TFB Chi non borbotta in compagnia...
#21

Rekon

Tellarite


"Alla faccia della libellula..." commentò Rekon osservando con sguardo critico quella che Kirk aveva chiamato Narada, la quale sembrava più che altro una specie di assurdo bozzolo rigurgitante di bruchi "Questa non è una nave. È il parto di un malato di mente dopo una nottata di gozzoviglie e conseguente doposbronza...ad essere molto gentili potrebbe paragonarla ad un calamaro"

Quella era stata ovviamente la valutazione tecnica di partenza dell'Ingegnere, ma era evidente che qualcosa aveva colto la sua attenzione perché iniziò a smanettare ingrandendo l'immagine in alcune sezioni, apparendo particolarmente interessato ad una parte di congiunzione tra il corpo centrale e uno dei tentacoli più grossi.

Lo osservò un lungo momento prima di commentare "Beh...la base è un modello minerario, ne ho visti a decine, i Romulani lo usavano per l'estrazione di metalli rari dalle croste di planetoide e asteroidi... Ma è stato pesantemente modificato, tutta questa corazzatura esterna - oltre a queste appendici - sono degli extra appiccicati dopo..."

Quello che non disse - poiché non avevano bisogno di saperlo - era che quella paccottiglia extra che ricopriva la nave originale era figlia di una tecnologia che già ad occhio gli gridava Borg in maniera spaventosa. Se qualcuno ci avesse messo le mani sopra...

Sollevò lo sguardo dallo schermo e affermò "Decisamente qualcosa in grado di farti rivedere tutti i tuoi progetti in termini di navi da esplorazione profonda. Che fine ha fatto?"

Dopodiché accolse il consiglio di Kirk sul fare attenzione alla burocrazia della Flotta e alla sua rigidità, spiegando "La Flotta nonncambia mai. Per qualche motivo pare che i burocrati servano per far funzionare le catene di approvvigionamento e costruzione... l'importante è che nello spazio continuino ad esserci persone con la testa...e magari in mezzo ci sia qualche Tenente sveglio che li tiene ben separati minimizzando i contatti..."

E ridacchiò, anche se nella sua mente continuava a frullargli in testa una sola domanda: perché Q lo aveva mandato lì? Era ovvio che ormai era impossibile sanare la divergenza temporale creata dall'arrivo della Narada, poiché era troppo profonda e aveva colpito troppe situazioni.

Ma allora perché lì? Solo per divertimento? O Q voleva che Rekon evitasse qualcosa? Forse qualcosa a che vedere con lo sviluppo del motore a singolarità dei Romulani?

Avrebbe avuto senso. I Romulani non erano pronti per motori del genere. Anche la Federazione non lo era, tutto sommato. Sarebbe stata una guerra devastante...

Edit
Direi che a questo punto Rekon sta maturando l'idea che Q voglia che lui impedisca ai Romulani di scoprire la tecnologia del motore a Singolarità perché scatenerebbero una guerra. L'idea dell'interazione coi Borg gli verrà solo nell'altra role, quando Kirk parlerà di ottenere quella tecnologia.
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#22

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Quando la conversazione si spostò verso la tecnologia romulana e la peculiarità della Narada, a parte sentirmi come un pesce fuor d’acqua, Rekon invece si dimostrò una risorsa preziosa. Le sue conoscenze tecniche e la sua esperienza rivelarono particolari interessanti sulla nave, soprattutto la presenza di una tecnologia aggiunta e modifiche significative alla nave originale. Alzai le sopracciglia - forse Spock mi stava influenzando più del dovuto - dopo l'osservazione finale di Rekon sulle conseguenze della modifica alla Narada.

«Credo che la Narada sia andata distrutta e il comandante sia morto, ma se tu nei sai qualcosa di più..» dissi pensoso, ma guardai Jim per chiedere conferma.

