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#1

A soft answer turneth away wrath. Once wrath is looking the other way, shoot it in the head.

Llaiir s'Llweiir Romulana

Se il quadrante Alfa vedeva la forte presenza della Federazione Unita dei Pianeti, con le sue leggi, la sua flotta esplorativa e la sua politica, il quadrante Beta, per quanto influenzato di riflesso dalla politica e dall'interesse federale, continuava ad essere ancora un ambiente colmo di misteri e, soprattutto, di pericoli. Dopo gli eventi che avevano interessato l'Impero nel corso della seconda metà del 2200 l'Impero aveva lanciato una serie di campagne per la consolidazione dei suoi territori e, soprattutto, per l'esplorazione dei territori lunghi i suoi confini, in particolar modo lungo la zona neutrale con la Federazione e con l'Impero Klingon.
Negli ultimi mesi l'attenzione dell'Impero si era concentrata proprio verso quei settori di spazio confinanti con i territori sotto il controllo dell'Impero Klingon, erano state lanciate una serie di sonde sia verso H'atoria che verso Balduk per raccogliere dati astrometrici e procedere con una mappatura del confine e inviate navi oltre la zona neutrale e gli avamposti di confine per delle esplorazioni approfondite.
Proprio lungo il settore di Balduk diverse navi esplorative, seguendo la rotta di sonde precedentemente scomparse, avevano a loro volta cessato di comunicazione informazioni al quartier generale della flotta e con l'Accademia di Astrofisica Romulana.
La situazione aveva immediatamente attirato l'attenzione della flotta imperiale e, soprattutto, della Tal Shiar provocando un insolito movimento di navi da guerra lungo il confine, nel triangolo Chaltok, D'Deridex e Dewa, il genere di movimenti che erano soliti rendere i klingon nervosi. Alla fine il centro di queste sparizioni era stato identificato come un pianeta non mappato situato a circa 14 anni luce dal confine e 9 anni luce dal Sistema Balduk sede di quella che sembrava essere una colonia autonoma dal governo centrale del fiero quanto pericoloso popolo originario dell'omonimo sistema. Una colonia situata in una posizione chiave e potenzialmente dotata di tecnologia militare avanzata che, se accuratamente gestita, avrebbe permesso un controllo pressoché totale sul confine in quel settore di spazio.
Scartata l'operazione militare diretta a causa della vicinanza al confine klingon, già pericolosamente attivo a seguito dei movimenti precedenti della Flotta Romulana, l'unica ipotesi rimasta sul tavolo del Senato e del Pretore era stata inviare una delegazione dei corpi diplomatici imperiale ed aprire quella che, nelle intenzioni del Senato, sarebbe dovuta essere una rara operazione diplomatica dell'Impero atta ad acquisire la tecnologia balduk.

[Immagine: SXu8sOz.jpg]

Il primo contatto con la colonia planetaria, chiamata dai nativi Cyris, era stato semplificato molto dalla prevedibile reazione dei klingon alla notizia che era stata fatta filtrare loro dalla polizia imperiale. Il primo tentativo di distruggere la colonia e, conseguentemente, il rischio che potesse essere fortificata dai romulani, non aveva sortito minimamente l'effetto sperato e questo, tra le altre cose, aveva fatto crescere esponenzialmente l'interesse dell'Impero Stellare per la tecnologia del piccolo pianeta. Per garantire il successo della missione indipendentemente dalla buona riuscita della missione diplomatica oltre che al vascello inviato "in via ufficiale" nel sistema era arrivata anche una nave della Tal Shiar per permettere lo sbarco di quello che era stato presentano alle autorità locali come il secondo gruppo di diplomatici che avrebbe seguito le trattative tra Cyris e Romulus.
Inutile nemmeno specificare che gli ordini del secondo gruppo erano quelli di prendere possesso a qualunque costo della tecnologia e, se necessario, distruggerla per evitare che potesse rappresentare un pericolo per l'Impero.
In pochi giorni il pianeta, scoperto quasi per caso a seguito della sparizione di alcune sonde di ricerca, era diventato il centro di un improbabile missione diplomatica romulana che, complice il primo attacco dei klingon e il loro fallimentare tentativo di distruggere la colonia, procedeva con quello che sembrava essere un discreto margine di successo.

