30-08-2024, 02:10 PM
For a joined Trill, nothing is more important than to protect the life of the symbiont. Nothing.
Elina Milayn Dax Trill Unita
Rura Penthe. Sapeva ben poco su quel carcere, ma quel poco bastava a farla rabbrividire. Difficile dire che danni - fisici ma soprattutto mentali - suo fratello avesse riportato durante la sua permanenza. L'analisi fatta da T'Dal era indicativa: Kela era un sopravvissuto. Aveva lottato con tutte le sue forze per sopravvivere in un ambiente ostile e, anche ora che ne era uscito, stava continuando a farlo. Non riusciva pienamente a comprendere perché se la prendesse coi suoi salvatori ma, non avendo competenze in psichiatria, non aveva alcuna idea di cosa potesse passare per la mente del fratello in quel momento. Tra l'altro, era probabile che le mancasse qualche informazione. Sapeva più di quanto avrebbe dovuto grazie alla Sezione 31, ma ancora non aveva idea di come Kela fosse salito sulla Saratoga né cosa fosse successo sulla nave per scatenarlo. Almeno non sembra aver veramente intenzione di far del male a qualcuno. Pensò, mentre l'immagine sul terminale cambiava in una visione dell'infermeria.
Sono io, Kela. Rispose, un'espressione di sollievo sul volto. La situazione era incasinata, ma suo fratello era vivo. Era preoccupata per quello che stava succedendo e per la sicurezza degli ostaggi, ma in primis era una sorella che vedeva suo fratello per la prima volta dalla notizia del suo arresto. Aveva avuto paura per lui, aveva temuto di non poterlo riabbracciare. Nei suoi incubi peggiori l'aveva visto sepolto nei ghiacci di Rura Penthe e aveva temuto che i klingon non le avrebbero nemmeno restituito un corpo su cui piangere. Era stata forte, perché doveva esserlo in quanto capitano, ma dentro si era sentita morire.
Lo so, Kela. Lo so. Cercò di rabbonirlo mentre lui partiva in quarta. Come aveva detto a Korinna nel loro colloquio, Kela era un contrabbandiere: non un terrorista. Poteva aver accettato il lavoro sapendo che non era esattamente legale, ma non avrebbe mai... Un attimo, il governo betazoide? Ne sei sicuro? La sua catena di pensieri fu bruscamente interrotta a quell'informazione. Non so quanto ti sia stato detto, ma i fiori che ti hanno chiesto di trasportare sono stati utilizzati per creare una droga che ha danneggiato pesantemente l'Impero Klingon. Ci sono delle negoziazioni in corso ma un passo falso significherebbe guerra. Spiegò. Forse non erano le informazioni adatte per trattare con qualcuno che aveva preso ostaggi, ma era l'unico modo che aveva per assicurarsi che Kela le credesse. Ti conosco Kela: so che non saresti mai stato così idi*ta da immischiarti volutamente in un complotto simile. Quindi ti credo quando mi dici di essere stato incastrato.
Fece una breve pausa, poi proseguì: E non sono l'unica a crederti. Un'indagine è stata aperta su questo incidente. Non sono stata informata su tutti i particolari, ma so che la Saratoga è stata inviata nell'Impero per trattare il tuo rilascio. La nave non si trovava lì solo per quello, ma ciò che contava al momento era che quello fosse uno dei suoi obiettivi. Conosco il capitano della Saratoga e le affiderei la mia vita. T'Dal non è un tuo nemico, Kela: è una mia cara amica ed è qui per aiutarti. So che per te è stato un periodo difficile - diamine, non oso nemmeno immaginare cosa tu abbia passato su Rura Penthe - ma ho bisogno che tu ti fidi. Lascia andare queste persone e parla con lei. Non verrai riportato a Rura Penthe, te lo prometto.
Sono io, Kela. Rispose, un'espressione di sollievo sul volto. La situazione era incasinata, ma suo fratello era vivo. Era preoccupata per quello che stava succedendo e per la sicurezza degli ostaggi, ma in primis era una sorella che vedeva suo fratello per la prima volta dalla notizia del suo arresto. Aveva avuto paura per lui, aveva temuto di non poterlo riabbracciare. Nei suoi incubi peggiori l'aveva visto sepolto nei ghiacci di Rura Penthe e aveva temuto che i klingon non le avrebbero nemmeno restituito un corpo su cui piangere. Era stata forte, perché doveva esserlo in quanto capitano, ma dentro si era sentita morire.
Lo so, Kela. Lo so. Cercò di rabbonirlo mentre lui partiva in quarta. Come aveva detto a Korinna nel loro colloquio, Kela era un contrabbandiere: non un terrorista. Poteva aver accettato il lavoro sapendo che non era esattamente legale, ma non avrebbe mai... Un attimo, il governo betazoide? Ne sei sicuro? La sua catena di pensieri fu bruscamente interrotta a quell'informazione. Non so quanto ti sia stato detto, ma i fiori che ti hanno chiesto di trasportare sono stati utilizzati per creare una droga che ha danneggiato pesantemente l'Impero Klingon. Ci sono delle negoziazioni in corso ma un passo falso significherebbe guerra. Spiegò. Forse non erano le informazioni adatte per trattare con qualcuno che aveva preso ostaggi, ma era l'unico modo che aveva per assicurarsi che Kela le credesse. Ti conosco Kela: so che non saresti mai stato così idi*ta da immischiarti volutamente in un complotto simile. Quindi ti credo quando mi dici di essere stato incastrato.
Fece una breve pausa, poi proseguì: E non sono l'unica a crederti. Un'indagine è stata aperta su questo incidente. Non sono stata informata su tutti i particolari, ma so che la Saratoga è stata inviata nell'Impero per trattare il tuo rilascio. La nave non si trovava lì solo per quello, ma ciò che contava al momento era che quello fosse uno dei suoi obiettivi. Conosco il capitano della Saratoga e le affiderei la mia vita. T'Dal non è un tuo nemico, Kela: è una mia cara amica ed è qui per aiutarti. So che per te è stato un periodo difficile - diamine, non oso nemmeno immaginare cosa tu abbia passato su Rura Penthe - ma ho bisogno che tu ti fidi. Lascia andare queste persone e parla con lei. Non verrai riportato a Rura Penthe, te lo prometto.