Ci servirà una scheda di trasmissione di tipo sup.sub-3, che a bordo non esiste.
Tacque mentre il medico tornava per occuparsi del polso del compagno poi, non appena ebbe finito, lo cacciò, chiedendo divertito secondo te dov'è la sola scheda disponibile in tutto il settore?
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#44

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Sai Fujiwara | Human

Rekon non aveva risposto quando Sai si era proposto di accompagnarlo in infermeria, cosa che il ragazzo aveva interpretato come un silenzioso assenso. Non che la sua fosse stata una domanda o che avesse bisogno del consenso del tellarite per andare a farsi sistemare quel dannato polso.

Il tragitto fino all'infermeria fu accompagnato da uno strano silenzio, rotto solo da qualche brontolio (dovuto probabilmente al dolore) del tellarite. Osservare le condizioni della nave al di fuori della già danneggiata plancia permisero a Sai di comprendere più chiaramente come se la fossero cavata per il rotto della cuffia. Se la nave cardass... ops, romulana li avesse trovati, sarebbe stato molto probabilmente impossibile riuscire a sfuggirgli di nuovo.

Cosa doveva fare? La minaccia romulana era sufficiente per rischiare l'ira dei suoi superiori? Probabilmente sì. Se avesse deciso di percorrere quella strada, allora una volta che le comunicazioni fossero state ristabilite avrebbe potuto contattare il Bureau. Sarebbe stato il metodo più rapido per ricevere aiuto, a meno che Rekon non avesse un modo per contattare il Comando di Flotta senza fare un giro assurdo di chiamate. Non ne aveva ancora avuto la conferma, ma dal suo modo d'agire riteneva che fosse un ex-membro della flotta. Non era molto ottimista che avesse le autorizzazioni per contattare direttamente la flotta stellare.

Fu solo una volta arrivati in infermeria che il tellarite prese parola. Mentre un medico era all'opera nella cura di Rekon, un'infermiera si stava occupando del polso di Sai: un lavoro semplice, che sarebbe finito in breve tempo.

Ti ringrazio... non che io abbia potuto far molto. Commentò semplicemente, nonostante fosse ben consapevole che quella specie di complimento era stato accompagnato da una titubanza sulla parola 'antropologo', probabile segno di come la sua copertura stesse crollando pezzo dopo pezzo, e da un paragone con le cosiddette scimmie senza peli.

Una volta che l'infermiera ebbe concluso, Sai la ringraziò e la osservò che si allontanava. Quando anche il medico che stava curando Rekon si allontanò temporaneamente, il tellarite riprese a parlare. Sai lo ascoltò attentamente, per quanto non comprendesse pienamente che cosa fosse una scheda di trasmissione di tipo sup.sub-3. Ok, forse un breve corso di ingegneria gli avrebbe fatto bene, per quanto Sai fosse ben consapevole che difficilmente - una volta uscito da quella situazione - avrebbe avuto voglia e tempo per frequentarlo.

Non so che tipo di scheda di trasmissione si tratti, quindi non saprei risponderti. Ma se devo fare un ipotesi... Iniziò a parlare, mentre rifletteva sulla questione. Un'ipotesi ottimistica e irrealistica sarebbe che la scheda sia in tuo possesso, ma è evidente che non sia così. L'ipotesi peggiore invece sarebbe che si trovi sulla nave di classe Galor usata dai romulani... e in tal caso preferirei non aver azzeccato. Di conseguenza, spero vivamente che si trovi su di un pianeta in zona. Concluse.

Anche perché, se si fosse trovata su di un'astronave di ultima generazione lontana anni luce da lì, sarebbe stato impossibile potenziare l'antenna e far partire il messaggio di soccorso.
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#45

Rekon

Tellarite

Mi piace la gente sveglia! rispose Rekon con un ghigno inquietante tra i riccioli della barba canuta, quando l'umano gli fece notare che il trasmettitore di cui avevano bisogno si trovava, probabilmente, sul Galor che li stava inseguendo Ovviamente non voglio quello che hanno montato loro, ma è ragionevole ipotizzare che ne abbiano almeno uno di riservz nel magazzino delle parti di ricambio. Vedi... aggiunse a mo' di spiegazione Si tratta di una componente delicata, chenon può essere replicata ma va assembata. Ora la domanda è...
Ma non finì la frase, lasciando che fosse lui a farlo,mentre gli lanciava un'occhiata incuriosita, come se lo stesse studiando.
 
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#46

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Sai Fujiwara | Human

Una parte di lui si aspettava che sarebbe finita così: il pezzo che serviva loro si trovava sulla nave nemica. Sai rimase in silenzio per qualche secondo, mentre analizzava la situazione mentalmente. Oltre ad abbordare la nave di classe Galor c'era qualche altra possibilità? Difficilmente il loro nascondiglio sarebbe durato molto e la nave non era abbastanza potente da seminare i romulani. Di conseguenza, l'unica possibilità era chiedere aiuto e per farlo era necessario superare il segnale di disturbo.

