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TFB I am a great believer that a captain is as good as his team.
#1

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Avevo finito di seguire il mio corso di aggiornamento per capitani nell'accademia, eravamo una manciata di persone, potevamo contarci liberamente sulle dita delle due mani e alcuni di loro le conoscevo di vista. Ci eravamo tutti fermati a parlare, ad ognuno di noi era stata affidata una propria nave e una missione quinquennale a cui fare riferimento. Ognuno di noi aveva indossato la nuova uniforme sin dal primo giorno del corso, quella con i gradi di capitano e una parte di me continuava ad indugiare su quei gradi: mi sentivo a disagio, non mi sentivo pronta a prendere il comando della mia nave stellare, la Saratoga. Presto sarei partita e probabilmente sarei stata nei guai con il Pon Farr, ma contavo di avere un margine di qualche giorno, per andare su New Vulcano con la Saratoga e poi iniziare la mia missione. 

La logica mi suggeriva che non dovevo essere così a disagio, alla fine avevo scelto io quando ero entrata in accademia l'indirizzo che avrebbe portato irrimediabilmente al comando. La cosa che mi aveva sorpreso era che avevo fatto carriera abbastanza velocemente e non riuscii a pensare a Spock, che aveva quattro anni in più di me. Lui stesso, se non ci fosse stato Kirk a cui venne affidata l'Enteprise, avrebbe potuto prendere il comando di quell'astronave? Non avevo risposte a quella domande e sapevo che dovevo semplicemente dedicarmi a fare del mio meglio. Cercai con la mente la mia visita all'ambasciatore Spock, lui che anni prima con una sola chiacchierata, era diventato una preziosa guida per me, molte sue parole mi seguivano sempre quando ne avevo più bisogno. Mi dispiaceva pensare al fatto che mio padre non era riuscito a guidarmi, a vedere i miei risultati che mi avevano portato ad un risultato ottimo nella federazione. Non sarò forse la sacerdotessa che volevano loro, ma ero un capitano. 

Notai un gruppo di cadetti, mi fermai a guardarli per qualche istante e dentro di me provai un mix di pensieri e sentimenti contrastanti, non era passato troppo tempo da quando ero anche io una di loro. 
#2

Joanna McCoy

Human


La lezione di Genetica era stata piuttosto interessante, Joanna non vedeva l'ora di poter accedere ai vari laboratori per poter sperimentare dal vivo tutte le cose studiate. 
Aveva ottimi voti, per questo c'era un'alta probabilità che potesse iniziare a fare tirocinio prima del dovuto, era proprio quello che sperava. 
Amava leggere e apprendere nuove cose, quello era certo, ma cosa c'era di meglio dell'esperienza? Vedere con i suoi occhi e poter toccare con mano quello che studiava, quello era davvero interessante.
Quel giorno si era fatta coraggio e aveva deciso di parlare con il professore per chiedergli il permesso di accedere ai laboratori. Dopottutto che aveva da perdere? Al massimo le avrebbe detto di no, forse avrebbe anche apprezzato il suo interesse. 
Non aveva fatto in tempo a raccogliere i libri e il suo PADD che il professore era già uscito dall'aula, sbuffando Joanna corse fuori con la speranza di poterlo raggiungere. 
Correre con tutte quelle cose in mano non era il massimo, in più non era nemmeno particolarmente veloce, non era mai stata una ragazza atletica. Si pentì amaramente di non aver concesso più tempo alla sua preparazione fisica, doveva assolutamente ritagliare del tempo per lo sport. 
Nella corsa era riuscita a localizzare il suo professore, ma era davvero troppo lontano. Si fermò tentando di riprendere fiato, osservava l'uomo allontanarsi sempre di più.
Sospirò e iniziò a guardarsi intorno per capire dove si trovava, era nel piazzale in mezzo alla folla, nemmeno si era accorta di aver corso così tanto. Il suo sguardo incontrò quello di un'altra persona, si fermò a osservare quella figura femminile notando la sua divisa. Non era un cadetto, era il capitano di una nave.
Aveva sentito qualcosa riguardo una donna, o meglio, una vulcaniana diventata capitano. Era una novità e Joanna era piuttosto felice di poterla vedere con i suoi occhi. 
Si avvicinò con curiosità alla vulcaniana, voleva parlarle ora che si trovava all'Accademia, magari era l'unica occasione per poterlo fare, ma cosa poteva dirle? 
Si fermò per un istante indecisa su cosa fare, non voleva perdere l'occasione, ma non aveva idea di come iniziare una conversazione.
Prese un bel respiro e tornò ad avvicinarsi alla donna, si fece coraggio e decise di tentare. Non aveva mai parlato con un capitano, non sapeva davvero da come cominciare. 

