31-03-2017, 04:08 PM
Misdirection is the key to survival, never attack what your enemy defends, never behave as your enemy expects, and never reveal your true strength, if knowledge is power then to be unknown is to be unconquerable.
Dhivael s'Ehweia | Romulan
Per quanto fosse stato assolutamente inutile, insultare Q l'aveva fatta star meglio. Ora che si era - almeno in parte - calmata, poteva concentrarsi sul luogo dove si trovava e sul pericolo che rappresentava trovarsi su di una nave borg.
Sicuramente in quel posto faceva caldo: per quanto i romulani avessero antenati residenti su Vulcano, la loro capacità di resistere alle alte temperature era diminuita a causa dei secoli di vita su Romulus. Quindi, se un fott*to vulcaniano si sarebbe anche potuto trovare bene su quel vascello, Dhiv invece si sentiva soltanto a disagio. E, sicuramente, essere circondata da forme di vita inferiori non l'aiutava. Per quanto in parte fosse sollevata dal non trovarsi da sola su quel dannato vascello, Dhiv avrebbe fatto volentieri a meno di tutti quegli yikh ['alieno/i', termine dispregiativo]. Perché Q non aveva rapito solo romulani!? Dannato yikh che si credeva un dio!
Quando Saff le rivolse parola, Dhiv ribatté un quasi sprezzante: E perché mai dovrei dirti il mio nome, hevam!? Aveva parlato in perfetto federale standard, se non per l'insulto finale che aveva pronunciato in romulano e che, con ogni probabilità, il traduttore universale di Saff avrebbe tradotto con un semplice 'umana', perdendo parte della sua connotazione dispregiativa. Concentrata sul pericolo principale - la probabile presenza di borg - Dhiv si era limitata a lanciare un'occhiata alla compagna di disavventura, un'osservazione superficiale che le aveva permesso di notare la divisa della flotta federale, ma non le mani palmate.
Non che Saff fosse l'unica forma di vita inferiore presente nel luogo. Dhiv aveva potuto notare la confusione della ragazza umana vestita di rosso (cos'era? una specie di divisa? di cosa?) e una parte di lei era stata quasi commossa. Per fortuna, il pronto intervento di Saff le aveva permesso di mettere la sua coscienza a posto senza esser costretta a relazionarsi con l'umana. La lunga imprecazione del tellarite la fece sorridere, riportando un po' di allegria nel mare di timori ed incertezze che la stava per sommergere, per quanto non riuscì a comprenderla totalmente. Probabilmente per farlo avrebbe dovuto studiare mitologia tellarite, cosa che non aveva la minima intenzione di fare.
Il borg invece... era un dannatissimo borg! Al solo vederlo, la mano della romulana corse automaticamente alla cintura alla ricerca del disgregatore assente. Fvadt! Fu il pensiero che attraversò la sua mente quando si rese conto di non essere armata. L'unica cosa positiva in quella situazione era che, se il borg non li aveva ancora attaccati, probabilmente significava che non faceva parte della Collettività. Borg liberati... era così che si chiamavano? Non che se fosse stato un liberato sarebbe stato degno di fiducia, eh!
Un po' scioccata, vide il tellarite posizionarsi tra il borg e tutti gli altri, minacciando l'ammasso di circuiti con... cosa? Aveva qualcosa in mano? Non era abbastanza vicina né nella posizione giusta per vedere cosa il tellarite stesse tenendo in mano, ma dubitava che fosse più grande di un taglierino. Credeva davvero di essere in grado di difenderle dal borg praticamente disarmato?
Khoi-udt (crepa) tellarite! È stato quello stronzo di Q a trasportarci qui, non quell'ammasso di ferraglia! Per quanto le sue parole potessero sembrare un tentativo di difesa del borg (che invece avrebbe preferito disintegrato da un colpo di disgregatore), in realtà erano solo indicazione di quanto il comportamento del tellarite le avesse dato fastidio. Non era una zaldan (Ah, Saff era una zaldan?) e, a differenza delle altre due, non era stata chiamata bambina ma le dava comunque fastidio essere considerata come una donna indifesa. Lei apparteneva ad una specie superiore, una specie - per di più - guerriera, e lavorava in un'astronave militare a differenza di quegli idioti federali e le loro navi da esplorazione. Non aveva intenzione di farsi declassare allo status di donna indifesa da una forma di vita inferiore!
