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TFB Vulcaniani in visita
#11

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ripensai alla mia infanzia: se non ci fosse stato Elieth, probabilmente i miei genitori avrebbero perso l'unica figlia femmina da bambina.
«Capisco. Sebbene la nostra cultura sia decisamente diversa dalla vostra, posso dirvi che non ero esattamente la bambina più tranquilla della mia famiglia, Elieth credo abbia un sacco di belle storie da raccontarvi. L'unica figlia femmina e non stavo mai ferma. Personalmente, l'unico consiglio logico è lasciarlo fare dandogli regole e limitazioni.» dissi pacatamente con Mestral che annuì.

«Noi vulcaniani abbiamo dei momenti illogici soprattutto in infanzia. Sia io che T'Dal siamo scappati di casa all'età di sette anni per affrontare il kahs-wan. Sapete di cosa si tratta? In ogni caso io mi feci male subito agli inizi, mia moglie ci è quasi morta. Forse siamo stati noi decisamente'meno tranquilli di Tomi per cultura.» disse lui pacatamente.

Ascoltando le parole riguardo il cioccolato, annuii.

«Si, per noi il cioccolato ha un effetto collaterale non piacevole, praticamente avremmo una reazione come se fossimo ubriachi. Gli esseri umani utilizzano l'alcool per ubriacarsi, a noi basta un po' di cioccolata. Il colore della torta inganna. In accademia ho avuto il primo e l'unico incontro con una barretta, per fortuna ne ho assaggiato solo un pezzetto. Non è un'esperienza che ho intenzione di tentare. Credo di essere stata fonte di divertimento per il medico dell'accademia.» ammisi 

«Gli esseri umani e le loro bizzarrie, in ogni caso sarebbe interessante vedere come funzionano qui le cose.» disse Mestral guardandomi e io annuii leggermente.

Guardai Korinna negli occhi quando ormai la verità era uscita, ormai non era più logico sottrarsi alle spiegazioni e allungai le mie dita di Mestral, lui poggiò le sue dita sulle mie quando sentii la mente di Korinna cercare di mettersi in contatto con la mia. Feci resistenza in un primo momento, poi lasciai che entrasse in contatto con me.

//Ci sono una serie di pensieri logici ed illogici che hanno portato a questo pensiero.// ammisi come prima cosa, rimanendo il silenzio per un lungo attimo.

//Il mio rapporto il nostro nuovo pianeta non è cambiato, come non è cambiato il mio pensiero riguardo ai nostri cugini romulani. Ho sempre perseguito l'idea di dover lavorare per non dover tornare a casa. Non l'ho mai nascosto a mia madre, a Elieth che è stato il mio unico contatto con Vulcano per anni, persino Mestral sapeva che i miei doveri di ufficiale della Flotta Stellare venivano prima di tutto, prima della mia vita privata, dal primo giorno in cui ho varcato la soglia dell'Accademia. Ho curato la mia salute per essere completamente efficiente. Lo hai visto prima anche tu, sono sempre stata immersa nel lavoro che non prendo giorni di ferie e come prima cosa cerco il phaser al mio fianco. Quando il comando ha dato a tutti noi la licenza, sono dovuta tornare a casa prima di venire qui e ho parlato con Mestral. Alla luce del mio secondo mandato come capitano della Saratoga ho sempre fatto le scelte che ho sempre considerato più logiche in quel preciso momento della mia carriera: nonostante io abbia seguito la logica, abbiamo affrontato pericoli e la morte di ufficiali. Ho cercato di fare affidamento al sangue umano ereditato da mia madre e questo mi ha aiutato ad avvicinarmi al mio equipaggio.// ammisi guardandola 


//Non ho mai desiderato veramente la promozione e forse era stato questo che diede ai piani alti, il motivo di affidarmi il comando di una nave. Decisi di dare il meglio, ma dopo sette anni sto iniziando a capire che devo fermarmi e scoprire cosa New Vulcano abbia da offrirmi, oltre una casa a cui tornare e avere quel figlio che io e Mestral desideriamo, ma non voglio veramente lasciare la mia nave ad un altro capitano. Tuttavia, dopo tutti questi anni, non riesco a pensarmi senza i gradi anche se ho bisogno di fermarmi e valutare altre opzioni lavorative, che mi aiutino a mettermi in gioco mentalmente invece di fisicamente. Mestral mi stava aiutando in questo, ad avere una logica alternativa.// ammisi pacatamente.


#12

Korinna Suder

Betazoid

Kahs-wan? Mai sentito prima ammise Nat mentre cercava lo sguardo della moglie in cerca di una spiegazione, ma Korinna si limitò a stringersi nelle spalle: Ho qualche ricordo frammentario da una fusione mentale con lei... rispose, indicando T'Dal con un cenno ma non riesco a focalizzare niente. Ricordami cosa avevi combinato...? chiese in direzione dell'amica, sperando che scoprire dell'infanzia tribolata di due vulcaniani potesse aiutare il marito a tranquillizzarsi all'idea di lasciar respirare il figlio e non sortisse, invece, l'effetto diametralmente opposto.

