TSE [2379] I racconti del Vecchio: a Rekon's true story: solo un nuovo viaggio
#51

Rekon

Tellarite

Ecco, questa mi pare una buona idea. Se hai bisogno di qualcuno con la testa a controllare i sistemi mettici quella faccia di pesce dalla testa blu... aggiunse il Tellarite alzandosi in piedi e gemendo come un vecchio scafo di legno appena uscito da una tempesta. Il medico aveva saldato le costole rotte, ma non poteva fare quasi nulla per il dolore, non senza inficiare le capacità mentali del vecchio Ingegnere ...è bravo e ha più materia grigia di quel che sembra. Solo che nessuno gli ha mai insegnato a pensare trasversalmente per risolvere i problemi non immediati...
Ed uscì nel corridoio, bloccando il primo membro dell'equipaggio di passaggio per farsi accompagnare alla camera di decompressione.
Impiegò circa un minuto ad intimidire a dovere l'umano, che aveva tentato di riportarlo nel suo alloggio, è circa il triplo per raggiungere i 4 ingegneri che lo attendevano con già indosso le tute spaziali.
Rekon controllò con minuzia l'equipaggiamento predisposto da Resed e, quando fu soddisfatto, iniziarono i dieci minuti di bestemmie per infilare la tuta con l'aiuto del marinaio (nominato volontario a sua insaputa).
Quando tutto fu pronto, la camera di decompressione venne chiusa e - una volta fatta uscire l'aria - il portellone esterno si aprì sul malconcio scafo della Hari Seldon.
 
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#52

Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.

Sai Fujiwara | Human

Si limitò ad annuire alle parole di Rekon, mentre un lieve sorriso gli compariva sulla labbra. Quando il tellarite lasciò l'infermeria, anche Sai fece lo stesso, dirigendosi a passo deciso verso la plancia. Una volta raggiunta la sua meta, si informò di come e se si era evoluta la situazione. Gli ufficiali in plancia non sembravano molto contenti della sua presenza (speravano il ritorno di Rekon? o non si fidavano di un antropologo al comando?), ma gli risposero comunque, probabilmente pensando che fosse stato mandato dal tellarite.

La situazione non sembrava essersi alterata: i romulani non si erano ancora fatti vedere e la nave era più o meno nella posizione corretta... per quanto l'orientale fu costretto a fare qualche piccola correzione (dopo aver controllato che Rekon e la sua squadra fossero ancora a bordo). Dopo essersi assicurato che fosse tutto a posto, diede alla faccia di pesce dalla testa blu il compito di controllare la situazione e si mise a frugare nel database le informazioni che gli servivano. Avrebbe potuto dare a qualcun altro il compito di cercare nella lista dell'equipaggio e dei passeggeri quanto gli serviva, ma sarebbe stato troppo rischioso. Se c'era una spia a bordo, allora avrebbe potuto avere qualche sospetto dei loro obbiettivi se avesse saputo che stava cercando un chirurgo plastico.

La ricerca di un chirurgo plastico tra l'equipaggio della nave non portò ad alcun risultato. Sorprendentemente era presente un chirurgo, ma nessuno specializzato in chirurgia plastica od estetica. Passò a cercare nella lista dei passeggeri, per quanto fosse consapevole che la probabilità di trovare quanto cercava in quella lista era molto ridotta. E, quando ormai non ci sperava più, localizzò la persona che gli serviva: Lon Stadi, betazoide, chirurgo plastico. Quasi non credeva ai suoi occhi!

Dopo aver memorizzato nome e aspetto, mise da parte il suo file, tornando a cercare nelle due liste. Ora che aveva localizzato il chirurgo era il momento di ricontrollare le persone a bordo alla ricerca di qualche individuo sospetto... non che si trattasse di un compito facile!
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#53