Non vedo altra scelta, dobbiamo salire su quella nave. Commentò quindi, senza preoccuparsi minimamente di far reggere la sua copertura. Non c'era più il tempo di 'giocare', se voleva uscire vivo da quella situazione. L'idea di salire sulla nave romulana in qualche modo lo stuzzicava: era esaltante mettersi alla prova, iniziare e portare a termine una missione di quel calibro, per quanto fosse ben consapevole delle difficoltà e dei rischi. Per non parlare del fatto che se fosse salito su quella nave e avesse portato il microtape con sé, c'era il rischio di finire per involontariamente consegnarlo al nemico. Ma lo stesso rischio sarebbe stato presente se lo avesse lasciato sulla Hari Seldon, con l'aggiunta dell'impossibilità di distruggerlo in caso di necessità.

Se avessi saputo che sarebbe finita così avrei ordinato un tentativo di teletrasporto quando hai danneggiato la nave nemica. Aggiunse. Quindi, se dovessi completare la tua frase, la domanda... anzi, le domande sarebbero: come salire su quella nave e chi inviare. Personalmente dubito che ci sia qualcuno di competente su questa nave (oltre noi due, naturalmente), ma si potrebbe dare un'occhiata alle schede del personale.

In realtà c'era un'altra possibile domanda, ossia chi era lui, ma sicuramente Sai non aveva intenzione di citare Trentuno. Vista la situazione, poteva essere disponibile ad ammettere (a Rekon e solo a lui) di essere sotto copertura ma senza dire per chi esattamente lavorava. Non era raccomandabile andare in giro a parlare dell'esistenza del Bureau e dei suoi scopi e, in ogni caso, Sai non era abbastanza alto nella gerarchia per poter decidere in autonomia quando e a chi rivelare l'esistenza di Trentuno. E, non essendo un reclutatore, non poteva nemmeno prendersi la libertà di tentare di reclutare il tellarite. Insomma, come ex-membro della Flotta Stellare, c'era la possibilità che Rekon già fosse informato della cosa, ma questo non cambiava assolutamente nulla.
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#47

Rekon

Tellarite

Rekon ridacchiò ripetendo Dobbiamo salire su quella nave... giusto...
Pareva molto compiaciuto e, in realtà, lo era. L'umano aveva detto "dobbiamo", rendendosi parte attiva di quel piano, proprio come aveva pensato avrebbe fatto.
Ad ogni modo concluse Ma suppongo tu già lo sapessi, in fondo...sennò perché prelevare un phaser dall'armadietto della Plancia? rise di nuovo, prima di spiegare su non fare quella faccia... Non lo sai che se apri un armadietto tattico attivi un allarme sulla Consolle delle operazioni?
Quindi, signor antropologo, vogliamo continuare a giocare o cerchiamo di uscire vivi da questa situazione?

Il vecchio ingegnere incrocio le braccia al petto e aggiunse ho lavorato 30 anni nella flotta e so riconoscere una persona competente quando la vedo. Non intendo chiederti chi sei perché, della risposta, sinceramente non me ne frega un ca**o. Però voglio sapere cosa sai fare, perché ci servirà qualcuno con i controcog**oni per salire lassù.
 
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#48

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Sai Fujiwara | Human

Perché prelevare un phaser nell'armadietto in plancia? Beh, la motivazione era ben differente da quella teorizzata da Rekon, ma Sai non aveva la minima intenzione di correggerlo e, di conseguenza, renderlo partecipe della sua missione. Anche perché non credeva che il tellarite sarebbe stato molto felice di sapere che lui aveva rubato materiale riservato dal suo pianeta.

Ah, ah, quello è solo per difesa personale. Se avessi saputo che c'era la possibilità di dover abbordare una nave romulana avrei cercato qualche arma un po' più decente, sempre che fosse presente su questa nave. Commentò, mantenendo un tono basso della voce e tenendo sotto controllo con la coda dell'occhio lo staff medico. Non che un phaser di tipo 1 fosse esattamente un obbrobrio ma, se lo si paragonava ad un phaser di tipo 3 più un sensore exografico, si poteva dire con certezza che c'era di meglio.

Se dovessi scriverti il mio curriculum vitae metterei al primo posto l'antropologia, sai!? Commentò ridacchiando, alle successive parole di Rekon. Quelle parole non erano esattamente vere, in quanto se fosse stato così allora sarebbe diventato veramente un antropologo e non un agente di Trentuno, ma non erano nemmeno false. Quindi... antropologia, lingue, combattimento corpo a corpo e con armi ad energia. Ti basta o devo farti l'elenco dei corsi frequentati in accademia?