[Immagine: 45029.jpg]

Llaiir non aveva mai creduto nel potere della diplomazia e delle parole ma sapeva bene come la paura potesse essere, a volte, ancora più forte delle armi. L'attacco dei klingon aveva permesso loro di insinuarsi perfettamente tra le pieghe della società balduk, un popolo per sua natura guerriero, promettendo un adeguato compenso in cambio del loro appoggio al punto tale che la romulana non considerava l'arrivo imminente di una delegazione klingon come un grosso problema. I loro diplomatici erano lì già da diversi giorni e, soprattutto, l'Agenzia stava lavorando per preparare il piano di riserva da attivare nella malaugurata idea che la colonia non avesse accettato la loro generosa offerta.
Non di meno tuttavia il suo compito lì era evitare che ci potessero essere problemi e, al momento, il problema più grande era rappresentato dalla delegazione klingon per quello aveva lasciato perdere la trattativa diplomatica in senso stretto, non che la sua assenza fosse una grande perdita per i corpi diplomatici romulani, e si era messa ad osservare e monitorare i movimenti della delegazione allo scopo di carpire informazioni e, potenzialmente, debolezze.
Pur non indossando la divisa standard della Tal Shiar e pur non avendo, in segno di rispetto che le era stato imposto di mostrare, armi con se, almeno a vista, era abbastanza palese che non fosse una semplice diplomatica. I suoi vestiti richiamavano inevitabilmente le linee e i colori tipici dei vestiti che avrebbe potuto scegliere un militare o un ufficiale della Tal Shiar che, complice l'ambiente spartano e polveroso, la rendevano molto simile ad una sorta di spettro pronto a colpire.


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#2

Korinna Suder

Betazoid

La sconfitta di Balduk era sulla bocca di tutti nell'Impero. Un pianetino al confine aveva risposto in modo più deciso del previsto al tentativo di conquista, ma la cosa più sorprendente era stata la distruzione di ben due falchi da guerra e alcune navi da supporto che lasciavano presupporre una tecnologia militare molto più avanzata di quanto inizialmente immaginato. Un secondo tentativo di attacco era nell'aria, ma Korinna era riuscita a convincere i Klingon a lasciarle tentare la via diplomatica, ricordando loro che, anche nel caso in cui la sua missione non avesse ottenuto gli esiti sperati, avrebbe comunque consentito di raccogliere preziose informazioni sul sistema e sulle difese del pianeta, oltre che sulla misteriosa arma che aveva causato loro tanti danni.

La presenza di Romulani che ronzavano attorno al sistema aveva convinto i Klingon della necessità di agire in modo rapido e la missione era stata approvata. Korinna era stata assegnata alla IKS Okrona e, dopo lunghe trattative, era riuscita a convincere il governo di Balduk ad accettare una piccola delegazione Klingon. Era quindi scesa sul pianeta assieme al capitano Klaa e il suo addetto alle comunicazioni, Vixis. La betazoide aveva tentato di educarli a mostrare un po' di buone maniere se volevano sperare di convincere il governo locale ad ascoltarli, ma si era subito resa conto che, in una cultura come quella Klingon, sarebbe servito molto più tempo per far entrare in testa il concetto. Fortunatamente Vixis, forse per natura, forse per formazione, forse perché in fondo aveva un po' di tocco femminile, non era del tutto una causa persa e la betazoide contava che la sua presenza e condotta sarebbe stata sufficiente ad equilibrare i modi bruschi del capitano.

Dal canto suo Korinna conosceva bene l'importanza delle apparenze e visto che dopo il primo attacco i Klingon non erano certamente visti di buon occhio, aveva preferito vestirsi secondo la moda del suo pianeta natale con un elegante abito viola dalle sfumature cangianti, lungo fino al ginocchio, che metteva in mostra una generosa scollatura e la faceva risaltare come un semaforo vicino all'abbigliamento militaresco dei compagni.

