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TFB chi vuole ammutinarsi lo faccia ora o taccia per sempre
#81

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Carol Marcus Umana

Collaborai con Rekon per smontare il serbatoio di raffreddamento della trivella della sonda, facendo attenzione. Mentre il Tellarite si occupava del piano e delle operazioni più pesanti, io mi dedicai agli aspetti più delicati delle riparazioni ed ero contenta che la mia passione per l'ingegneria si stava dimostrando più utile del mio reparto di competenza in quel momento.
Osservando attentamente il campo di contenimento della navetta, notai la tecnologia insolita che lo alimentava. "Strano" dissi a me stessa, mentre facevo scorrere le dita sul materiale. "Questa non è la tecnologia standard della Flotta Stellare. È quasi come se stessero sperimentando con un tipo di campo di contenimento più avanzato. Potrebbe essere una delle ragioni per cui questa navetta ha retto così bene nonostante l'impatto."
Continuando a esaminare il sistema, cercai di determinare ulteriori dettagli sulla tecnologia misteriosa. "Potrebbe essere un modello sperimentale, una nuova soluzione per migliorare l'efficienza energetica o la stabilità dei campi di contenimento. Potrebbe essere collegato al motore o ad altre funzionalità speciali di questa navetta."
Dopo aver completato una valutazione preliminare, tornai a concentrarsi sulle riparazioni. «Rekon, forse possiamo utilizzare alcuni componenti della sonda per rinforzare ulteriormente questa tecnologia. Potremmo adattare il campo di contenimento e renderlo ancora più resistente. Questo ci potrebbe dare un vantaggio in caso di future situazioni simili. Questa non è tecnologia standard della Flotta stellare. Una volta terminato, dovremmo fare alcune prove per assicurarci che il sistema sia stabile e che i campi di contenimento funzionino come previsto» suggerii.
#82

Rekon

Tellarite


Una volta espulso l’accumulatore difettoso Rekon si era messo a lavorare sulle component del Sistema dedicate alla trasmissione di energia che, per la sua esperienza durante la Guerra del Dominio, era la parte più delicata delle navi romulane. Era una cosa che non aveva mai capito di quegli Orecchie a punta…che accidenti costruivano a fare navi superpotenti con armamenti e tecnologie che consumavano un casino di energia, se poi non riuscivano a portare la suddetta energia dal punto A al punto B senza farsi saltare in aria nel tentativo?

Fuori sentiva ancora sparare ed udì anche il gemito di dolore di una delle Magliette Rosse, cosa che gli fece drizzare le orecchie e lo spinse a lavorare più in fretta. A loro, in fondo, non serviva un’astronave perfettamente funzionante, solo un catenaccio che facesse le cose essenziali, tipo portarli tutti vivi al sicuro.

Le parole di Carol, però, attirarono la sua attenzione al punto che si fermò dopo l’ultima saldatura al condotto che stava sistemando e si avvicinò alla giovane donna, osservando le letture che l’avevano portata a parlare in quel modo. Mentre osservava le letture le disse ”Possiamo provarci, ma potrebbe volerci troppo tempo. La tecnologia Romulana e quella Federale hanno bisogno di parecchie limature per diventare compatibili…ad ogni modo questo rottame non è messo così ma…oh, per gli stivali incrostati di fango di Zia Petunia!”

Si interruppe improvvisamente su un particolare diagramma del sistema di contenimento, lanciandosi verso il retro della navetta apparentemente totalmente dimentico di qualsiasi cosa: di quel che stava dicendo, dei Romulani che ancora sparavano e persino del ferito. Con le zampone afferrò un portello e lo tirò, senza riuscire a spostarlo. Dopodiché digitò una serie di comandi su un pannellino verde, fintanto che il portello stesso non si aprì.

