05-04-2017, 04:05 PM
Misdirection is the key to survival, never attack what your enemy defends, never behave as your enemy expects, and never reveal your true strength, if knowledge is power then to be unknown is to be unconquerable.
Dhivael s'Ehweia | Romulan
Nonostante l'avesse in parte insultato, il tellarite non sembrava essersela presa. Anzi, il suo lungo sfogo - compreso di parole che Dhiv non era riuscita a comprendere ma che dovevano essere insulti - era rivolto esclusivamente a Q. La romulana non sapeva molto sulla sua specie (perché preoccuparsi di studiare dettagliatamente le specie inferiori?) ma il suo carattere non le dispiaceva. Probabilmente avrebbe avuto problemi nel cercare di dialogare con lui, ma il tellarite era ottimo come valvola di sfogo.
Quando la ragazza più giovane - l'unica umana del gruppo, a quanto pareva - si presentò, nella mente di Dhivael scattarono diversi campanelli d'allarme. 2266? Fvadt! Q, hwiiy nohtho! (2266? Dannazione! Q, sei pazzo!) Fu il pensiero che passò per la sua mente, quando comprese che quel disgraziato non solo aveva rapito diverse persone appartenenti a potenze differenti e non esattamente alleate, ma aveva anche giocherellato con la linea temporale. Mentre considerava il problema di essere in compagnia di qualcuno che proveniva dal passato, Dhiv ascoltò in silenzio le parole del tellarite.
Prima direttiva temporale? E che diavolo è? Si domandò tra sé e sé, prima di tornare a parlare: Per quanto io non sia obbligata né interessata a seguire le direttive federali, sicuramente un paradosso temporale sarebbe dannatamente problematico. Anche se dubito che la vostra... prima direttiva temporale dia informazioni su come agire quando una viaggiatrice dal passato si ritrova su di una nave borg davanti ad un ryakna (rifiuto) borg.
Parlando del rifiuto in questione... il borg si era presentato, quasi per mostrare la sua buona volontà. Per quanto Dhivael non lo considerasse innocuo, comunque il fatto che ancora non avesse detto "Voi sarete assimilati, la resistenza è inutile" e che invece stesse tentando di relazionarsi con loro era già un sollievo. Forse avrebbe potuto considerarlo come un alleato... o, quantomeno, come qualcuno da sfruttare per uscire da quella situazione. Un qualcuno anche abbastanza informato, visto che quella era la sua nave.
Stava considerando quale era la linea d'azione ideale visto la caotica situazione (e gli inaffidabili compagni di avventura) quando Dhivael fu accecata da una forte luce bianca. Una luce identica a quella che l'aveva colta alla provvista solo qualche decina di minuti prima. Appena riacquistò la vista, Dhivael si guardò intorno quasi terrorizzata all'idea di esser finita in un posto ancor peggiore di una nave borg, ma ciò che la circondava era immutato. Più o meno. Da dove era spuntata quella bambina umana? E dove era finito il tellarit...? Oh, cavolo... La bambina aveva parlato e la sua voce era identica a quella di Rekon. Quindi questo significava che...
Dhivael si guardò le mani, notando il colore innaturalmente (per una romulana) rosato della sua pelle. Impallidendo, mentre una sfilza di maledizioni in romulano la usciva dalle labbra, portò le mani alle orecchie, che risultarono tonde. Un umana... era stata trasformata in un'umana! C'era disonore maggiore?
Questo è... ridicolo. Si sforzò a dire, questa volta senza aggiungerci un qualche insulto. Ok, solo un'attimo prima aveva maledetto Q in qualsiasi modo, ma quello era un dettaglio. Se Q l'aveva punita per il suo comportamento nei confronti degli altri... beh, avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco. Non doveva necessariamente farsi piacere i suoi compagni di avventura, non doveva considerarli pari a lei, ma poteva far finta di niente e provare a collaborare con loro. Così magari Q l'avrebbe riportata al suo stato di essere superiore e non l'avrebbe più trasformata in una lurida umana. Ok, c'era sempre la possibilità che quella non fosse una punizione ma che Q volesse semplicemente divertirsi a sue spese, ma in tal caso non avrebbe avuto alcuna opzione da giocare.
