23-03-2017, 09:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-03-2017, 09:37 PM da Sara Petrelli.)
Joanna McCoy
Human
Storia Interstellare era una delle poche materie che tutte le sezioni condividevano, Joanna l'aveva sempre trovata molto interessante, inoltre il professore era un tipo piuttosto particolare, impossibile annoiarsi in sua presenza.
Quel giorno la ragazza aveva ascoltato con particolare attenzione la lezione, una volta finita si era avvicinata al professore per potergli fare una domanda, più che altro una sua curiosità, non si sarebbe mai aspettata le conseguenze di tale quesito.
Il sorriso del professore non prometteva niente di buono.
Lo scoprirai molto presto! Si era limitato a risponderle lasciando la ragazza perplessa, dopo averlo salutato si era voltata per uscire dall'aula, si era fermata solo quando aveva udito il suono di uno schiocco di dita.
Improvvisamente una luce accecante colpì la ragazza che, colta di sorpresa, si coprì il volto con un braccio.
Non capì bene cosa stava accadendo; teneva ancora gli occhi chiusi, la testa le doleva e improvvisamente sentiva caldo.
Cosa diamine è successo? Sono svenuta per caso? Il termostato è impazzito? Perché fa così caldo?
Aprì lentamente gli occhi e non poté fare a meno di trattenere il fiato.
Una serie di emozioni si fecero largo dentro di lei: fastidio, paura, sorpresa e infine confusione.
Chiuse nuovamente gli occhi e fece un bel respiro tentando di calmarsi, quando li riaprì nulla era cambiato.
Devo assolutamente smettere di essere così emotiva. Si tratterà sicuramente di un sogno, o devo aver sbattuto la testa.
Si guardò intorno spaesata, si trovava in un posto che non aveva mai visto e che non riusciva ad associare a niente di conosciuto. L'unica certezza era quella di trovarsi in un mezzo di trasporto interstellare, lo schermo davanti a lei mostrava che stava viaggiando nello spazio, non riusciva a capire in quale quadrante si trovasse.
Il suo sguardo si soffermò sulle due figure al suo fianco, non sapeva se essere sollevata di non essere da sola o meno. Una risata la fece sussultare sul posto, non sapeva da dove provenisse ma le ricordava molto quella del professore.
Meraviglioso! Devo essere impazzita del tutto. Si ritrovò a pensare mentre il suo sguardo saettava da una parte all'altra alla ricerca della fonte di quella voce.
Dove sono? Cosa diavolo era quella voce? Se questo è uno scherzo, non è divertente!
Quel giorno la ragazza aveva ascoltato con particolare attenzione la lezione, una volta finita si era avvicinata al professore per potergli fare una domanda, più che altro una sua curiosità, non si sarebbe mai aspettata le conseguenze di tale quesito.
Il sorriso del professore non prometteva niente di buono.
Lo scoprirai molto presto! Si era limitato a risponderle lasciando la ragazza perplessa, dopo averlo salutato si era voltata per uscire dall'aula, si era fermata solo quando aveva udito il suono di uno schiocco di dita.
Improvvisamente una luce accecante colpì la ragazza che, colta di sorpresa, si coprì il volto con un braccio.
Non capì bene cosa stava accadendo; teneva ancora gli occhi chiusi, la testa le doleva e improvvisamente sentiva caldo.
Cosa diamine è successo? Sono svenuta per caso? Il termostato è impazzito? Perché fa così caldo?
Aprì lentamente gli occhi e non poté fare a meno di trattenere il fiato.
Una serie di emozioni si fecero largo dentro di lei: fastidio, paura, sorpresa e infine confusione.
Chiuse nuovamente gli occhi e fece un bel respiro tentando di calmarsi, quando li riaprì nulla era cambiato.
Devo assolutamente smettere di essere così emotiva. Si tratterà sicuramente di un sogno, o devo aver sbattuto la testa.
Si guardò intorno spaesata, si trovava in un posto che non aveva mai visto e che non riusciva ad associare a niente di conosciuto. L'unica certezza era quella di trovarsi in un mezzo di trasporto interstellare, lo schermo davanti a lei mostrava che stava viaggiando nello spazio, non riusciva a capire in quale quadrante si trovasse.
Il suo sguardo si soffermò sulle due figure al suo fianco, non sapeva se essere sollevata di non essere da sola o meno. Una risata la fece sussultare sul posto, non sapeva da dove provenisse ma le ricordava molto quella del professore.
Meraviglioso! Devo essere impazzita del tutto. Si ritrovò a pensare mentre il suo sguardo saettava da una parte all'altra alla ricerca della fonte di quella voce.
Dove sono? Cosa diavolo era quella voce? Se questo è uno scherzo, non è divertente!
È'questa la maledizione dell'essere me.Èe
Sapere che il libero arbitrio è una barzelletta e io sono la battuta finale. (Layla Rose Miller/X-Factor)