I tre si erano teletrasportati direttamente sulla superficie del pianeta, mentre lo sparviero con cui erano arrivati se ne stava in orbita, opportunamente occultato, al comando del figlio di Klaa. L'accoglienza non fu delle più cordiali, ma sarebbe stato difficile aspettarsi altrimenti, visti i precedenti. L'ambasciatore di Balduk sembrò ignorare di proposito i due Klingon e Korinna poté percepire distintamente l'irritazione del capitano: sarebbe stata una lunga giornata...
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#3

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Llaiir s'Llweiir Romulana

L'arrivo della nave klingon non era passata certamente inosservata, il fatto che in orbita fosse anche presente un falco da guerra romulano, il classe Vas Hatham identificato come IRW Destrix contribuiva a rendere la situazione intorno a loro molto simile ad una sorta di pace armata sul punto di precipitare nel conflitto aperto. I klingon non erano il suo campo d'azione, la sua fisiologia le aveva permesso di farsi strada velocemente in tutte le operazioni che riguardavano la Federazione, avere una fronte liscia, priva delle caratteristiche protuberanze a forma di V tipiche dell'emisfero nord di Romulus le permetteva di aggirarsi per lo spazio, quando la pazienza glielo permetteva, come una perfetta vulcaniana.
Quel giorno invece era chiamata ad essere tutt'altro, era chiamata a rappresentare gli interessi dell'Impero Stellare Romulano in un mondo del quadrante beta lontano anni luce dal più vicino avamposto federale. Era una missione per lei quasi irrituale ma alla quale teneva molto. Pur non avendo avuto molti contatti con i klingon era, come tutti i romulani, portata a provare un certo disgusto per quella razza così culturalmente inferiore rispetto ai romulani... forse era una motivazione culturale o forse era solo per l'odore che, complice il suo olfatto, le dava un gran mal di testa e la metteva di pessimo umore.
Ora però  i klingon erano lì, relativamente vicini a lei. Ancora non era certa di come si sarebbe comportata in loro presenza ma, se l'esperienza le suggeriva il vero, non sarebbe stato poi troppo difficile provocarli e mostrare ancora una volta ai Balduk quanto potessero essere poco propensi alla diplomazia, a differenza della rinomata (?) pazienza diplomatica dell'Impero Stellare.

Aveva deciso di non immischiarsi nell'accoglienza del governo locale ma di limitarsi ad osservare mantenendo un portamento distaccato, volutamente apatico ma che lasciava intravedere un qualche leggero ghigno, soprattutto in coincidenza con i momenti meno "felici" del primo incontro. Empaticamente al momento era tranquilla, in lei al momento non c'era la benché minima traccia di paura o tensione. Nel suo cuore però si annidava anche una certa curiosità e quella curiosità era chiaramente rivolta verso la donna che accompagnava i klingon in quella missione. Una presenza irrituale per i klingon ma non totalmente inaspettata date le pessime capacità diplomatiche del popolo di Qo'nos.
Sul momento decise di non intervenire direttamente nella conversazione e di tenere le distanze giocando il ruolo della perfetta diplomatica della fazione opposta... o almeno quello era il piano iniziale ma che, in cuor suo, già sapeva che sarebbe fallito.

Per un primo momento rimase in disparte, assicurandosi tuttavia che i rappresentanti dell'Impero Klingon si accorgessero di lei, solo dopo i primi convenevoli di rito da parte della delegazione decise di avvicinarsi, sempre con la solita aria da "pessima conversazione in arrivo", in modo da presentarsi a sua volta e tastare fin da subito con mano la possibile evoluzione degli eventi sulla colonia.
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#4

Korinna Suder

Betazoid

Fu solo quando Llaiir si avvicinò alla delegazione che l'ambascaitore di Balduk parve ricordarsi della sua presenza ah, sì! esclamò o forse sarebbe stato più opportuno dire "grugnì" quando la romulana si unì all'eterogeneo gruppetto dei presenti anche loro hanno manifestato interesse ad intraprendere relazioni commerciali con il nostro pianeta. Come anticipato valuteremo le vostre offerte, ma faranno meglio ad essere buone. Non amiamo perdere tempo. li informò, sottolineando le proprie parole con un cenno a seguirlo all'interno dell'edificio dell'Ambasciata.