L'idea di un conflitto imminente tra le nazioni stellari a causa di una tecnologia avanzata non mi sfuggì e la mia espressione si fece più seria. «Se questo sviluppo tecnologico potrebbe scatenare una guerra, dobbiamo fare tutto il possibile per impedirlo. Dobbiamo scoprire cosa sia successo, chi ha avuto un ruolo in questa divergenza temporale, e cosa possiamo fare per rimediare. E se Q è coinvolto in tutto questo, beh, potrebbe essere più complicato di quanto immaginiamo. » riflettei ad alta voce, era chiaro che il futuro del loro universo era possibilmente in gioco, di nuovo e i problemi con i regolamenti della Flotta sarebbero stati l'ultimo dei nostri pensieri.
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#23

Where I come from, if someone
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James T. Kirk | Human

... un calamaro di quelle dimensioni sarebbe stato ancora simpatico al suo confronto si sentì in dovere di precisare Jim, rivolgendo un'occhiata pensierosa al tellarite: aveva la sensazione che non avesse ancora bevuto abbastanza per gradire il resto della storia, ma visto il modo di fare del loro ospite decise che aveva abbastanza pelo sullo stomaco per riuscire a digerirla anche da sobrio. Le faccio vedere perché, al di là di quello che dicono dal Comando, non c'è ragione di preoccuparsi di possibili alterazioni alla nostra linea temporale spiegò, lasciando a Rekon qualche istante per prepararsi all'idea, prima di chiedere al computer di visualizzare gli ultimi istanti di vita di Vulcano e la distruzione causata dalla nave romulana.

Ci fu qualche istante di silenzio, ma quando McCoy cercò di rievocare come fosse finita l'intera storia, chiedendogli se ricordasse qualche dettaglio più di quelli che aveva fornito, Jim rigirò distrattamente il liquido ambrato nel suo bicchiere: Direi di sì... rispose Siamo stati noi a fermare la Narada e posso garantirti che non è rimasto un solo bullone, tantomeno membri dell'equipaggio. aggiunse per poi rivolgersi all'ingegnere: Se sperava di poter recuperare qualche pezzo per tornare a casa... quello che è rimasto dopo il nostro attacco è finito in un buco nero... e dobbiamo ringraziare il comandante Scott se non abbiamo fatto la stessa fine anche noi spiegò. A meno che nel futuro non avessero trovato un modo per recuperare oggetti integri da una simile singolarità, quell'informazione non sarebbe stata di grande aiuto: erano ancora al punto di partenza per quanto riguardava il trovare un modo per riportare il tellarite nel tempo da cui proveniva.

Il commento di Rekon a proposito del comando riuscì tuttavia a restituirgli un po' di buonumore: concordava in pieno con il tellarite riguardo alla necessità di tenere i burocrati del Comando a debita distanza e, anche se non era sempre possibile, fortunatamente c'era sempre qualcuno in grado di farli ragionare il tanto necessario a non rendere ciò che facevano nello spazio esterno un inferno più di quanto già non fosse. Lei mi piace, signor Rekon annunciò con un sorriso se non troveremo un modo per farla tornare nel suo tempo, sappia che ha un posto garantito qui sull'Enterprise precisò, mentre McCoy iniziava a sproloquiare di problemi e complicazioni come al suo solito.

Bones... Bones! esclamò, riempiendo nuovamente il bicchiere dell'amico per cercare di placare il suo brontolio. Deve ancora nascere la complicazione in grado di fermare Jim Kirk. Risolveremo anche questa. promise in tono conciliante, mentre faceva tintinnare il proprio bicchiere contro quello del medico in un brindisi a se stesso.
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#24

Rekon

Tellarite


Quando Kirk gli mostrò l'evento che aveva - definitivamente - sancito la divergenza tra i loro universi Rekon reagì prima fischiando, quindi rimettendo indietro il video realizzato dai sensori dell'Enterprise.

