24-04-2017, 09:23 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-04-2017, 08:13 AM da Tuvia B'elsky.)
Kai Nagashima
Human
Doveva essere il suo giorno libero... in teoria.
Di fatto, da quando la Voyager era alla fonda nei pressi del Sistema Solare, tutto l'equipaggio aveva un gran daffare.
Avevano già ricevuto due diverse delegazioni di ambascaitori, ed era prevista la visita di un Ammiraglio entro pochi giorni. Tutta la nave doveva essere pulita da cima a fondo, ogni guasto riparato e tutto doveva essere operativo al 110%.
La Voyager doveva brillare come uno specchio... per il prestigio della Federazione e il buon nome dell'equipaggio !
Essendo addetto ai campi di forza, Nagashima era stato selezionato dal Capo di prima classe Shesu per ricalibrare ogni consolle e pannello apposito dal ponte due al ponte sei. Un lavoraccio che lo teneva impegnato per parecchie ore al giorno, tanto che spesso la sua buona amica S'rrel doveva portargli un pranzo replicato, da consumare al volo tra uno smontaggio e un altro di qualche schermo.
Alla fine di un'altra lunga, noiosa e stressante giornata, Kai entrò nel proprio alloggio... con l'unico desiderio di buttarsi sul letto e dare una raddrizzata alla sua spina dorsale dolorante.
Appena chiusa la porta, abbassò la zip della sua giacca nera e gialla, e si stiracchiò. Pregustava il suo meritato riposo, ora che FINALMENTE quel puntiglioso rompiscatole di Shesu non poteva più mettere le sue grinfie addosso a lui.
Poggiò il Tricorder sul comodino, e si gettò sul letto senza togliesi gli scarponi da lavoro, e per un attimo chiuse gli occhi.
Ma una voce... proprio nel suo alloggio, gli fece riaprire gli occhi all'istante.
"Chi dorme non piglia pesci... non lo sai ?"
Kai si drizzò a sedere, guardandosi attorno sorpreso. Chi era stato ? Non era una voce familiare, appartenente a qualcuno che conosceva.
"Cos... chi sei ?" Chiese. Poi si ricordò che il suo alloggio era chiuso, al momento del suo arrivo. Sigillato così come lo aveva lasciato quella mattina. Chiunque fosse lì con lui, non poteva che essere un intruso.
Si alzò dal letto e allungò la mano verso il comodino. Aprì il cassetto, e afferrò il phaser che trovava lì.
Scrutò con lo sguardo la penombra della propria stanza. L'anta scorrevole dell'armadio... il tavolino con la poltrona, la porta d'ingresso, lo scaffale su cui era posto il modellino della Voyager.
Forse si era nascosto in bagno. Kai puntò la pistola in quella direzione, e portò la mano al proprio comunicatore.
Disse rapidamente "Allarme intruso.", ma non ci fu risposta.
Portò di novo la mano al comunicatore sul petto e ripetè "Sicurezza sul ponte sei."
Quello che seguì, in risposta, fu uno schiocco di dita che confuse ancora di più il sottufficiale. Poi un lampo bianco, come un flash stordente... e improvvisamente fece più caldo.
Quando riaprì gli occhi, scuotendo la testa nel tentativo di riprendersi, si ritrovò in un luogo leggermente più illuminato (di verde) rispetto al proprio alloggio.
Si irrigidì, riconoscendo con orrore l'interno di un vascello Borg. E non fu certo per l'umidità che iniziò a sudare nervosamente. Era stato teletrasportato ? Era un qualche tipo di tranello ?
C'era della gente assieme a lui. Gli bastò uno sguardo a riconoscere una bambina, una Romulana, un'umana con una vecchia uniforme d'epoca, della Flotta Stellare... Saff, dell'infermeria della Voyager... e un Drone Borg.
Di qualunque trappola si trattasse, doveva essere certo un attacco Borg, anche se la loro presenza in quella zona e in quel periodo non avevano alcun senso. Ma una cosa era sicura: era in serio pericolo di assimilazione... e con lui tutti i presenti. Sempre che ci si potesse fidare di loro.
"Oh, no. OH, NO MALEDIZIONE !" Disse a denti stretti, mentre fissava i minacciosi pannelli alle pareti, poi il Drone.
Si accorse di stare trattenendo il respiro, mentre si guardava attorno con aria stordita. Alla vista del Borg, tuttavia, si ridestò e alzò la propria arma puntandogliela addosso, e indietreggiò fino a toccare la parete con la schiena.
La mano libera corse freneticamente al comunicatore. "Kai a Sicurezza, richiedo assistenza !"
Nessuna risposta. Provò ancora, con voce sempre più sconfortata: "Kai a Voyager !", ma fu del tutto inutile. Allora premette più a lungo, aprendo la comunicazione su tutte le frequenze del comunicatore che aveva addosso. "Chiunque sia in ascolto... ? Rispondete, maledizione !"
Non ci stava capendo nulla. Lo sguardo andò su Saff, l'unica dei presenti che gli sembrasse familiare. Era un suo superiore, e si trovava nei guai anche lei come lui. Non la conosceva bene, e con lei non aveva scambiato che poche frasi di circostanza tempo prima, quando si era scottato il palmo di una mano con una scarica elettrica durante il servizio. Non sapeva poi molto di lei, se non che era un Guardiamarina, dello staff medico. Era un ufficiale non combattente... ed era disarmata. Erano davvero in un mare di guai.
Ignorava come e perchè si fosse ritrovato lì in quel posto, con quelle persone così strane. Ma si trattava di un medico, una bambina, una donna... e un Romulano.
Cercando di mantenere quel poco sangue freddo che gli rimaneva, Kai tenne il Phaser puntato al petto del Borg, pronto a sparare al minimo cenno di minaccia. Era suo dovere difendere se stesso e i presenti... e lo avrebbe fatto senza esitare, anche se questo avrebbe attirato in un istante tutti gli altri Droni presenti sulla nave.
Decisamente... su di lui si stavano radunando nuvole dense di fango, e su di lui avrebbe piovuto a breve, con ogni probabilità.