Korinna rivolse un sorriso cordiale in direzione della nuova arrivata, nonostante i suoi sentimenti di fronte a quella presenza fossero contraddittori: non le piaceva giudicare le persone in base alla loro razza, ma non aveva mai avuto esperienze con i Romulani che non avessero confermato i suoi pregiudizi. Aveva servito per diversi anni nella Flotta Stellare ed era Primo Ufficiale sulla USS Copernicus quando oltre dieci anni prima la nave si era trovata coinvolta in una serie di scontri al confine romulano che erano costati la vita a diversi di alcuni dei suoi amici e colleghi. Ricordare ciò che i Romulani avevano fatto a Vulcano, specialmente considerando il profondo legame di amicizia con una donna che ne aveva vissuto sulla propria pelle le conseguenze, certamente non contribuiva a farle trovare particolarmente simpatici quegli interlocutori. Considerando poi che i colleghi Klingon sembravano condividere la sua scarsa simpatia verso i connazionali della nuova arrivata, Korinna decise che non era necessario mostrarsi più cordiali dello stretto necessario a concludere in modo proficuo il negoziato.

La betazoide si concesse un istante di silenzio per concentrarsi sulle proprie sensazioni mentre scrutava Llaiir con quei suoi occhi scuri in grado di vedere a fondo nel cuore delle persone: non percepiva apprensione in lei, forse... una nota di curiosità? Korinna Suder si presentò, decidendo che rispondere quantomeno a quel dubbio non avrebbe generato problemi visto che non si trattava certo di un segreto militare ... ufficiale diplomatico della IKS Okrona precisò, senza distogliere un solo istante lo sguardo dalla donna mentre cercava di leggere i suoi pensieri per scoprire cosa avesse realmente portato i Romulani sul pianeta. Qualcosa le diceva che la scusa degli accordi commerciali non era più sincera di quanto non lo fosse per loro.

Certo, non era abitudine dei betazoidi sondare i pensieri altrui senza permesso, ma si trattava di una norma culturale che Korinna riservava agli amici... e che aveva in gran parte abbandonato quando aveva capito che non l'avrebbe aiutata a sopravvivere a lungo su una nave klingon.
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#5

A soft answer turneth away wrath. Once wrath is looking the other way, shoot it in the head.

Llaiir s'Llweiir Romulana

La romulana si prese qualche secondo per osservare il rappresentante di Balduk andando ad annuire. Aveva optato per una linea diplomatica che fosse la meno diretta possibile, tesa lasciare ampio spazio di manovra ai diplomatici veri mentre lei, lontano dai riflettori, si muoveva  per gestire le operazioni volte a garantire loro la buona riuscita della missione indipendente dall'esito dei negoziati.
I klingon avrebbero potuto complicare le cose e rendere tutto più movimentato ma non si aspettava che potessero essere un reale problema, al più sarebbero stati una distrazione che avrebbe permesso loro di scaricare la colpa su qualcun altro ma queste, al momento, erano solo delle speculazioni prive di necessità che servivano solo per appagare la mente romulana, sempre orientata verso le cospirazioni.
Rivolse la sua attenzione al delegato di Balduk andando ad abbozzare un leggero sorrisetto verso di lui è nostro comune interesse loro e della colonia, ovviamente che questo negoziato si concluda con profitto per entrambe le parti, la delegazione giunta da Romulus è pronta a formalizzare le sue proposte manteneva le mani dietro la schiena, camminando a sua volta in direzione dell'edificio indicato dal rappresentante ma assicurandosi sempre di controllare con la coda dell'occhio i movimenti dei klingon e della loro accompagnatrice. Come al solito sotto il suo sorriso era, almeno a livello empatico, rintrazziabile una buona dose di ostilità.

Proprio verso di lei, la fonte della sua precedente curiosità, spostò lo sguardo con il tipico occhio di chi stava nemmeno malcelatamente giudicando. Prese mentalmente nota del suo nome andando però a risponderle con un sempreverde ne ero già a conoscenza, siamo stati informati del vostro arrivo per il momento aveva deciso di non presentarsi, anche perché lo sguardo si spostò prima verso il capitano della nave klingon e poi verso l'altra donna, sempre klingon, che li accompagnava ci sono state diverse perplessità sulla bontà della vostra presenza qui, confido che non sia un modo per prendere tempo in attesa che la flotta dei klivam termine che i più studiati nella lingua romulana avrebbero potuto facilmente identificare come una forma della parola Klingon utilizzata solitamente come insulto dai romulani si riprenda dalla sconfitta subita recentemente. L'Impero Stellare Romulano è anche pronto, se necessario, a fare da mediatore per evitare altre inutili perdite ovviamente non era vero ma la possibilità di lanciare qualche frecciatina alla delegazione klingon era per lei irrinunciabile.

