14-08-2016, 10:50 PM
Enomis Curzon
Joined Trill
"Cavolo, sono già le 14:00" mi dico, mentre guardo lo schermo. Oggi non mi sono fermato un attimo. Forse non avrei dovuto dormire fino a tardi, però era la mia mattinata libera, una delle poche e se non ricarico ogni tanto le batterie finirò per svenire al centro di comando, figura che non ho ancora intenzione di fare. Faccio qualche passo in avanti e prendo in mano il d-padd, con un rapido movimento della mano destra visualizzo sullo schermo le cose da fare. "Molto bene, anche oggi salterò il pranzo..." sospiro. Con il d-padd ancora in mano mi dirigo verso il replicatore e con voce ben ferma ordino al computer "supplemento nutritivo Curzon cinquantacinque". Dal replicatore prendo, con la mano libera, la barretta energetica che si è materializzata e rapidamente esco dall'alloggio con ancora la divisa aperta sul davanti.
Nel percorso tra l'alloggio e il turboascensore ingurgito la barretta e ho anche tempo di fare cenno a qualche sottufficiale di passaggio. Entro, mentre le porte si chiudono rapidamente io seleziono come destinazione il centro di comando, poi dò uno rapido sguardo di nuovo al d-padd. La fronte si corruga. Mi sistemo l'uniforme poco prima che le porte si aprano.
"Buonpomeriggio a tutti, niente saluto grazie. Continuate a lavorare..." - devo ammetterlo, un po' mi scoccia dover sempre ribadire di non fare il saluto quando entro, ma è il prezzo che devo pagare per comandare un base così grande. Nessuno, se non gli ufficiali più stretti ti conoscono davvero e gli altri stanno un paio di mesi poi chiedono il trasferimento, c'è qualcosa però in questa base che non mi permette di fare lo stesso. Ho promesso a me stesso di scoprirlo prima o poi, ma per ora mi sono sempre fatto trasportare dalla magia di questo posto. Nel frattempo mi sono avvicinato alla postazione del controllore di volo di competenza dello spazio esterno al molo.
-"Tenente, l'Armstrong è in orario?" chiedo.
-"L'Armstrong è in orario, signore. Tempo stimato all'attracco 2 ore e 47 minuti."
-"Perfetto" dico, poi rivolgendomi all'intera batteria di ufficiali che si stanno occupando del controllo di volo "Informatemi quando la Armstrong sarà nel bacino di attracco, supervisionerò personalmente le operazioni di attracco" sono le mie ultime parole, le scandisco bene, come sono solito fare quando impartisco ordini che mi stanno particolarmente a cuore, poi mi volto verso la mia postazione di comando e osservo la mia numero uno con uno sguardo che riservo solo a lei ultimamente. Mi piace come lavora, è sempre sul pezzo, determinata, attiva. L'unica cosa che mi tiene lontano dal proporla per una promozione è che non sarebbe più la mia fidata numero uno e senza di lei, almeno per ora, non saprei come fare. Mi spiace anche avvicinarmi e interromperla, la vedo molto concentrata, ma devo.
"Hey, numero uno! Ancora problemi con il computer centrale?" chiedo.
La risposta purtroppo è positiva. Ho fatto bene a dire che mi occuperò personalmente dell'attracco di quel bolide. Le navette non mi preoccupano, le navi da carico nemmeno ma quando arrivano dei veri e propri gioiellini della flotta non voglio rischiare.
-"Pensi che debba fare quell'annuncio?" le chiedo, sottovoce.
-"Si, Curzon, la situazione non sarà delle migliori per ancora un po' di tempo..." il suo tono è dolce, non vuole farmelo pesare, ma sa che sono preoccupato.
-"Allora apri un canale generale" mi schiarisco la voce e mi preparo ad una comunicazione.
"Earth Spacedock, qui è il comandante Enomis Curzon che parla dal centro di comando. A causa di un malfunzionamento nel computer principale avviso che molto probabilmente da qui ai prossimi giorni alcuni sistemi non saranno disponibili e alcuni voli potrebbero subire ritardi. Per qualsiasi informazione siete pregati di contattare il centro informazioni più vicino, in caso di emergenza o malfunzionamenti urgenti conttattate la sezione ingegneria. A nome dell'equipaggio e della sezione ingegneria vi ringrazio della collaborazione."
