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TFB Bed aoi?
#11

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

"Eh?" Non posso fare a meno di dire, alle sue parole sulla Federazione. Una reazione ben poco vulcaniana, in effetti. Lo osservo mentre impreca e si gira, come per nascondermi qualcosa, probabilmente l'espressione del suo volto. La cosa buona è che nemmeno lui può vedere la mia. Considero, più che convinto che il mio viso mostri tutto lo stupore che le sue parole hanno fatto nascere in me. Le sue successive parole mi fanno quasi sorridere. Perché mai dovrei dimenticarmi di una cosa così importante? Se tu odi la Federazione, io e te potremmo andare d'accordo. Rifletto. E, magari, potresti darmi una mano... ma, purtroppo, non posso scoprirmi, non adesso. È un vero peccato non poter sfruttare questa occasione... o forse potrei farlo? Ma dovrei rischiare... già... rischiare. Rischiare il tutto e per tutto per l'Impero.

"Temo che lo stai domandando all'essere sbagliato." Affermo, sottolineando con la voce la parola 'essere', come per ricordargli che, teoricamente, io sarei un vulcaniano. "Il mio controllo sulle emozioni è abbastanza scarso... ma posso dirti..." Aggiungo, abbassando un poco la voce. "Che anche i 'migliori' vulcaniani possono cedere alle emozioni, in momenti particolari. Non sempre la sofferenza può essere tenuta sotto controllo. Dopotutto... quando ero più piccolo mia madre ha tentato di uccidermi. E questa non è certo un'azione normale per una madre vulcaniana, non credi?"

Pronunciare queste parole, anche se lo sto facendo soltanto per avvicinarmi a lui, mi fa soffrire. Per quanto io non voglia ammetterlo, l'azione di T'Shanik - l'odio che ho visto nei suoi occhi quel giorno - è come una ferita aperta nel mio cuore. E qualcosa che turba i miei sogni, esattamente come il ricordo del giorno in cui i romulani ci hanno catturato. Posso dirmi quello che voglio, posso cercare di convincermi, ma la verità è che io non sono né un vulcaniano né un romulano. Però sono certo che sono più romulano che vulcaniano.
#12

Dan Lukas Jones

Augmented Human

Lo guardò, come se volesse aggiungere altro sul suo passato, come se volesse confidarsi con lui, ma poi tacque, limitandosi ad annuire.
Cos'altro avrebbe dovuto fare, ormai la sua dannatissima lingua aveva sputato il rospo, e se non altro poteva contare sul fatto che prima o poi avrebbe trovato qualcuno disposto a riprenderlo come mercenario.
Non ce la faceva più ad aspettare, e non faceva altro che chiedersi se la sua natura Potenziata avrebbe sopportato oltre tutta quella calma, quella pace che lo faceva andare su di giri. << Ho assoluto bisogno di tornare a combattere! >> confidò al Vulcaniano << Non ce la faccio più a sopportarlo! >> aggiunse, più come una confessione a se stesso che all'ospite. Era un bisogno impellente e a volte incontenibile quello di impugnare una qualsiasi arma e fare fuoco su un qualsiasi bersaglio, più imperioso del bisogno naturale di mangiare e bere.
All'improvviso scattò, in uno di quei suoi soliti isterismi
<< Diavolo, io devo andarmene da qui ... e non ho nessuno disposto ad aiutarmi! >> proruppe, ancora una volta rendendosi conto di aver esagerato. Rimase fermo per qualche secondo tentando di recuperare la calma, poi fece per andarsene
<< Ti ho infastidito già troppo! >> si scusò.
Avrebbe voluto chiamarlo per nome ma ... se l'era già dimenticato.
#13

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Dan non fa commenti sulla mia rivelazione, e - in un certo senso - questo è un sollievo. In effetti, per quanto io credessi di essere pronto ad usare la mia storia - o almeno alcune parti di essa - per i miei scopi, in realtà non è così. Non son sicuro che potrei sopportare di dover raccontare quello che è successo a qualcuno. È troppo presto.

Probabilmente ha deciso di rispettare la mia privacy, esattamente come ho fatto io quando lui ha rivelato il risentimento che prova per la federazione. Rifletto, considerando anche le sue ultime parole. Ah! Non sai quanto mi piacerebbe arruolarti io stesso, per l'Impero Romulano! Ma - per adesso - sono bloccato qui, di conseguenza non posso proporti nulla.

"Figurati, non mi stai disturbando." Affermo. "Probabilmente, in questo pianeta, sei l'unica persona con cui posso parlare tranquillamente, senza dover stare attento a controllare le mie emozioni."