Continuava a non essere preoccupata per la presenza di una betazoide, il suo addestramento le dava la sicurezza necessaria per agire senza il timore di intrusioni mentali realmente pericolose. Perché si, ovviamente dava quasi per scontato che una betazoide, e forse anche un klingon, potesse capire al volo che anche i romulani fossero interessati a mettere le mani sulla tecnologia militare del pianeta.
Per tutelarsi comunque decise di ripensare alla sua ultima visita su ch'Havran, Remus, in modo che sensazioni negative quali odio e disprezzo potessero riaffiorare in lei ed ostacolare un eventuale e più elaborato tentativo di attacco da parte della betazoide. Per il momento non aveva prova di un simile rischio ma, per un romulano, la paranoia era il pane quotidiano.
Proprio verso la donna tornò a rivolgere la sua attenzione è alquanto peculiare che sia finita a bordo di una nave klingon, come ufficiale diplomatico per giunta

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#6

Korinna Suder

Betazoid

A Korinna non sfuggì affatto il modo in cui la romulana si era rifiutata di ricambiare la sua cortesia, rivelando il proprio nome, né le era difficile percepire l'ostilità della donna nei loro confronti. Allo stesso tempo sapeva che difficilmente quella costituiva un'informazione di una qualche utilità: nella sua esperienza i Romulani erano prudenti ai limiti della paranoia e non brillavano certo per la simpatia, cosa semplicemente confermata dalla biondina che aveva di fronte. Molto più sospetto era, invece, il modo in cui era riuscita ad impedirle di sondare i propri pensieri. Non c'era alcun motivo, alcun collegamento logico, per cui quella visita su Remus dovesse esserle tornata in mente proprio in quel momento e non era difficile immaginare che si trattasse di una scelta deliberata. Korinna non riuscì a trattenere una smorfia infastidita, mentre d'istinto ritraeva la propria mente da tutte quelle emozioni negative. Chiunque fosse, quella romulana sapeva fin troppo bene cosa stava facendo.

Se vuole dire qualcosa, lo dica chiaramente invece che avvelenarci con la sua lingua biforcuta tuonò il capitano Klaa, senza preoccuparsi di trattenere la sua irritazione di fronte alle parole della romulana. Korinna strinse i denti. Sì, decisamente la romulana sapeva cosa stava facendo. Abbiamo apprezzato il valore sul campo del popolo di Balduk, purtroppo le nostre esperienze con l'Impero Stellare Romulano non si sono rivelate altrettanto positive, ma siamo certi che i nostri stimati padroni di casa sapranno valutare personalmente chi è davvero degno della loro fiducia. si intromise Korinna, prima che quella discussione degenerasse.

E sì, in effetti si tratta di una storia davvero peculiare... disse stiracchiando un sorriso e approfittando dello spunto della romulana per allontanare il discorso da temi molto più delicati ... sa, mio padre è un diplomatico, fin da quando sono piccola non ha fatto altro che raccontarmi del suo lavoro e dei suoi viaggi... iniziò, pronta a occupare l'intero tragitto verso la sala riunioni con aneddoti di quei viaggi, se necessario.
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#7

