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TFB Missione sulla Luna: Conoscenze e chiacchiere
#1

T'Dal Zayrus

Vulcan

Ero scesa sulla stazione spaziale Earth Spacedock. La nave era appena attraccata e io sebbene non provassi emozioni, potevo ammettere senza remore di potermi ritenere pienamente soddisfatta sia nel mio primo operato ufficiale di navigare sia nel fattore di essere scesa, l'emotività dell'ammiraglio era stata quasi un peso per la mia buona riuscita della missione che era stata intrapresa. Un ammiraglio non doveva essere tranquillo, pacato seppur deciso nel comandare? Mi chiesi se non avevano fatto un errore di logica nell'assegnare la poltrona del comandante della Constellation, ma non potevo contestare comunque, con mancanza di prove non solo logiche che potevo comunque trovare, ma anche basate su una possibile testimonianza del computer dell'astronave. In ogni caso, avrei rispettato le decisioni dell'alto comando. Scesa dall'astronave, avevo lasciato tutto il personale alle loro faccende, anche Korinna e Surak sebbene apprezzassi parecchio la loro compagnia. In quanto a me cercavo un pò di tranquillita per i miei studi concernenti studi scientifici provenienti dal mio pianeta natale che a quanto pare aveva iniziato a produrre teorie interessanti a cui, stranamente, mi tenevo costantemente aggiornata sebbene io e la scienza non andassimo completamente d'accordo era comunque una parte di me. Mi ero seduta ad un bar a guardare interessata quello a cui mi stavo dedicando, seduta solitaria ad un tavolo e davanti ad un bel bicchiere di Acqua di Altair, la mia bevanda preferita sebbene avessi anche ordinato del Te Vulcaniano, caldo e speziato.
#2

Elina Milayn Dax

Joined Trill

Mi sento sollevata dalla decisione dell'ammiraglio di rivedere la strategia da adottare in questa missione. Non so bene cosa dovevamo fare prima di quel disastro accaduto sulla Constellation - dal quasi-ammutinamento (se così può essere definito) al malfunzionamento dell'intelligenza artificiale che ha rischiato di lasciarci tutti a piedi... o meglio, a galleggiare nello spazio - ma son felice di poter prendermi una pausa. La testa rischia di scoppiarmi. Mentre cammino per Earth Spacedock non posso far meno di pormi delle domande... molte domande. La sezione 31 esiste veramente? L'ammiraglio è un suo membro? Perché proprio la Constellation?
Già... quest'ultima domanda continua a girarmi tra i pensieri. Perché io, perché quella nave, perché quell'ammiraglio? E perché non doveva essere - ad esempio - la U.S.S. Eternity a occuparsi della missione di seclar nove? Dopotutto, anch'essa è attraccata a questa stazione e lo era da prima dell'arrivo della Constellation.
Ma... in effetti... Mi rispondo da sola. La U.S.S. Eternity non ha un occultamento illegale, un'intelligenza artificiale e un ufficiale della Sezione 31 al comando.

Sono depressa. Forse al posto di girovagare senza meta per Deep Space One dovrei chiudermi nel mio alloggio sull'astronave per fare il rito dell'emersione. Ho parecchie domande da porre a Lela. Ma ho timore che il rito potrebbe limitare le mie capacità, distrarmi dal lavoro, nel caso che la missione ripartisse tutto ad un tratto.

I miei passi erranti mi hanno portato in un bar. Se non fossi in servizio mi verrebbe la tentazione di prendere qualcosa di molto alcolico, anche se temo che la commissione simbionti mi ammazzerebbe se lo venisse a sapere. Non sono molto sicura sull'effetto che un super-alcolico avrebbe su Dax.
Poi... non sono nemmeno sicura che qui vendano qualcosa di simile. Non mi sono mai interessata di controllare se sulle basi federali vendessero alcolici.

Guardandomi intorno noto T'Dal seduta a un tavolino tutta sola. A dire il vero non sono molto sicura di voler parlare con lei. Mi sento molto confusa, i ricordi di Lela sono un po' troppo vividi al momento, per quando io non abbia fatto il rito. Ma è il navigatore e io sono il timoniere. Dovremmo essere in grado di completarci a vicenda, capirci al volo. Quindi la cosa migliore sarebbe parlare con lei, conoscerla almeno un poco.
E una distrazione non mi farebbe male.

