06-08-2010, 03:39 PM
Marjorie Midway
Avatar
Dirgli quello che faccio.
Non è poi così semplice come sembrerebbe.
Se gli descrivessi tutte le mie funzionalità particolare per particolare probabilmente non finirei più. E, se non ha letto un rapporto di 250 pagine, dubito che sarebbe felice se io mi limitassi a ripeterlo, pagina per pagina.
"Come credo le sia stato accennato, la mia intelligenza artificiale è stata creata dallo staff dello scienziato terrestre Alexander Midway in anni di lavoro. Sono stata attivata il sei agosto del 2253 durante l'inaugurazione di questa stazione." Inizio, con un breve accenno alla mia 'storia'. "Se attiva, sono in grado di controllare ogni sistema di Deep Space Three e di rendermi immediatamente conto di qualsiasi guasto. Mi è stata data una certa dose di autonomia, in modo che in casi di emergenza io possa intervenire anche senza bisogno ordini. Ovviamente, non sono progettata per disubbidire agli ordini che mi vengono dati." Aggiungo, senza cambiare minimamente il mio tono. E' ovvio che sia così, deve essere così. Io non sono solo un I.A., sono l'intelligenza di una base della Federazione. Se cominciassi a fare i 'capricci' sarebbe un vero e proprio disastro.
"Il mio corpo androide, invece, è stato creato appena un anno fa. La sua funzionalità è molto simile a quella di buona parte degli androidi esistenti. E', ad esempio, in grado di memorizzare quello che vede e sente, può connettersi ad altri computer o altri androidi e fare analisi. Questo avatar è in grado di funzionare correttamente anche anni luce di distanza dalla Stazione, fino a quando è ben alimentato. L'A.I., naturalmente, è protetta da numerosi firewall e antivirus, di conseguenza i pericoli di attacchi acker sono nei limiti di sicurezza."
Mi fermo per un istante, considerando se gli ho riferito le 'cose essenziali e più importanti'. Non sono sicura di aver interpretato correttamente la richiesta del mio comandante, ma mi pare di avergli dato una risposta esaustiva, senza esagerare.
"In ogni caso," aggiungo, forse un po' titubante "lei può spegnermi in qualsiasi momento: le basta darmi l'ordine. Più complesso è riattivarmi, dato che in quel caso bisogna procedere manualmente, riattivando alcuni file del computer centrale."
Non è poi così semplice come sembrerebbe.
Se gli descrivessi tutte le mie funzionalità particolare per particolare probabilmente non finirei più. E, se non ha letto un rapporto di 250 pagine, dubito che sarebbe felice se io mi limitassi a ripeterlo, pagina per pagina.
"Come credo le sia stato accennato, la mia intelligenza artificiale è stata creata dallo staff dello scienziato terrestre Alexander Midway in anni di lavoro. Sono stata attivata il sei agosto del 2253 durante l'inaugurazione di questa stazione." Inizio, con un breve accenno alla mia 'storia'. "Se attiva, sono in grado di controllare ogni sistema di Deep Space Three e di rendermi immediatamente conto di qualsiasi guasto. Mi è stata data una certa dose di autonomia, in modo che in casi di emergenza io possa intervenire anche senza bisogno ordini. Ovviamente, non sono progettata per disubbidire agli ordini che mi vengono dati." Aggiungo, senza cambiare minimamente il mio tono. E' ovvio che sia così, deve essere così. Io non sono solo un I.A., sono l'intelligenza di una base della Federazione. Se cominciassi a fare i 'capricci' sarebbe un vero e proprio disastro.
"Il mio corpo androide, invece, è stato creato appena un anno fa. La sua funzionalità è molto simile a quella di buona parte degli androidi esistenti. E', ad esempio, in grado di memorizzare quello che vede e sente, può connettersi ad altri computer o altri androidi e fare analisi. Questo avatar è in grado di funzionare correttamente anche anni luce di distanza dalla Stazione, fino a quando è ben alimentato. L'A.I., naturalmente, è protetta da numerosi firewall e antivirus, di conseguenza i pericoli di attacchi acker sono nei limiti di sicurezza."
Mi fermo per un istante, considerando se gli ho riferito le 'cose essenziali e più importanti'. Non sono sicura di aver interpretato correttamente la richiesta del mio comandante, ma mi pare di avergli dato una risposta esaustiva, senza esagerare.
"In ogni caso," aggiungo, forse un po' titubante "lei può spegnermi in qualsiasi momento: le basta darmi l'ordine. Più complesso è riattivarmi, dato che in quel caso bisogna procedere manualmente, riattivando alcuni file del computer centrale."