23-02-2019, 10:27 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-02-2019, 10:31 PM da T'Dal.)
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus | Vulcan
Guardai la mia amica e la osservai inclinando leggermente la testa. « A quanto pare nessuna di noi ha qualcosa che desidera» dissi pacatamente, facendo implicitamente riferimento al fatto che io avrei preferito riposare invece di andare in missione. Da quando presi il comando della Saratoga, le missioni erano molto frequenti ed errano stancanti sia a livello fisico sia a quello mentale. Non mi lamentavo, non era logico, ma c’erano stati momenti in cui persino Mestral, notava la mia mancanza di riposo. «Fino a che non troverai delle armi volendo potrai usare il mio phaser.» dissi a Leena pacatamente, per poi notare dei movimenti strani dall’altra parte della sala. La logica mi imponeva di credere alle parole di Elina, perciò non misi mano al comunicatore.
«D’accordo, troveremo un modo di uscire da qui. La situazione non sembra pericolosa, ma la bambina va protetta: è al sicuro? Capisco, troveremo le informazioni che stiamo cercando.» le dissi per poi aggiungere «La nostra missione è quella di salvare vite e anche se siamo solo tre, possiamo farcela.» era il mio modo di parlare da capitano, forse poco vulcaniano, ma pratico e dava un pizzico di energia ai miei sottoposti. Avevo avuto modo di capire che il mio modo di fare non sempre piaceva ed essere una guida, voleva anche dire imparare sul campo.
L'arrivo di un nuovo vulcaniano, lo guardai seriamente, non riconoscendo nessuna nave con quel nome. Poteva essere di nuova costruzione? In fondo, anche la Saratoga era stata varata da poco tempo.
«Lunga vita e prosperità. Capitano T’Dal, USS Saratoga. Sono qui per servire» dissi pacatamente, recitando un vecchio detto vulcaniano. Guardai Elina e notai la sua espressione stranita, probabilmente stava pensando anche lei riguardo la nave e comunque quel vulcaniano… non mi sembrava vulcaniano come modo di porsi. Non che io fossi esattamente il baluardo della purezza genetica in senso stretto e guardando il vestiario, era decisamente “strano”, per utilizzare un canone totalmente umano del termine. Rifiutai cortesemente il cibo che mi veniva offerto dai camerieri: ero vegetariana e non riconoscevo quasi nulla sui vassoi. Feci cenno a N'veyan di interloquire lui con il cameriere, l'apparente loquacità era un dettaglio a cui poter fare affidamento.
"Krampus? Tradizione terrestre" pensai per poi attirare l'attenzione di Leena, lasciando N'veyan discutere un istante con l'andoriano.
«I Krampus sarebbero la rappresentazione del male, della cattiveria, del buio eterno, quindi rappresenterebbero dunque il buio in contrasto con la luce, il bene, rappresentato da San Nicola. Se lui è qui, San Nicola dove si trova?» chiesi a Leena, non aspetteandomi veramente una risposta da parte sua.
«D’accordo, troveremo un modo di uscire da qui. La situazione non sembra pericolosa, ma la bambina va protetta: è al sicuro? Capisco, troveremo le informazioni che stiamo cercando.» le dissi per poi aggiungere «La nostra missione è quella di salvare vite e anche se siamo solo tre, possiamo farcela.» era il mio modo di parlare da capitano, forse poco vulcaniano, ma pratico e dava un pizzico di energia ai miei sottoposti. Avevo avuto modo di capire che il mio modo di fare non sempre piaceva ed essere una guida, voleva anche dire imparare sul campo.
L'arrivo di un nuovo vulcaniano, lo guardai seriamente, non riconoscendo nessuna nave con quel nome. Poteva essere di nuova costruzione? In fondo, anche la Saratoga era stata varata da poco tempo.
«Lunga vita e prosperità. Capitano T’Dal, USS Saratoga. Sono qui per servire» dissi pacatamente, recitando un vecchio detto vulcaniano. Guardai Elina e notai la sua espressione stranita, probabilmente stava pensando anche lei riguardo la nave e comunque quel vulcaniano… non mi sembrava vulcaniano come modo di porsi. Non che io fossi esattamente il baluardo della purezza genetica in senso stretto e guardando il vestiario, era decisamente “strano”, per utilizzare un canone totalmente umano del termine. Rifiutai cortesemente il cibo che mi veniva offerto dai camerieri: ero vegetariana e non riconoscevo quasi nulla sui vassoi. Feci cenno a N'veyan di interloquire lui con il cameriere, l'apparente loquacità era un dettaglio a cui poter fare affidamento.
"Krampus? Tradizione terrestre" pensai per poi attirare l'attenzione di Leena, lasciando N'veyan discutere un istante con l'andoriano.
«I Krampus sarebbero la rappresentazione del male, della cattiveria, del buio eterno, quindi rappresenterebbero dunque il buio in contrasto con la luce, il bene, rappresentato da San Nicola. Se lui è qui, San Nicola dove si trova?» chiesi a Leena, non aspetteandomi veramente una risposta da parte sua.