Questa discussione è chiusa

TFB chi vuole ammutinarsi lo faccia ora o taccia per sempre
#51

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

... otto. Togliendo quelle che già conoscevano e considerando una ventina d'anni di servizio in media prima che venisse introdotta una nuova versione, il tellarite doveva essersi fatto un bel viaggio di oltre cent'anni, decade più, decade meno: forse non era poi così sorprendente la dimestichezza che aveva con la loro tecnologia, per lui era probabilmente l'equivalente del telegrafo. Quel pensiero fu tuttavia interrotto dal rapporto della dottoressa. La presenza di decalitio allo stato naturale non significava nulla di per sè... ma la presenza dei romulani proprio in quel luogo alla luce di quella scoperta, avrebbe potuto assumere un significato ben diverso, che non prometteva nulla di buono.

Jim annuì in direzione di Haruka D'accordo, le dica che attendo ulteriori informazioni, poi si metta in contatto con l'Enterprise e veda se riescono a trovare un modo per utilizzare i comunicatori che abbiamo preso in prestito per creare un ponte radio con la navetta. Voglio che possano fornire assistenza anche al resto della squadra se necessario. decise. Era pur vero che, al momento, erano loro quelli in una situazione di pericolo più immediato, ma si sarebbe sentito molto più sicuro se gli ufficiali alla navetta avessero potuto avere anche l'Enterprise a cui chiedere supporto in caso di necessità.

Fu allora che Jim si accorse che il medico lo stava fissando, evidentemente in attesa di spiegazioni: il decalitio è l'isotopo dal quale sintetizzeranno la materia rossa... farfalline meno ligie alle direttive temporali riassunse rapidamente a beneficio di Rekon, per poi rivolgersi nuovamente a McCoy ... ho una brutta sensazione. Pensaci... tra la distruzione della USS Kelvin e l'arrivo dell'Ambasciatore Spock, Nero è sparito nel nulla. Parliamo di più di vent'anni! Al suo posto te ne saresti rimasto con le mani in mano? E se, ipotizziamo, avesse informato i suoi connazionali di quello che succederà a Romulus? chiese, aspettando che il medico collegasse il resto dei puntini da solo, anche perché prima che potesse aggiungere altro Tulving attirò la sua attenzione stanno arrivando! Ne ho contati due per il momento, ma sospetto siano di più. li informò.

Jim estrasse nuovamente la sua arma phaser su stordimento decise, raggiungendo Haruka: non gli era sfuggito che durante il precedente attacco la giovane aveva rischiato di farsi ammazzare e questa volta voleva averla sott'occhio si metta al riparo ordinò, indicandole una grossa roccia che sarebbe sicuramente riuscita a fornirle un riparo migliore degli alberi dietro i quali si era rifugiata prima. Signor Rekon, come funziona il suo...? chiese, muovendo un cenno verso l'arnese che l'altro aveva costruito, senza riuscire a dargli un nome.
#52

Rekon

Tellarite


Rekon stava collegando alcune componenti sfruttando un bisturi laser, che aveva modificato intensificandone l'emissione grazie ad una delle lenti polarizzate della sonda medica. Non era uno strumento di precisione, dato che tendeva a surriscaldarsi troppo costringendolo ad effettuare saldature brevi ed irregolari, ma non era importante: quello che stava costruendo era un giocattolino usa e getta, quindi doveva solo funzionare per un breve momento di gloria, non perdurare nei secoli.

L'Umano che lo stava assistendo - un umano dalla mano decisamente ferma, quindi perfetta per i lavori di precisione - fece un commento sulla sua manualità, che lo spinse a sollevare su di lui gli occhietti porcini.

Ovviamente sapeva chi era il Capo Ingegnere dell'Enterprise di Kirk...quale ingegnere non lo sapeva? Montgomery Scott aveva scritto metà dei libri dell'Accademia su cui avevano studiato, quindi aveva ricevuto dal Tellarita (e da molti suoi colleghi) una dose impressionante di insulti intrisi di rispetto. Essere paragonato a lui non era cosa da poco...