Per le Dee, le barrette! Che mi fai ricordare! ridacchiò Korinna, ritornando con la mente ai tempi dell'Accademia, allo stress dell'essere costantemente immersa in una cultura tanto diversa, con tutte quelle bizzarre regole di comportamento, per non parlare del confusionario insieme di regole non scritte su quello che si poteva dire e quello che bisognava tenere per sé che per anni l'aveva letteralmente fatta ammattire nel tentativo di venire a capo della logica che faceva sì che uno fosse un normale argomento di conversazione, mentre l'altro le avrebbe scatenato contro l'ira dei compagni di corso. Adesso ho voglia di cioccolato. Grazie mille. brontolò scherzosamente, mentre prendeva un morso della propria torta. E' crema di jacarine? chiese al marito, cercando di identificarne il gusto. Sadi la corresse lui. Korinna gli concesse una smorfia, poi ne assaggiò un secondo morso ... sì, in effetti, adesso che me lo dici lo sento... ci sono andati leggeri però. commentò. Ho dei colleghi che lo trovano nauseante, probabilmente hanno deciso di rimanere sul delicato perché non a tutti piace quando è troppo intenso suggerì Nat. Se non ti piace il sadi non prendi una torta al sadi... comunque non è male puntualizzò lei.

Korinna rimase in silenzio un lungo istante, ascoltando la risposta dell'amica con sguardo attento. Potevi rifiutare la promozione come hanno fatto molti altri... e sappiamo entrambe quanto ami il tuo lavoro. Per quanto capisca la razionalità dietro all'idea di considerare altre strade e sia felice che alla fine siate riusciti a trovare un accordo... percepisco che non mi stai dicendo tutta la verità. rispose, sondando i pensieri ai quali la vulcaniana le aveva concesso di accedere in cerca di qualche elemento che potesse dare qualche concretezza a quella sensazione, ma T'Dal era stata accurata come al suo solito nel selezionare le informazioni e Korinna aveva intenzione di rispettare le barriere poste dall'amica. Non sei obbligata a dirmi cosa succede, ma per quanto sia qualcosa che ti sta portando a mettere in discussione la tua carriera nella Flotta, sospetto che tu non ne abbia parlato con nessuno. Sai che puoi contare sulla mia discrezione... è successo qualcosa sulla Saratoga? azzardò mettendo insieme le poche informazioni che Mestral le aveva dato con il lungo discorso che T'Dal le aveva appena fatto e poi condendo il tutto con un po' di intuizione personale.
#13

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Chiesi a Mestral in vulcaniano, non mi accorsi nemmeno che lo stavo facendo se potessimo parlarne apertamente, ma lui disse di sì e che un po' di cultura poteva essere utile.

«D'accordo diamo un po' di contesto. Il kahs-wan, o prova di maturità Vulcaniana, è un test tradizionale di sopravvivenza per i Vulcaniani che si trovano in età pre-adolescenziale. La base del kahs-wan è di sopravvivere per dieci giorni senza cibo, acqua, o armi nella Fornace di Vulcano. In questo lasso di tempo, i giovani candidati devono riuscire a portare a termine un percorso prestabilito attraverso il deserto scegliendo tra due possibili alternative: una via più breve ma più pericolosa attraverso le montagne, ed una più lunga ma più facile attraverso la pianura. Si tratta di un test individuale, caratteriale, che mira a valutare non solo la maturità raggiunta dal giovane vulcaniano, ma anche la sua astuzia, il suo coraggio e la sua logica.» iniziai a parlare e Mestral annuì.

«Le origini del kahs-wan si rifanno ai tempi antichi in cui i Vulcaniani erano un popolo guerriero. Quando i Vulcaniani abbracciarono la logica, decisero che dovevano tenere le prove di coraggio e forza per fare in modo che la logica pura non li rendesse deboli ed indifesi. Per un Vulcaniano, fallire il kahs-wan una volta non è considerato un disonore, cosa che potrebbe essere se fallisce più volte; ma il fallimento è comunque evento assai raro in quanto i giovani vulcaniani oggi vengono accuratamente preparati a superare la prova che li attende sin dalla più tenera età. Non c’è padre che non abbia portato il proprio figlio nel deserto e non l’abbia addestrato di persona, senza tralasciare la più piccola informazione, consapevole che nel deserto ogni più piccola astuzia, ogni dettaglio può rappresentare la differenza tra la vita e la morte. Qualcuno sta pensando di togliere la possibilità alla femmine di farlo, ma so che per entrambi è stato importante. Non so se attualmente su New Vulcano la prova è stata mantenuta, ma credo di sì.» disse Mestral e io annuii.