Salve...

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È'questa la maledizione dell'essere me.Èe
Sapere che il libero arbitrio è una barzelletta e io sono la battuta finale. (Layla Rose Miller/X-Factor)

[Immagine: the-judgment-day-dominik-mysterio.gif]
#3

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Stavo pensando di andare ai miei appartamenti, sentivo di avere la necessità di riposare e di contattare Mestral, volevo aggiornarlo con le ultime novità e poi chiedergli una cosa riguardo il Ponn Farr. Ero imbarazzata, ma volevo sapere un paio di cose riguardo le tempistiche, per sapere se - secondo lui - fossi riuscita a tornare su New Vulcano in tempo e passare un po' di tempo insieme.
La mia attenzione venne attirata da una ragazza dai capelli scuri che era uscita da una delle aule e correre, stando alla logica stava inseguendo un docente: questi ultimi talvolta mi avevano dato l'impressione che avevano sempre fretta di tornare di tutta fretta alle loro faccende, alle loro mansioni e magari dalle loro famiglie se erano terrestri o almeno vivevano sulla Terra.

I miei occhi incontrarono quelli della ragazza che aveva inseguito il professore fino ad un istante prima, sembrava interessata alla mia presenza lì, forse stonavo con il contesto dell'accademia. Quando notai che si era diretta verso di me, decisi di rimandare ad un secondo momento la mia comunicazione con New Vulcano. 
<Salve.> risposi alla ragazza per poi aggiungere dopo un istante <I professori hanno la capacità di uscire dall'aula in maniera piuttosto svelta come avrà avuto modo di notare, consiglierei di parlargli prima che inizi la lezione, poco elegante ma senza dubbio più pratico.
Era un parere non richiesto, ma era successo anche a me durante gli anni di accademia, il cercare di parlare con un professore era sempre un problema dopo le lezioni per varie motivazioni ed era logico - per quanto possibile - cercare di attirare la sua attenzione nell'unico modo possibile.
#4

Joanna McCoy

Human


Joanna osservò accigliata la vulcaniana per un istante, aveva quasi rimosso la sua precedente corsa, o meglio, non si aspettava che l'altra l'avesse vista. A quanto pare non era passata inosservata, non a tutti almeno. 
Le sue guance si tinsero leggermente di rosso per l'imbarazzo, le sue labbra però si incurvarono in un sorriso riconoscente. La vulcaniana non aveva tutti i torti, era l'unico modo che aveva per parlare con il professore senza rischiare di rimanere senza fiato. 

Sì, ascolterò il suo consiglio, anche perché non ho voglia di correre così tutte le volte, grazie.

Era stata davvero gentile a darle quella dritta, Joanna faceva sempre tesoro dei consigli delle persone più grandi. Preferiva fare le cose da sola, ma un parere di una donna con più esperienza era sempre utile, dopotutto la ragazza non era ancora abituata a certe situazioni, era il suo primo anno all'Accademia. 

Scusi il disturbo, ma non ho potuto fare a meno di notare che è un capitano ed è piuttosto strano vederne uno in giro per l'Accademia. Mi sono avvicinata senza pensare che magari ha qualcosa di importante da fare. Ero incuriosita dalla sua presenza.