A differenza dei normali portelli di manutenzione, Carol poté vedere che si trattava di una blindatura piuttosto spessa, evidentemente concepita per non essere aperta per errore e – probabilmente – anche pesantemente schermata per sensori ed altri sistemi di scansione. All’interno era possibile vedere quello che – con ogni probabilità – era il nucleo energetico della navetta. Si trattava di un campo magnetico di contenimento tanto potente da risultare visibile come una serie di bolle traslucide che si incrociavano sino a fondersi, lasciando al centro un minuscolo spazio in cui…beh, non sembrava esserci letteralmente nulla, solo una macchia scura.

”Questo non dovrebbe essere possibile…” borbottò Rekon, richiudendo il portello e tornando alla consolle di comando ”Proprio no. In che data stellare ci troviamo, esattamente?”

Nel frattempo digitò una serie di comandi e, d’un tratto, le luci sulla consolle di pilotaggio si riaccesero, mentre i sistemi riprendevano energia. Dovevano fare ancora un mucchio di riparazioni, ma non c’era tempo. Questi ragazzini si erano imbattuti in qualcosa che non avrebbe davvero dovuto esserci in quell’epoca. E forse, adesso, Rekon cominciava a capire perché si trovava lì…

”Dobbiamo recuperare il tuo capitano al più presto, perché la situazione è grave e credo di aver capito perché i Romulani hanno una base qui e perché cercano la fo**uta Materia Rossa. Adesso per prima cosa cerchiamo di recuperare l’ufficiale della Sicurezza…”

Spingendo un pulsante, Rekon attivò contemporaneamente il segnale di disturbo delle comunicazioni e il campo di occultamento della navetta, lo stesso che aveva consentito a quelle due scatolette Romulane di non farsi rilevare dai sensori della navetta dell’Enterprise. Il campo, a differenza di quelli mappati di ultima generazione che le navi Romulane usavano nell’epoca del Tellarite, era un ovale che si estendeva ben oltre lo scafo verde ed inglobò anche l’ufficiale ferito, rendendolo totalmente invisibile al soldato che ancora sparava contro i Federali.

Il vecchio ingegnere si affacciò dal boccaporto di accesso della Navetta e urlò agli altri presenti ”Forza, spicciatevi a recuperarlo e a salire su questo catenaccio, ce ne andiamo!” quindi rientrò e disse a Carol ”Appena ci siamo tutti ci alziamo in volo. Attiva a distanza l’autodistruzione della navetta, perché non possiamo lasciarla ai Romulani e non intendo lasciare testimoni che sappiano che ci siamo presi questo affare.”

Il tono del Tellarite adesso non era più né gioviale né scherzoso, e neppure accademico. Questo, più di ogni altra cosa, avrebbe dovuto allertare l’equipaggio dell’Enterprise che qualcosa di grave era accaduto o stava per accadere.

@All
La navetta attiva un campo di interferenze per bloccare le comunicazioni, quindi si occulta. Così facendo nasconde alla vista anche il ferito che può strisciare via. Ovviamente l’occultamento nasconde navette e ferito alla vista del Romulano e anche al suo udito. Inoltre, essendo comune un campo distorsivo, dovrebbe anche disperdere o deviare raggi deboli come quelli di un disgregatore manuale.
Infine attiviamo l’autodistruzione della Navetta dell’Enterprise non appena decollati, così ciao ciao Romucoso.
#83

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James T. Kirk | Human

Mano a mano che procedevano all'interno del cunicolo, il passaggio sembrava farsi sempre più stretto, finché Jim e Tulving si ritrovarono di fronte ad un punto in cui proseguire era praticamente impossibile, in parte per via delle dimensioni del cunicolo stesso, in parte per le rocce che erano collassate ostruendo quel poco che si sarebbe altrimenti potuto percorrere. Ad onor del vero, Larisa li aveva avvertiti di non imboccare condotti laterali ma, sul momento, qualunque cosa consentisse loro non andare dritti incontro ai Romulani era sembrata l'opzione migliore. La torcia... disse Jim, spegnendo la propria ed invitando Tulving a fare altrettanto. Ci volle qualche istante prima che i loro occhi si abituassero all'oscurità, ma della luce filtrava chiaramente tra le rocce di fronte a loro.