Llaiir s'Llweiir

Romulana

La reazione del klingon era esattamente quella che Llaiir aveva previsto ma non di meno vedere il moto d'ira in lui le strappo un sorriso divertito che anche un non betazoide non avrebbe avuto difficoltà a notare.
Si umettò leggermente le labbra con un rapido movimento della bocca andando poi a spostare lo sguardo sulla betazoide quasi come se volesse andare ad analizzare la sua reazione al comportamento del klingon. Non rispose al Capitano dello sparviero, non era la diplomatica più fine dell'Impero Stellare ma aveva una buona capacità nell'esaminare e nell'interrogare il prossimo le vostre interazioni con l'Impero Stellare Romulano non sono diverse da quelle che avete avuto con questo pianeta sibilò in direzione di Korinna e infatti, esattamente come con il popolo Balduk, siete andati incontro alla sconfitta rivolse nuovamente uno sguardo verso il capitano klingon, giusto per andare a sondare il terreno in ogni caso il governo romulano non ha mai iniziato una guerra ne ha attaccato alcuno senza ragione per la betazoide non sarebbe stato difficile capire quanto poco quella affermazione corrispondesse alla realtà.
Inutile dire che gli aneddoti sul padre della betazoide e sulla sua vita non le interessassero particolarmente in tal caso confido che avremo modo di approfondire questa, interessante, conversazione a cena rivolse la sua attenzione verso il capo della diplomazia del pianeta i nostri piani sono stati leggermente scombinati dall'arrivo della, stimata, delegazione klingon ma saremmo stati comunque desiderosi di invitare il governo di questo pianeta a bordo della nostra nave per una cena annunciò mentre camminavano per raggiungere la sala naturalmente l'invito ora è esteso anche alla delegazione klingon. Comprendiamo come la nostra nave sia per loro una scelta non particolarmente felice quindi siamo pronti a rilocare la cerimonia sul pianeta o, in alternativa se i nostri colleghi si sentissero ancora minacciati, sulla loro nave nonostante i suoi tentativi di nasconderlo la sola idea di salire a bordo di una nave klingon le dava profondamente fastidio ci rimettiamo alla decisione del governo del pianeta tornò a rivolgersi verso il rappresentante locale.
La colonia non era enorme e come tale il tragitto verso la sala riunioni non fu particolarmente lungo. Fino a quel momento era stata sola ma da qualche decina di metri prima della porta fu possibile scorgere, davanti ad essa, altri due romulani. Erano entrambi disarmati ma avevano tutta l'aria di essere la scorta della delegazione romulana. L'unico particolare degno di nota era la loro diversa, non quella della marina o delle forze armate romulane ma quella, inconfondibile, della Tal Shiar.
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#8

Korinna Suder

Betazoid

Forse era una questione culturale, forse il semplice percepire le emozioni altrui rendeva ripugnante a Korinna l'idea di ferire qualcuno per puro divertimento, ma la soddisfazione con la quale la romulana sembrava godere nel punzecchiare i sui accompagnatori le provocò un moto di disgusto e allo stesso tempo un profondo rispetto per i due ufficiali klingon che, considerando la loro cultura, si stavano comportando come ci si sarebbe aspettati da dei perfetti diplomatici. Capisco che abbiate voluto dimenticare la battaglia di Klach D'kel Brakt rispose Korinna, riuscendo a strappare un moto di approvazione al capitano Klaa e alla sua accompagnatrice prima che la situazione degenerasse. La battaglia in questione era stata letteralmente un massacro dal quale in Klingon erano usciti vincitori sugli avversari Romulani ed era considerata una grande vittoria, avvenuta non più di un anno prima e ancora fresca nella memoria di tutti.

Inoltre mi sorprende che la collega romulana non sappia quanto sia considerato offensivo per la cultura Klingon mettere in dubbio il valore dei propri interlocutori, ma sono certa che in futuro sarà più accorta... a meno che non voglia di proposito scatenare qualche reazione spiacevole. precisò, decisa ad interrompere quel gioco puerile. Non credo sarà necessario cambiare eventuali accordi già presi per accomodare noi, saremo felici di poter visitare la vostra nave rispose cordiale, rivolgendosi un istante in direzione del capitano per ottenere la sua conferma. Gli accordi che avevano preso prima di scendere sul pianeta stabilivano che fosse lei a valutare le richieste dei diplomatici e visti i trascorsi il capitano dell'Okrona la rispettava a sufficienza da confermare quell'affermazione, nonostante non fosse difficile leggere nel suo sguardo qualche riserva. Korinna dal canto suo non era eccessivamente preoccupata di ritrovarsi circondata dagli avversari: era certa che con le sue abilità sarebbe riuscita ad individuare eventuali tentativi di terminare le trattative con qualche omicidio e allo stesso tempo sicura di poter contare sul valore in combattimento dei propri colleghi nel caso in cui la situazione si fosse rivelata nient'altro che una trappola. Allo stesso tempo sapeva che per l'Impero Klingon la possibilità di ficcare il naso su una delle segretissime navi romulane sarebbe stata un'occasione più unica che rara.