«Si, credo che sia stata mantenuta. Ci sono alcune regole di questo test di maturità, una di questa  che si tratta di un test di sopravvivenza individuale e come tale il lavoro di squadra è strettamente proibito. Questo tipo di test serve anche a mettere a confronto l'etica personale di un giovane vulcaniano con le esigenze di sopravvivenza. Comprenderebbe, ad esempio, se la disperazione li spingerebbe a un atto ripugnante, come mangiare carne. Io ho ucciso un essere vivente per fame, ma... non ho mangiato e mi sono sentita sporca per quel vile gesto, ancora ora ho la stessa sensazione. Ora, la mia esperienza è stata la medesima: dopo aver visto che mio fratello maggiore Elieth lo fece ad undici anni ed era tornato sano e salvo, solo molto stanco, decisi che dovevo farlo anche io sebbene non fossi pronta come mio fratello, me lo impedirono così sono scappata e mi sono presentata.. Tornai a casa viva per un pelo. Voi di sicuro avete e state dando a Tomi le fondamenta, regole e tutto il possibile per vivere al meglio, ma potrebbe essere controproducente vivere al sicuro, potrebbe fare qualche pazzia.» dissi insicura che i due potessero prendere al meglio ciò che gli avevo raccontato.

Alle parole di Korinna, sospirai.

//Si è successo qualcosa, no, non ne ho parlato con nessuno... l'unico che sa è il comando di flotta e il dottore di bordo. Io... D'accordo. Guarda tu stessa.// dissi, lasciando che fossero i miei ricordi a guidarla. I ricordi partirono anni prima, la diffidenza del capitano vulcaniano e donna, poi subentrò l'affetto sebbene qualche sguardo stranito non mancasse. Arrivò poi una missione recente: raggiungemmo un pianeta dove sapevamo ci fosse una colonia, ma credendo ormai la zona disabitata; in quanto nessuno rispondeva ai tentativi di comunicazione e stando alle ultime informazioni, supportate dalle analisi fatte, il pianeta similmente era stato soggetto ai raggi Berthold, un tipo di radiazioni letali per l’uomo. Quando scendemmo sulla superficie, ecco i coloni felici e perfettamente in salute, gli unici esseri viventi sul pianeta insieme alla flora rigogliosa. Ben presto tutto l'equipaggio, ad eccezione dell'ufficiale ingegnere capo scesero sul pianeta e si fecero contagiare da alcune spore che native del pianeta, che si scoprì in un secondo momento, si nutrivano delle radiazioni proteggendo gli esseri umani.

Io sotto l'effetto delle spore, ero del tutto incapace di controllare il flusso emotivo diventando una persona totalmente superficiale, infantile e disinteressata della nave. Iniziai una piccola relazione sentimentale con il medico di bordo, noncurante del fatto che io fossi sposata e non mi importava «un fico secco di Mestral, tanto lui è su New Vulcano e pensa solo a sé stesso e al fatto che vuole dei figli, ma non ha capito che a me interessa solo la carriera».
«Lo sai che non è vero e sai bene che la nostra situazione è strana, noi saremo legati per sempre e lo sai, ma non è una cosa che rimpiango.» fu la risposta del medico, baciandola appassionatamente. 

L'ingegnere che era rimasto sulla Saratoga scoprì che qualcosa di molto simile era accaduto ad un'altra nave su Omicron Ceti III e con una scusa riuscì a far tornare sulla Saratoga per prima me e facendomi arrabbiare le spore persero il loro potere. Lentamente tutti tornarono alla normalità. Non riuscii per qualche giorno a guardare l'ufficiale medico in volto, ma fu lui a raggiungermi mentre cenavo e mangiammo insieme.

«Volevo solo chiederti se rimpiangi qualcosa di quello che è accaduto sul pianeta.» mi chiese.
«No, forse se non avessi la logica a guidarmi, avrei probabilmente fatto qualcosa di simile molto tempo fa.» ammisi e il volto del dottore si rilassò.
«Anche io non lo rimpiango e sono felice di sapere che anche tu provi lo stesso. Lasciamoci l'imbarazzo alle spalle.» disse l'uomo.
«Non provo imbarazzo, quello è un sentimento umano.»
«Certo, lo so, ma è un modo di dire, passi una buona serata capitano e se ha bisogno di me, sa dove trovarmi.» disse il medico indulgente salutandomi.

Questo avvenne qualche giorno prima la nostra conversazione quando chiesi a Korinna dei figli, ma poi ad un certo punto successo qualcosa tra quella telefonata e quella visita: uno dei miei sottoposti, mi assaltò sessualmente. Grazie all'aiuto del medico di bordo, l'ufficiale venne comunque sollevato dall'incarico, non ci furono danni o gravidanze indesiderate, ma quel sentimento di allontanarmi il più possibile dalla nave e non andò via e mi dispiaceva solo per qualche ufficiale che adoravo. Tutto venne messo a tacere e solo il comando seppe cosa era successo.

Mi sono rifatta molto alla puntata della TOS 1x24 "Al di qua del paradiso", che mi ha ispirata, ma ho aggiunto anche una cosa mia Smile
#14

Korinna Suder

Betazoid

Il nostro rito di passaggio è molto più tranquillo, se mi lasciassero in un deserto non credo supererei la giornata. si trovò a considerare Nat. Fortunatamente non ci sono deserti su Cyndriel ridacchiò Korinna, mentre cercava di allontanare l'immagine tragicomica del marito che tentava di cavarsela da solo in mezzo a un deserto e contemporaneamente era grata al pensiero che non si sarebbe mai trovato in una simile situazione. Però è curioso... riprese Nat ... per tradizione da noi la forza è misurata in base alle abilità mentali, da telepati quali siete mi sarei aspettato che per voi fosse lo stesso. ragionò sorpreso.