"Detto da un uomo che riesce a tenere immobile una componente mentre viene saldata con un laser a oltre 6.000° a meno di mezzo centimetro dalla sua mano..." commentò, terminando la saldatura e soffiando sulle componenti, per raffreddarle abbastanza da disperdere il fumo e vedere se la riparazione avrebbe tenuto credo accetterò il complimento...

Avrebbe forse aggiunto altro, ma la discussione sul Decalitio aveva preso una piega troppo strana per venire ignorata. Cosa intendeva Kirk, che erano già stati esposti in passato ad una contaminazione temporale, che aveva già alterato la loro linea temporale?

Se così fosse stato, lui si sarebbe trovato nel passato di un universo parallelo, non del suo "Devo mettere le mani su un discriminatore di fase per analizzare la firma quantica di questo Universo..." si disse.

Intanto, però, nulla gli impediva di fare domande, cominciando da quelle più facili tipo "Farfalline romulane che impiegano composti di Decalitio e ce l'hanno con un Ambasciatore di nome Spock? Qualcosa mi dice che questa storia meriterebbe di essere ascoltata davanti ad una bottiglia di Brandy Sauriano, con nessuna velleità di tenerne per il futuro..."

I Romulani, però, non lasciavano loro il tempo di chiacchierare: un loro gruppo si stava avvicinando rapidamente e Kirk chiese delucidazioni sulla trappola.

Con uno sbuffo l'ingegnere rispose "É pronta, è pronta...mai una volta che si possa fare le cose con calma. E una volta c'è un incrociatore Cardassiano che incombe, e la volta dopo sono i caccia Jem'Hadar... dopodiché, a voce più alta, spiegò "È una trappola semplice, il discriminatore del Tricoder medico è settato per rilevare il sangue a base Rame dei Romulani ad una altezza superiore al mezzo metro da terra e ad una distanza di circa un metro. Quando lo rileva assorbe tutta l'energia del Disgregatore e la incanala nelle bobine di risonanza dell'intendificatore. Se tutto va come previsto, ciò produrrà una serie di scariche ad arco a basso voltaggio, ma tarate su frequenze che dovrebbero interferire con il sistema nervoso volontario Romulano e dovrebbero venire attratte dal rame presente nel sangue di quei bastardelli fino ad una quindicina di metri di distanza..."

Ciò chiarito si affrettò a trascinare vicino alla trappola il corpo svenuto del Romulano che Kirk aveva disarmato, facendo attenzione a non sollevarlo oltre il mezzo metro da terra. Quindi aggiunse "Questo dovrebbe fungere da esca, ma dovremmo svignarcela in direzione tale da indurli a passare di qui a controllarlo mentre ci inseguono..."

Quindi raccolse quanto restava del kit medico, mise via i suoi attrezzi personali nel taschino e abbassò la testa, pronto a filarsela al comando del Capitano dell'Enterprise.

In pratica la trappola è progettata per rilevare qualsiasi Romulano in piedi o accovacciato che non disti più di un metro dagli intensificatori. Se lo rileva genera una scarica elettrica che si diffonde ad arco, colpendo tutti gli organismi a base Rame entro una quindicina di metri e mandando temporaneamente in tilt il sistema nervoso volontario, quindi paralizzandoli ma non necessariamente mettendoli ko.
Se funziona, ovviamente.

Per farlo sono stati sacrificati il Disgregatore Romulano (come fonte di energia), il tricoder medico (come innesco della trappola), gli intensificatori (come bobina) e la sonda medica, oltre al bisturi laser del kit medico (per assemblare un saldatore alla buona).
McGyver scansati proprio!

#53

It is worthwhile studying other peoples, because every understanding of another culture is an experiment with our own.

