07-12-2018, 09:01 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-12-2018, 09:01 AM da Neris.)
For a joined Trill, nothing is more important than to protect the life of the symbiont. Nothing.
Elina Milayn Dax | Joined Trill
Le vacanze erano giunte benvenute. Per quanto Leena non fosse umana e, di conseguenza, non sentisse la necessità di festeggiare il Natale, era decisamente stanca. La guerra con i romulani era stata pesante per lei e il suo equipaggio e, anche dopo la sua conclusione, per il giovane capitano non c'erano state molte occasioni per riposare.
La USS Constellation, infatti, aveva passato l'ultimo anno ad andare avanti e indietro tra il Settore Sol e il confine. Erano molte le risorse necessarie per ricostruire gli avamposti terrestri distrutti nel conflitto e c'era bisogno di qualcuno che sorvegliasse la zona neutrale, in modo da evitare qualsiasi scherzo da parte romulana.
Così, quando finalmente la Constellation aveva ricevuto ordine di tornare sulla Terra per le ordinarie manutenzioni e il suo equipaggio aveva ottenuto qualche meritata settimana di ferie, Leena aveva preso il primo trasporto per il pianeta Trill. Giunta a Leran Manev, aveva passato i giorni successivi nella casa della sorella, a tentare di riparare il rapporto con la figlia di due anni che quasi mai aveva incontrato.
La piccola Nilani in braccio, si stava dirigendo verso la cucina quando improvvisamente un lampo di luce bianca la accecò. Immobilizzatasi, la donna imprecò mentalmente. Era successo di nuovo!
Erano passati due anni da quando la trill aveva avuto un'esperienza a metà tra il sogno e la realtà. Una festa di Halloween, per diversi lati estremamente spaventosa. Ora, alla Vigilia di Natale, si era ritrovata nuovamente avvolta da quella luce che tanto l'aveva tormentata nei suoi incubi.
Cos'è!? Dopo Halloween, hai intenzione di invitarmi ad una festa di Natale... eh, Q!?
Quel pensiero, quasi sarcastico, però, scomparve dalla sua mente una volta che la donna si rese conto del peso ancora presente tra le sue braccia. Quando l'ambiente attorno a lei tornò visibile, l'attenzione di Leena non era rivolta alla strana sala, ai camerieri andoriani o al grande abete. Il suo sguardo era fisso sulla bambina, piagnucolante per il fastidio agli occhi che l'improvvisa luminosità le aveva provocato.
Q... tu... io ti ammazzo! Borbottò, in poco più di un sussurro.
Perché anche Nilani? Q, chiunque e qualunque cosa fosse, avrebbe potuto benissimo lasciarla su Trill, nelle sicure mani di Lyrrin. Invece, aveva deciso di trasportare anche lei in quel posto sconosciuto e potenzialmente pericoloso. Sicuramente, se Leena avesse potuto mettere le mani su Q, l'avrebbe massacrato di botte.
La USS Constellation, infatti, aveva passato l'ultimo anno ad andare avanti e indietro tra il Settore Sol e il confine. Erano molte le risorse necessarie per ricostruire gli avamposti terrestri distrutti nel conflitto e c'era bisogno di qualcuno che sorvegliasse la zona neutrale, in modo da evitare qualsiasi scherzo da parte romulana.
Così, quando finalmente la Constellation aveva ricevuto ordine di tornare sulla Terra per le ordinarie manutenzioni e il suo equipaggio aveva ottenuto qualche meritata settimana di ferie, Leena aveva preso il primo trasporto per il pianeta Trill. Giunta a Leran Manev, aveva passato i giorni successivi nella casa della sorella, a tentare di riparare il rapporto con la figlia di due anni che quasi mai aveva incontrato.
La piccola Nilani in braccio, si stava dirigendo verso la cucina quando improvvisamente un lampo di luce bianca la accecò. Immobilizzatasi, la donna imprecò mentalmente. Era successo di nuovo!
Erano passati due anni da quando la trill aveva avuto un'esperienza a metà tra il sogno e la realtà. Una festa di Halloween, per diversi lati estremamente spaventosa. Ora, alla Vigilia di Natale, si era ritrovata nuovamente avvolta da quella luce che tanto l'aveva tormentata nei suoi incubi.
Cos'è!? Dopo Halloween, hai intenzione di invitarmi ad una festa di Natale... eh, Q!?
Quel pensiero, quasi sarcastico, però, scomparve dalla sua mente una volta che la donna si rese conto del peso ancora presente tra le sue braccia. Quando l'ambiente attorno a lei tornò visibile, l'attenzione di Leena non era rivolta alla strana sala, ai camerieri andoriani o al grande abete. Il suo sguardo era fisso sulla bambina, piagnucolante per il fastidio agli occhi che l'improvvisa luminosità le aveva provocato.
Q... tu... io ti ammazzo! Borbottò, in poco più di un sussurro.
Perché anche Nilani? Q, chiunque e qualunque cosa fosse, avrebbe potuto benissimo lasciarla su Trill, nelle sicure mani di Lyrrin. Invece, aveva deciso di trasportare anche lei in quel posto sconosciuto e potenzialmente pericoloso. Sicuramente, se Leena avesse potuto mettere le mani su Q, l'avrebbe massacrato di botte.