Rekon

Tellarite

Forza, muoviamo il c*lo, sono troppo vecchio per queste scemenze e questa maledetta tuta prude da morire... fu l'amichevole incitamento del vecchio ingegnere ai suoi collaboratori, quando venne finalmente il momento di mettere piede fuori dalla camera di depressurizzazione.
Attraverso la radio dei caschi il vecchio Tellarite poteva sentire i respiri affannosi dei ragazzi che lo accompagnavano: non si trattava di fatica nel vero senso del termine, perché il carico che portavano-in assenza di gravità - era veramente minimo. Laloro era pura e semplice paura....
Non guardate in alto, tenete gli occhi ben puntati sui vostri piedi... ordinò loro l'ex ufficiale quindi, sapendo che, lasciati a sè stessi, la metà di loro avrebbe fatto l'esatto contrario puntando lo sguardo sul ribollente gigante gassoso che incombeva sulle loro teste, aggiunse immediatamente dopo  Un Orioniano, un Vulcaniano e una Horta entrano in una taverna Klingon e...
Era una vecchia barzelletta da marinai, qualcosa di assolutamente fuori dal contesto in cui si trovavano (nonché decisamente razzista, sessista e politicamente scorretta) ma, forse proprio per questo, ebbe l'effetto di spiazzare completamente i membri dell'equipaggio della Hari Seldon, che dopo un momento di sgomento silenzio iniziarono a ridacchiare e a scambiarsi a loro volta storielle.
Compiaciuto del risultato, Rekon li lasciò fare avanzando cocciutamente fino all'antenna subspaziale. Solo allora aggiunse Va bene, signorine...adesso è arrivato il momento di guadagnarvi la paga...Coso... ed indicò un marinaio umano che, rapidamente, si presentò Martinez, signore...
...tu e spiritosone iniziate a rimuovere i pannelli di copertura dell'antenna...
continuò il vecchio, come non fosse stato interrotto. Ora era nel suo ambiente, stava aggiustando e modificando cose per fare ciò per cui non erano state pensate e - incredibile a dirsi - nonostante la situazione si stava divertendo!

Intanto in Plancia Sai era impegnato a spulciare tutti i dati disponibili sui passeggeri e sull'equipaggio della nave. Per la maggior parte si trattava di informazioni inutili, preferenze alimentari registratesullabase delle ordinazioni e qualche dato sanitario per i pochi che avevano usufruito dell'infermeria.
La compagnia aveva qualche informazione personale in più su quei passeggeri "fidelizzati" che avevano fatto l'iscrizione al proprio club.
A parte questo esistevano una serie di informazioni protette, facenti riferimento ai pagamenti effettuati dai passeggeri sia per saldare il viaggio che per le spese effettuate a bordo. Il sistema di criptaggio per queste informazioni pareva commerciale, come se fosse un elemento successivo rispetto al resto della nave. 

 
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#54

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Sai Fujiwara | Human

La ricerca nel database della nave non stava dando grandi risultati. C'erano informazioni mediche ed indicazioni riguardanti il regime alimentare di alcuni passeggeri, ma nulla che potesse essergli utile. Magari avrebbe potuto trovare qualche indizio tra le informazioni protette, tipo un metodo di pagamento sospetto o che passava attraverso qualche organizzazione o azienda che svolgeva un ruolo da prestanome, ma prima doveva riuscire ad accedervi.

Visto che la Hari Seldon era un trasporto passeggeri, il sistema crittografico di certo non era militare ma commerciale. Questo, però, non significava che fosse arretrato o semplice da 'bucare', quanto meno non per Sai. Le sue competenze informatiche, infatti, non erano così elevate da poter hackerare un sistema di quel tipo. Ed era altamente improbabile che il codice di accesso che gli aveva fornito Trentuno potesse venir accettato. L'avrebbe provato lo stesso ma il risultato era prevedibile.

Cosa doveva fare? Aspettare il ritorno di Rekon nella speranza che il tellarite riuscisse ad accedere ai quei dati? O era meglio farsi dare una mano - volontariamente o meno - dalla scimmia numero uno? Sicuramente il capitano aveva accesso a quei dati, ma bisognava capire se fidarsi di lui: con una probabile spia romulana a bordo tutti i presenti - tranne lui stesso e Rekon - erano possibili sospetti. Il tellarite, ovviamente, era escluso dalla lista dei sospetti in quanto causa principale del fallimento (almeno fino a quel momento) dei piani romulani.

Mentre rifletteva sulla cosa, mise da parte il database e la sua ricerca e interrogò silenziosamente il computer sulla posizione dell'ufficiale comandante. Non sapeva ancora cosa fare una volta (e se) l'avesse localizzato, ma richiedere la sua collaborazione era qualcosa che avrebbe potuto prendere in considerazione. Forse.