Haruka Abe Umana

E la conferma tristemente era arrivata. Il decalitio era presente sul pianeta e Haruka non poteva far a meno di chiedersi se la presenza romulana avesse qualcosa a che fare con esso. Ancora non aveva capito cosa collegasse quel raro isotopo ai romulani ma aveva la sensazione di avere la risposta "sulla punta della lingua": quella era di certo un'informazione che possedeva, doveva solo recuperarla dai meandri della sua mente. Fu la spiegazione del capitano a giungere in suo soccorso: Nero, ecco qual era il collegamento che stava cercando! Il decalitio era la materia prima per la formazione della materia rossa: se il capitano aveva ragione e i romulani stavano sperimentando su quella pericolosa sostanza, il teletrasporto di Rekon da un diverso periodo storico cominciava ad avere un suo senso. Haruka poteva solo sperare che fossero ancora in tempo per fermare quello che Vaurek e i suoi idi*ti compari stavano tramando.

Ricevuto, passo e chiudo. Si affrettò a rispondere alla dottoressa Marcus, all'avvertimento di Kirk. Ostili si stavano avvicinando, così non aveva altra scelta che chiudere la chiamata. Ritirato il comunicatore romulano vicino al proprio, estrasse il phaser. Sissignore. Rispose al capitano, per poi prendere riparo dietro la roccia indicata. Mentre ascoltava la spiegazione di Rekon, si assicurò che il phaser fosse ancora settato in stordimento: nemici o meno, ammazzare qualcuno per sbaglio non era tra i suoi obiettivi a breve termine. Dopo di che, rimase in attesa di ordini: considerando la trappola di fortuna costruita dal tellarite, non era detto che iniziare a sparare appena i nemici fossero stati in vista fosse l'opzione ideale. Qualunque fosse stata la strategia scelta dal capitano, Haruka si sarebbe tenuta pronta ad entrare in azione.
#54

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Jim rivolse un cenno di assenso in direzione del tellarite prima di rivolgere la sua attenzione al marchingegno che l'altro aveva escogitato. Mezzo metro... praticamente a meno che non strisciassero per terra i romulani che fossero passati nei dintorni sarebbero stati colpiti, il problema era riuscire a farli entrare nel raggio d'azione di quella cosa tutti in contemporanea... e sperare che funzionasse davvero.

Voi tre tornate alla navetta, io e Tulving ci occuperemo dei romulani... e signor Rekon, avremo ancora bisogno del suo aiuto: c'è stato un guasto al sistema di navigazione della nostra navetta, ma non siamo riusciti ad identificarne la causa e non sappiamo come ripararla. Cercheremo di guadagnare quanto più tempo possibile, ma senza la sua esperienza siamo bloccati qui precisò perché il tellarite avesse modo di prepararsi all'idea che gli sarebbe toccato mettere nuovamente il naso in quella situazione se voleva uscirne tutto d'un pezzo. Ha la mia parola che, appena torneremo sull'Enterprise, faremo saltare fuori qualcosa per cui tutto questo lavoro sia valso la pena... anche se non posso garantire sul Brandy Sauriano. Da quando la Federazione l'ha messo al bando trovarne una bottiglia è un'impresa. aggiunse rapidamente.

Adesso andate. Contattatemi appena raggiungerete la navetta disse in direzione di Haruka, che aveva ancora tra le mani il comunicatore romulano, poi senza perdere altro tempo superò il riparo improvvisato tra le rocce per raggiungere Tulving.

possiamo parlare del fatto che Enty ha inventato e costruito un apparecchio per la stimolazione elettrica transcranica da campeggio? O.o Ne fai uno anche per me? Ho in mente qualche bell'esperimento di TES da fare. Star Eyes

Comunque rubo il turno perché la vulcaniana mi ha autorizzata. Io mi stavo trattenendo. U_u
#55

Rekon

Tellarite


Lo sguardo porcino di Rekon si piantò per un paio di secondi addosso a Kirk, valutando l'umano: era giovane, ma senz'altro sapeva come comandare e sapeva anche infondere coraggio nei suoi uomini... entrambe caratteristiche di un vero leader ed entrambe cose che i Tellariti rispettavano notevolmente.

Con un cenno di assenso si riavvicinò ad uno dei tre pezzi di intensificatori, per la precisione quello che aveva smontato per cannibalizzarne i pezzi che aveva poi usato per i vari collegamenti della trappola e ne prese due con apparente casualità, strappandoli.