Nini? chiamò Nat, percependo immediatamente che qualcosa non andava. Korinna esitò un istante, poi strinse la mano del marito nel tentativo di rassicurarlo. Niente di grave: T'Dal mi ha colta di sorpresa e non sono abile come lei nel tenere a bada le mie emozioni. disse, facendogli cenno di darle un momento per riprendersi da ciò che aveva visto. Non poteva credere che la Flotta fosse decaduta a tal punto che il comando era disposto ad insabbiare il fatto che un ufficiale aveva avuto l'ardire di aggredire un superiore. Korinna sapeva fin troppo bene che se chiunque avesse anche solo provato a sfiorarla senza il suo consenso, avrebbe rinchiuso la mente del malcapitato in un tale incubo che sarebbe stato lui a non voler più mettere piede sulla sua stessa nave... ammesso e non concesso che rimanesse qualcosa in grado di fare un qualunque ragionamento.

Non credo di capire, T'Dal... cosa c'è in tutto questo che non vuoi mostrare a tuo marito? chiese una volta superato il primo istante di rabbia e confusione. Di certo la violenza che aveva subito non era stata colpa sua e non vedeva come il supporto di Mestral avrebbe potuto fare altro che aiutarla ad affrontare l'accaduto. Il fatto che i vulcaniani potessero provare dei sentimenti non era per lei una novità e non lo era certo nemmeno per Mestral, pertanto nasconderlo non avrebbe avuto alcun senso. Era consapevole che per molte culture l'idea di provare qualunque cosa per un uomo che non fosse il marito era un grave tabù, ma non era al corrente di nessun matrimonio betazoide che fosse finito perché uno dei due aveva una relazione sessuale o sentimentale con un amico. Data la razionalità dei vulcaniani si aspettava che nemmeno loro si lasciassero condizionare da norme morali senza alcun fondamento logico.
#15

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Mestral guardò Nat e annuì. «Siamo simili sotto certi aspetti, ma molto diversi in altri. Non fate conto del nostro passato violento. Forse senza la logica saremmo molto vicini ai nostri cugini romulani.» ammise mio marito e io mi irrigidii.
//Siamo molto simili ai Romulani e lo sai. Questo tuo comportamento è illogico.// disse Mestral guardandomi
//Hanno ucciso parte della mia famiglia e quello non è logico.//
Mestral mi guardò e sapevamo che non avrei mai perdonato i Romulani e la mia logica vacillava. Non lasciavo che i miei sentimenti intralciassero il mio lavoro, ma quando non lavoravo beh, potevo essere libera di esprimermi.

«Te la sei cavata ottimamente.» dissi a Korinna, quando reagì a quanto successo e rassicurai Mestral tramite il legame, spiegandogli che ero pronta a parlargli e avrei spiegato anche a lui quanto è successo al ritorno verso casa.

Spiegai a Korinna del perché nonostante io volessi portare il guardiamarina alla corte marziale o fare qualsiasi cosa, mi ritrovai a non reagire: era nipote d'arte e per quanto io volessi che la verità si scoprisse, era meglio... tacere. Era illogico e sbagliato sotto tanti punti di vista, se era un privilegio avere un cognome importante e poteva fare quello che desiderava senza dare troppo nell'occhio, la mia presenza come capitano della Saratoga sarebbe svanito molto presto. In realtà, facendo i miei calcoli avrei potuto liberamente aspettare la fine della seconda missione quinquennale, mancavano pochissimi anni a tal riguardo, per lasciare la nave ad un refitting e io mi sarei potuta dedicare comunque a tutt'altro. Non sapevo se sarei stata soddisfatta, ma volevo provarci comunque.

//Forse per un vulcaniano potrebbe essere più chiaro, ora cerco di spiegare a parole. Quanto accaduto sul pianeta è l'unica volta che sono stata veramente felice in tutta la mia vita. L'unica. Sono pronta a divorziare da mio marito immediatamente, se il buon dottore me lo chiedesse, ma non lo ha chiesto. E si, avrei sempre preferito un marito nella Flotta, cosicché sia più facile conciliare entrambe le carriere ed invece ho preferito rimanere sposata con l'uomo a cui ero stata promessa da bambina. Prima mi hai detto una cosa: si avrei potuto rifiutare i gradi e si amo il mio lavoro, nonostante tutto, avrei dovuto essere più cauta, ricollegandoci al discorso di prima.// dissi pacatamente. Fermarmi su New Vulcano non avrebbe messo un freno a quei pensieri, ma avrebbe lenito forse il mio desiderio di mollare tutto.
#16

Korinna Suder

Betazoid

Nat rivolse un sorriso al vulcaniano ... e vi siamo grati per questo. Non credo resisteremmo a lungo in un conflitto contro una specie con un simile addestramento considerò impressionato, ma allo stesso tempo riluttante all'idea di sottoporre se stesso o il figlio a ciò che dal suo punto di vista suonava molto simile a una tortura. Che i vulcaniani fossero in grado di sopravvivere in un deserto grazie alla loro logica e alle loro conoscenze, tuttavia, non aiutava molto a rassicurarlo all'idea che Tomi fosse in grado di fare lo stesso mentre era concentrato a divertirsi con i suoi amici e approfittando del fatto che Korinna sembrava troppo distratta dall'amica per accorgersi di lui, decise di estendere la propria mente in cerca del figlio, per assicurarsi che stesse ancora bene.