Guardò l'altra con sempre più imbarazzo, doveva assolutamente cercare di essere più matura e professionale, non poteva fermare il capitano di una nave per curiosità.
Cosa diavolo mi salta in testa? Far perdere tempo ad un capitano della Flotta! La corsa deve avermi mandato in tilt. Cosa farò se dovessi vedere zio Jim mentre è in servizio? O mio padre?
Solo in quel momento le venne in mente un altro dubbio. Era qui per conto della sua nave o c'era una qualche riunione alla quale dovevano partecipare tutti i capitani della Flotta? 
Nel secondo caso voleva dire solo una cosa: zio Jim poteva essere nei paraggi.
No, quella era una sua remota speranza di rivedere lui e suo padre. Joanna e Leonard non si parlavano da mesi, ma l'uomo avrebbe preso un permesso per parlare e chiarire con sua figlia, se la nave fosse stata in orbita, o forse no? 

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#5

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Non riuscivo a dare un'età alla ragazza, non più comunque di diciotto o diciannove anni, si vedeva che era giovane e mi chiesi quale destino aspettava quella ragazza. Capitano anche lei? Oppure primo ufficiale? Non ero mai stata brava a fare delle supposizioni, ma tanto meglio.

Non c'è bisogno di ringraziare dissi con tono pacato guardandola, per poi aggiungere mentalmente "non si ringrazia la logica" e pensai che quella era una frase che mi era stata detta la prima volta quando ero poco più che una bambina, ma non riuscivo a ricordare chi lo avesse detto. Una parte di me era convinta che fosse stato mio padre a dirlo, ma se non fosse stato realmente lui? Probabilmente era stata mia madre, ma non era il gente di cose che diceva lei soprattutto quando ero bambina.
Ieri ero un primo ufficiale e oggi ufficialmente un capitano, era incredibile, ma era anche incredibile come trovassi notevolmente diversa l'accademia, da quando ci studiavo, mi sembrava più grande e luminosa, ma probabilmente era la mia abitudine allo spazio aperto che influenzava il mio stato d'animo, il non abituarsi all'accademia, al vociare di ragazzi e ragazze, il via-vai continuo, quando fino a qualche anno prima ero anche io come e tra loro. 

Le sue parole mi riportarono alla realtà e la guardai con attenzione.

No, niente di importante da fare, anzi. Sarei tornata nei miei alloggi, perciò avere la possibilità parlare con qualcuno è decisamente bene accetta. Io sono T'Dal, dammi pure del tu, siamo in accademia. dissi guardandola con benevolenza, ora che ero un capitano non vedevo il motivo di fare i superiori con la ragazza che avevo di fronte.. ma in generale con nessun ragazzo in particolare, loro erano ciò che permetteva all'accademia ad essere quella che era e quella ragazza avrebbe potuto essere membro del mio equipaggio alla fine di suo percorso di studi se lo avesse desiderato, ma di navi più blasonate e con più esperienza ce ne erano molte... ed io ero inconsapevole che fosse una figlia d'arte. Alla fine l'equipaggio e il capitano erano una squadra; alla fine avere la fiducia del proprio equipaggio per quanto mi riguarda era un elemento fondamentale di un capitano. Forse questo mio modo di pensare era dovuto anche a quanto era successo alla Constellation, la mia prima missione per la Federazione era stata meno idilliaca di quanto pensassi. La cosa che mi aveva lasciato era la mancanza Elina e Korinna, c'erano stati un sacco di cambiamenti e speravo di poterle vedere e fare due chiacchiere... ma non sapevo che con Elina mi sarei vista in un momento meno roseo, dal giorno in cui mi trovavo a una manciata di giorni dopo.