Anche se, in effetti, Sai si stupiva che il capitano non si fosse più visto. Sì, Rekon aveva preso il comando e, se non si ricordava male, in tutto quel trambusto romulano il capitano era rimasto ferito. Non si era ancora ripreso dalle ferite? O era l'orgoglio quello più sanguinante?
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#55

Rekon

Tellarite

Come aveva immaginato, il codice che gli era stato fornito dalla Sezione 31 non era pensato per accedere ai dati commerciali della società proprietaria della Hary Seldon. Gli permise però di accedere ai sensori interni, scoprendo che il Capitano della nave si trovava al momento in stasi, a causa di una ferita alla testa non curabile a bordo.
Il computer aveva registrato come Facente Funzioni di Capitano un utente registrato come "Fatti una padellata di ca**i tuoi" mentre il secondo in comando - il Tenente Tal Madal - risultava trovarsi nella zona passeggeri, ragionevolmente intento a mantenere sotto controllo il panico.
Il terzo in comando era una donna Risiana di nome Sandara, che risultava avere il ruolo di direttore economico di bordo e si trovava nel suo ufficio, accanto alla Plancia.
Nel frattempo, mentre l'Agente della Sezione 31 lavorava al Computer, Rekon stava intasando la frequenza interna di comunicazione numero 5 di insulti e ordini, mentre stava chino sulla base di uno degli amplificatori che lui e gli altri ingegneri stavano installando sull'antenba subspaziale.
Non mi importa se alla scuola per corrispondenza dove hai preso il diploma ti hanno insegnato che è impossibile, fallo o levati di torno! rispose gentilmente il vecchio Tellarite all'obiezione dei colleghi più giovani, che aveva osato ipotizzare che ciò che stavano facendo non avrebbe funzionato. Meno aggressivo, poi, aggiunse Capisco che alla tua età comandi il ca**o e quindi tu non voglia fare altro che chiamare la tua ragazza per un paio d'ore di se**o a distanza via subspazio, ma non è questo che dobbiamo fare noi. Noi dobbiamo creare un singolo impulso compresso da almeno 1.7 ghz di picco che superi i disturbi. Friggerà questi sistemi? Sì, ma passerà...
 
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#56

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Sai Fujiwara | Human

Non si era stupito quando non era riuscito ad accedere ai dati economici usando l'account fornitogli dal bureau: era qualcosa che aveva già previsto, di conseguenza quello era stato un test in cui non aveva riposto alcuna speranza. Scoprire che il capitano stava così male da dover essere messo in stasi, invece, era stata una brutta sorpresa. Non che fosse preoccupato per lui - anzi, era decisamente sollevato all'idea di non rischiare di trovarselo tra i piedi per il resto del viaggio - ma gli avrebbe fatto piacere che, prima di finire agonizzante(?) nel campo di stasi di un bioletto, quantomeno gli avesse passato i dati di accesso a quel fott*ttissimo sistema.

Quando vide chi era registrato come facenti funzioni di capitano, Sai si ritrovò a sorridere. Per quanto non ci fosse scritto il nome di un certo tellarite di sua conoscenza, chi altri avrebbe potuto registrarsi come "Fatti una padellata di ca**i tuoi"!? Proseguendo la sua ricerca, non gli ci volle molto per localizzare il secondo in comando. Avrebbe considerato di disturbarlo, nonostante il compito importante che stava svolgendo per evitare il panico, se non avesse notato che il terzo in comando era il più adatto ai suoi scopi. Direttore economico, eh!? Era sicuramente la persona più adatta ad aiutarlo.