Grazie rispose Korinna al complimento dell'amica. ... ma questa avrò bisogno di un po' di tempo per riuscire a digerirla. ammise, ascoltando le ragioni dell'amica senza realmente capire. Non riesco a seguirti T'Dal. Se preferivi un marito nella Flotta per poter conciliare le vostre carriere, deduco che rimanere nella Flotta sia ciò che desideri. Non come capitano, magari. Ricordo che eri un eccellente navigatore, era quello il ruolo che desideravi? chiese Korinna, cercando di mettere insieme i pezzi del confuso discorso dell'amica. Sebbene superficialmente la sua logica fosse ineccepibile, le sue emozioni erano talmente primitive rispetto a ciò che Korinna era abituata a leggere da risultare talvolta al limite dell'incomprensibile.

Se il tuo obiettivo è rimanere nella Flotta... non condivido la tua scelta di rimanere in silenzio, ma capisco perché tu non l'abbia denunciato. Non capisco però perché dopo aver sacrificato il tuo benessere e quello di tutte le altre persone che si troveranno quell'uomo sulla propria strada, tu voglia lasciare la Saratoga per avere un figlio da un uomo che non ami su un pianeta che non senti come tuo. disse confusa. Il tuo ufficiale medico non ti ha chiesto di lasciare tuo marito e qui temo ci sia una grossa differenza culturale, perché io non mi sarei aspettata che lo facesse. Se non come donna, in qualità di ufficiale superiore e persona già coinvolta in una relazione, avrei ritenuto fosse compito mio affrontare la questione... ma so che secondo la maggior parte delle culture del quadrante sono gli uomini a dover dichiarare le proprie intenzioni, è una cosa che continua a confondermi dall'Accademia e che crea a me e alle mie connazionali diversi fraintendimenti, per cui presumo di non essere la persona più adatta con la quale analizzare la questione. disse, prendendosi qualche istante prima di aggiungere non fraintendere, Mestral mi piace e lo considero un amico almeno quanto te... ma non credo dovresti rimanere con lui se non sei disposta a investire nella relazione. Non merita di essere un sacrificio o un piano B. Sembra che qualunque tua decisione sia dettata dalle circostanze: hai preso il comando perché altri te lo hanno assegnato, hai sposato Mestral perché così voleva la tradizione, lasci la Saratoga perché altri ti hanno costretta... finché non ti fermerai ad ascoltare cosa vuoi tu e non inizierai a lavorare per ottenerlo, passerai la tua vita in balìa di quello che ti succede attorno. le ricordò, proiettando verso l'amica l'affetto che provava per lei nella speranza riuscisse a percepire che in tutto quel discorso non aveva secondi fini.

Nat! brontolò Korinna all'improvviso, notando solo in quel momento che il marito era di nuovo in cerca del figlio.
#17

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

«Credo che per certe cose, non bisogna rivolgersi a noi. Siamo un popolo pacifico. In ogni caso, addestramento non è esattamente la parola che userei» disse Mestral pacatamente e sentivo il suo sguardo posato su di me che non avevo toccato ancora la mia fetta di torta. Lui l'aveva educatamente mangiata e non me ne ero resa conto. Me la porse e io l'addentai con poca convinzione.

Ascoltai le parole di Korinna, sapevo che avesse ragione e la mia logica era fallace. Dentro di me, ero sinceramente dispiaciuta che la mia amica non potesse avere pieno accesso ai miei sentimenti: la mia cultura li aveva imbrigliati e a meno che non avessero delle spore come quelle del pianeta, non potevo mostrarle anche se non avrei desiderato che fossero così tanto visibili. 

//Si, mi era sempre piaciuto essere un navigatore e forse sono esausta, perciò non vedo la mia situazione lavorativa analizzata logicamente. La tua logica è ineccepibile. Devo dire che le tradizioni delle famiglie vulcaniane sono rigide, tanto da influenzare non solo il futuro matrimonio di un bambino, ma anche le sue scelte di vita e la sua carriera, solitamente quella tradizionale di famiglia. In queste condizioni, risulta difficile per un giovane vulcaniano conciliare le sue ambizioni e le sue scelte col volere dei membri della famiglia. [b]Il matrimonio per noi è complesso, i matrimoni vengono sempre combinati dai genitori durante l'infanzia degli sposi e non ci si aspetta che si provi amore coniugale. Ci sono delle clausole che permettono ai due promessi sposi di non sposarsi, ma solitamente prima del matrimonio. Persino i vestiti, se ci pensi, è stato mio marito a suggerirmi di indossarli.// [/b]dissi pacatamente, cercando di far capire perché ero riluttante a divorziare da Mestral //So che sto mentendo a me stessa, Korinna. Non potrei amarlo, so che è un brav'uomo e si merita qualcuno che condivide i suoi ideali, potrei davvero fermarmi da qualche parte e avere dei figli, ma non con lui. Dopo la morte di mio padre ho sempre pensato di dover rispettare almeno questo suo desiderio. Tutto quello che sta succedendo mi sta facendo agire in maniera illogica. C'è modo di divorziare. Parlerò presto con Mestral e con il dottore, spiegare ad entrambi ciò che sta succedendo e cosa provo. // ammisi. 