Dopodiché,dopo la seconda visione, si lasciò sfuggire un insulto così lungo ed articolato che ad un certo punto il traduttore universale si rifiutò di continuare a tradurre. Infine ingollò quanto restava nel suo bicchiere e domandò solo "In quanti si sono salvati?"

Ascoltò la risposta con la cupa ostinazione tipica di coloro che hanno vissuto la guerra sopravvivendo ogni giorno con le unghie e con i denti, quindi disse qualcosa a bassa voce, qualcosa che aveva a che fare con un Grande Ingranaggio (o qualcosa di simile), quindi parve accantonare la cosa.

Sorbì con un cenno di soddisfazione del capo le parole di Kirk sulla totale distruzione della Narada e del suo equipaggio ad opera del Buco Nero e, quando McCoy parlo di una possibile guerra grugnì "Che non sia rimasto nulla di quell'obrobrio ingegneristico probabilmente è un bene per tutti, compreso il livello medio di buon gusto di questo Universo. Anche se, dato quel che ho visto laggiù, mi sa che una sbirciatina ai motori della Narada qualcuno l'ha data..."

Accolse infine le parole di Kirk con un cenno riconoscente del capo: gli aveva fatto piacere l'implicito invito del Capitano, poiché lui sapeva bene a cosa quell'uomo - e tutto il suo equipaggio con lui - fosse destinato.

Ma non sarebbe stata la cosa giusta per loro, probabilmente "La ringrazio, Capitano. La ringrazio davvero. Ma son troppo vecchio per fare il pioniere dello spazio. E - detta tra noi - non sarei capace di starmene buono davanti a certe situazioni...finrei per diventare una farfallina anch'io. Certo, una meno sgraziata di quel coso, ma non credo sarebbe una cosa buona.

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#25

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Quando il video mostrò la distruzione di Vulcano, Rekon espresse la sua rabbia e sconforto in modo molto visibile, per poi chiedere quanti si fossero salvati, dimostrando la sua preoccupazione per le vittime innocenti coinvolte in quell'evento catastrofico.
«Si sono salvati circa 10,000 vulcaniani, ma è stata una tragedia di proporzioni inimmaginabili. Uno dei sopravvissuti è il signor Spock; e da quello che so un altro vulcaniano, è divenuto capitano della Flotta.» risposi, cercando di dare un contegno alla mia espressione mentre comunicavo un fatto così devastante. In effetti, era un numero relativamente esiguo, considerando la vastità della popolazione vulcaniana.
Feci un mezzo sorriso quando Kirk mi richiamò con affetto: nonostante le sfide e le complicazioni che stavano affrontando, sapevo che il mio amico non si sarebbe arreso. Le parole di Kirk lo confermarono: cercò di sollevarmi il morale, sottolineando la sua determinazione a risolvere la situazione. Sorrisi apprezzando il solito e rassicurante l'ottimismo di Kirk.
«Ha ragione, Jim. Non esiste sfida che non possiamo affrontare insieme, risolveremo anche questa, come abbiamo fatto in passato.» risposi, alzando il bicchiere in un brindisi.
L'invito di Kirk a Rekon a unirsi all'equipaggio dell'Enterprise ricevette una risposta grata, ma il tellarite, con saggezza e un pizzico di autoconsapevole ironia, riconobbe che forse non era il momento giusto per diventare un pioniere nello spazio. Le parole di Rekon fecero eco in me, poiché riflettevano la mia stessa comprensione del fatto che avevamo ruoli diversi da svolgere in questa vasta galassia, ciascuno con il proprio contributo da dare e nonostante le sfide e le tragedie, l'idea di un futuro sconfinato e di scoperte ancora inimmaginabili era ciò che ci spingeva avanti.
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#26