"Mi piacerebbe darti una mano ad andartene da qui, ma non ho una nave né contatti con persone interessate ad assumere un mercenario. Però potrei chiedere a mio padre. È un mercante e vive su Betazed. Magari lui ha qualche contatto." Aggiungo, improvvisamente ispirato. Naturalmente, mio padre è morto, ma ufficialmente è ancora vivo. Maiek s'Rehu ha preso il suo posto, anche se non si trova di certo su Betazed e non fa il mercante. Mia madre, invece, è stata dichiarata ufficialmente morta tre anni fa su Vulcano. La perdita dei documenti ufficiali vulcaniani ha soltanto giovato alla Tal'Shiar. Non è mai stato così semplice modificare le informazioni per infiltrarsi!
#14

Dan Lukas Jones

Augmented Human

Le parole del Vulcaniano lo resero felice più di quanto potesse pensare, incredibilmente felice, tanto che si ritrovò già a fantasticare sulle sue prossime missioni fuori da qual pianeta.
Si voltò, il viso rischiarato da un sorriso a metà tra il sollievo e l'eccitazione << Lo faresti davvero? >> chiese.
Era incredibile quanto una qualunque via di fuga da New Vulcano lo rendesse felice. Era una prigione quella in cui viveva, non una casa.
Si sentiva un pò come un serial Killer in carcere, per quanto il paragone potesse sembrare drastico.
#15

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Le mie parole hanno - evidentemente - reso molto felice il mio interlocutore. Cosa che mi fa solo piacere. Trovare in territorio federale un mercenario in cerca di lavoro e, per di più, ostile alla Federazione non è una cosa da tutti i giorni.

"Certo. Come ho già detto, sei l'unica persona su questo pianeta con cui io sia riuscito a parlare senza preoccuparmi di dovermi sforzare di nascondere le mie emozioni. Potrei dire di avere una specie di debito con te, quindi se posso fare qualcosa per ricambiare il favore lo faccio volentieri." Dico, stranamente sincero. Sì, la mia intenzione è anche approffittare di questa situazione per arruolare un mercenario, ma non posso fare a meno di pensare di voler aiutare Dan. Siamo simili io e lui, entrambi bloccati su questo pianeta. Come due uccellini in gabbia, si potrebbe dire. Uccellini molto pericolosi, però. Dei Neiirrhs, magari. Mi dico, pensando ad una specie di uccelli romulana, di cui ho un esemplare. Per quanto si tratti di uccelli di piccole dimensioni (e con uno splendido piumaggio brillante) hanno zampe piene di veleno mortale.

"Visto che mi hai detto di non amare tanto la Federazione..." Aggiungo, a voce bassa in modo da evitare che qualche vulcaniano ascolti la conversazione, più per Dan che per me, visto che ha dimostrato di non aver voglia che questa cosa si sappia in giro. "... se vuoi, potrei chiedere a mio padre se c'è qualcuno al di fuori di essa che cerca mercenari. Non credo che abbia - lui personalmente - contatti diretti, ma conosce molti ferengi... quindi ritengo che potrebbe trovare qualcosa."

"Anche se, devo ammettere, mi dispiacerà non poter più chiacchierare con te." Affermo, prima di rendermene conto. Già... chissà per quanto tempo rimarrò bloccato su questo dannato pianeta! Quasi quasi me ne andrei con lui, ma non son così scemo da rinunciare a tutto per un capriccio. Io voglio diventare importante nella Tal'Shiar... e abbandonare una missione e darmi alla fuga significherebbe soltanto essere condannato a morte per alto tradimento, cosa che non mi piacerebbe per niente. Dopotutto, devo ancora ripristinare l'onore della mia famiglia. Non è mia intenzione dargli il colpo di grazia.
#16

Dan Lukas Jones

Augmented Human

<< Mi faresti un grande piacere!>> rispose.
Ancora una volta si ritrovò a chiedersi se di lui poteva fidarsi.
Aveva un disperato bisogno di sapere di più, nonostante la storia che avesse sentito da quel vecchio mercenario avesse colmato tutte le lacune più importanti.
Restava solo da scoprire i nomi di quei potenziati dispersi.
Dov'erano finiti? con chi erano? Ce n'era qualcuno che come lui aveva cominciato la ricerca? Forse il vulcaniano poteva rivelargli tali informazioni, o magari anche solo aiutarlo a trovare il primo di una lunga serie di indizi.
Si guardò intorno, e decise che non era prudente restare a parlare di tali cose per strada << Anche a me piacerebbe continuare a parlare con te ma ... questo posto è troppo affollato per continuare questa interessante conversazione! >> suggerì, sperando che l'ospite cogliesse il senso di quelle parole.
#17

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

"Già, hai ragione." Dico, in risposta alla sua ultima frase. Qui non di può parlare apertamente... troppi orecchi indiscreti. Rifletto. Anche se, in effetti, io non potrei parlare apertamente in ogni caso. Per quanto Dan mi stia simpatico, non so cosa pensa dei romulani. Potrebbe preferire la federazione a noi... e questo risulterebbe un grosso problema se io gli rivelassi troppo. Eppure...