Piuttosto... eviterei di perdere altro tempo disse, prendendo posto al tavolo secondo l'indicazione dell'ambasciatore di Balduk come precedentemente discusso... iniziò, rivedendo una per una tutte le condizioni precedentemente concordate per assicurarsi che i baldukkiani le avessero comprese e fossero d'accordo. I Klingon richiedevano di poter stabilire un'ambasciata sul pianeta ed avviare scambi commerciali, garantendo in cambio la cessazione delle ostilità.
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#9

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Llaiir s'Llweiir Romulana

Ascoltò la risposta della betazoide in silenzio andando a fare una piccola smorfia di disapprovazione alle sue parole che tuttavia andò a nascondere con un rapido movimento della testa. Quanto alla battaglia della quale aveva parlato la donna, lei si limitò a dire uno scontro minore, largamente ingigantito dalla propaganda klingon desiderosa di una vittoria mantenne lo sguardo su di lei ma fondamentalmente inconcludente per gli equilibri di potere nella Galassia.
Per il momento decise di chiudere lì la conversazione limitandosi a passare oltre, l'ultima cosa che voleva era doversi imbarcare in una lunga conversazione di storia recente con una betazoide, soprattutto quando aveva una missione specifica da portare a termine e la consapevolezza che forse sarebbe stata necessaria una prova di forse per poter ottenerla, soprattutto ora che era arrivati i klingon.
Sorrise leggermente alle parole della betazoide sul voler provocare una reazione da parte dei suoi interlocutori klingon non capisco perché dovrei voler provocare una reazione, siamo qui per trattare con diplomazia e così faremo il che era divertente dato che lei era la prima a non credere nell'opzione diplomatica come via d'uscita a quella situazione, soprattutto ora.
Ascoltò, con una lieve seccatura, le parole della betazoide sull'invito a bordo della loro nave. Forse sperava di poter evitare quella situazione, la puzza di klingon a bordo sarebbe rimasta per giorni, ma forse non tutti i mali venivano per nuocere sono molto contenta nel sentirlo, inviateci una lista del personale che intendete far salire a bordo e saremo felici di preparare loro una degna accoglienza mantenne lo sguardo sulla betazoide per diversi secondi andando poi a fare un cenno ad una delle guardie che aveva lasciato davanti la porta affinché si allontanasse dirigendosi chissà dove.

Nella sala erano presenti numerosi rappresentanti dei Balduk, del governo e dell'apparato militare della colonia. Sedevano ad una delle estremità del tavolo triangolare al quale vennero fatti accomodare per continuare la trattativa.
I rappresentanti del governo civile sembravano essere ancora equidistanti da entrambi gli schieramenti. Certo, i romulani erano arrivati per primi e avevano presentato le loro offerte senza cominciare a sparare nel sistema ad ogni cosa si muovesse ma probabilmente i politici sapevano che la presenza lì dei klingon avrebbe dato modo loro di estorcere delle condizioni migliori.
I vertici militari invece sembrano essere più orientati verso i romulani, soprattutto i rappresentanti dei servizi segreti. Probabilmente Korinna si sarebbe ben presto resa conto di come ci fosse qualcosa di più di una semplice visione comune tra le due "agenzie" d'intelligence che sedevano alle altre estremità del tavolo.

Llaiir ascoltò in silenzio la proposta di Korinna, mantenendo sempre gli occhi su di lei l'Impero Stellare vi offre una fornitura di centocinquanta siluri al plasma compatibili con la vostra tecnologia militare, diecimila tra pistole e fucili disgregatori, nonché un accordo di scambio e libera vendita con i territori dell'Impero Stellare e la condizione dei dati delle stazioni di rilevamento romulane lungo il confine in modo che questo pianeta possa essere pronto quando si verificherà un nuovo attacco era palese che stessero puntando molto sul supporto delle frange militari del governo, probabilmente per creare una spaccatura nello stesso e insinuarsi al suo interno.
Aveva appena finito di parlare quando una delle guardie romulane che aveva lasciato all'esterno irruppe all'interno della sala, sempre non armato e senza intenzioni ostili, dirigendosi rapidamente da Llaiir per andare a sussurrarle qualcosa all'orecchio. Sembrava qualcosa di importante, nonostante la schermatura empatica che veniva insegnata ai membri della Tal Shiar la betazoide ebbe chiaramente modo di sentire la sua sorpresa.
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#10

