27-02-2023, 11:55 AM
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus | Vulcan
Ripensai alla mia infanzia: se non ci fosse stato Elieth, probabilmente i miei genitori avrebbero perso l'unica figlia femmina da bambina.
«Capisco. Sebbene la nostra cultura sia decisamente diversa dalla vostra, posso dirvi che non ero esattamente la bambina più tranquilla della mia famiglia, Elieth credo abbia un sacco di belle storie da raccontarvi. L'unica figlia femmina e non stavo mai ferma. Personalmente, l'unico consiglio logico è lasciarlo fare dandogli regole e limitazioni.» dissi pacatamente con Mestral che annuì.
«Noi vulcaniani abbiamo dei momenti illogici soprattutto in infanzia. Sia io che T'Dal siamo scappati di casa all'età di sette anni per affrontare il kahs-wan. Sapete di cosa si tratta? In ogni caso io mi feci male subito agli inizi, mia moglie ci è quasi morta. Forse siamo stati noi decisamente'meno tranquilli di Tomi per cultura.» disse lui pacatamente.
Ascoltando le parole riguardo il cioccolato, annuii.
«Si, per noi il cioccolato ha un effetto collaterale non piacevole, praticamente avremmo una reazione come se fossimo ubriachi. Gli esseri umani utilizzano l'alcool per ubriacarsi, a noi basta un po' di cioccolata. Il colore della torta inganna. In accademia ho avuto il primo e l'unico incontro con una barretta, per fortuna ne ho assaggiato solo un pezzetto. Non è un'esperienza che ho intenzione di tentare. Credo di essere stata fonte di divertimento per il medico dell'accademia.» ammisi
«Gli esseri umani e le loro bizzarrie, in ogni caso sarebbe interessante vedere come funzionano qui le cose.» disse Mestral guardandomi e io annuii leggermente.
Guardai Korinna negli occhi quando ormai la verità era uscita, ormai non era più logico sottrarsi alle spiegazioni e allungai le mie dita di Mestral, lui poggiò le sue dita sulle mie quando sentii la mente di Korinna cercare di mettersi in contatto con la mia. Feci resistenza in un primo momento, poi lasciai che entrasse in contatto con me.
//Ci sono una serie di pensieri logici ed illogici che hanno portato a questo pensiero.// ammisi come prima cosa, rimanendo il silenzio per un lungo attimo.
//Il mio rapporto il nostro nuovo pianeta non è cambiato, come non è cambiato il mio pensiero riguardo ai nostri cugini romulani. Ho sempre perseguito l'idea di dover lavorare per non dover tornare a casa. Non l'ho mai nascosto a mia madre, a Elieth che è stato il mio unico contatto con Vulcano per anni, persino Mestral sapeva che i miei doveri di ufficiale della Flotta Stellare venivano prima di tutto, prima della mia vita privata, dal primo giorno in cui ho varcato la soglia dell'Accademia. Ho curato la mia salute per essere completamente efficiente. Lo hai visto prima anche tu, sono sempre stata immersa nel lavoro che non prendo giorni di ferie e come prima cosa cerco il phaser al mio fianco. Quando il comando ha dato a tutti noi la licenza, sono dovuta tornare a casa prima di venire qui e ho parlato con Mestral. Alla luce del mio secondo mandato come capitano della Saratoga ho sempre fatto le scelte che ho sempre considerato più logiche in quel preciso momento della mia carriera: nonostante io abbia seguito la logica, abbiamo affrontato pericoli e la morte di ufficiali. Ho cercato di fare affidamento al sangue umano ereditato da mia madre e questo mi ha aiutato ad avvicinarmi al mio equipaggio.// ammisi guardandola
//Non ho mai desiderato veramente la promozione e forse era stato questo che diede ai piani alti, il motivo di affidarmi il comando di una nave. Decisi di dare il meglio, ma dopo sette anni sto iniziando a capire che devo fermarmi e scoprire cosa New Vulcano abbia da offrirmi, oltre una casa a cui tornare e avere quel figlio che io e Mestral desideriamo, ma non voglio veramente lasciare la mia nave ad un altro capitano. Tuttavia, dopo tutti questi anni, non riesco a pensarmi senza i gradi anche se ho bisogno di fermarmi e valutare altre opzioni lavorative, che mi aiutino a mettermi in gioco mentalmente invece di fisicamente. Mestral mi stava aiutando in questo, ad avere una logica alternativa.// ammisi pacatamente.