"Che ne dici di fare un salto a casa mia?" Propongo. "Così posso offrirti qualcosa. Un tè, magari. Ti piace il tè relen?" Domando quindi, citando uno delle bevande tradizionali vulcaniane... bevande che sarebbero scomparse con Vulcano se l'Agenzia dell'Agricoltura Federale non avesse catalogato i semi delle piante vulcaniane... riuscendo così a replicarli.
#18

Dan Lukas Jones

Augmented Human

Sorrise, sollevato dal fatto che quell'essere fosse dalla sua e improvvisamente si ritrovò a voler quasi esultare dalla gioia. Aveva così tante cose da scoprire, e una voglia matta di andarsene da quel pianeta, e così come aveva sperato la soluzione era arrivata, nelle vesti di uno degli esseri che aveva giurato di non voler mai considerare come amici.
Chi poteva tollerare gli slanci d'umore e l'arroganza di un umano potenziato? Di certo non un vulcaniano, eppure quello che aveva di fronte sembrava essere così a suo agio in quella conversazione che per un momento gli fece dimenticare tutto ciò che fino ad allora l'aveva afflitto. Ora la priorità era quella di cercare di scoprire quanto più poteva e procurarsi un lavoro che gli permettesse di fuggire da quel pianeta di robot.
Annuì << Mi farebbe piacere! Dove abiti? >> chiese, mentre la mano che fino a quel momento aveva stretto il pugnale scivolò inerte lungo il fianco. Poteva smetterla di essere sulla difensiva. Ora non doveva fare altro che rimanere in pace.
#19

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Non so bene nemmeno io perché mi stia esponendo così tanto per un umano. Il fatto stesso di stargli parlando senza preoccuparmi di nascondere le mie emozioni potrebbe compromettere la mia missione, ma sento il bisogno di svagarmi, di parlare con qualcuno che non sia un fottuto vulcaniano so-tutto-io. Così, non posso fare a meno di rispondere al suo sorriso facendone uno anch'io, azione ben poco vulcaniana. Ma, potrei dire, la colpa è della Tal'Shiar che mi ha assegnato questa missione inutile e snervante. Che sia una prova di resistenza? Mi chiedo. È possibile. Che vogliano vedere quanto sono in grado di resistere tra un branco di vulcaniani? Mah... non lo so, ho già dato tante prove in passato... ah! Non ci capisco più niente!

Metto da parte il quesito, decidendo che non è il momento né il luogo adatto per rifletterci sopra. A quanto ne so io, potrebbe anche trattarsi di un dispetto del mio patrigno... sarebbe da lui mandarmi in missione nel pianeta della specie che odio di più.

"Qui vicino." Rispondo alla domanda di Dan. "Vieni, ti faccio strada." Aggiungo, iniziando a muovermi e lanciando un'occhiata verso di lui per controllare che mi stia seguendo. Prima ci allontaniamo dai pochi vulcaniani presenti, meglio è. "È una casa un po' piccola, ma è adatta alle mie necessità."

Anche perché non ho intenzione di viverci per sempre... Penso.
#20

Dan Lukas Jones

Augmented Human

lo seguì, sempre mantenendo quella sicurezza e quella calma che si sforzava di possedere, anche se gli sguardi che si erano posati su di loro non gli piacevano affatto.
Un gruppo di giovani vulcaniani si era per un attimo fermato a guardarli, e anche il proprietario del negozio vicino al quale si erano incontrati aveva dimostrato fin troppo interesse per la loro conversazione.
Mentre camminava i tacchi dei suoi stivali segnavano la cadenza ritmica e veloce dei suoi passi, e la spada gli ciondolava al fianco dandogli sicurezza. Con un movimento rapido della testa si scostò dei ciuffi biondi dagli occhi mentre accelerava il passo mettendosi al fianco del suo accompagnatore, e la mano era già corsa all'elsa della sua arma.
Se qualche vulcaniano poco prudente si fosse azzardato a spifferare ciò che aveva visto l'avrebbe inseguito fino in capo al mondo, e di sicuro l'avrebbe fatto scomparire con tutta la sua progenie.
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