Nessun disturbo, assolutamente. Sono ufficialmente un capitano da mezz'ora, c'è da dire che i gradi sono ancora decisamente nuovi anche per me. I corsi per i capitani di flotta si tengono come tutti gli altri, qui in accademia.. magari ti capiterà di vederne altri durante i tuoi studi accademici, ma temo che i vulcaniani saranno merce rara ancora per un po'. Qual è il tuo ramo di studi? chiesi gentilmente, per poi aggiungere Se hai tempo di riposare, guidami pure dove preferisci. Sono a tua disposizione.
#6

Joanna McCoy

Human

Sospirò più rilassata quando le disse che non l'aveva disturbata, era un sollievo sapere di non averla infastidita. Accennò a un sorriso ancora leggermente timido, nonostante fosse una persona alla mano, non si sentiva a suo agio a dare del tu ad una persona di grado maggiore al suo, ancora peggio se era il Capitano di un'astronave. Era stata T'Dal in persona a chiederlo, ma quasi le sembrava una mancanza di rispetto, il che era piuttosto assurdo.

Oh bene! Piacere di conoscerl-ti. Credo mi risulti difficile darle del tu...Volevo dire darti.

Fece una leggera smorfia imbarazzata, a volte era davvero una ragazzina impacciata. Si sarebbe fatta gli stessi problemi con Jim? O con T'Dal era più difficile darle del tu visto che non si conoscevano bene?

Io mi chiamo Joanna, solitamente per comodità mi chiamano Jo.  

Non aveva preferenze sulla scelta di come farsi chiamare, le piaceva il suo nome e anche abbreviato non era male. Non si era mai fatta problemi su quel punto, ma preferiva sempre dare l'alternativa agli altri, non che in quel caso potesse servire. Solitamente i vulcaniani non usavano abbreviazioni per i nomi umani. 
Joanna si illuminò nel vedere che T'Dal voleva passare del tempo con lei, certo doveva studiare, ma poteva benissimo rimandare tutto alla sera piuttosto che perdere un'occasione simile. Il suo sorriso si fece più amplio e sicuramente dal suo sguardo si poteva notare la sua gioia. 

Oh no! Per oggi ho finito le lezioni e per studiare ho tutta la sera, non ho altro da fare. Allora seguimi!

Disse con fatica l'ultima parola, tentando di darle del tu come le era stato chiesto, iniziò a incamminarsi verso il parco, lì potevano sedersi e continuare a parlare, stare in mezzo alla folla non era un'ottima idea. Mentre stava camminando decise di rispondere alla domanda di T'Dal, un argomento che trovava sempre piacevole da affrontare.

Sono al primo anno della sezione Medica.

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Sapere che il libero arbitrio è una barzelletta e io sono la battuta finale. (Layla Rose Miller/X-Factor)

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#7

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

La guardai, quando mi disse che era difficile darmi del tu, annuii nella sua direzione comprensiva. La capivo, il rispetto verso i ruoli era qualcosa che veniva automatico, ancora prima che imposto dall’accademia era qualcosa che ci veniva insegnato da bambini e poi “rincarato” quando entravi in accademia, un formalismo che era giusto, ma in quel momento non richiesto. 
Ovviamente questo accadeva anche su Vulcano, in maniera diversa sicuramente da quanto potessero fare gli umani o altre specie, ma non volevo davvero che il formalismo impedisse di fare una chiacchierata vera e propria. Già essendo una vulcaniana ero già diversa di mio, in confronto ad una specie.. emotiva, come poteva essere quella umana, in quel frangente bastava già quello tutto sommato. 

Piacere Joanna. Ti si addicono sia il nome sia il nomignolo. Il mio nome, T’Dal non ha un diminutivo come la maggioranza dei nomi vulcaniani. Tuttavia, il mio Ko-kugalsu ha un nome meno.. impegnativo dissi con tranquillità, facendo riferimento (e quindi ripensando istantaneamente) a Mestral. C’erano momenti in cui mi sfiorava l’idea di lasciare tutto e trasferirmi su New Vulcano in pianta stabile, ma non sarebbe stato giusto per me. C’era il punto più logico della questione: Mestral non mise mai paletti, anzi, cercava sempre di comprendere i miei desideri, la prima cosa che fece era il capire il motivo per cui io mi ero arruolata e perché avevo il desiderio di guidare una nave stellare per una missione quinquennale. Si era dispiaciuto in quanto non poteva seguirmi, ma non glielo avrei permesso: aveva la sua cattedra nell’accademia delle scienze vulcaniane, era qualcosa che aveva sempre segretamente desiderato ma non aveva potuto avere fino all’arrivo su New Vulcano, il docente precedente era un luminare e non lo avrebbe mai sostituito in quanto logicamente lui era più anziano e saggio. Le nuove circostanze, imposero al docente e gli altri tre professori rimasti, gli unici a conoscere bene la tradizione delle scienze vulcaniane a ricostruire e fondare la nuova accademia. Scelsero i migliori docenti, quali appunto Mestral.