L'holocom iniziò a trillare e avvertii i presenti che avrei preso la conversazione.

//T'Dal, sei in ferie e siamo a casa di amici. Non pensavo l'avessi portato.// disse Mestral
///Lo so, ma potrebbe essere importante. Non si sa mai.// gli dissi pacatamente e mi allontanai di abbastanza perché non venissimo interrotti e guardai l'ologramma. Le mie guance diventarono di un leggero color verde quando vidi il medico di bordo della Saratoga.

«T'Dal, scusami se ti disturbo.»  
«Dottore. Va tutto bene?» chiesi guardando dall'holocom.
«Certo. Da quando non mi chiami per nome quando non siamo in servizio?» mi chiese l'altro.
«Abitudine.» dissi, ma non volevo che Mestral sentisse che lo chiamassi per nome di battesimo.
[i]«Facciamo finta che ti credo[/i]» disse in un primo momento divertito per poi aggiungere [i][i]«immagino [/i]che tuo marito sia presente, comunque, volevo solo dirti che ti ho mandato i documenti che ti avevo promesso, nonché volevo [/i]assicurarmi che stessi bene, non avevi una bella cera. Mi raccomando rilassati, cerca di dormire e mangiare correttamente. Voglio ricordarti che i tuoi ritmi non sono sostenibili a lungo termine e non devi tendere l'orecchio per controllare l'equipaggio. Ordini del medico e se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.[i]» [/i]disse lui con un sorriso.
«Ci provo. Non dovresti essere in licenza?»
[i]«Sono in licenza, esattamente come te. Dove ti trovi? Non mi sembra New Vulcano.»[/i]
«No, sono a casa di amici su Betazed. Tu dove ti trovi?» chiesi.
[i]«A casa. La mia offerta di farti vedere dove sono cresciuto è sempre valida.»[/i]
«Potrei accettare. Dovremmo parlare quando prendiamo servizio o magari anche prima.» dissi sentendo che qualcuno si stava avvicinando «Devo andare. Riposati, ordine del capitano.»
[i]«Non ti preoccupare per me, T'Dal, ciao.»[/i]
«Ciao.» dissi e guardai in un punto in lontananza.

«Adesso torno da voi.» ammisi senza girarmi.

#18

Korinna Suder

Betazoid

Nat rivolse un'occhiata imbarazzata alla moglie mi sentirei più tranquillo se riuscissi a percepirlo confessò. Io riesco a percepirlo, sta bene. cercò di rassicurarlo Korinna. Sul volto di Nat comparve un'espressione perplessa, sapeva che le abilità telepatiche della moglie erano più forti delle sue, ma il torrente si trovava a diverse centinaia di metri e aveva seri dubbi che i suoi poteri potessero coprire tale distanza. Il sospetto di Nat era letteralmente tangibile e Korinna non poté fare altro che condividere con lui le deboli percezioni che qua e là recepiva concentrandosi su Tomi. Non avevo idea che le tue abilità arrivassero a questo punto confessò lui, rassicurato, proprio mentre T'Dal si allontanava. Korinna, che non si era mai soffermata particolarmente a riflettere sulla questione, parve accorgersi solo in quel momento della contraddizione: in effetti è strano. Di solito sarebbe al di sopra delle mie capacità, ma Tomi mi riesce più facile da seguire convenne.

... comunque è un bene che siate un popolo pacifico ridacchiò Nat mentre si rivolgeva a Mestral. Dopo aver scoperto che Korinna aveva sott'occhio il figlio era riuscito a ritrovare la sua serenità e la sua voglia di chiacchierare. Però sono curioso: come lo chiamereste se non addestramento? si informò.

Per noi le cose non sono del tutto diverse... comunicò Korinna in direzione di T'Dal non appena la vulcaniana fu tornata tra loro. Anche da noi è tradizione che siano i genitori a scegliere un compagno o una compagna compatibili e anche se siamo liberi di sposare chi preferiamo non è sempre scontato riuscire a sfuggire alla tradizione con i suoi significati emotivi e la profonda connessione che si viene a instaurare. Sono felice di avere Nat al mio fianco, ma ho il sospetto che se non fossimo stati promessi da bambini, mi sarei trovata altrettanto bene con qualcun altro. spiegò per poi prendersi qualche momento per riflettere.

