29-08-2011, 05:20 PM
Syvar S'chn R'xun
Vulcan/Romulan
"Eh?" Non posso fare a meno di dire, alle sue parole sulla Federazione. Una reazione ben poco vulcaniana, in effetti. Lo osservo mentre impreca e si gira, come per nascondermi qualcosa, probabilmente l'espressione del suo volto. La cosa buona è che nemmeno lui può vedere la mia. Considero, più che convinto che il mio viso mostri tutto lo stupore che le sue parole hanno fatto nascere in me. Le sue successive parole mi fanno quasi sorridere. Perché mai dovrei dimenticarmi di una cosa così importante? Se tu odi la Federazione, io e te potremmo andare d'accordo. Rifletto. E, magari, potresti darmi una mano... ma, purtroppo, non posso scoprirmi, non adesso. È un vero peccato non poter sfruttare questa occasione... o forse potrei farlo? Ma dovrei rischiare... già... rischiare. Rischiare il tutto e per tutto per l'Impero.
"Temo che lo stai domandando all'essere sbagliato." Affermo, sottolineando con la voce la parola 'essere', come per ricordargli che, teoricamente, io sarei un vulcaniano. "Il mio controllo sulle emozioni è abbastanza scarso... ma posso dirti..." Aggiungo, abbassando un poco la voce. "Che anche i 'migliori' vulcaniani possono cedere alle emozioni, in momenti particolari. Non sempre la sofferenza può essere tenuta sotto controllo. Dopotutto... quando ero più piccolo mia madre ha tentato di uccidermi. E questa non è certo un'azione normale per una madre vulcaniana, non credi?"
Pronunciare queste parole, anche se lo sto facendo soltanto per avvicinarmi a lui, mi fa soffrire. Per quanto io non voglia ammetterlo, l'azione di T'Shanik - l'odio che ho visto nei suoi occhi quel giorno - è come una ferita aperta nel mio cuore. E qualcosa che turba i miei sogni, esattamente come il ricordo del giorno in cui i romulani ci hanno catturato. Posso dirmi quello che voglio, posso cercare di convincermi, ma la verità è che io non sono né un vulcaniano né un romulano. Però sono certo che sono più romulano che vulcaniano.
"Temo che lo stai domandando all'essere sbagliato." Affermo, sottolineando con la voce la parola 'essere', come per ricordargli che, teoricamente, io sarei un vulcaniano. "Il mio controllo sulle emozioni è abbastanza scarso... ma posso dirti..." Aggiungo, abbassando un poco la voce. "Che anche i 'migliori' vulcaniani possono cedere alle emozioni, in momenti particolari. Non sempre la sofferenza può essere tenuta sotto controllo. Dopotutto... quando ero più piccolo mia madre ha tentato di uccidermi. E questa non è certo un'azione normale per una madre vulcaniana, non credi?"
Pronunciare queste parole, anche se lo sto facendo soltanto per avvicinarmi a lui, mi fa soffrire. Per quanto io non voglia ammetterlo, l'azione di T'Shanik - l'odio che ho visto nei suoi occhi quel giorno - è come una ferita aperta nel mio cuore. E qualcosa che turba i miei sogni, esattamente come il ricordo del giorno in cui i romulani ci hanno catturato. Posso dirmi quello che voglio, posso cercare di convincermi, ma la verità è che io non sono né un vulcaniano né un romulano. Però sono certo che sono più romulano che vulcaniano.