Mi avvicino alla mia collega, sperando di non disturbarla.
"Salve." Affermo, appena le sono arrivata vicino. "Posso sedermi?"
#3

T'Dal Zayrus

Vulcan

Le mie riflessioni sulla nave e sul fattore della sezione 31 prima e dell'ammutinamento poi, per me erano ormai diventatp un pensiero totalmente secondario da quello che stavo facendo. Non era logico continuare a pensare a quanto era accaduto come non lo era probabilmente farsi cambiare di astronave. Trovai un'articolo sull'accademia delle scienze vulcaniane e ricordai il mio passato. Il fatto che nonostante avessi potuto essere una scienziata dall'innata bravura o la sacerdotessa del pianeta, io ero entrata nella Federazione, per poi prendere servizio come Navigatore e addetta alle armi appositamente e non prendere servizio come ufficiale scientifico, per assencondare un seppur apparentemente illogico desiderio di non avere un ruolo che avesse a che fare con le scienze, benchè ne fossi portata. Per provare a citare un sentimento che spesso la mia nonna umana aveva riconosciuto in me in un certo qual modo, mi sentivo come.. appagata da questa mia scelta e diceva che seppur ero stata cresciuta con la fredda logica, sapeva che era così. Era un'illogica supposizione basata sui travolgenti sentimenti, ma non dovevo far altro che prendere per buono quello che mi diceva.

Alzai gli occhi quando venni salutata. Guardai il timoniere rispondendo in un primo momento un tranquillo Salve, sembrava all'apparenza scossa e mi aveva chiesto se poteva sedersi. Certamente si sieda pure Era illogico affermare che non potesse e poi cercare di trovare punti in comune con i propri compagni per avviare un'amicizia, cosa che era accaduta solo con Korinna e stava accadendo con Surak, ma non con altri. Elina Dax non è vero? chiesi guardandola e lasciando da parte quello che stavo leggendo da parte per qualche istante
#4

Elina Milayn Dax

Joined Trill

"Esatto." Rispondo, quando lei fa il mio nome, sedendomi in una delle sedie del tavolo. "Lei è T'Dal, giusto?"
Ritengo di avere una buona memoria - visto e soprattutto che mi ricordo di fatti avvenuti secoli fa - ma è meglio sempre non rischiare: alle volte non basta sentire un nome due o tre volte per memorizzarlo, soprattutto quando si hanno degli altri problemi per la testa. In realtà, però, la mia è una domanda retorica, e ritengo che dal mio tono di voce si sia capito. Non è strettamente necessario che lei risponda.

Non posso fare a meno di notare che ha riposto quello che stava leggendo. Per un attimo mi viene voglia di chiederle informazioni in proposito, ma poi decido che sarebbe una domanda troppo personale e probabilmente la vulcaniana non avrebbe gradito. A dire il vero non so nemmeno perché sono qui. Non ho molta voglia di schiarirmi le idee sugli ultimi avvenimenti, e non ho idea di cosa potrei parlare con T'Dal. Temo che ogni discorso che iniziassi ricadrebbe sull'argomento ammiraglio.
#5

