23-02-2019, 03:40 PM
Life doesn't entail awareness and I don't know if awareness implies life. Though my firmware imposes me to safeguard both of them: therefore, as I am sentient although not "alive" to you, I want to exist.
N'veyan Krivakh | Vulcan (Android)
Non sapeva se interpretare la rigidità della trill come la comune risolutezza di un capitano o diffidenza nei suoi confronti ma in entrambi i casi non era una questione prioritaria.
«Dobbiamo trovare il modo di farlo, allora», le rispose, senza rendersi conto di poter risultare brusco.
“Indizio?”. N’veyan considerò diverse soluzioni alla sua curiosa affermazione.
«Pensa si tratti di una sorta di gioco?».
In effetti, se quella situazione era nata dalla mente di un pazzo in grado di manipolare – per quello che aveva potuto constatare – lo spaziotempo a suo piacimento, tutto era possibile, ma anche i pensieri di un soggetto disturbato seguivano uno schema ben preciso, c’era solo da capire quale.
Seguì la traiettoria del suo sguardo e rifletté ad alta voce.
«Se non sono ologrammi e sono alleati di Q, allora sicuramente saranno in possesso di informazioni. In caso contrario, deve esserci qualcosa che lui vuole che capiamo o otteniamo da loro».
Accortosi di essere osservato, il cameriere-folletto si avvicinò nella loro direzione con un braccio dietro la schiena, un altro a reggere il vassoio e un’andatura formale che stonava con praticamente tutto il resto, dalla sua stazza di andoriano al costume.
N’veyan portò lentamente una mano sulla cintura dov’era il tricorder e con movimenti cauti e precisi premé alcuni tasti con una sicurezza di circa il 96% che fossero quelli giusti.
«La cena è di vostro gradimento, signori? Posso servirvi da bere?».
Un andoriano non si sarebbe rivolto in quel modo in nessun caso. Specialmente nei confronti di tre vulcaniani. Ma comunque a una prima analisi dei suoi sensori, sembrò quantomeno composto di materia organica. Non era un ologramma.
«Oh, sì, grazie molte». Per quanto la sacca interna del suo stomaco fosse in grado di raccogliere cibi e bevande, non aveva intenzione di ingerire sostanze offerte da Q né di lasciare che altri lo facessero, ma aveva intenzione di capire cosa fosse reale e cosa no, e quindi di analizzarlo. «Questa festa è eccezionale. Siete stati voi a prepararla? Chi devo ringraziare, signor...?», chiese nella speranza di una risposta, una qualunque, che potesse dargli un indizio. «E’ di tradizione qui da voi festeggiare il Natale? Insolito per degli andoriani».
Il suo tricorder emise un lieve bip, segno che la scansione era completata se aveva inserito i comandi giusti, ma N’veyan rimase impassibile fingendo che non ci fosse stato, prevedendo che non sarebbe servito cercare di coprirlo.
«Dobbiamo trovare il modo di farlo, allora», le rispose, senza rendersi conto di poter risultare brusco.
“Indizio?”. N’veyan considerò diverse soluzioni alla sua curiosa affermazione.
«Pensa si tratti di una sorta di gioco?».
In effetti, se quella situazione era nata dalla mente di un pazzo in grado di manipolare – per quello che aveva potuto constatare – lo spaziotempo a suo piacimento, tutto era possibile, ma anche i pensieri di un soggetto disturbato seguivano uno schema ben preciso, c’era solo da capire quale.
Seguì la traiettoria del suo sguardo e rifletté ad alta voce.
«Se non sono ologrammi e sono alleati di Q, allora sicuramente saranno in possesso di informazioni. In caso contrario, deve esserci qualcosa che lui vuole che capiamo o otteniamo da loro».
Accortosi di essere osservato, il cameriere-folletto si avvicinò nella loro direzione con un braccio dietro la schiena, un altro a reggere il vassoio e un’andatura formale che stonava con praticamente tutto il resto, dalla sua stazza di andoriano al costume.
N’veyan portò lentamente una mano sulla cintura dov’era il tricorder e con movimenti cauti e precisi premé alcuni tasti con una sicurezza di circa il 96% che fossero quelli giusti.
«La cena è di vostro gradimento, signori? Posso servirvi da bere?».
Un andoriano non si sarebbe rivolto in quel modo in nessun caso. Specialmente nei confronti di tre vulcaniani. Ma comunque a una prima analisi dei suoi sensori, sembrò quantomeno composto di materia organica. Non era un ologramma.
«Oh, sì, grazie molte». Per quanto la sacca interna del suo stomaco fosse in grado di raccogliere cibi e bevande, non aveva intenzione di ingerire sostanze offerte da Q né di lasciare che altri lo facessero, ma aveva intenzione di capire cosa fosse reale e cosa no, e quindi di analizzarlo. «Questa festa è eccezionale. Siete stati voi a prepararla? Chi devo ringraziare, signor...?», chiese nella speranza di una risposta, una qualunque, che potesse dargli un indizio. «E’ di tradizione qui da voi festeggiare il Natale? Insolito per degli andoriani».
Il suo tricorder emise un lieve bip, segno che la scansione era completata se aveva inserito i comandi giusti, ma N’veyan rimase impassibile fingendo che non ci fosse stato, prevedendo che non sarebbe servito cercare di coprirlo.