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James T. Kirk | Human

Jim annuì, confermando le parole di McCoy Siamo riusciti a salvare i membri dell'Alto Consiglio, ma non c'è stato il tempo per poter fare di più aggiunse, facendo sparire le immagini dal monitor per sostituirle con quelle di una serie di abitazioni civili piuttosto austere. Davanti ad una delle abitazioni, due bambini che dimostravano sui tre o quattro anni erano intenti a giocare. La scena, forse complice il terreno brullo o forse la sobrietà dell'insediamento, non rimandava un'impressione particolarmente gioiosa, ma Jim era pronto a scommettere che si trattava semplicemente di una differenza culturale. Questo è New Vulcano, i superstiti hanno cercato di ricostruire quello che hanno potuto spiegò preferendo chiudere quella storia con una nota positiva, facendo scorrere sullo schermo la serie di immagini della lenta ricostruzione del pianeta e della sua cultura che la Federazione continuava ad includere periodicamente nei suoi rapporti ufficiali.

Quando Rekon declinò l'invito ad unirsi all'equipaggio dell'Enterprise, Jim rispose con un cenno di assenso capisco... rispose e non insisterò. Ma se cambiasse idea l'offerta rimane valida ci tenne a precisare: non gli era certo sfuggito il modo in cui il tellarite era riuscito a mettere in salvo tutti quanti sul pianeta, senza contare la conoscenza che sembrava poter vantare sui Romulani. Qualcosa gli diceva che affidarsi al tellarite sarebbe stata una scelta molto migliore che contare ciecamente sulle informazioni della Abe, visto il suo coinvolgimento con il nemico. Dopo averlo visto all'opera, Jim doveva riconoscere che non gli sarebbe affatto dispiaciuto avere nuovamente Rekon al suo fianco. Tuttavia, capiva anche che la situazione del tellarite non fosse semplice e certamente non lo biasimava per il desiderio di tenersi il più lontano possibile dai problemi. Se avesse potuto, avrebbe probabilmente fatto lo stesso.

Mi tolga soltanto una curiosità... disse, studiando l'espressione del tellarite nel tentativo di intuire in che misura le proprie supposizioni avevano colto nel segno. Rekon aveva detto loro di essere in procinto di raggiungere la sua nuova assegnazione su una nave della Flotta... quella di sentirsi troppo vecchio per simili incarichi era con buona probabilità una scusa. Sospettava, al contrario, che la vera ragione per cui era riluttante ad unirsi a loro fosse un'altra: lei ci conosce, vero? si informò. Intendo... le nostre controparti nel suo universo. precisò, lanciando poi un'occhiata divertita in direzione di McCoy. C'era una sola ragione per cui qualcuno proveniente da oltre un centinaio di anni nel futuro poteva essere al corrente della loro identità siamo finiti nei libri di storia! Te l'avevo detto che avremmo lasciato il segno! gongolò in direzione dell'amico.
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#27

Rekon

Tellarite


Rekon fissò accigliato le immagini di Nuovo Vulcano, riflettendo attentamente su quello che McCoy aveva detto, mentre la manona pelosa accarezzava la barba sul mento "10.000, eh? Brutta faccenda, non c'è che dire...specie per una razza non particolarmente prolifica come i Vulcaniani..."

Era risaputo che, per essere una razza dal ciclo vitale notevolmente lungo, i Vulcaniani non fossero particolarmente noti per i nuclei familiari numerosi. Certo, trattandosi di gente che metteva la logica prima di ogni altra cosa era anche possibile che decidessero di imporsi un programma di ripopolamento più aggressivo, ma migliaia di anni di tradizione non erano facili da superare "Beh, sono tipo ostinati, e se non sbaglio non è la prima volta che hanno sfiorato il totale annientamento...c'è la possono fare..."

Secondo la maggior parte degli studi che aveva letto all'Accademia sull'argomento, 10.000 individui erano il minimo della popolazione necessaria a garantire la sopravvivenza di una specie con un livello decente di combinazioni genetiche, ma era anche vero che i Vulcaniani erano abili scienziati e avevano le risorse della Federazione dalla loro, quindi potevano contare anche su importanti capacità di fare fronte ad imprevisti nelle prime fasi del progetto di ripopolamento.