Sentire la propria voce agli altoparlanti fa sempre strano e, forse, è risultato un po' troppo paraculo anche a sé stesso ma quando ci sono dei civili a bordo è meglio agire mettendo le mani avanti che poi pentirsi di non averlo fatto. "Dannazione, a costo di reinstallare l'intero software della stazione dì al capo ingegnere che voglio tutto nella norma entro tre giorni." dico alla mia numero due, forse un po' troppo duramente ma non importa: sono stufo di subire ogni tipo di lamentela da parte di chiunque perchè "questo sistema non funziona, il turboascensore mi ha portato al ponte 27 e non al 17".
Dopo la sfuriata esco dal centro comando e vado nel mio ufficio, per fortuna i due ambienti sono adiacenti.
Nel percorso tra l'alloggio e il turboascensore ingurgito la barretta e ho anche tempo di fare cenno a qualche sottufficiale di passaggio. Entro, mentre le porte si chiudono rapidamente io seleziono come destinazione il centro di comando, poi dò uno rapido sguardo di nuovo al d-padd. La fronte si corruga. Mi sistemo l'uniforme poco prima che le porte si aprano.
"Buonpomeriggio a tutti, niente saluto grazie. Continuate a lavorare..." - devo ammetterlo, un po' mi scoccia dover sempre ribadire di non fare il saluto quando entro, ma è il prezzo che devo pagare per comandare un base così grande. Nessuno, se non gli ufficiali più stretti ti conoscono davvero e gli altri stanno un paio di mesi poi chiedono il trasferimento, c'è qualcosa però in questa base che non mi permette di fare lo stesso. Ho promesso a me stesso di scoprirlo prima o poi, ma per ora mi sono sempre fatto trasportare dalla magia di questo posto. Nel frattempo mi sono avvicinato alla postazione del controllore di volo di competenza dello spazio esterno al molo.
-"Tenente, l'Armstrong è in orario?" chiedo.
-"L'Armstrong è in orario, signore. Tempo stimato all'attracco 2 ore e 47 minuti."
-"Perfetto" dico, poi rivolgendomi all'intera batteria di ufficiali che si stanno occupando del controllo di volo "Informatemi quando la Armstrong sarà nel bacino di attracco, supervisionerò personalmente le operazioni di attracco" sono le mie ultime parole, le scandisco bene, come sono solito fare quando impartisco ordini che mi stanno particolarmente a cuore, poi mi volto verso la mia postazione di comando e osservo la mia numero uno con uno sguardo che riservo solo a lei ultimamente. Mi piace come lavora, è sempre sul pezzo, determinata, attiva. L'unica cosa che mi tiene lontano dal proporla per una promozione è che non sarebbe più la mia fidata numero uno e senza di lei, almeno per ora, non saprei come fare. Mi spiace anche avvicinarmi e interromperla, la vedo molto concentrata, ma devo.
"Hey, numero uno! Ancora problemi con il computer centrale?" chiedo.
La risposta purtroppo è positiva. Ho fatto bene a dire che mi occuperò personalmente dell'attracco di quel bolide. Le navette non mi preoccupano, le navi da carico nemmeno ma quando arrivano dei veri e propri gioiellini della flotta non voglio rischiare.
-"Pensi che debba fare quell'annuncio?" le chiedo, sottovoce.
-"Si, Curzon, la situazione non sarà delle migliori per ancora un po' di tempo..." il suo tono è dolce, non vuole farmelo pesare, ma sa che sono preoccupato.
-"Allora apri un canale generale" mi schiarisco la voce e mi preparo ad una comunicazione.
"Earth Spacedock, qui è il comandante Enomis Curzon che parla dal centro di comando. A causa di un malfunzionamento nel computer principale avviso che molto probabilmente da qui ai prossimi giorni alcuni sistemi non saranno disponibili e alcuni voli potrebbero subire ritardi. Per qualsiasi informazione siete pregati di contattare il centro informazioni più vicino, in caso di emergenza o malfunzionamenti urgenti conttattate la sezione ingegneria. A nome dell'equipaggio e della sezione ingegneria vi ringrazio della collaborazione."
Sentire la propria voce agli altoparlanti fa sempre strano e, forse, è risultato un po' troppo paraculo anche a sé stesso ma quando ci sono dei civili a bordo è meglio agire mettendo le mani avanti che poi pentirsi di non averlo fatto. "Dannazione, a costo di reinstallare l'intero software della stazione dì al capo ingegnere che voglio tutto nella norma entro tre giorni." dico alla mia numero due, forse un po' troppo duramente ma non importa: sono stufo di subire ogni tipo di lamentela da parte di chiunque perchè "questo sistema non funziona, il turboascensore mi ha portato al ponte 27 e non al 17".
Dopo la sfuriata esco dal centro comando e vado nel mio ufficio, per fortuna i due ambienti sono adiacenti.