Non siamo lontani dall'uscita decise Jim, riaccendendo la torcia per posarla su una delle asperità della parete rocciosa, in modo che fosse puntata verso i massi che ostruivano loro il cammino mi aiuti a spostarli disse, afferrando una delle rocce e cercando di farla rotolare via in modo da liberare il passaggio, possibilmente senza finire travolto dal macigno nel processo. Dopo qualche tentativo la roccia finalmente cedette, trascinando con sé anche un paio delle sottostanti, ma miracolosamente senza schiacciare nessuno dei due ufficiali. Jim recuperò la torcia e si arrampicò sul cumulo di macerie via libera! annunciò felice. Ma non fece in tempo a gioire per il fatto di essere nuovamente all'aria aperta e aver raggiunto il punto che avevano concordato per il rendez-vous, perché non appena misero il naso fuori dal cunicolo, qualcuno li accolse a colpi di disgregatore. Sul serio?! sbottò frustrato all'idea di aver fatto tutta quella strada per aggirare i Romulani per poi ritrovarseli di fronte.

Il capitano ritornò sui propri passi fino all'accesso del condotto, sparando qualche colpo di phaser in direzione degli avversari in modo da avere qualche istante per potersi guardare attorno: c'era un vecchio edificio di raccolta materiali a poche centinaia di metri di distanza che avrebbe potuto fornire loro un riparo migliore, ma raggiungerlo non sarebbe stato facile. D'altra parte i Romulani non avrebbero impiegato molto ad infilarsi nella miniera dall'accesso principale e prenderli alle spalle. Facciamo collassare il cunicolo, impiegheranno un po' per raggiungerci da lì disse, indicando a Tulving i macigni alle loro spalle. Con un po' di fortuna il resto della squadra sarebbe arrivato a recuperarli con la navetta di lì a pochi minuti e un piano B non sarebbe servito, ma Jim preferiva avere delle alternative nel caso in cui qualcosa non fosse andato esattamente come da programma...

che ne dite di tornare rapidamente sull'Ent? Stiamo mettendo radici su questo pianeta... Thinking
#84

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Carol Marcus Umana

"Meno male che ho le mani per far altro oltre a svitare bulloni" pensai con ironia, osservando le azioni di Rekon, cercando di non andare in panico.
"Ora è chiaro, se sono romulani è davvero difficile integrare le due cose." riflettevo; per poi avvicinarmi curiosamente a Rekon quando quest'ultimo si concentrò su un particolare portello di manutenzione, perché volevo vedere e capire cosa aveva attirato la sua attenzione. Mentre osservava il nucleo energetico della navetta, fu colta da una sensazione di sorpresa e meraviglia. «Non ho mai visto nulla di simile.»  ammisi, guardando le bolle traslucide e il vuoto al centro del campo magnetico. Sembrava quasi che stiano utilizzando una sorta di... materia oscura o antimateria altamente focalizzata. Era affascinante e, allo stesso tempo, inquietante.
Trasalii alla richiesta di Rekon riguardo alla data stellare esatta. «Siamo nel 2272. Qualcosa non va?» chiesi, temendo quasi la risposta, per poi dare la data stellare precisa. In realtà avevo la sensazione che fosse una tecnologia molto avanzata per il periodo in cui ci troviamo, come se stessimo vedendo un frammento del futuro in mezzo al presente, ma forse ero io che mi immaginavo le cose.
Quando Rekon attivò il segnale di disturbo delle comunicazioni e il campo di occultamento, capii che stavamo adottando un approccio furtivo e cauto per evitare di essere rilevati dai Romulani. L'atmosfera iniziava a cambiare, e la serietà delle azioni di Rekon suggeriva che c'era molto di più in gioco di quanto si potesse inizialmente immaginare.
«D'accordo.»  risposi con fermezza, mentre mi mettevo all'opera per aiutare gli altri a portare l'ufficiale ferito a bordo e il piano di Rekon per il recupero e il ritorno a bordo prendeva forma. Avevo familiarità con i protocolli di primo soccorso e mi assicurai che l'ufficiale fosse posizionato comodamente e in sicurezza, affidandolo poi alle cure di McCoy, che era insolitamente quieto.
«Pronti a decollare, Rekon.» dissi, attivando la sequenza di autodistruzione della navetta dell'Enterprise come indicato. Avevo piena fiducia nelle capacità dell'ingegnere Tellarite e nella sua determinazione nel portare a termine questa situazione in cui ci trovavamo.
La mia mente era piena di domande e ipotesi, ma avrei fatto un sacco di domande.... più tardi.
#85

