04-04-2017, 08:58 AM
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Rekon
Tellarite
Quando un lampo di luce bianca lo avvolse, Rekon rimase un momento interdetto, osservando le mani ora piccole e delicate, dotate di una pelle nivea e senza pelliccia. Si guardò intorno lentamente, con un'espressione perplessa, finché non noto la Romulana, il cui aspetto ora sembra quello di una qualunque umana della Flotta, anche se con una uniforme un po' demodée.
Quando infine aprì bocca, non fu per sparare insulti come forse tutti si aspettavano, ma per scoppiare in una fragorosa risata che parve alquanto strana per una creaturina così minuta.
Bah, e questa sarebbe la tua idea di punizione? borbottò parlando apparentemente al nulla, quando si fu ricomposto a sufficienza a me pare più lo scherzo di un bambino delle scuole d'infanzia...mia figlia...
Ma non continuò, mentre la pelle di porcellana del viso, circondata da un grazioso caschetto castano, si faceva leggermente più pallida. Apparentemente dimentico di ciò che stava per dire, il Tellarite in forma di bambina diede le spalle alle tre giovani donne della stanza e, con passo marziale che sarebbe probabilmente sembrato ridicolo dato il suo fisico attuale, si diresse verso una consolle installata in una parete.
O, per lo meno, tentò di farlo. 4 di 9 si trovava sul suo percorso e, probabilmente non considerando di avere ora l'aspetto di un soldo di cacio alto meno di un metro e pesante forse quindici chili, Rekon gli andò a sbattere contro con l'evidente intenzione di scostarlo brutalmente dalla sua strada. Tutto ciò che ottenne, invece, fu di finire col sedere per terra in uno svolazzare della gonnellina color pastello.
E levati, sottospecie di scatoletta di transistor! sbraitò col suo solito vocione, rialzandosi ancor più infuriato e riprendendo il percorso verso la consolle, stavolta però scansando il Borg. Quando giunse alla parete, comunque, incappò in un secondo ostacolo imprevisto. La consolle era infatti progettata per essere utilizzata da un Borg adulto in piedi, quindi Rekon - nella sua attuale forma - semplicemente non ci arrivava.
Con una sonora imprecazione il Tellarite tentò dapprima di mettersi sulle punte dei minuscoli piedini poi, visto che anche così non riusciva ad arrivare neppure a toccare la consolle, si guardò intorno e fece qualcosa che non faceva più da...beh, da un sacco di tempo.
Con la cocciutagine tipica della sua razza Rekon scelse un primo appoggio, poi un secondo ed un terzo, arrampicandosi sul bracciolo dell'adiacente alcova di rigenerazione finché non si trovò in posizione tale da riuscire a sfiorare con le manine minuscole il display.
A quel punto iniziò a toccare alcuni comandi tentando, una volta presa confidenza con l'interfaccia, di accedere ai sensori esterni.
Quando infine aprì bocca, non fu per sparare insulti come forse tutti si aspettavano, ma per scoppiare in una fragorosa risata che parve alquanto strana per una creaturina così minuta.
Bah, e questa sarebbe la tua idea di punizione? borbottò parlando apparentemente al nulla, quando si fu ricomposto a sufficienza a me pare più lo scherzo di un bambino delle scuole d'infanzia...mia figlia...
Ma non continuò, mentre la pelle di porcellana del viso, circondata da un grazioso caschetto castano, si faceva leggermente più pallida. Apparentemente dimentico di ciò che stava per dire, il Tellarite in forma di bambina diede le spalle alle tre giovani donne della stanza e, con passo marziale che sarebbe probabilmente sembrato ridicolo dato il suo fisico attuale, si diresse verso una consolle installata in una parete.
O, per lo meno, tentò di farlo. 4 di 9 si trovava sul suo percorso e, probabilmente non considerando di avere ora l'aspetto di un soldo di cacio alto meno di un metro e pesante forse quindici chili, Rekon gli andò a sbattere contro con l'evidente intenzione di scostarlo brutalmente dalla sua strada. Tutto ciò che ottenne, invece, fu di finire col sedere per terra in uno svolazzare della gonnellina color pastello.
E levati, sottospecie di scatoletta di transistor! sbraitò col suo solito vocione, rialzandosi ancor più infuriato e riprendendo il percorso verso la consolle, stavolta però scansando il Borg. Quando giunse alla parete, comunque, incappò in un secondo ostacolo imprevisto. La consolle era infatti progettata per essere utilizzata da un Borg adulto in piedi, quindi Rekon - nella sua attuale forma - semplicemente non ci arrivava.
Con una sonora imprecazione il Tellarite tentò dapprima di mettersi sulle punte dei minuscoli piedini poi, visto che anche così non riusciva ad arrivare neppure a toccare la consolle, si guardò intorno e fece qualcosa che non faceva più da...beh, da un sacco di tempo.
Con la cocciutagine tipica della sua razza Rekon scelse un primo appoggio, poi un secondo ed un terzo, arrampicandosi sul bracciolo dell'adiacente alcova di rigenerazione finché non si trovò in posizione tale da riuscire a sfiorare con le manine minuscole il display.
A quel punto iniziò a toccare alcuni comandi tentando, una volta presa confidenza con l'interfaccia, di accedere ai sensori esterni.