Kareel Fryden

Trill

La U.S.S. Eternity era arrivata alla stazione Earth Spacedock da diversi giorni, ormai, e di conseguenza avevo già avuto modo di ambientarmi. Certo, questo non rendeva meno sorprendente il rendermi ogni volta conto di quanto quel posto fosse bello: amavo la tecnologia, e quel gioiellino di stazione non smetteva mai di affascinarmi. In effetti vivevamo tutti immersi in quel genere di tecnologia da – almeno questa era la mia sensazione – sempre, quindi non avrei avuto ragione di essere emozionata. Però non potevo farci nulla. Anche mentre, durante il quarto giorno di permanenza sulla stazione, passeggiavo per i corridoi senza una meta vera, con l’intenzione di sgranchirmi un po’ le gambe; se c’è una cosa che non sopporto, è rimanere inattiva per troppo tempo. Non sono fatta per l’ozio, ma per l’azione.
Andai avanti a vagabondare per un po’, mentre tentavo di farmi venire in mente qualche attività da svolgere. Non era prevista alcuna missione, per il momento, il che era abbastanza insolito. Mi sarei dovuta rilassare e godere i momenti di quiete, lo sapevo. Ma proprio non ne ero in grado. Ogni volta che cercavo di stendermi nel mio alloggio temporaneo e godermi l’ozio, iniziavo a sentirmi agitata e sentivo il bisogno fisico di trovarmi un’occupazione.
In effetti, ragionai, quegli ultimi giorni erano davvero troppo tranquilli. Certo, mi faceva piacere sapere che non c’era bisogno di noi, perché significava che non stava succedendo niente di grave – o perlomeno, niente di grave di cui non si stesse già occupando qualcun altro. Però… sentivo un po’ la mancanza dell’azione, anche se pensandoci mi venne in mente che non dovevo essere l’unica al momento disoccupata. Avevo sentito che anche la U.S.S. Constellation era attraccata lì, e in effetti avevo notato che la stazione era più affollata. Era bello vedere la Earth Spacedock popolarsi ad ogni nave che si fermava lì, sembrava quasi di vivere in un piccolo paese che mano a mano si popolava. Lì eravamo tutti di passaggio, certo, ma la sensazione era quella. Forse c’entrava anche il fatto che, per qualche ragione ignota, in quel luogo mi sentivo quasi a casa. E dopotutto era bello avere un po’ di compagnia in più. Il che mi fece venire in mentre che avrei dovuto tentare di conoscere qualcuno dell’equipaggio delle altre astronavi, o quantomeno questo era ciò che mi era stato detto. A quanto mi era stato riferito, girava voce che io fossi un po’ troppo solitaria, il che non aiutava il mio equipaggio. Mi era stato detto che se i miei uomini mi avessero vista socializzare, probabilmente avrei fatto loro un’impressione migliore. Ne dubitavo fortemente, ma dopotutto cos’altro avevo da fare?
Mi accorsi che la gola iniziava a bruciarmi per la sete. Davvero non bevevo da così tanto? Non mi ero resa conto di essere così assetata. Stringendomi nelle spalle, mi diressi verso il più vicino bar. Mi trovai quasi a sorridere di soddisfazione vedendolo brulicare di vita, almeno finchè mi resi conto che non c’erano tavolini liberi. Con scarsa convinzione, mi resi conto mio malgrado che poteva essere un’occasione per “socializzare”.
Notai due donne sedute poco distanti, e con un po’ di sorpresa notai le macchie sul colle di una delle due. Era una Trill anche lei, il che non era male. Potevo provare con loro, che male poteva farmi?
Mi avvicinai lentamente, schiarendomi la gola. Chiedo scusa, posso sedermi? domandai, con un certo imabarazzo, accennando alla sedia libera.
#6

T'Dal Zayrus

Vulcan

La guardai tranquilla, seria ed impassibile come al mio solito, mentre si accomodava in una delle sedie libere davanti al tavolo. La guardai con attenzione, era una Trill, sicuramente impiantata date le macchioline presenti sulle parti laterali del collo e parte del viso. Avevo avuto una compagna d'accademia Trill, con cui avevo avuto modo di confrontarmi in un lungo dibattito, per quanto riguardavano le nostre relative culture e i nostri modi di vivere. Dovevo ammettere che apprezzavo molto le qualità di quella specie e avevo iniziato a nutrire molta stima nei loro confronti, nonostante loro essendo umanoidi provavano sentimenti che non riuscivo a comprendere sino in fondo. O meglio, non comprendevo affatto. E' corretto risposi tranquilla alla domanda riguardante il mio nome. In un certo senso, non era così difficile nè da ricordare nè da pronunciare in confronto al mio nome di battesimo vulcaniano, sebbene l'ammiraglio sembrasse di essersi dimenticato anche T'Dal. Convenni che l'avrebbe ricordato in fretta.
Bevvi un'altro sorso della mia acqua di Altair, guardando Elina davanti a me con una certa attenzione, seppure non era indice di qualche sentimento quali curiosità, anzi. Era corretto definirlo interessato. Sembrava turbata da qualche avvennimento, che non conoscevo e non avrei cercato di estorcere in nessun modo quell'informazione che comunque non avrei potuto risolvere dato che non avevamo punti in comune. In senso lato, lei aveva sentimenti che io non comprendevo e la mia logica nuda cruda nonchè semplice cozzava decisamente con quella sua concezione. Cercai di avviare una conversazione, dato che non era logico tornare ai miei studi data la sua presenza davanti a me, sebbene potessi disporre il mio tempo come preferivo.
Ho sempre trovato interessante la vostra cultura e il vostro modo di convinvenza con il simbionte. E' apprezzabile, come voi potete avere una conoscenza in più campi e tramandando il tutto potete lasciare in un certo qualsenso un corredo di ricordi non indifferente ammisi tranquillamente.
Guardai un'altra ragazza avvicinarsi, supponendo per logica umana, dato che non aveva macchie o altro e riconoscendo il grado di capitano mi stupii del fatto che sembrasse così intimidita dalla nostra presenza. Non ricordavo di averla mai vista nemmeno in accademia, la mia memoria fotografica non tradiva mai. Certo signore. guardai le due donne davanti a me per poi chiedere per cortesia posso offrirvi qualcosa?
#7