Sicuramente in quel posto faceva caldo: per quanto i romulani avessero antenati residenti su Vulcano, la loro capacità di resistere alle alte temperature era diminuita a causa dei secoli di vita su Romulus. Quindi, se un fott*to vulcaniano si sarebbe anche potuto trovare bene su quel vascello, Dhiv invece si sentiva soltanto a disagio. E, sicuramente, essere circondata da forme di vita inferiori non l'aiutava. Per quanto in parte fosse sollevata dal non trovarsi da sola su quel dannato vascello, Dhiv avrebbe fatto volentieri a meno di tutti quegli yikh ['alieno/i', termine dispregiativo]. Perché Q non aveva rapito solo romulani!? Dannato yikh che si credeva un dio!
Quando Saff le rivolse parola, Dhiv ribatté un quasi sprezzante: E perché mai dovrei dirti il mio nome, hevam!? Aveva parlato in perfetto federale standard, se non per l'insulto finale che aveva pronunciato in romulano e che, con ogni probabilità, il traduttore universale di Saff avrebbe tradotto con un semplice 'umana', perdendo parte della sua connotazione dispregiativa. Concentrata sul pericolo principale - la probabile presenza di borg - Dhiv si era limitata a lanciare un'occhiata alla compagna di disavventura, un'osservazione superficiale che le aveva permesso di notare la divisa della flotta federale, ma non le mani palmate.
Non che Saff fosse l'unica forma di vita inferiore presente nel luogo. Dhiv aveva potuto notare la confusione della ragazza umana vestita di rosso (cos'era? una specie di divisa? di cosa?) e una parte di lei era stata quasi commossa. Per fortuna, il pronto intervento di Saff le aveva permesso di mettere la sua coscienza a posto senza esser costretta a relazionarsi con l'umana. La lunga imprecazione del tellarite la fece sorridere, riportando un po' di allegria nel mare di timori ed incertezze che la stava per sommergere, per quanto non riuscì a comprenderla totalmente. Probabilmente per farlo avrebbe dovuto studiare mitologia tellarite, cosa che non aveva la minima intenzione di fare.
Il borg invece... era un dannatissimo borg! Al solo vederlo, la mano della romulana corse automaticamente alla cintura alla ricerca del disgregatore assente. Fvadt! Fu il pensiero che attraversò la sua mente quando si rese conto di non essere armata. L'unica cosa positiva in quella situazione era che, se il borg non li aveva ancora attaccati, probabilmente significava che non faceva parte della Collettività. Borg liberati... era così che si chiamavano? Non che se fosse stato un liberato sarebbe stato degno di fiducia, eh!
Un po' scioccata, vide il tellarite posizionarsi tra il borg e tutti gli altri, minacciando l'ammasso di circuiti con... cosa? Aveva qualcosa in mano? Non era abbastanza vicina né nella posizione giusta per vedere cosa il tellarite stesse tenendo in mano, ma dubitava che fosse più grande di un taglierino. Credeva davvero di essere in grado di difenderle dal borg praticamente disarmato?
Khoi-udt (crepa) tellarite! È stato quello stronzo di Q a trasportarci qui, non quell'ammasso di ferraglia! Per quanto le sue parole potessero sembrare un tentativo di difesa del borg (che invece avrebbe preferito disintegrato da un colpo di disgregatore), in realtà erano solo indicazione di quanto il comportamento del tellarite le avesse dato fastidio. Non era una zaldan (Ah, Saff era una zaldan?) e, a differenza delle altre due, non era stata chiamata bambina ma le dava comunque fastidio essere considerata come una donna indifesa. Lei apparteneva ad una specie superiore, una specie - per di più - guerriera, e lavorava in un'astronave militare a differenza di quegli idioti federali e le loro navi da esplorazione. Non aveva intenzione di farsi declassare allo status di donna indifesa da una forma di vita inferiore!