Quindi li buttó sgraziatamente in mano al Capitano Kirk ed al membro della sicurezza, spiegando "Quelle sono bobine in materiale ad alta conduzione magnetica, tenetele con voi. Troveró il modo di usarle per tracciare la vostra posizione coi sensori della navetta..."

Quindi fece un cenno alla donna e al Dottore, avviandosi in direzione opposta a quella da cui i Romulani si stavano avvicinando.

Quando era già distante, grugnì rivolto a Kirk "Brandy Sauriano, Capitano!"

Dopodiché, come nulla fosse, si rivolse ai due umani che lo accompagnavano, aggiungendo "Signori, fate strada. Sono vecchio e ho un tremendo bisogno di un bagno di fango...vi assicuro che non avete voglia di scoprire come sono quando smetto di essere gentile e pacato e divento irascibile e irritabile..."

E, considerando la lunghezza e la complessità dell'insulto all'intera razza Romulana e all'incesto di proporzioni epiche che la generò che gli uscì di bocca appena un istante dopo, era probabilmente tutto un dire.

#56

It is worthwhile studying other peoples, because every understanding of another culture is an experiment with our own.

Haruka Abe Umana

Haruka non era esattamente sicura che quella del capitano fosse una buona idea ma doveva ammettere che lei e il dottore non si erano dimostrati esattamente utili durante il precedentemente combattimento. La giapponese aveva fatto del suo meglio ma era una antropologa non un ufficiale della sicurezza. Con ogni probabilità l'aiuto che avrebbe potuto dare durante lo scontro a fuoco che si approssimava era limitato: anzi, se fosse finita in una situazione simile a quella precedente avrebbe messo a rischio il resto della squadra.

Come desidera, capitano. Rispose, facendo un segno di assenso con la testa. Ebbe un breve attimo di esitazione poi aggiunse: Stia attento. Forse stava uscendo dal suo ruolo con quelle parole ma era sull'Enterprise da abbastanza per conoscere lo stile del suo capitano: Kirk tendeva a prendere troppi rischi durante situazioni come quella. Le sue scelte erano solitamente azzeccate e, in più di un'occasione, avevano salvato la giornata (se non la stessa Federazione) ma ciò non cambiava il fatto che tendeva a 'corteggiare' la morte un po' troppo spesso.

Un bagno di fango? Il commento di Rekon la sorprese e, per un attimo, Haruka ebbe la tentazione di fargli domande in proposito. La donna era consapevole dei benefici alla salute dei bagni di fango ma non le sarebbe dispiaciuto accertarsi se si trattava o meno di una pratica di uso comune su Tellar, con importanti radici nella loro cultura. Essendo la sua specializzazione i vulcanoidi, sapeva solo l'indispensabile sui tellariti: trovandosi di fronte all'occasione unica di parlare con un tellarite proveniente dal futuro, sarebbe stato assurdo non avere la tentazione di indagare su di lui, sulla sua società e sul suo futuro. Purtroppo non era il momento adatto quindi si limitò a dire: Certo, faccio strada i... O almeno iniziare a dirlo, perché il successivo insulto all'intera specie romulana la lasciò decisamente interdetta. Ehm... in realtà quella romulana sarebbe una società con la sua profondità e comples... no, lasciamo perdere. Probabilmente si meritano insulti peggiori. Erano dei veri b*stardi quando c'era di mezzo la conquista e la sottomissione delle altre specie, non poteva negarlo. Il fatto che ci fosse molto della cultura romulana che l'affascinava, non cambiava quel problema di fondo. Lanciò un'occhiata a McCoy, come per assicurarsi che non si fosse fermato a mettere in riga il capitano (cosa in cui quasi sperava), poi aggiunse: Andiamo. Non è che avete un Security Tricorder, vero? Considerando la situazione, Haruka cominciava a pensare che aggiungerne uno al suo equipaggiamento per le missioni planetarie non sarebbe stata una brutta idea. Muoversi alla cieca verso la navetta, senza un modo per rilevare e localizzare forme di vita romulane, non sarebbe stato piacevole.
#57

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Quanto avrei voluto dare una delle rispostacce delle mie al capitano, ma onestamente mi sembrava fin troppo felice di essere lì a fare quello che stava facendo; figurarsi se lo contestavo ancora cosa avrebbe potuto pensare. Probabilmente avrebbe gongolato e basta.