Rekon

Tellarite


"2272, eh...ottimo..." commentò secco il Tellarite, indicando al pilota appena giunto la consolle di comando della navetta, mentre si occupava di disattivare il transponder per renderla irrintracciabile da parte dei precedenti proprietari. Solo che quell'ottimo suonava tanto come una imprecazione. Una molto più sentita delle decine che già aveva detto esplicitamente.

Decollarono lasciandosi alle spalle il Romulano ferito, che pochi secondi dopo venne travolto dall'autodistruzione della navetta federale, finendo carbonizzato.

Mentre la navetta si dirigeva rapida al punto di rendez vous col Capitano Kirk, Rekon usò la postazione del copilota per tenere sotto controllo l'energia principale e l'occultamento. Intanto spiegò a Carol - e a tutti gli altri, che erano ammassati nella parte posteriore del piccolo velivolo "Quello che hai visto, ragazza, è un motore a Singolarità. L'energia è fornita da un minuscolo buco nero artificiale, contenuto tra quei campi di forza che hai visto..."

Il problema, Rekon lo sapeva ma l'Equipaggio dell'Enterprise no, era che quella tecnologia non sarebbe dovuta esistere per almeno altri novant'anni. Si trattava infatti di un reattore incredibilmente potente, in grado di fornire un quantitativo di energia anche cinqunta volte superiore ai Reattori ad Antimateria di Classe III che le navi federali montavano nella seconda metà del 2200 e che poteva alimentare un Falco da Guerra Classe D'Deridex. Con una potenza del genere a disposizione, i Romulani non avrebbero certo esitato ad invadere la Federazione e l'impero Klingon "Solo che non dovrebbero ancora averla, non ha senso. Il resto della tecnologia di questa navetta è coerente con quella che - da dove provengo - avevano, ma quel motore...beh, è parecchio più avanzato..."

Quando giunsero nei pressi del punto di estrazione, si resero subito conto che Kirk e l'ufficiale della Sicurezza che era con lui erano nei guai: i due erano infatti riparati dietro un rifugio di fortuna e parecchi Romulani stavano cercando di farli fuori con un fuoco incrociato.

La cosa migliore, ovviamente, sarebbe stata teletrasportarli via, ma purtroppo la navetta degli orecchie a punta non aveva il teletrasporto, quindi avrebbero dovuto metterli fuori combattimento per recuperare il Capitano.

"Ragazzo, i Disgregatori sono in linea, occhio a non colpire i nostri, perché queste armi non hanno la funzione di stordimento..." disse al pilota, visto che in quel tipo di veicolo d'assalto il controllo armi era integrato nel timone per consentire una azione di fuoco più precisa "Disattivazione occultamento tra cinque, quattro..."

Quando il conto alla rovescia arrivò a zero, un caccia d'assalto Romulano divenne improvvisamente visibile alle spalle di Kirk e Tulving. Un caccia forse un po' ammaccato, ma con i Disgregatori frontali che brillavano di verde intenso.

