25-11-2014, 12:03 AM
Margini dello Spazio controllato dall'Impero Stellare Romulano
Nell'infinità oscurità dello spazio, uno sparviero Klingon di classe K'Vort aveva l'occultamento attivato. Si avvicinava velocemente allo spazio Romulano, troppo velocemente, incautamente, considerati i molti motivi di frizione tra i due Imperi.
In plancia, sulla poltrona di comando, con fare imperioso e lungimirante, era seduta una donna klingon dai lineamenti affilati e l'espressione severa.
Mara Rejac, anni prima membro dell'Alto Comando Klingon, abile guerriera ed esperta stratega.
Era stata disonorata, tradita ed infine condannata a morte. Tutto per avere amato un umano, Edgar Davis e aver generato il frutto del loro amore, un ibrido umano-klingon, Alexander, il primo della storia. La sua vita era andata bene fino al momento in cui il figlio aveva manifestato in pubblico delle capacità soprannaturali. Dopo quel momento, c'era stata una battuta d'arresto: Alex era stato preso prigioniero e studiato, per ordine diretto del Cancelliere Lorak, una persona di cui si fidava.
Nemmeno la sua influenza era bastata per interrompere le ricerche sul gene che rendeva suo figlio diverso da qualsiasi altro ragazzo, ed alla fine lei ed Edgar erano stati condannati a morte. Ma grazie ad un amico che era venuto a conoscenza dell'ordine di ucciderli, erano riusciti a scappare, ma lei aveva gridato vendetta, giurando che un giorno avrebbe ucciso Lorak.
Quel giorno, stava per compiere il primo passo verso il suo obiettivo. Era rimasta in esilio per molti anni, su Betazed, intercettando le comunicazioni dell'Impero Klingon più spesso che poteva, per capire cosa stava succedendo in patria.
E da quelle intercettazioni, così come dalle notizie che venivano rese note al pubblico all'interno della Federazione aveva saputo che suo figlio Alexander non era morto, non era imprigionato; al migliore dei suoi prospetti, suo figlio era l'Ambasciatore dei Klingon presso la Federazione. Era stato lui a portare avanti i rapporti diplomatici che, a seguito di un incidente di cui aveva compreso ben poco, si erano conclusi con un patto di mutuo soccorso tra Impero Klingon e Federazione dei Pianeti Uniti.
Da un lato era stata fiera di suo figlio, dall'altro aveva immediatamente capito che Alex era diventato il portavoce, il cagnolino di Lorak, e sotto i suoi ordini si era comportato in determinati modi. L'uomo che lei odiava di più nell'Universo si era sicuramente finto amico di Alex, forse anche mentore dopo che lui aveva perso i genitori, e ne aveva fatto la marionetta personale.
Aveva pensato di mettersi in contatto con il figlio, ma subito avev scartato l'idea: non poteva rischiare di muoversi da Betazed, su cui conduceva una vita tranquilla ma attenta, non essendo registrata legalmente come rifugiata politica, sarebbe stata vista come un nemico. Non voleva perdere la vita, o peggio rischiare di non essere lei a togliere la vita al Cancelliere.
Si era quindi estraniata dalle vicende del figlio, concentrando la sua attenzione sulle comunicazioni dell'Impero. La personalità più importante e potente era sempre sotto stretta scorta e sorveglianza, ma non era sostenuto dalla totalità del suo popolo.
Per la prima volta nella storia dell'Impero, un Cancelliere era messo in discussione: molti disapprovavano l'accordo con la Federazione, nemico storico dell'Impero, e molti altri premevano per una dichiarazione di guerra contro l'Impero Stellare Romulano.
Esistevano movimenti clandestini, che inneggivano alla rivolta ed organizzavano milizie per rovesciare Lorak e proprio riuscendo a comunicare con tali movimenti, Mara era riuscita ad ottenere tutte le informazioni necessarie.
L'incidente che aveva portato all'alleanza era stato causato dai Romulani, in cui piano era di mettere Federazione e Klingon uno contro l'altro, attirando i klingon nello spazio Federale e facendo credere ai federali che i klingon avessero una potente arma sul satellite naturale del loro pianeta principale, Sol III. La guerra era stata evitata per un soffio, grazie a suo figlio, che per quel motivo era stato scelto per trattare con i Federali.
Tutto quadrava. Con la sua navetta si era diretta su uno dei pianeti più esterni dello Spazio Klingon, dove aveva incontrato i promotori della rivolta contro il Cancelliere Lorak: tra loro c'era anche Molor Linzor, figlio di Kadi, colui che aveva aiutato Mara ed Edgar a fuggire da Qo'nos e che poi era stato ucciso per tradimento.
I ribelli avevano subito espresso approvazione per il so desiderio di vendicarsi, e grazie ai suoi molti anni ai vertici militari era subito stata vista come una possibile leader di un Impero post-Lorak contro i Romulani. Lei aveva espresso la propria disponibilità e onore ad essere vista come tale, ma in cuor suo si era preservata di giungere successivamente ad una decisione. Intanto, era diventata il punto di riferimento della rivolta.
Aveva espresso il proprio piano, che era stato approvato. Al Comando di uno sparviero di classe K'Vort, la IKS Pagh, si sarebbe diretta verso lo Spazio Romulano, da dove avrebbe bombardato uno dei pianeti più esterni.