Dopo aver chiuso le varie finestre sul terminale, Sai si alzò dalla poltrona del capitano, si guardò rapidamente intorno per controllare che tutto fosse a posto e che faccia di pesce dalla testa blu stesse svolgendo al meglio il suo compito, poi senza dire una parola si diresse verso l'ufficio lì a fianco dove il computer aveva rilevato la donna risiana. Se la porta fosse stata aperta allora sarebbe entrato direttamente, dicendo Direttrice, avrei bisogno di parlarle..., altrimenti avrebbe suonato il campanello in modo da farsi aprire.
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#57

Rekon

Tellarite

La porta si aprì dopo pochi secondi dall'arrivo di Sai nel raggio del sensore di attivazione del campanello e la donna, una Risiana di forse trentacinque anni dai lunghi capelli color miele un po' rovinati - probabilmente a causa degli scossoni subiti dalla nave - sollevò rapidamente lo sguardo dalla montagna di DiPadd che stava consultando con aria afflitta e disse In cosa posso esserle utile, signor...? 
Il tono era interrogativo ed anche leggermente perplesso, come se la donna, oltre a non conoscere il nome dell'Umano di fronte a lei, non capisse neppure che diavolo ci facesse un civile lì.
A rafforzare questa ipotesi, aggiunse Mi perdoni per il tono forse scortese, ma in questo momento tutto l'equipaggio è piuttosto preso a risolvere i problemi dovuti alla tempesta ionica che ci ha colpiti. Se desidera richiedere un rimborso, le verrà inviato un modulo nel suo alloggio...
Era ovvio che stesse ripetendo delle indicazioni ricevute da qualcun altro, volte a mantenere tranquilli i passeggeri. Probabilmente tutto l'equipaggio stava facendo lo stesso nel resto della nave...

Nel frattempo, Rekon aveva finito di sistemare quattro dei cinque amplificatori e stava bestemmiando in una lingua che il traduttore universale si rifiutava di riportare in Standard per innestare il quinto nonostante un'interfaccia bruciata.
Gli altri ingegneri avevano ben presto capito che il modo migliore per lavorare col rissoso Tellarite era quello di assecondarlo nei suoi apparentemente folli progetti e stavano lavorando alacremente, quando uno di loro disse Signore...credo sia arrivata la nostra tempesta...
L'Andoriano aveva infatti notato una sorta di lampo nel buio dello spazio e, subito, lo aveva associato all'uscita dalla Curvatura di una nave.
Calma, Ragazzo...non farti venire la sudarella. Fa tutto parte del piano... rispose Rekon, mentre nel suo casco la voce di Resed lo informava che un incrociatore di Classe Galor era apoena uscito dalla Curvatura.
In risposta Rekon ordinò di spegnere tutto quello che non serviva a tenerli vivi e in orbita e di "dirlo all'antropologo", dopodiché tornò a bestemmiare liberamente sui riottosi circuiti di interfaccia che stava riparando.
 
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#58

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Sai Fujiwara | Human

Alle parole della risiana, Sai si rese conto di come fosse anomala quella situazione. Lui, secondo la sua attuale identità di copertura, non aveva alcun diritto ad essere in quel luogo, come non avrebbe dovuto aiutare Rekon nei suoi compiti da facente funzioni di capitano. Rekon si era convinto che lui facesse parte dell'Intelligence di Flotta, ma Sai non aveva intenzione di far partecipe di quel malinteso tutto l'equipaggio della nave. A meno che non fosse strettamente necessario, ovviamente.

Non si preoccupi, direttrice. Non sono qui per fare una richiesta di rimborso. Anche se, mi rendo conto, questa situazione dev'essere estremamente spiacevole per lo staff di questa nave. Commentò Sai, trattenendosi a stento dal fare un qualche commento sulla tempesta ionica romulana. Il mio nome è Kyo Ishikawa. So di non far parte del vostro equipaggio ma, per una serie di eventi, sto svolgendo dei compiti per l'attuale facente funzioni di capitano e, di conseguenza, sono informato della criticità della situazione in cui ci troviamo.

Una spiegazione che faceva acqua da tutte le parti, ma era anche la più veritiera che poteva dare alla donna. Donna di cui, per di più, non sapeva nemmeno se poteva fidarsi.

So di starle per chiedere molto, ma avrei bisogno dell'accesso ai dati commerciali della vostra società, per la precisione quelli che riguardano i passeggeri presenti a bordo. Era ben consapevole di come quella richiesta potesse avere l'effetto di una bomba e ricevere come risposta un secco rifiuto, ma non avrebbe avuto molto senso girarci intorno. Sicuramente lei è informata del nostro incontro non esattamente pacifico coi romulani, ma non so se è consapevole del fatto che non si sia trattato di un caso. I romulani ci stavano aspettando, per quanto non sia ancora chiaro per quale motivo e con quale scopo. Magari tra i dati della vostra società potremmo trovare qualche indizio che ci possa essere utile a sopravvivere ad un eventuale secondo incontro con i nostri amici lì fuori.