Ok, che aveva frequentato l'Accademia della Flotta Stellare poteva ammetterlo. L'antropologo Kyo Ishikawa non l'aveva frequentata, ma ormai quella sua identità fittizia era al limite della credibilità. Se doveva tornare ad essere sé stesso... beh, Sai Fujiwara l'aveva frequentata, si era laureato e aveva prestato servizio sulla USS Toussaint prima di dimettersi dalla flotta. Ufficialmente in quel momento era un civile disoccupato, ma dubitava che Rekon ci avrebbe creduto dopo tutto quello che era successo.
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#49

Rekon

Tellarite

antropolgia, lingue, combattimento corpo a corpo e con armi ad energia... ripetè Rekon, soddisfatto, dopo aver lanciato al medico in servizio una occhiata così eloquente che - a sei metri di distanza - fece dietrofront e si infilò rapido nella stanza da cui era uscito Tutto questo, suppongo, prima di entrare nei Servizi Segreti della Flotta. No, non rispondere...te l'ho detto, non me ne frega un ca**o di sapere se stai pedinando un ambasciatore o una spia Romulanaa. Quel che voglio sapere è: hai motivi di credere che abbiano una spia a bordo?
Rekon era un pragmatico e, oltre a questo, era troppo vecchio per queste cose...stava reagendo a quella situazione solo in virtù del suo addestramento e perché nessun altro sembrava in grado. Era lo spirito di sopravvivenza che lo motivava, facendogli anche dimenticare momentaneamente l'apatia in cui era caduto.
Ora ascoltami bene...io andrò lì fuori a fare la parte facile del lavoro e poi mi occuperò di riparare il teletrasporto. Tu starai in Plancia. Accertati che quelle scimmie senza peli non si addormentino, non salgano di quota, non caschino nell'atmosfera bassa del pianeta e controllino la Galor, quando arriverà. Il suo occultamento è quasi certamente compromesso, quindi anche loro cercheranno di tenere un basso profilo energetico. Senti se tra i clienti o nello staff medico o estetico c'è un chirurgo plastico che possa farti sembrare un fo**uto romulano. Parli Romulano, vero?
 

sorry, Rekon non sa dell'esistenza della 31
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#50

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Sai Fujiwara | Human

Servizi Segreti della Flotta, eh!? Ripeté Sai tra sé e sé, ma dalle sue labbra non uscì una parola. Essere stato scambiato per un agente dell'Intelligence di Flotta poteva risultare utile, in quanto l'Intelligence era sicuramente più conosciuta ed apprezzata rispetto alla Sezione 31. In un certo senso era deprimente essere scambiato per un membro dell'agenzia concorrente del proprio Bureau, ma Sai non era il tipo da rinunciare per motivi simili ad un'opportunità piovuta dal cielo. Non era lui ad essersi fatto passare per un agente dell'Intelligence, no!? Era solo stato scambiato per tale. Quindi per quale motivo non avrebbe dovuto approfittarne?

Una spia a bordo? Difficile da dire, ma sicuramente è una possibilità da considerare. Rispose alla domanda del tellarite. Le azioni dei romulani fanno pensare che abbiano ricevuto precise informazioni sul percorso e sugli orari della nave in cui si trova il loro obbiettivo... chiunque o qualsiasi cosa sia. Ok, forse la parola 'precise' è un po' esagerata - visto l'incidente della U.S. Margot che, probabilmente, è stata scambiata per questa nave - ma direi che è probabile questa operazione si sia originata da un qualche tipo di attività di spionaggio. Attività di spionaggio che potrebbe essere ancora in corso.

La possibilità di avere una spia romulana a bordo era per Sai sia una spina nel fianco che una possibile occasione di scoprire cosa diamine stava succedendo e se quell'attacco aveva qualcosa a che fare coi dati sulla tecnologia tellarite in suo possesso. Se fosse riuscito a mettere le mani sull'eventuale spia, beh... di certo non si sarebbe fatto scrupoli sulle modalità necessarie per portare quell'individuo a sputare il rospo.

Sì, parlo romulano. Rispose, mentre rifletteva sulle parole di Rekon. Se ci fosse stato veramente un chirurgo plastico e l'attrezzatura necessaria, allora sarebbe stato più semplice infiltrarsi sulla nave nemica per recuperare quella scheda di trasmissione. Sarebbe servito anche un'abbigliamento romulano, più precisamente una divisa, ma per quello al massimo avrebbe improvvisato salito sulla nave di classe Galor. Anche perché dubitava che a bordo della Hari Seldon ci fosse un replicatore in grado di replicare una divisa romulana.

Ok, allora darò un'occhiata alla lista del personale e dei passeggeri, sia per vedere se abbiamo a bordo un chirurgo plastico, sia per farmi un'idea sulla possibile spia. Mentre, naturalmente, controllo che le scimmie in plancia non provochino involontariamente la nostra precoce dipartita.
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