Nell'infinità oscurità dello spazio, uno sparviero Klingon di classe K'Vort aveva l'occultamento attivato. Si avvicinava velocemente allo spazio Romulano, troppo velocemente, incautamente, considerati i molti motivi di frizione tra i due Imperi.
In plancia, sulla poltrona di comando, con fare imperioso e lungimirante, era seduta una donna klingon dai lineamenti affilati e l'espressione severa.
Mara Rejac, anni prima membro dell'Alto Comando Klingon, abile guerriera ed esperta stratega.
Era stata disonorata, tradita ed infine condannata a morte. Tutto per avere amato un umano, Edgar Davis e aver generato il frutto del loro amore, un ibrido umano-klingon, Alexander, il primo della storia. La sua vita era andata bene fino al momento in cui il figlio aveva manifestato in pubblico delle capacità soprannaturali. Dopo quel momento, c'era stata una battuta d'arresto: Alex era stato preso prigioniero e studiato, per ordine diretto del Cancelliere Lorak, una persona di cui si fidava.
Nemmeno la sua influenza era bastata per interrompere le ricerche sul gene che rendeva suo figlio diverso da qualsiasi altro ragazzo, ed alla fine lei ed Edgar erano stati condannati a morte. Ma grazie ad un amico che era venuto a conoscenza dell'ordine di ucciderli, erano riusciti a scappare, ma lei aveva gridato vendetta, giurando che un giorno avrebbe ucciso Lorak.
Quel giorno, stava per compiere il primo passo verso il suo obiettivo. Era rimasta in esilio per molti anni, su Betazed, intercettando le comunicazioni dell'Impero Klingon più spesso che poteva, per capire cosa stava succedendo in patria.
E da quelle intercettazioni, così come dalle notizie che venivano rese note al pubblico all'interno della Federazione aveva saputo che suo figlio Alexander non era morto, non era imprigionato; al migliore dei suoi prospetti, suo figlio era l'Ambasciatore dei Klingon presso la Federazione. Era stato lui a portare avanti i rapporti diplomatici che, a seguito di un incidente di cui aveva compreso ben poco, si erano conclusi con un patto di mutuo soccorso tra Impero Klingon e Federazione dei Pianeti Uniti.
Da un lato era stata fiera di suo figlio, dall'altro aveva immediatamente capito che Alex era diventato il portavoce, il cagnolino di Lorak, e sotto i suoi ordini si era comportato in determinati modi. L'uomo che lei odiava di più nell'Universo si era sicuramente finto amico di Alex, forse anche mentore dopo che lui aveva perso i genitori, e ne aveva fatto la marionetta personale.
Aveva pensato di mettersi in contatto con il figlio, ma subito avev scartato l'idea: non poteva rischiare di muoversi da Betazed, su cui conduceva una vita tranquilla ma attenta, non essendo registrata legalmente come rifugiata politica, sarebbe stata vista come un nemico. Non voleva perdere la vita, o peggio rischiare di non essere lei a togliere la vita al Cancelliere.
Si era quindi estraniata dalle vicende del figlio, concentrando la sua attenzione sulle comunicazioni dell'Impero. La personalità più importante e potente era sempre sotto stretta scorta e sorveglianza, ma non era sostenuto dalla totalità del suo popolo.
Per la prima volta nella storia dell'Impero, un Cancelliere era messo in discussione: molti disapprovavano l'accordo con la Federazione, nemico storico dell'Impero, e molti altri premevano per una dichiarazione di guerra contro l'Impero Stellare Romulano.
Esistevano movimenti clandestini, che inneggivano alla rivolta ed organizzavano milizie per rovesciare Lorak e proprio riuscendo a comunicare con tali movimenti, Mara era riuscita ad ottenere tutte le informazioni necessarie.
L'incidente che aveva portato all'alleanza era stato causato dai Romulani, in cui piano era di mettere Federazione e Klingon uno contro l'altro, attirando i klingon nello spazio Federale e facendo credere ai federali che i klingon avessero una potente arma sul satellite naturale del loro pianeta principale, Sol III. La guerra era stata evitata per un soffio, grazie a suo figlio, che per quel motivo era stato scelto per trattare con i Federali.
Tutto quadrava. Con la sua navetta si era diretta su uno dei pianeti più esterni dello Spazio Klingon, dove aveva incontrato i promotori della rivolta contro il Cancelliere Lorak: tra loro c'era anche Molor Linzor, figlio di Kadi, colui che aveva aiutato Mara ed Edgar a fuggire da Qo'nos e che poi era stato ucciso per tradimento.
I ribelli avevano subito espresso approvazione per il so desiderio di vendicarsi, e grazie ai suoi molti anni ai vertici militari era subito stata vista come una possibile leader di un Impero post-Lorak contro i Romulani. Lei aveva espresso la propria disponibilità e onore ad essere vista come tale, ma in cuor suo si era preservata di giungere successivamente ad una decisione. Intanto, era diventata il punto di riferimento della rivolta.
Aveva espresso il proprio piano, che era stato approvato. Al Comando di uno sparviero di classe K'Vort, la IKS Pagh, si sarebbe diretta verso lo Spazio Romulano, da dove avrebbe bombardato uno dei pianeti più esterni.