@all
E speriamo i Romucosi non se l'aspettiamo e si facciano nuclearizzare in tranquillità, così accontentiamo @Les e possiamo tornare a bordo...
#86

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James T. Kirk | Human

Il sistema di occultamento della navetta romulana funzionava certamente a dovere, ma lo stesso non poteva dirsi del resto: qualche sistema di dispersione doveva aver preso un brutto colpo nello schianto ed emetteva un ronzio sufficientemente forte da essere facilmente udibile nonostante il fuoco incrociato. Jim si voltò giusto in tempo per vedere la navetta uscire dall'occultamento e d'istinto afferrò l'uniforme di Tulving per il colletto, trascinandolo con sé al riparo dietro uno dei carrellini della miniera... non che quel riparo improvvisato sarebbe resistito più di un colpo (e questo solo nel caso fossero stati fortunati) in caso di attacco... ma per qualche ragione non ebbero bisogno di quel riparo fortuito, perché i romulani iniziarono ad aprire il fuoco in direzione dei loro compagni. Jim non intendeva certo lamentarsi di non aver ricevuto la stessa accoglienza, ma era evidente che qualcosa non tornava.

I romulani, rapidamente ripresisi dalla sorpresa, erano subito corsi al riparo ed avevano iniziato ad armare l'artiglieria pesante. Non riuscirò ad evitare un colpo di quel coso a questa distanza li avvisò il pilota, che già ne aveva abbastanza a capire come mantenere l'assetto di quella cosa: il motore era troppo potente rispetto a quelli a cui era abituato e probabilmente qualcosa era andato storto durante il precedente "atterraggio", perché continuava a virare a sinistra, nonostante continuasse a compensare. Ci penso io! disse Gerstman, che era stato rimesso insieme alla meno peggio dal dottore e aveva rapidamente ripreso la sua determinazione. L'ufficiale addetto alla sicurezza aprì il portellone e si affacciò all'esterno. Vai verso destra! disse al pilota, tenendo d'occhio il punto dietro cui si erano riparati Tulving e il Capitano.

Se una navetta romulana che sparava a romulani era insolita, una navetta romulana con ufficiali che parlavano inglese poteva significare solo una cosa sono i nostri! realizzò Jim, sporgendosi per dare un'occhiata. Subito riconobbe l'uniforme rossa di Gerstman che spiccava in lontananza mentre la navetta si avvicinava sempre di più a loro. ... e ho l'impressione che non intendano fermarsi per prenderci aggiunse, realizzando che se volevano salire a bordo avrebbero dovuto saltare verso il portellone. Gerstman comunque era pronto ad acchiapparli e pochi istanti dopo si trovavano entrambi all'interno del velivolo romulano, diretti verso lo spazio.

Felice di rivedervi... qualcuno mi spiega che è successo alla navetta? si informò, notando solo in quel momento che Haruka era distesa a terra: non sembrava ferita, ma qualcosa gli suggeriva che non si era semplicemente appisolata per la lunga camminata e la sua occhiata interrogativa passò rapidamente dalla ragazza a Bones.

se ci inseguono fateli fare fuori dall'Ent. Un po' va bene, ma adesso direi che hanno cercato di farci fuori abbastanza a lungo. U_u Ora di cambiare ambientazione.
#87

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Carol Marcus Umana

La navetta partì, portandoli via dall'esplosione della navetta federale che aveva svolto il suo ruolo nell'eliminare qualsiasi traccia che potesse condurre i Romulani verso di loro; mentre il velivolo si dirigeva verso il punto di incontro con il Capitano Kirk, Rekon iniziò a spiegare la natura del motore a singolarità che avevano scoperto. Ascoltai attentamente, la sua mente affamata di conoscenza cercava di comprendere appieno le implicazioni di una tecnologia così avanzata e apparentemente fuori dal suo tempo. «Un motore a singolarità» mormorai quasi incredula per poi aggiungere un istante dopo «È davvero affascinante, ma concordo che ciò solleva molte domande.»
Quando arrivammo al punto di estrazione e ci ritrovammo ad affrontare un'intensa sparatoria con i Romulani, non persi tempo e ascoltai attentamente le direttive di Rekon, pronta ad aiutare nel caso avesse avuto bisogno di me. Sospirai di sollievo quando il Capitano Kirk e l'ufficiale della Sicurezza furono a bordo e al sicuro. Si avvicinò a Jim, con un sorriso leggero sul volto. «La navetta? Una lunga storia, preferisco sia Rekon a spiegarlo.» ammisi, perché non ero sicura che sarei riuscita a rispondere alle possibili domande che Kirk e l'ufficiale della Sicurezza potrebbero avere riguardo alla tecnologia romulana e alla situazione attuale.