Ringraziai Rekon per il complimento, o almeno quello che consideravo un complimento riguardo la mia presa, ma quando chiese di fare strada, che avesse bisogno di un bagno di fango a costo di vederlo di pessimo umore, sorrisi.
«Se dovessi aver bisogno di un qualsiasi tipo di aiuto, volentieri: mi sembra che tu, come noi, abbia bisogno di una pausa e di un po' di relax. Un bagno di fango potrebbe fare miracoli per il tuo umore e se potessi, lo gradissi mi unirei anche io; ma ti avverto, non sarai l'unico ad essere di pessimo umore se finisco per ricevere richieste di cure mediche per le conseguenze di questa piccola avventura. Quindi, se possibile, cercate di non farmi lavorare troppo quando torno.» dissi al Tellarite con un mezzo sorriso.

«E riguardo al tuo 'insulto all'intera razza Romulana', spero solo che tu abbia una buona scorta di fortuna con te, da estendere anche a noi altri. Sarebbe un peccato se ci trovassimo a dover fronteggiare le conseguenze delle tue parole in modo meno piacevole di un semplice scambio di insulti, oggi sembra che la nostra dose di fortuna sia... esaurita.»

Guardai Haruka, poi la raggiunsi e misi una mano sulla spalla della giovane antropologa, io ormai ero abbastanza abituato al modo di fare di Jim, ma temevo che il capitano lo facesse di proposito per far cadere tutte le donne che incontrava ai suoi piedi. Era una maniera efficace, ma che non approvavo.

«Capisco la tua preoccupazione, Haruka. Il capitano Kirk è un uomo coraggioso, ma talvolta sembra dimenticare che non siamo invincibili. Credo che sia nella sua natura cercare l'avventura e affrontare il pericolo, ma dobbiamo ricordargli che la sicurezza della squadra è la nostra priorità.» dissi per poi fare un cenno negativo con la testa quando chiese del Security Tricorder «No, purtroppo no, ma un Security Tricorder sarebbe stato utile in questa situazione.» sospirai.

#58

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

La raccomandazione della guardiamarina strappò a Jim un sorriso bonario: non aveva la minima intenzione di farsi ammazzare, ma la serietà con la quale l'antropologa aveveva proferito quelle parole, suggeriva che avesse superato il limite di emozioni che era disposta a tollerare per quella giornata non si libereranno di me tanto facilmente promise con un occhiolino nella sua direzione.... fu allora che si ritrovò bruscamente tra le mani una delle bobine estratte dagli intensificatori. Rivolse un'occhiata interrogativa all'oggetto, rigirandolo tra le mani nel tentativo di intuire cosa avrebbe dovuto farci, ma prima ancora che riuscisse ad aprire bocca fu Rekon a spiegare e Jim si ritrovò ad annuire in risposta: non solo aveva l'aria di essere una buona idea, ma il tellarite sembrava sapere il fatto suo con la tecnologia. Certo, non c'era alcuna garanzia che riuscisse nel suo intento, ma da quel poco che aveva visto aveva la netta impressione di poter contare sul fatto che avrebbe funzionato.

Ricevuto! ridacchiò di rimando quando Rekon insistette con il suo Brandy Sauriano. Nessuno avrebbe potuto dire che non se lo stesse guadagnando... ma il sorriso sparì rapidamente dal volto del capitano quando notò, dal suo riparo tra le rocce, i due romulani che già aveva scorto Tulving farsi più vicini: qualcosa non andava. Se i comunicatori erano tre... avrebbero dovuto essere almeno in tre, era una questione di pura matematica. Lasciamoli avvicinare ancora un po', vediamo se ne saltano fuori altri disse all'ufficiale della sicurezza, mentre già puntava il phaser verso gli avversari.