Non avevo pensato mai a lui in maniera romantica per anni, ma il sentimento che era nato, era qualcosa che mi aveva turbato in un primo momento: fino a qualche tempo prima, io non ero minimamente interessata a lui o al nostro legame, ma dopo la prima volta in cui parlammo a lungo, non smettemmo mai di farlo. Lui era interessato al mio punto di vista sul qualche insegnamento che aveva intenzione o meno di spiegare ai suoi allievi, io ero interessata al suo su quanto stavo facendo. 
Quando scoprii di essermene innamorata, ma soprattutto ricambiata, mi sentii in qualche modo sollevata. Da qui erano derivati le pacate e logiche discussioni su cosa sarebbe stato logico ovviamente attuare. Alla fine decidemmo di perseguire le nostre carriere, lui all’accademia, io impegnata a fare il mio dovere, con dei gradi tutti nuovi. Ogni sette anni ci saremmo rivisti per i cosiddetti “impegni coniugali” ma avremmo fatto il possibile per comunicare spesso e vederci più volte che una soltanto raramente. Logicamente non si poteva fare progetti a lungo termine, ma era comunque un rapporto, un legame che non volevo perdere.

Molto bene, Jo. Ti seguo dissi pacatamente, io all’accademia facevo sempre troppo aiutando compagni di corso e tardando costantemente in alcuni laboratori, per capire meglio, per studiare meglio qualcosa senza il chiacchiericcio dei miei colleghi. Capitava talvolta, che qualcosa totalmente nuovo, richiamasse la mia attenzione e così mi ritrovavo a studiare ad oltranza, volevo capire, tanto che ero arrivata ad interessarmi di meccanica e di scienza in maniera trasversale. Venivo utilizzata per due sezioni insieme, a rotazione se e quando serviva, dovevo saperne di più in tutto. Volevo capire perché non dovevo, o meglio non volevo, sbagliare. 

Iniziai a seguire la ragazza, vedevo molti sguardi puntarsi su di noi, ma forse era meglio dire su di me. Come era successo con Joanna prima, molti erano sorpresi di vedere un capitano in accademia.. che si aggirava con un cadetto. Joanna avrebbe avuto una bella storia da raccontare ai suoi amici - a chiunque fosse un po’ curioso - nei giorni successivi. Ascoltata la sua risposta, pensai che fosse logico, in quanto il suo modo di fare mi suggerivano o un consigliere, o un medico. Non mi sbagliai di tanto allora.

Il percorso medico deve essere molto impegnativo, considerando che senza di voi, tutti noi non potremmo svolgere serenamente il nostro lavoro. Per quanto mi riguarda non saprei cosa fare a parte un primo soccorso, sono decisamente più ferrata con le armi da fuoco le dissi guardandola. I Vulcaniani poi avevano una struttura diversa, che faceva in modo di autocurarsi con i suoi tempi, ma i medici erano comunque necessari.
Nonostante io avessi scelto il percorso che mi aveva portato al comando, quello che era stato più ovvio per quanto mi riguardava. Ognuno delle persone che lavorava nella flotta stellare - mi ritrovai a pensare - era grazie alle persone come Joanna se aveva la possibilità di andare ad esplorare cosa c’era là fuori per lasciare qualcosa alle nuove generazioni. Il mio nome sarebbe stato dimenticato, ma non era importante.
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