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Leonard McCoy Umano

Guardai il Tellarite con un'espressione assorta mentre disattivava il transponder della navetta per nasconderla dai precedenti proprietari. Sapevo che quella data aveva scatenato una serie di pensieri e imprecazioni nella mia testa, ma non potevo fare a meno di sorridere leggermente ai modi di fare di Rekon. Osservando l'esplosione della navetta in lontananza, sospirai. «Bene, almeno un problema in meno da affrontare.» dissi piano. Quando Rekon cominciò a spiegare il funzionamento del motore a Singolarità a Carol e al resto dell'equipaggio, rimasi in silenzio, ascoltando attentamente. Era chiaro che avevamo a che fare con tecnologia avanzata che non avrebbe dovuto esistere ancora per decenni. Quel reattore avrebbe potuto cambiare il corso della storia. Tornai a respirare, solo quando i due riuscirono finalmente a salire a bordo.
«È bello rivederti, Jim» dissi con un sospiro di sollievo. Il mio sguardo si spostò rapidamente su Haruka distesa a terra. «Non sembra ferita seriamente, ma non ho un tricorder per verificare e ad una prima analisi pensavo fosse semplicemente svenuta. Dovrò farle una verifica medica approfondita non appena torniamo sull'Enterprise, qualcosa qui non mi torna, ma per ora non posso essere più preciso di cosi» ammisi pacatamente
#88

Rekon

Tellarite


Durante la manovra per recuperare il Capitano Kirk lo scontroso Tellarite fu più borbottante di una teiera posta sul fuoco e dovette scomodare almeno un paio di divinità del suo mondo natale per convincere gli accoppiatori di fase del propulsore di dritta a rimanere allineati, tanto che ad un certo punto disse al pilota "Perdonami ragazzo, questo temo sia il meglio che posso fare da qui. Appena arriviamo scendo e prendo a calci questa bagnarola finché non inizia a comportarsi come si deve..."

In qualche modo la missione di recupero comunque riuscì e, quando i due ufficiali furono a bordo, la navetta si rioccultò e schizzò rapida verso lo spazio.

Giustamente Kirk domandò che fine avesse fatto la sua navetta, allorché Rekon - sempre impegnato a tenere insieme quel che restava di quella su cui erano appoggiati i loro sederi - rispose con l'ordinaria gentilezza "C'erano due di questi catorci che son sbucati dal nulla e hanno iniziato a spararci addosso. Li abbiamo abbattuti entrambi ma ci siamo schiantati insieme a questo. Dopo lo schianto, dato che era meno ammaccato della nostra, ce lo siamo tenuto e abbiamo autodistrutto la navetta per evitare che i Romucosi mettessero le mani sulla sua tecnologia...che mi pare che da quel punto di vista di problemi ne abbiate già abbastanza!"

Non aggiunse altro, perché in quel momento iniziarono ad attraversare l'atmosfera alta e l'occultamento ovviamente cedette. Subito diversi altri caccia si levarono in volo per inseguirli, facendo accendere parecchi allarmi tattici "Ci agganciano con le armi. Per ora non sono a portata, ma siamo più lenti di loro a causa dei danni subiti. Se ci raggiungono non saprei davvero come gestire tutte quelle navette!"