*pat, pat a Rek* buon divertimento con quelle due.

Io salto il turno finché non avete qualcosa da comunicare, ma vi suggerirei di tagliare la scampagnata e passare all'arrivo alla navetta, o rischiamo di essere ancora qui per Natale. Tongue
#59

Rekon

Tellarite


"Umano, te lo hanno mai detto che non bisogna sfidare gli dei del caos indicando loro cosa non vorremmo?" brontolò Rekon, buttandosi a terra dietro ad un grosso tronco d'albero e trascinando, on la sua mole sgraziata, anche la gentile Haruka "Loro trovano estremamente spassoso cogliere questo genere di suggerimenti!"

La sua invettiva verso McCoy terminò lì, perché un istante dopo il raggio di un disgregatore impattò contro lo spesso strato di legno, sparando schegge in ogni direzione.

Il trio di Federali era riuscito a coprire buona parte della distanza che li separava dalla navetta, ma prima di arrivare erano stati raggiunti da una coppia di orecchie a punta che avevano pensato bene di usarli come bersagli per un po' di sano tiro al piattello.

Sì o a quel momento la fortuna - ma soprattutto una boscaglia fitta, oscura e ricca di ostacoli - aveva impedito loro di ottenere una linea di tiro pulita, ma adesso era diverso: per raggiungere la navetta avrebbero dovuto attraversare una piccola vallata scoperta, quindi inerpicarsi sul fianco di una collinetta, esponendosi al fuoco dei Disgregatori Romulani.

Rekon si guardò rapido intorno, ma non c'erano rifugi migliori dietro cui nascondersi e, se non stava d'improvviso dimenticando tutte le informazioni che aveva sulle armi Romulane, la loro barricata non avrebbe retto a lungo.

Si rivolse quindi alla Guardiamarina asiatica, che era ancora armata, e le disse "Ragazza, sei la nostra massima potenza di fuoco al momento...quindi vedi di sparare! Non serve che colpisco qualcosa o qualcuno, ma fagli tenere giù quelle ridicole ciglia a punta e falli smettere di sparare per qualche secondo!"

Quindi si concentrò nuovamente sulla loro situazione, in cerca di una via d'uscita. A disposizione per fabbricare qualcosa di utile aveva solo la valigetta medica del dottore, quindi senza tanti complimenti gli fece cenno di passargliela accompagnando il tutto con un "Permette, Dottore?" e la aprì, analizzandone il contenuto.

La maggior parte delle cose - benché essenziali per far fronte ad una emergenza - erano totalmente inutili nella loro situazione, ma c'era qualcosa di interessante: si trattava di un contenitore per campioni biologici che, per il funzionamento usava...

"Eccoti qui, piccola basta*rda!" esclamò soddisfatto il suino umanoide, usando le tozze dita per staccare una componente di alcuni centimetri.

Si trattava - McCoy lo sapeva bene - di una piccola bombola di azoto liquido, che il Tellarite pensò bene di colpire ad un lato, prima di scagliarla verso il punto dal quale i Romulani sparavano.

Ciò che seguì fu pura, semplice, fisica: all'impatto la fiala si ruppe, rilasciando il liquido contenuto, che al suo stato naturale raggiungeva temperature bassissime. Ciò provocò un rapido congelamento di ciò che venne colpito dal contenuto della fiala e - contestualmente - l'immediata sublimazione del contenuto stesso.

Mentre un denso fumo bianco e gelido circondava i due Romulani, costringendoli a cambiare direzione, Rekon urlò ai compagni "Forza gente, adesso o mai più!"

Fu una corsa piuttosto ridicola quella dell'anziano Tellarite che, per quanto ancora in forma per la sua età, era evidentemente un po' sovrappeso e comunque notevolmente più basso, lento e sgraziato dei due Umani cui si accompagnava.

Ciononostante in qualche modo i tre raggiunsero la navetta, proprio mentre i Disgregatori Romulani ricominciarono a sparare, cogliendo evidentemente di sorpresa il resto dell'equipaggio Federale.