Mi è difficile capire come possiate vivere senza tenere in considerazione quella che per noi è una guida preziosa. Per noi le emozioni sono una bussola che ci segnala quando ci stiamo allontanando dalla nostra strada: se succede iniziamo a soffrire. Per esperienza la logica, per quanto altrettanto utile, non sempre procede nella stessa direzione. Vorrei poterti aiutare, perché da un lato mi sembra che ti sia persa, dall'altro mi sembra che per te le ragioni degli altri abbiano più valore della lealtà verso te stessa e se questo è ciò che la tua cultura ritiene giusto capisco che ripudiare simili convinzioni non significa solo ascoltare te stessa, come lo sarebbe per me. spiegò la betazoide. ... di una cosa, però, sono certa: non è logico agire di impulso e poi ritrattare. Prendi una decisione, qualunque essa sia, ma poi portala avanti fino in fondo con decisione. Oltre ai benefici, subirai conseguenze negative che tu decida di rimanere con Mestral o meno, che tu decida di impegnarti con quel tuo dottore o meno... tieni in conto che non puoi continuare a fuggire imputando ad altri o ad altro la tua situazione.
#19

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Mestral rimase in silenzio a guardare la scena senza intervenire, così poi si alzò.

«Scusatemi.» disse e quando dissi che sarei tornata da loro, mio marito disse semplicemente «D'accordo. Stai bene?» domanda a cui risposi positivamente «Si era il medico di bordo, mi ha informato che mi ha dato della documentazione da studiare.»

Dovevo ammettere a me stessa che pensavo - e avrei preferito - fosse stata Korinna a seguirmi - ma forse la questione del figlio e di calmare il marito era prioritaria -  ma era stato Mestral per assicurarsi che stessi bene. Dentro di me, ne rimasi delusa: avrei avuto bisogno di staccarmi un attimo da quella situazione e speravo di poter verbalizzare il tutto senza la presenza di mio marito, ma se da una parte non era un pensiero logico, da una parte... beh dovevo attenermi alle regole del posto in cui mi trovavo. Non logico. In ogni caso, ero segretamente ben felice che il mio verdognolo sulle guance fosse scomparso e mio marito non sembrava essersene accorto.

Al nostro ritorno, Mestral rispose al betazoide: «Per me non è un addestramento perché la nostra vita è fatta da studio o lavoro e test, alla fine passiamo la nostra vita a studiare. Considera che qualcuno ha definito il kahs-wan, come una sorta di campeggio, ovvero un modo terrestre di andare in vacanza all'aria aperta, perciò ben distante dall'addestramento che dicevi tu. Però c'è una cosa a cui siamo addestrati, ci vengono insegnate le arti marziali, retaggio del passato guerresco e mia moglie è addestrata nel Suus Mahna, un ottimo tipo di combattimento sulla lunga distanza.»

«Mio padre diceva sempre che nonostante il nostro terribile passato guerriero e ora professiamo la superiorità della pace e della razionalità, non possiamo ricercare davvero la pace senza essere disposti a combattere per difenderla.» ammisi per poi ascoltare ciò che aveva da dire Korinna.

//Korinna, la mancanza di emozioni vulcaniana è una decisione consapevole atta dai nostri avi per proteggerci, non è qualcosa di biologico. Io provo emozioni, sono dentro di me e con il sangue di mia madre sono soggetta talvolta a... emotività maggiore in confronto ad altri vulcaniani con il sangue puro. Poi Elieth ha superato con successo il Kolinar, quindi come vedi, tutto può accadere. Quello che cerco di dirti è che per noi vulcaniani è necessario sopprimere le proprie emozioni, perché le nostre emozioni naturali sono incredibilmente intense. Prima degli insegnamenti di Surak, i Vulcaniani erano una specie incredibilmente violenta come dicevamo prima e avevamo bisogno di struttura, che la logica ci ha dato.
Il punto a cui voglio arrivare è questo: i Vulcaniani devono sopprimere le proprie emozioni. Se non lo facessero, si annienterebbero completamente e in passato, in effetti, quasi lo fecero. Voi betazoidi non avete bisogno di sopprimere le vostre emozioni, perché siete in grado di usare le vostre emozioni in modo costruttivo e la vostra biologia è strutturata a tale scopo.// dissi pacata.

Ascoltai le sue parole e mi chiesi se non mi fossi spiegata bene io in precedenza. Certo, la mia personale storia era complicata e non sapevo se la mia reticenza a fare qualsiasi cosa fosse... dovuta al fatto che ero cresciuta in una famiglia complicata e non avevo mai realmente pensato fino a qualche settimana prima di sentirmi... innamorata per davvero.

//Da noi se desideri sposare un'altra persona, o la femmina non desidera il maschio che le era stato promesso durante l'infanzia... si procede con il combattimento rituale. La femmina può scegliere un altro antagonista, tra cui se stessa od un alieno. Può capitare che uno dei due contendi venga ucciso. Non credo che da voi la morte per evitare di sposare la persona a cui eravate destinati sia contemplata. C'è da dire che non apprezzo il fatto che le mogli vulcaniane vengano letteralmente indicate come "proprietà" e la cui proprietà diventano è decisa attraverso una selezione rituale non propriamente logica; certo gli uomini sono vincolati dallo stesso sistema, ma gli uomini sono generalmente collocati in una posizione privilegiata. // riflettei, evitando di parlare a Korinna della febbre del sangue, dando così una spiegazione forse più macabra di quando non potesse già essere. Per quanto riguardavo la morte, potevo immaginare la risposta a tal riguardo.