Ma Kirk lo sapeva. Approfittando del comunicatore che ancora aveva alla cintura effettuò una breve chiamata e, tempo un minuto, qualcosa di enorme apparve ad oscurare parzialmente la visuale nel visore tattico principale.

L'enorme Sezione a Disco dell'Enterprise si interpose infatti con una manovra agile e discreta tra il caccia ed i suoi inseguitori e - prima che questi potessero in qualche modo reagire - i suoi Phaser si attivarono, centrandolo con spietata efficienza mentre ancora i loro scudi erano impegnati a contrastare l'attrito con l'atmosfera.

Fu questione di appena auna manciata di secondi, dopodiché la navetta Romulana si infilò nell'ampio e cavernoso Hangar posteriore dell'astronave di Classe Constitution e questa sfrecciò lontano, fuori dal sistema, spinta dai suoi motori Warp.


@all
Per me possiamo chiudere qui la role e aprirne una sull'Enterprise...
#89

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James T. Kirk | Human

Jim annuì in direzione del medico, anche perché non c'era molto altro che potesse fare: non era certo il suo campo di esperienza, ma se Bones era ragionevolmente sicuro che la Abe stesse bene, tanto gli bastava. Gli sarebbe dispiaciuto perdere un valido ufficiale e, allo stesso tempo, aveva ancora un paio di dubbi riguardo a tutta quell'assurda situazione che sperava l'antropologa potesse aiutarlo a chiarire. Quanto alla navetta, almeno adesso sapeva perché stavano viaggiando su una specie di catorcio ambulante che emetteva rumori poco rassicuranti. E anche se avrebbe di gran lunga preferito salvare la sua navetta, il discorso di Rekon era purtroppo sensato: già la situazione con i Romulani era a dir poco complessa, se anche la tecnologia federale fosse finita nelle loro mani avrebbero potuto dire addio alle già misere probabilità di vittoria in quel conflitto che continuava a degenerare avrei fatto lo stesso si trovò a convenire in direzione del tellarite... ma non fece in tempo a riprendere la chiacchierata interrotta sui viaggi temporale, perché, ancora una volta, i Romulani decisero che quello era un buon momento per tentare di trasformarli in carne in scatola. Fortunatamente per una volta erano ancora troppo lontani per raggiungerli con i loro colpi.

Se aumento la velocità rischiamo di perdere l'integrità strutturale li avvertì Hawthorne, prima che qualcuno provasse a suggerire di seminare gli inseguitori o tentare qualche rocambolesca manovra evasiva. Ci penso io lo rassicurò Jim, richiedendo l'intervento dell'Enterprise. Sullo schermo della navetta apparve l'immagine dello scafo della nave e, in pochi istanti, i loro inseguitori furono travolti dal fuoco dell'Ammiraglia della Flotta. Ne avrà anche conosciute otto... ma quante volte è stato così felice di vederle arrivare? chiese Jim in direzione di Rekon ... 195.000 tonnellate, 400 metri di lunghezza, 36 ponti, 1092 membri dell'equipaggio, 6 banchi phaser... snocciolò orgoglioso.

Una squadra medica era stata allertata e si trovava in attesa nell'hangar. Non appena la navetta atterrò con un violento scossone, i tre infermieri corsero ad occuparsi dei membri dell'equipaggio. Un grosso pezzo di lamiera, che chissà come era riuscito a resistere fino a quel momento, decise che quell'ultimo impatto era stato il colpo di grazia e si staccò all'improvviso, evitando di travolgere solo per poco uno degli infermieri che sussultò, colto di sorpresa. Non appena il portellone fu aperto Jim balzò fuori, schivando agilmente un infermiere con un rigeneratore dermico che aveva cercato di trattenerlo Bones! Chiamami appena la guardiamarina Abe si sarà ripresa! gridò all'amico, trovandosi ormai quasi già dall'altra parte dell'hangar. ... e Gerstman! Assegni un alloggio al signor Rekon ordinò per poi rivolgersi rapidamente al tellarite la raggiungo appena saremo al sicuro promise affrettandosi in direzione della plancia. Uhura, chiami il Comando: abbiamo un problema.