"Dentro, dentro. Dentro!" urlò l'Ufficiale, tenendo la testa bassa e buttandosi dentro il mezzo, quasi investendo una ragazza dai capelli biondi che si trovava sulla porta.

Si guardò intorno un po' confuso, dato che non ricordava granché di navette del ventitreesimo secolo e quel modello non lo riconosceva. Ad ogni modo aggiunse col solito garbo "Mi hanno detto che questo affare non vola. Qual'è il problema?"

Nel mentre, lo scafo venne due volte colpito dalle armi Romulane, tremando ma per il momento tenendo botta. Rekon ad ogni modo precisò "Qual'è il problema preesistente rispetto ai Disgregatori che ci stanno sforacchaondo la carlinga, intendo..."


Colgo il consiglio del Capitano e salto la passeggiata nei boschi, sintetizzando solo che è finita male... ovviamente so che gli ufficiali non risponderanno a Rekon, ma al massimo lo guarderanno perplessi...
#60

It is worthwhile studying other peoples, because every understanding of another culture is an experiment with our own.

Haruka Abe Umana

La mano sulla spalla arrivò inaspettata ma comunque benvoluta. Haruka annuì alle parole di McCoy, ancora preoccupata per la sicurezza dei due colleghi che si stavano lasciando alle spalle (di cui uno con pericolose tendenze... eroiche?) ma decisa a fare la sua parte. Il lieve sorriso suscitato dalle precedenti parole del dottore sulle possibili conseguenze dell'insulto rivolto dal tellarite ai romulani aleggiò sulle sue labbra ancora per qualche istante mentre conduceva il gruppo verso la navetta. Il successivo commento di Rekon la fece quasi ridere, ma tutta l'ilarità scomparve al primo colpo di disgregatore.

Una serie di imprecazioni, alcune delle quali assurdamente in romulano, attraversò la sua mente mentre si assicurava di trovare rifugio dietro ad un albero e faceva segno agli altri di fare altrettanto. Non era esattamente un'esperta di armi romulane, ma dai danni alla vegetazione non le sembrava che quelle degli attaccanti fossero impostate in modalità stordimento. Evidentemente, l'ordine di catturarla viva si era perso dopo che Vaurek era stato messo fuori gioco.

Dannazione, io sono un'antropologa! Esclamò all'affermazione di Rekon ma estrasse comunque il phaser e cominciò a rispondere al fuoco. Una parte di lei, quella che non era concentrata ad impedire che i romulani li ammazzassero, si ritrovò a considerare se c'era qualcosa che poteva fare... non come ufficiale della flotta ma come antropologa. C'era qualcosa che poteva dire o fare per convincere i romulani a fermarsi? I romulani ritenevano di essere delle entità superiori destinate a governare la galassia e, per quanto interessante sembrasse su carta, non offriva molti spunti su cui lavorare nella situazione attuale. Era raro che i romulani prendessero prigionieri e, considerando il concetto di Onore Finale, probabilmente l'unico modo per impressionarli e ottenere il loro rispetto sarebbe stato suicidarsi pur di non venire catturati. In altre parole, Haruka non vedeva altre opzioni che sparar loro contro.

L'intervento di Rekon fu provvidenziale e Haruka si ritrovò a correre assieme agli altri, le orecchie tese alla ricerca di qualsiasi suono che indicasse un'azione nemica. Arrivata alla navetta, si fiondò al suo interno al seguito di Rekon e McCoy, rilasciando il respiro che non si era resa conto di star trattenendo solo una volta che il portellone si chiuse dietro di loro. La situazione non era delle migliori ma, almeno per il momento, erano al sicuro. Quanto reggerà lo scafo agli attacchi romulani? Si informò, rivolta principalmente a Rekon, una volta che il battito del suo cuore si fu fatto più regolare. Giusto, vi presento Rekon. Aggiunse poi, rivolta al resto dell'equipaggio. La spiegazione su come è finito su questo pianeta probabilmente è meglio lasciarla a dopo, ma è un alleato... e ha competenze in ingegneria.
Questa discussione è chiusa


Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 9 Ospite(i)