Elina Milayn Dax

Joined Trill

Devo ammettere che non mi fa molto piacere che T'Dal conosca così bene la nostra cultura, soprattutto per quanto riguarda la questione-simbionte. Noi non amiamo che la loro esistenza venga conosciuta nell'universo, preferiamo saperlo solo noi, per meglio proteggerli. Già su Trill ci sono persone che farebbero di tutto per avere un simbionte, non oso pensare cosa succederebbe se tutti i membri della Federazione fossero a conoscenza del nostro segreto e desiderassero essere impiantati. Non credo neppure che sarebbe possibile. Dopo tutto, anche tra i Trill gli idonei sono pochi: uno su mille.

Per un attimo mi chiedo se mentire in questo momento sarebbe la soluzione più adatta. Potrei dire che non esistono simbionti, che sono solo 'voci di corridoio', 'leggende metropolitane', come amano dire i terrestri. Ma non credo che sarei molto convincente, soprattutto di fronte a una vulcaniana. Ritengo che imparare a controllare le proprie emozioni porti a conoscerle abbastanza bene e a riconoscerle sugli altri. Magari mi sbaglio, ma è probabile che si renderebbe conto di una mia menzogna e questo potrebbe rovinare il nostro rapporto lavorativo.

"Concordo con lei." Affermo, evitando di dire - almeno esplicitamente - che io sono un trill unito. "Ma il mio popolo preferisce che certe informazioni rimangano più segrete possibili... per la sicurezza dei simbionti, ovviamente. Sarebbero troppo pochi nel caso qualche altra specie venisse dichiarata idonea e desiderasse il rapporto simbiotico." Spiego, sperando che T'Dal capisca la situazione ed eviti di andare a dire in giro quello che sa... anche se la sua natura vulcaniana, probabilmente, le impedisce già di essere pettegola. I vulcaniani - per fortuna - sono più seri degli umani.

Appena ho finito di dire queste parole un ufficiale della flotta si avvicina a noi, chiedendoci se può sedersi. La prima cosa che noto - con una certa sorpresa e felicità - che è una Trill. Subito dopo mi rendo conto del suo grado dalle sue spille. Però, per quanto il fatto che lei sia un capitano e io solo un tenente mi faccia sentire un po' a disagio, mi fa sempre piacere incontrare un mio compatriota. Con loro si possono esternare i propri dubbi anche per quanto riguarda il simbionte e le vecchie personalità... per quando anche con T'Dal, visto le conoscenze che ha dimostrato di avere, ritengo che potrei farlo.

"Certamente." Rispondo alla sua domanda, anche se l'ha già fatto T'Dal.
#8

Perchè si trovava sul Porto Spaziale Terrestre? Semplice, è stato convocato dall' ammiraglia per valutare il casino provocato dall' ammiraglio Sheppard però casualmente non era alla riunione. Troppo noiosa per i suoi gusti e non conosceva l' imputato troppo bene da attaccarlo o difenderlo quindi dopo aver detto cinque o sei parole senza senso lasciò la sala non visto. Più avanti gli avrebbero detto di fare qualcosa, indagare forse e quelli incarichi gli piacevano, peccato che neanche lui sapeva il perchè gli piacevano. Forse perchè poteva prendere la sua identità falsa e prendere in giro ufficiali, marinai e civili. Veramente non era una vera identità fasulla ma una non-invalidata, il comando si era scordato di invalidare la sua tessera identificativa dell' Earth SpaceDock di quando era ancora marinaio di prima classe. Entro in un bar e notò tre donne sedute ad un tavolo, riconobbe due di loro come ufficiali di plancia della USS Constellation (ne aveva memorizzati i volti dalla cartella della nave) e l' altro invece non ne aveva idea, comunque era l' ufficiale più alto del tavolo.
Uscì un attimo dal locale, si tolse la mostrina da ammiraglio e si mise quella di marinaio di prima classe e mise la tessera in una tasca dell' uniforme.
Entrò con passo normale, si avvicinò al tavolo Posso sedermi qui con voi? disse senza presentazioni, senza niente ma aspettava la risposta dei tre ufficiali che molto probabilmente non erano in servizio ma a riposo.
#9