«Capisco. Sebbene la nostra cultura sia decisamente diversa dalla vostra, posso dirvi che non ero esattamente la bambina più tranquilla della mia famiglia, Elieth credo abbia un sacco di belle storie da raccontarvi. L'unica figlia femmina e non stavo mai ferma. Personalmente, l'unico consiglio logico è lasciarlo fare dandogli regole e limitazioni.» dissi pacatamente con Mestral che annuì.
«Noi vulcaniani abbiamo dei momenti illogici soprattutto in infanzia. Sia io che T'Dal siamo scappati di casa all'età di sette anni per affrontare il kahs-wan. Sapete di cosa si tratta? In ogni caso io mi feci male subito agli inizi, mia moglie ci è quasi morta. Forse siamo stati noi decisamente'meno tranquilli di Tomi per cultura.» disse lui pacatamente.
Ascoltando le parole riguardo il cioccolato, annuii.
«Si, per noi il cioccolato ha un effetto collaterale non piacevole, praticamente avremmo una reazione come se fossimo ubriachi. Gli esseri umani utilizzano l'alcool per ubriacarsi, a noi basta un po' di cioccolata. Il colore della torta inganna. In accademia ho avuto il primo e l'unico incontro con una barretta, per fortuna ne ho assaggiato solo un pezzetto. Non è un'esperienza che ho intenzione di tentare. Credo di essere stata fonte di divertimento per il medico dell'accademia.» ammisi
«Gli esseri umani e le loro bizzarrie, in ogni caso sarebbe interessante vedere come funzionano qui le cose.» disse Mestral guardandomi e io annuii leggermente.
Guardai Korinna negli occhi quando ormai la verità era uscita, ormai non era più logico sottrarsi alle spiegazioni e allungai le mie dita di Mestral, lui poggiò le sue dita sulle mie quando sentii la mente di Korinna cercare di mettersi in contatto con la mia. Feci resistenza in un primo momento, poi lasciai che entrasse in contatto con me.
//Ci sono una serie di pensieri logici ed illogici che hanno portato a questo pensiero.// ammisi come prima cosa, rimanendo il silenzio per un lungo attimo.
//Il mio rapporto il nostro nuovo pianeta non è cambiato, come non è cambiato il mio pensiero riguardo ai nostri cugini romulani. Ho sempre perseguito l'idea di dover lavorare per non dover tornare a casa. Non l'ho mai nascosto a mia madre, a Elieth che è stato il mio unico contatto con Vulcano per anni, persino Mestral sapeva che i miei doveri di ufficiale della Flotta Stellare venivano prima di tutto, prima della mia vita privata, dal primo giorno in cui ho varcato la soglia dell'Accademia. Ho curato la mia salute per essere completamente efficiente. Lo hai visto prima anche tu, sono sempre stata immersa nel lavoro che non prendo giorni di ferie e come prima cosa cerco il phaser al mio fianco. Quando il comando ha dato a tutti noi la licenza, sono dovuta tornare a casa prima di venire qui e ho parlato con Mestral. Alla luce del mio secondo mandato come capitano della Saratoga ho sempre fatto le scelte che ho sempre considerato più logiche in quel preciso momento della mia carriera: nonostante io abbia seguito la logica, abbiamo affrontato pericoli e la morte di ufficiali. Ho cercato di fare affidamento al sangue umano ereditato da mia madre e questo mi ha aiutato ad avvicinarmi al mio equipaggio.// ammisi guardandola
//Non ho mai desiderato veramente la promozione e forse era stato questo che diede ai piani alti, il motivo di affidarmi il comando di una nave. Decisi di dare il meglio, ma dopo sette anni sto iniziando a capire che devo fermarmi e scoprire cosa New Vulcano abbia da offrirmi, oltre una casa a cui tornare e avere quel figlio che io e Mestral desideriamo, ma non voglio veramente lasciare la mia nave ad un altro capitano. Tuttavia, dopo tutti questi anni, non riesco a pensarmi senza i gradi anche se ho bisogno di fermarmi e valutare altre opzioni lavorative, che mi aiutino a mettermi in gioco mentalmente invece di fisicamente. Mestral mi stava aiutando in questo, ad avere una logica alternativa.// ammisi pacatamente.