Scrollò il testone e, quando Kirk gli chiese se li conoscesse nel proprio Universo, fu ben lieto di cambiare argomento, nonostante anche quella fosse una domanda spinosa.

Se si fosse trattato del passato della sua timeline si sarebbe categoricamente rifiutato di rispondere ma - anche trovandosi in un universo parallelo - era comunque necessario moderare la risposta mostrando prudenza "Come ho detto, ci sono state parecchie Enterprise, e non solo perché in Federale Standard il nome suona bene..."

Già quella era più o meno una ammissione, ma - anche a titolo di molti equipaggi coraggiosi - ci tenne a precisare "In un modo o nell'altro ognuna di loro ha compiuto gesta che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della mia Federazione, nessuna esclusa a partire dalla NX-01 di Archer fino alla E... Quanto alla F, sono certo non sarà da meno, non appena la vareranno..."

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#28

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Leonard McCoy Umano

La conversazione riguardo Vulcano, continuò mentre Jim proiettava immagini di New Vulcano e delle attività di ricostruzione in corso. Le immagini non trasmettevano un senso di gioia, ma erano comunque un segno di speranza... nel senso vulcaniano del termine, molto asettico. Ascoltavo con attenzione le parole di Jim riguardo alla situazione di Vulcano e la loro missione di salvataggio; ma ero fiero che la Federazione li stesse aiutando.

Poi, la domanda di Jim sulla conoscenza di Rekon riguardo alle loro controparti ruppe la tensione. Io lasciai che Jim si entusiasmasse e sorrisi divertito. «Sì, sembra che abbiamo lasciato un'impronta indelebile nella storia, credo lo abbia fatto soprattutto tu. È strano pensare che ci siano persone in futuro che conoscono le nostre avventure. Suppongo che sia il destino di una nave di nome Enterprise e chissà, forse noi abbiamo ispirato qualche giovane ufficiale» sorrisi.

La conversazione sembrava aver superato momentaneamente le questioni più gravi, permettendo loro di riflettere su come anche un futuro inaspettato potesse avere un impatto duraturo e positivo.
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#29

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James T. Kirk | Human

Oh, non faccia il guastafeste, Signor Rekon! protestò Jim puntando in direzione del tellarite il bicchiere che ancora reggeva in mano con fare giocosamente accusatorio le avventure di Archer e dell'equipaggio della NX-01 sono leggendarie... vogliamo parlare della guerra fredda temporale? Il conflitto con gli Xindi? Dannazione! La nascita stessa della Federazione...?! elencò, citando solo le prime che gli fossero venute in mente non sono cosette da nulla in un mucchio di altre imprese! insistette, deciso ad attribuire ai loro predecessori il merito che si erano guadagnati per aver segnato la storia. Stava per protestare di essere finito in un club per brontoloni patentati, quando McCoy lo sorprese con un'insolita allegria e livelli di generosità superiori a quelli che sentiva di meritare.

Diciamoci la verità... rispose prontamente al medico, rivolgendogli un'occhiata complice l'Enterprise non l'avrei vista nemmeno con un telescopio se non fosse stato per l'incoraggiamento dell'ammiraglio Pike disse, fingendo per qualche istante di dimenticare il ruolo che l'amico aveva avuto nell'intera storia. Prima che il medico potesse aprir bocca, comunque, proseguì: ... e se non fosse per te e Spock che mi guardate costantemente le spalle sarei morto da un pezzo, quindi qualunque cosa ci abbia fatti finire in un libro... sono abbastanza sicuro che in gran parte sia anche colpa vostra. scherzò. Poi un pensiero fece sì che si rivolgesse nuovamente al tellarite tanto per essere chiari... è famosi-famosi, non tristemente famosi, giusto? volle accertarsi, perché gli riusciva equamente semplice immaginare entrambi gli scenari.