Personalmente avevo sempre considerato Mestral un'ottima rete di sicurezza e pensavo davvero che qualcosa potesse cambiare tra noi negli anni, ma ora i nodi erano arrivati al pettine come dicevano gli umani: dovevo prendere una decisione. Fortuna voleva, diceva la mia piccola parte umana ed irrazionale che il mio possibile divorzio da mio marito non corrispondeva più alla morte di uno dei due.

//Cosa intendi per ritrattare? Certo che è profondamente illogico.// dissi in un primo momento, alzando un sopracciglio per poi aggiungere poco dopo //Se intendi la mia intenzione di fermarmi su New Vulcano per avviare una nuova carriera oltre che una possibile famiglia, è un'intenzione che ho in ogni caso. Se avessi intenzione di avere un figlio, sia con un vulcaniano che con un alieno, dovrei fermarmi a priori su New Vulcano. Illogico farmi seguire dai medici che non conoscono correttamente la mia fisiologia e la mia storia clinica. Per quanto riguarda la carriera, ho intenzione di farlo comunque e dedicarmi all’insegnamento, ma forse è semplicemente il momento peggiore. Dovrei aspettare il refitting della Saratoga prima di prendere una decisione in tal senso.// chiesi alzando un sopracciglio e Mestral mi guardò. Lo rassicurai mentalmente. 

#20

Korinna Suder

Betazoid

L'interesse di Nat, che raramente aveva occasione di incontrare appartenenti ad altre culture, fu del tutto catturata dall'affermazione del vulcaniano Anche da noi esiste il concetto di campeggio... però non include momenti potenzialmente mortali, è un'attività che si può fare tranquillamente con la famiglia spiegò Nat, sorpreso dalla definizione che alcuni vulcaniani sembravano dare a quella tradizione e altrettanto dall'affermazione di T'Dal. Noi ci consideriamo un popolo pacifico, però in questo siamo diversi: per noi combattere per la pace sarebbe un controsenso. Sospetto che storicamente questo abbia origine dal fatto che percepire la sofferenza degli avversari ci porta a evidenziare la sostanziale identità tra la ferita inferta e il dolore autoinflitto, radicando il concetto che la sofferenza causata dal conflitto sia un male per entrambe le fazioni. argomentò, incuriosito dallo scoprire che culture che sembravano condividere lo stesso principio potessero allontanarsi in direzioni diametralmente opposte per concretizzarlo.

T'Dal... non ti sto chiedendo di manifestare le tue emozioni, ma di ascoltarle. Per anni hai evitato New Vulcano e adesso vorresti fermartici per avere un figlio? Mi lasci un compito difficile, ma in qualità di amica non posso semplicemente guardarti prendere una strada che credo ti farà soffrire inutilmente. spiegò, alzandosi dal tavolo seguimi, andiamo a parlarne in un luogo più tranquillo decise, per poi rivolgersi ai due uomini mostro il giardino a T'Dal, torniamo tra un momento. li rassicurò con un sorriso cordiale, facendo poi strada verso una delle tante chiazze di sole che si aprivano tra gli alberi allo spirare del vento. Un giorno o l'altro dovrai spiegarmi perché per te ogni cosa è una Kobayashi Maru... dici di doverti fermare a priori su New Vulcano. Permettimi di obiettare: la tua storia clinica è in qualunque archivio della Flotta e anche se non lo fosse potresti facilmente fornirla a qualunque medico del quadrante. La fisiologia vulcaniana fa parte del percorso di studi di qualunque medico federale, e sospetto ci siano medici vulcaniani nella flotta che potrebbero seguirti senza costringerti a scendere su New Vulcano. Puoi ribattere che i medici di New Vulcano sono più esperti in merito e io ti ricorderei che i bambini nascevano tranquillamente anche prima che esistesse la professione medica: non chiedermi di calcolare la probabilità che ti serva necessariamente un medico con quel livello di esperienza per seguire la gravidanza, ma sono pronta a scommettere che sia molto bassa. Inoltre... sospetto che ripudiare tuo marito non sarebbe preso molto bene dagli altri vulcaniani: non credo che avere un figlio e farlo crescere in un ambiente ostile farà del bene a nessuna delle persone coinvolte. spiegò Korinna, lasciando all'amica un momento per valutare le sue parole, poi proseguì New Vulcano, per quanto indesiderabile, è qualcosa che conosci, ciò che rimane della cultura con cui sei cresciuta, ma temo che tu stia facendo come con Mestral. Che tu lo stia usando come rete di sicurezza. Una rete che rischia di tenerti imbrigliata, se posso permettermi. Sai che la nostra cultura è molto diversa, su Betazed non è contemplata la possibilità di uccidere un partner indesiderato e le donne non sono proprietà di nessuno. Questo sicuramente è qualcosa che fatico a capire e credo ti sarebbe più utile parlarne con Nat... negli ultimi tempi abbiamo iniziato a lasciare più spazio ai nostri uomini anche nella vita pubblica, ma per via delle loro abilità telepatiche biologicamente più deboli, per secoli sono stati considerati inferiori. Sono rimaste evidenti tracce di questo passato nelle nostre istituzioni e non ti saprei dire se ritengono soddisfacente il livello di parità attualmente raggiunto, l'esperienza di mio marito sarebbe probabilmente più vicina alla tua.
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