24-08-2024, 07:56 PM
L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.
Elan Torak Cardassiano
Sembrava troppo bello per poter essere vero: una nuova tecnologia aliena, sulla quale pochi avevano avuto l'occasione di mettere le mani. Un progetto a cui avrebbe potuto lavorare e che l'Intelligence sembrava considerare di importanza cruciale... la strumentazione ed i fondi che avevano a disposizione per poterlo portare a termine erano probabilmente oltre la portata perfino del suo laboratorio. Praticamente l'occasione di una vita intera. Lasciarsela sfuggire sarebbe stato semplicemente da idioti. Tuttavia... Elan non era uno sciocco. Sapeva che quei dati potevano essere stati fabbricati ad arte per catturare la sua attenzione, per fargli abbassare la guardia ed allontanarlo dal laboratorio. Allo stesso tempo ammettere che fosse un inganno, avrebbe significato riconoscere che qualcuno oltre a lui conoscesse quella materia a sufficienza da essere in grado di ingannarlo. Possibile? Non gli servì più di una frazione di secondo per realizzare che, per quanto possibile, si trattava di un'eventualità improbabile.
Ci stava ancora ragionando sopra quando i suoi due ospiti si alzarono. Avevano già raggiunto la porta, pronti ad andarsene... e consegnare quell'opportunità nelle mani di qualcun altro. Magari quell'imbecille di Darun. Anzi, probabilmente quelle analisi preliminari erano state proprio opera sua, non lo avrebbe sorpreso: una simile superficialità era nel suo stile. Damar! chiamò l'ingegnere, cercando di controllare il senso di urgenza che percepiva per evitare che trasparisse dalla sua voce mentre si alzava con studiata lentezza per raggiungere i due sulla soglia. Il suo sguardo sfiorò per un istante il ragazzino che gli aveva mostrato le informazioni, sapendo che non era lui la mente di quel progetto.
Avete svolto bene le vostre ricerche: sono l'unico su Cardassia in grado di tirare fuori qualche informazione da quel marchingegno in tempi ragionevoli sottolineò, studiando con cautela lo sguardo di Damar, nella convinzione che se si fosse trattato di una trappola sarebbe riuscito a cogliervi qualche accenno, qualche segnale di allarme. Accetto l'incarico. annunciò sbrigativamente, mentre il suo orgoglio spingeva da parte le preoccupazioni che lo avevano assalito fino a quel momento e la sua mente già rielaborava ciò che aveva visto. Dove si trova? si informò, immaginando non fosse necessario precisare che era al dispositivo che si riferiva.
Ci stava ancora ragionando sopra quando i suoi due ospiti si alzarono. Avevano già raggiunto la porta, pronti ad andarsene... e consegnare quell'opportunità nelle mani di qualcun altro. Magari quell'imbecille di Darun. Anzi, probabilmente quelle analisi preliminari erano state proprio opera sua, non lo avrebbe sorpreso: una simile superficialità era nel suo stile. Damar! chiamò l'ingegnere, cercando di controllare il senso di urgenza che percepiva per evitare che trasparisse dalla sua voce mentre si alzava con studiata lentezza per raggiungere i due sulla soglia. Il suo sguardo sfiorò per un istante il ragazzino che gli aveva mostrato le informazioni, sapendo che non era lui la mente di quel progetto.
Avete svolto bene le vostre ricerche: sono l'unico su Cardassia in grado di tirare fuori qualche informazione da quel marchingegno in tempi ragionevoli sottolineò, studiando con cautela lo sguardo di Damar, nella convinzione che se si fosse trattato di una trappola sarebbe riuscito a cogliervi qualche accenno, qualche segnale di allarme. Accetto l'incarico. annunciò sbrigativamente, mentre il suo orgoglio spingeva da parte le preoccupazioni che lo avevano assalito fino a quel momento e la sua mente già rielaborava ciò che aveva visto. Dove si trova? si informò, immaginando non fosse necessario precisare che era al dispositivo che si riferiva.