Korinna Suder

Betazoid

Inconcludente?! sbottò il capitano, accompagnando quelle parole con una serie di insulti che il traduttore universale fortunatamente si rifiutò di tradurre. Questa volta perfino Vixis si fece avanti, pronta a staccare la lingua alla romulana se avesse proferito un'altra parola, ma Korinna sbarrò letteralmente loro la strada. E' il mio negoziato ricordò loro se volete contestare la mia autorità fatelo da guerrieri, non attaccando briga con l'altra parte in causa. disse, alternando la propria lingua madre al suo klingon ancora sgrammaticato. Fortunatamente nei mesi di servizio a bordo era riuscita a guadagnarsi almeno in parte il rispetto dei klingon. Quanto bastava perché si limitassero a rispondere con un'occhiata carica di disprezzo in direzione della romulana. Forse dovremmo accontentarla e aprire il fuoco contro la sua nave, vediamo se osa ancora aprire bocca! suggerì Klaa.

Capitano, presumo di non doverle ricordare che questo incarico mi è stato affidato dai suoi superiori. Se intende mettere in discussione l'intera linea di comando lo faccia, altrimenti mi lasci lavorare. insistette la betazoide, per poi rivolgere un'occhiata seccata in direzione della romulana, che sembrava decisa a complicare inutilmente il suo lavoro. Mi sorprende non veda le ragioni per cui provocare una nostra reazione verrebbe a vostro vantaggio e trovo altrettanto difficile credere non lo stia facendo di proposito, dato che le ho appena fatto esplicitamente notare quanto per noi sia inappropriato. Un'altra insinuazione e dovremo nostro malgrado considerare questa chiacchierata un'esplicita dichiarazione di guerra. fece notare Korinna. Su molte cose la sua cultura e quella Klingon si trovavano in disaccordo, a partire dal carattere fortemente militaresco dell'Impero, passando per uno stoicismo che toccava vette talvolta inimmaginabili per un betazoide, ma su una cosa non avevano problemi nell'intendersi: entrambe le culture detestavano animatamente raggiri e sotterfugi, i klingon considerando disonorevoli per un vero guerriero, i betazoidi probabilmente in virtù del fatto che per loro mantenere un qualche segreto era quasi impossibile e provarci era visto come una mancanza di fiducia e rispetto nei confronti di amici e conoscenti. Comunque, in virtù della nostra buona fede in questo negoziato, vi manderemo la lista del personale. aggiunse, mantenendo il proprio contegno.

Alla proposta dei Romulani, Korinna non poté che lanciare un'occhiata pensierosa ai suoi accompagnatori: sapeva che l'Impero Klingon non era disposto a cedere la propria tecnologia militare, e che anche nel caso in cui fosse stato disposto a farlo, non aveva grande attrattiva per gli interlocutori: il loro punto di forza era la determinazione nel gettarsi in battaglia senza pensare alle conseguenze, non certo la strategia più brillante della galassia o le armi più potenti. Centocinquanta siluri al plasma nei pressi del vostro pianeta, pronti ad esplodere nel caso i romulani decidano che siete diventati un alleato scomodo. Dati su possibili minacce per i quali dovreste affidarvi sempre a loro. Avete indagato, spero, la storia dell'Impero Stellare Romulano. Se siete certi della loro buona fede mi sembra un ottimo accordo per Balduk. Tuttavia, se aveste anche un solo sospetto riguardo alla loro generosa offerta... suggerì Korinna noi siamo disposti a riconoscere la sovranità del vostro territorio, e garantirvi una tratta sicura attraverso l'Impero Klingon per estendere le vostre relazioni verso il territorio della Federazione. ricordò loro. Non le era sfuggita la sorpresa della romulana all'arrivo di una delle guardie, ma non le era chiaro come classificarla, così decise di non darvi peso in quel momento.
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