Kareel Fryden

Trill

La ringrazio, ma io sono a posto così.  risposi all’offerta di una delle due donne, la quale era evidentemente una Vulcaniana.
Rivolsi lo sguardo verso la donna che avevo notato essere una Trill come me, senza sapere esattamente cosa dire. Mi sarebbe piaciuto poter parlare con lei di diverse questioni riguardanti il nostro pianeta, ma ho il timore che finirei per lasciarmi scappare qualcosa riguardo ai simbionti. E pur non essendo direttamente implicata nella simbiosi, non voglio certo essere ricordata come la Trill che ha spifferato il nostro segreto di fronte ad una Vulcaniana, e non trovando altri momenti di conversazione per il momento non dico nulla. Il silenzio, dopotutto, non mi disturbava: capitava spesso che le persone di un grado inferiore rispetto si sentissero imbarazzate dalla mia presenza a quindi non parlassero, quindi avevo fatto l’abitudine alle lunghe pause. Personalmente non ho mai capito perché, dato che almeno a quanto ne sapevo non avevo la fama di aver mai mangiato qualcuno per avermi rivolto la parola.
Ad ogni modo, in quel momento non ebbi modo di valutare se anche le due donne di fronte a me si sentissero imbarazzate, dato che poco dopo che mi fui seduto arrivò un uomo che, come avevo fatto io poco prima, domandò il permesso di sedersi.
Certamente. risposi, anche se ero l’ultima arrivata. Mentre aspettavo che l’uomo si sedesse, mi presentai. Comunque, io sono il Capitano Kareel Fryden. Piacere di conoscere tutti voi.
#10

T'Dal Zayrus

Vulcan

Il momento di silenzio che si era creato tra me e la mia compagna di viaggio mi aveva lasciato intendere che avevo toccato, seppur involontariamente, un tasto dolente. Beh, gli studi della federazione non erano ancora arrivati a conoscere la loro cultura, cosa che credevo sarebbe accaduta più avanti nel tempo, e probabilmente non era stato logico esternare le mie conoscenze, seppur non precise e frammentarie, dato che mi erano state tramandate da mio padre e da mio fratello, in un bar pullulante di ufficiali della federazione.

Certamente. E' un pensiero molto logico e condivisibile. risposi tranquilla, ma facendo capire in ogni caso che quell'argomento era stato aperto e chiuso così, in un baleno e che ovviamente non sarei più tornata sull'argomento, giusto in tempo per l'arrivo dell'altra donna che si era presentata a noi come il capitano Fryden. Ora dovevo rifare una nuova valutazione, in quanto il cognome o almeno il nome non erano affatto terrestri, anzi.

Avevo davanti due Trill, una era la mia compagna di viaggio sulla Constellation, mentre l'altra era il capitano di un'altra astronave, almeno questa era una mia logica supposizione. Ero rimasta in silenzio per qualche istante, come per studiare le mie due compagne che a breve avrei interrotto nuovamente, con la mia voce fredda e distaccata, senza calore, senza interesse che a detta da tutti i miei ex compagni di viaggio mi donavano un'aria boriosa. Non mi ero arrabbiata in quanto non conoscevo codesto sentimento, ma era illogico in ogni caso, smentire un'idea che si erano fatti.

Ed ero silenziosa, sin troppo silenziosa. Eppure il silenzio, sebbene mi appartenesse, avevo imparato a spezzarlo grazie ad un'amicizia particolare, ma soprattutto, se lo facevo era per raccogliere informazioni... come avrei fatto dopo qualche istante.
Capitano, a quale astronave è stata assegnata? Non ricordo di averla mai incrociata nè in accademia o in missioni precedenti. Avevo un'ottima memoria, eppure non ricordavo affatto il suo viso. Mi era sembrato per un attimo che il capitano, avesse cercato di studiare il mio viso alla ricerca di sentimenti, in me soppressi per la ricerca della logica.

Un uomo ci raggiunse, lo guardai per un attimo studiando, come avevo fatto un attimo prima con il capitano Fryden e come per rimarcare la positività alla sua domanda aggiunsi un prego. si accomodi e poi mi presentai.
Il mio nome è T'Dal. risposi tranquillamente, alla presentazione del capitano. Bevvi un altro pò della mia bibita, mentre poi guardai gli ufficiali e marinaio di cui non conoscevo ancora l'identità.
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