Io sono Dhivael. Decise quindi di presentarsi, mentre osservava con la coda dell'occhio il daffare di Rekon per raggiungere una consolle. La sua presentazione era stata dannatamente breve, in quanto non aveva la minima intenzione di rivelare informazioni sull'astronave su cui prestava servizio o sul suo lavoro. In realtà avrebbe preferito presentarsi col suo nome in codice, ma visto il suo significato poco raccomandabile aveva preferito evitare. Se si fosse presentata come D'lata, chissà come si sarebbe divertito Q!
Quando la ragazza più giovane - l'unica umana del gruppo, a quanto pareva - si presentò, nella mente di Dhivael scattarono diversi campanelli d'allarme. 2266? Fvadt! Q, hwiiy nohtho! (2266? Dannazione! Q, sei pazzo!) Fu il pensiero che passò per la sua mente, quando comprese che quel disgraziato non solo aveva rapito diverse persone appartenenti a potenze differenti e non esattamente alleate, ma aveva anche giocherellato con la linea temporale. Mentre considerava il problema di essere in compagnia di qualcuno che proveniva dal passato, Dhiv ascoltò in silenzio le parole del tellarite.
Prima direttiva temporale? E che diavolo è? Si domandò tra sé e sé, prima di tornare a parlare: Per quanto io non sia obbligata né interessata a seguire le direttive federali, sicuramente un paradosso temporale sarebbe dannatamente problematico. Anche se dubito che la vostra... prima direttiva temporale dia informazioni su come agire quando una viaggiatrice dal passato si ritrova su di una nave borg davanti ad un ryakna (rifiuto) borg.
Parlando del rifiuto in questione... il borg si era presentato, quasi per mostrare la sua buona volontà. Per quanto Dhivael non lo considerasse innocuo, comunque il fatto che ancora non avesse detto "Voi sarete assimilati, la resistenza è inutile" e che invece stesse tentando di relazionarsi con loro era già un sollievo. Forse avrebbe potuto considerarlo come un alleato... o, quantomeno, come qualcuno da sfruttare per uscire da quella situazione. Un qualcuno anche abbastanza informato, visto che quella era la sua nave.
Stava considerando quale era la linea d'azione ideale visto la caotica situazione (e gli inaffidabili compagni di avventura) quando Dhivael fu accecata da una forte luce bianca. Una luce identica a quella che l'aveva colta alla provvista solo qualche decina di minuti prima. Appena riacquistò la vista, Dhivael si guardò intorno quasi terrorizzata all'idea di esser finita in un posto ancor peggiore di una nave borg, ma ciò che la circondava era immutato. Più o meno. Da dove era spuntata quella bambina umana? E dove era finito il tellarit...? Oh, cavolo... La bambina aveva parlato e la sua voce era identica a quella di Rekon. Quindi questo significava che...
Dhivael si guardò le mani, notando il colore innaturalmente (per una romulana) rosato della sua pelle. Impallidendo, mentre una sfilza di maledizioni in romulano la usciva dalle labbra, portò le mani alle orecchie, che risultarono tonde. Un umana... era stata trasformata in un'umana! C'era disonore maggiore?
Questo è... ridicolo. Si sforzò a dire, questa volta senza aggiungerci un qualche insulto. Ok, solo un'attimo prima aveva maledetto Q in qualsiasi modo, ma quello era un dettaglio. Se Q l'aveva punita per il suo comportamento nei confronti degli altri... beh, avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco. Non doveva necessariamente farsi piacere i suoi compagni di avventura, non doveva considerarli pari a lei, ma poteva far finta di niente e provare a collaborare con loro. Così magari Q l'avrebbe riportata al suo stato di essere superiore e non l'avrebbe più trasformata in una lurida umana. Ok, c'era sempre la possibilità che quella non fosse una punizione ma che Q volesse semplicemente divertirsi a sue spese, ma in tal caso non avrebbe avuto alcuna opzione da giocare.
Io sono Dhivael. Decise quindi di presentarsi, mentre osservava con la coda dell'occhio il daffare di Rekon per raggiungere una consolle. La sua presentazione era stata dannatamente breve, in quanto non aveva la minima intenzione di rivelare informazioni sull'astronave su cui prestava servizio o sul suo lavoro. In realtà avrebbe preferito presentarsi col suo nome in codice, ma visto il suo significato poco raccomandabile aveva preferito evitare. Se si fosse presentata come D'lata, chissà come si sarebbe divertito Q!