Non sarebbe servita una grande intuizione per capire che a Rekon non piaceva molto elergire dettagli su quell'argomento, ma non capitava certo tutti i giorni l'occasione di poter scambiare due chiacchiere con qualcuno piovuto dritto dal futuro! Specialmente uno che sembrava custodirne dettagli particolarmente gustosi. comunque sia... è solo curiosità. Per quanto ne sappiamo la nostra linea temporale è talmente scompaginata che potrebbe non verificarsi mai nulla di quello che ha sentito dire sul nostro conto. Che le costa raccontarci qualche avventura? insistette Jim ... qualcosa che dovrebbe essere già accaduto, se preferisce, così eliminiamo anche la seppur minima eventualità di fare danni. Al nostro posto non sarebbe curioso di sapere cosa dicono di lei?!
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#30

Rekon

Tellarite


”Famosi, non famigerati… borbottò Rekon per tranquillizzare Kirk. Il Capitano aveva ragione, non gli piaceva molto dare informazioni sul futuro a quella gente e – quel poco che gli aveva dato – lo aveva fatto unicamente perché era piuttosto convinto che ormai le due linee temporali avessero avuto già divergenze tali e tanto gravi da essere divenute a tutti gli effetti Universi paralleli con destini distinti.

Apprezzò sinceramente il tributo che McCoy fece al suo Capitano, così come la risposta di quest’ultimo, che di fatto preferì non accollarsi i meriti delle loro imprese dividendoli invece con gli ufficiali che tanto riteneva lo avessero aiutato. Con un grugnito d approvazione, Rekon sollevò il bicchiere e commentò ”Un brindisi ad un ottimo Capitano, ad un Equipaggio d’Eccellenza e…beh, sì, ad una bellissima nave!”

E non scherzava. Ovviamente per i suoi standard l’Enterprise di Kirk, nonostante fosse leggermente più avanzata della Classe Constitution che conosceva, era obsoleta sotto il profilo tecnologico, ma doveva riconoscere che era un capolavoro d’ingegneria della sua epoca: i progettisti avevano fato infatti uno sforzo sovrumano per produrre un design elegante e funzionale, che sfruttasse al meglio tutto lo spazio disponibile per rendere quella nave capace di grande autonomia e della massima capacità propulsiva e difensiva possibili all’epoca. ”Un gioiello della corsa allo spazio profondo!”

Ascoltò quindi la domanda di Kirk, valutando quanta fosse effimera curiosità e quanto potesse spingersi avanti nel raccontare senza rischiare di combinare casini. Alla fine gli rivelò qualcosa che – probabilmente – non avrebbe causato troppi problemi anche se si fosse trattato di un evento ancora da accadere ”Vuole una storiella, eh Capitano? E va bene…le dico solo che nella mia linea temporale ha avuto spesso a che fare con i Klingon, ma probabilmente la volta che li ha fatti arrabbiare di più è stato durante una sorta di Guerra del grano quando – dopo aver sventato un loro tentativo di sabotaggio – gli ha riempito un incrociatore D7 di triboli. Da allora i Triboli sono stati vietati in tutto l’Impero klingon ed importarveli clandestinamente è punibile con la pena capitale…”

Dopodiché, guardando il giovane Capitano e scorgendo in quegli occhi azzurri quell’indole che lo portava a cercare soluzioni impensabili alle situazioni più disperate gli venne in mente una cosa che poteva raccontare, una che gli avrebbe probabilmente fatto piacere e che non avrebbe potuto portare a ripercussioni negative ”ma lei, Capitano, è piuttosto famoso per queste… soluzioni non convenzionali ai problemi. In fondo ha addirittura costretto l’Accademia della Flotta Stellare a riscrivere completamente il test della Kobayoshi Maru. Alla fine, dopo che lo ha stravolto riprogrammandolo, era diventata usanza dei Cadetti più intraprendenti imitarla, fino a quando la Flotta Stellare non lo ha trasformato da Schema non vincente ad un test attitudinale, volto a valutare la fantasia con la quale i candidati lo alteravano…”
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