Era in attesa della risposta della risiana, nel frattempo analizzando nella sua mente cosa avrebbe potuto dire di altro per convincerla se lei non fosse stata molto collaborativa, quando un ufficiale di plancia entrò nell'ufficio quasi di corsa. Signor Ishikawa, i romulani ci hanno localizzato.
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#59

Rekon

Tellarite

Ah, capisco... disse la donna, quando Sai si presentò come messo di Rekon. Era evidente che non le piacesse il fatto di dipendere da soggetti esterni alla sua catena di comando, ma la situazione era tale che le risultava difficile fare diversamente non immaginavo che la nostra situazione fosse tale da richiedere il supporto dei passeggeri...
Non aggiunse altro o - meglio - non ne ebbe il tempo in quanto la chiamata dalla Plancia la fece sbiancare. Se anche si fosse irritata per il fatto che Resed aveva chiamato direttamente Kyo Ishikawa, la notizia che i Romulani lo avevano trovati - o erano sul punto di farlo - la rese molto più malleabile.
Hem...i registri, dicevamo... ripetè, facendo scomparire sul proprio schermo la relazione che stava scrivendo e aprendo quella che pareva essere una schermata di un applicativo gestionale Cosa serve esattamente al Capitano?
Stava cercando di rimanere calma, ma era prossima al panico e stava guardando Sai, come a ricevere istruzioni...o una rassicurazione di un qualche tipo.
 
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#60

Chiedo scusa per il tremendo ritardo. *si sotterra* Ma guardiamo il lato positivo: alla fine ho risposto. LOL Ehm... spero di non aver scritto cavolate. Mi son leggiucchiata la role per schiarirmi le idee sul punto dove eravamo arrivati ma potrebbe essermi sfuggito qualcosa. Nel caso, avvisami che sistemo. Laugh

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Sai Fujiwara | Human

La donna era evidentemente scossa, forse prossima al panico. Si trattava di un fatto abbastanza comprensibile, visto che si trattava di una civile che si occupava delle questioni economiche riguardanti la ditta di trasporto, ma era anche un problema vista la situazione di crisi. Sai aveva bisogno di ottenere quelle informazioni il prima possibile, a costo di stordire la direttrice e utilizzare lui stesso il terminale.

Ma, almeno per il momento, avrebbe cercato di procedere attraverso la donna, visto che sembrava essere collaborativa.

Il capitano ha bisogno di qualsiasi informazione che colleghi qualcuno dei presenti a bordo, che sia un cliente o un  membro dell'equipaggio, ai romulani. Iniziò a spiegare. Ad esempio, transazioni anonime oppure da parte di banche esterne alla federazione o appartenenti a qualche paradiso fiscale. Qualsiasi elemento sospetto potrebbe risultare utile. D'altronde, se qualcuno dei passeggeri avesse qualche collegamento con l'impero, anche solo commerciale, potrebbe esserci dannatamente utile per trattare con i romulani là fuori. Soprattutto se avesse qualche legame con qualche figura di rilievo.

Forse si trattava di una scusa debole, che non avrebbe retto ad indagini più approfondite, ma Sai non si osava affermare che stava cercando una spia. L'idea di avere un possibile nemico a bordo avrebbe potuto dare il colpo di grazia alla povera donna e allora lui sarebbe stato veramente costretto a tramortirla e controllare i dati lui stesso. La cosa non gli avrebbe fatto soffrire l'insonnia per i sensi di colpa ma avrebbe di certo complicato la situazione. I romulani erano già arrivati. Non sapeva a che punto fosse Rekon ma lui era ancora dannatamente indietro. Se non ci fosse stato qualche evento fortuito, con ogni probabilità sarebbe stato costretto a salire sulla nave nemica senza alcuna alterazione fisica. E non era detto che avrebbe avuto il tempo necessario per controllare i dati nel database. Dopotutto, le informazioni che cercava avrebbero potuto essere sepolte in profondità e non così evidenti da essere trovate in pochi minuti. In tal caso, aveva assolutamente bisogno della collaborazione di Sandara.
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