Enty, se vuoi notare differenze te l'ho servita su un piatto d'argento. Come vogliamo proseguire? Skippiamo alla chiacchierata con Rek? Ci prendiamo un momento per respirare prima del prossimo attacco? Veniamo inseguiti da un Falco da Guerra? Altro...?
#90

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Carol Marcus Umana

La spiegazione di Rekon sulla sorte della navetta federale, pur cruda, era direttamente nella sua natura di persona pragmatica e determinata. La mossa sorprendente di Kirk, con l'arrivo dell'Enterprise, portò un'ondata di sollievo. La vista della nave ammiraglia, con i suoi possenti phaser, che interveniva a favore della loro salvezza, fu una vera boccata d'aria fresca: guardai la scena con un misto di stupore e gratitudine, riconoscendo ancora una volta il genio tattico del capitano che invidiavo: non sarei mai stata così brava.
Mentre la nave si librava via, sorrisi allo scambio tra Kirk e Rekon, ma poco dopo l'atterraggio, mentre la squadra medica prendeva in consegna gli altri membri dell'equipaggio, mi assicurai che tutto fosse a posto con le attrezzature e i strumenti rimasti. Quando Jim si precipitò fuori dalla navetta, indicando i suoi ordini e le preoccupazioni per l'equipaggio, mi ritrovai a sorridere con affetto, mentre scendeva dalla navetta dirigendosi verso la plancia. Io mi feci visitare dagli infermieri, ma ascoltai appena il referto della donna che mi aveva fatto la visita, perché continuavo a riflettere sulla tecnologia romulana che avevano scoperto e sulla presenza di un motore a singolarità in un'epoca precedente. Mi rendevo conto che erano appena affiorate le punte di un iceberg molto più grande: quella conoscenza mi stimolava ancora di più a studiare ancora di più.

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Leonard McCoy Umano

Durante la manovra per recuperare il Capitano, non ero esattamente felice come un pesce nell'acqua: quel Tellarite sembrava in grado di competere con me in quanto a lamenti e maledizioni. Fortunatamente, il recupero di Kirk e Tulving andò bene, anche se la navetta sembrava aver subito più danni del previsto; mentre ascoltavo Rekon spiegare cosa fosse successo alla navetta, non potei fare a meno di scuotere la testa con un sorriso sarcastico.
«Oh, certo, solo un altro giorno tranquillo nello spazio. Chi si preoccupa della tecnologia aliena e di essere braccati dai Romulani, dopotutto?» borbottai.
La situazione stava rapidamente peggiorando quando attraversammo l'atmosfera e l'occultamento cedette, così i romulani si lanciarono all'inseguimento. Gli allarmi tattici iniziarono a suonare, e Kirk, sempre pronto a prendere iniziative, fece la sua mossa. In pochi istanti, l'Enterprise si frappose tra noi e i Romulani, mettendo in atto un'azione di fuoco precisa. Osservai con un certo grado di stupore e ammirazione il potere di quella nave, sebbene dovessi essere abituato dopo anni di servizio.
All'atterraggio nell'hangar, la situazione fortunatamente sembrò stabilizzarsi... almeno un po'. Gli infermieri si avvicinarono per fare il loro lavoro, ma un pezzo di lamiera aveva idee diverse. Il mio istinto mi guidò fuori dalla navetta, imitando Jim ma quando lui mi disse di chiamarlo non appena la guardiamarina Abe fosse ripresa, gli risposi «Oh, certo, Jim. Appena la guardiamarina Abe si sarà ripresa, ti faccio avere il suo stato di salute su un bel biglietto di auguri! Devi venire anche tu in infermeria!» risposi sarcastico mentre sbuffai, rendendomi conto che Jim mi aveva ignorato, non sapevo se volutamente o meno.
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