16-02-2015, 07:58 PM
K'Nosso Surn
Klingon
Surn era sollevato dal vedere i risultati delle diagnosi, ma un guerriero come lui non era mai soddisfatto e non era capace di fidarsi nemmeno del proprio operato. Quindi sfiorò il comunicatore ed indirizzò una chiamata all'ingegnere capo della nave, di cui ignorava il nome, per ora:
"Ingegnere, sono l'ufficiale Surn. Vorrei vederla il prima possibilie, mi comunichi la sua posizione o mi raggiunga nel mio alloggio" era sintetico, ma aveva intenzione di far analizzare ancora più approfonditamente i sistemi essenziali della nave. Qualcuno lo avrebbe definito eccessivo, altri pazzo od addirittura superfluo, ma nel suo lavoro questi aggettivi erano sinonimo di onore, efficienza e funzionalità: non si poteva morire dignitosamente con una lama arrugginita, con un'arma malfunzionante od una nave difettosa nello stesso modo in cui il corpo di un guerriero doveva essere pronto e temprato dalla battaglia, questo era il suo codice ed il suo credo.
Memorizzò in nomi dei tre guerrieri proposti dalla sua ricerca sul suo CDB dell'alloggio ed aprì una scheda per ogni membro in modo da poterle visionare appena possibile, anche se avrebbe testato personalmente quei guerrieri appena si sarebbe presentata l'occasione.
Mentre attendeva risposta dall'ufficiale ingegnere si dilettò a stillare una lista di pensieri circa la missione:
Finito di scrivere inviò tutto al comandante tramite file, sicuro che le sue considerazioni erano state soppesate anche dall'ufficiale in comando.
"Ingegnere, sono l'ufficiale Surn. Vorrei vederla il prima possibilie, mi comunichi la sua posizione o mi raggiunga nel mio alloggio" era sintetico, ma aveva intenzione di far analizzare ancora più approfonditamente i sistemi essenziali della nave. Qualcuno lo avrebbe definito eccessivo, altri pazzo od addirittura superfluo, ma nel suo lavoro questi aggettivi erano sinonimo di onore, efficienza e funzionalità: non si poteva morire dignitosamente con una lama arrugginita, con un'arma malfunzionante od una nave difettosa nello stesso modo in cui il corpo di un guerriero doveva essere pronto e temprato dalla battaglia, questo era il suo codice ed il suo credo.
Memorizzò in nomi dei tre guerrieri proposti dalla sua ricerca sul suo CDB dell'alloggio ed aprì una scheda per ogni membro in modo da poterle visionare appena possibile, anche se avrebbe testato personalmente quei guerrieri appena si sarebbe presentata l'occasione.
Mentre attendeva risposta dall'ufficiale ingegnere si dilettò a stillare una lista di pensieri circa la missione:
- la IKS Hor'Cha era una nave da guerra ed era stata stranamente sopraffatta da forze nemiche con una facilità allarmante
- i tezwani non avevano una potenza di fuoco tale da affrontare l'impero
- era logico che avessero ricevuto aiuto per la conquista del pianeta, ma la federazione difficilmente avrebbe rischiato una guerra coi Klingon perché notoriamente propensi alla codardia ed alla pace
- era preferibile pensare ad un aiuto esterno, differente dalla Federazione. Forse Romulani o razze interessate a destabilizzare la fragile alleanza tra Klingon e Federazione
- era possibile l'impiego di armi e tecnologie sconosciute, forse anche l'occultamento sarebbe risultato obsoleto e l'equipaggio doveva essere pronto ad affrontare una minaccia ignota
Finito di scrivere inviò tutto al comandante tramite file, sicuro che le sue considerazioni erano state soppesate anche dall'ufficiale in comando.