29-08-2019, 12:49 PM
Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.
Sai Fujiwara | Human
In qualche modo, ce l'avevano fatta. I nemici si erano ritirati, portando con sé feriti ed eventuali morti. Per quanto sarebbe stato preferibile arrestare almeno uno degli invasori, in modo da poterlo interrogare, la situazione non era poi così male. Infatti, dal poco che sapeva di quella specie, con ogni probabilità qualsiasi interrogatorio sarebbe finito nello stesso modo: un buco nell'acqua. La cultura dei Cacciatori si basava sulla caccia ai Tosk, quindi era più che probabile che la loro intrusione fosse esclusivamente legata all'inaspettato ospite arrivato sulla stazione. L'unica cosa positiva era che, tra gli alleati, c'erano stati feriti ma non morti.
Quando il bajoriano lo chiamò, Sai si affrettò ad avvicinarglisi. Ritirò il phaser alla cintura, deciso a sembrare il più possibile innocuo e collaborativo, notando con interesse che l'altro non aveva fatto altrettanto. Per quanto leggermente divertito, non commentò. Dopotutto, il suo obiettivo era quello di interrogare il Tosk. Quindi perché non collaborare quando il bajoriano sembrava volergli offrire la possibilità di farlo?
Sissignore. Rispose, utilizzando volutamente un termine usato soprattutto in ambito militare. Non era preoccupato di suscitare sospetti con quella risposta, in quanto all'altro sarebbe bastata una ricerca nel database per scoprire gli anni che aveva passato nella flotta stellare prima di dare le sue dimissioni. Mi è capitato di leggere un rapporto su di un incidente simile, avvenuto - se non erro - nel 2369 su questa stessa stazione. Se doveva essere sincero, non era sicuro che informazioni su quell'incidente fossero disponibili per i civili, ma la cosa non lo preoccupava per niente. D'altronde, l'anno in cui aveva sfogliato quel rapporto si trovava ancora in servizio sulla USS Toussaint ed aveva acceduto al database della flotta in modo del tutto legale.
Ma tutto quello non aveva realmente importanza. Il punto focale era che l'uomo gli aveva dato silenziosamente l'autorizzazione a procedere. Così, senza farsi spronare ulteriormente, Sai si avvicinò all'alieno che stava venendo proprio in quel momento visitato. Salve, Tosk. Ha combattuto con onore. Iniziò a parlare, attento a non disturbare l'operato dell'ufficiale medico. Anche tu, umano. Rispose l'alieno, lanciandogli nel contempo un'occhiata sospettosa. Era evidente che non si fidasse di quell'antropologo che tanto aveva desiderato parlargli. Sai, mi puoi chiamare Sai. Lo corresse l'uomo, passando anche lui a dargli del tu, mentre si inginocchiava accanto a lui. Dopotutto, sarebbe stato scortese rimanere in piedi quando l'altro era ancora a terra. Prima hai accennato di voler incontrare capo O'Brien. Posso chiederti il motivo? Magari potrei esserti d'aiuto. Se si fosse trattato di riparare nuovamente la sua piccola astronave, non c'era nulla che lui avrebbe potuto fare, ma non c'era nulla di male a provare a chiedere. Se fosse riuscito a guadagnare in qualche modo la sua fiducia, magari l'altro gli avrebbe permesso di fargli domande più personali. Ecco, l'antropologo in lui era alla ribalta.
Forse. La risposta di Tosk fu quasi incerta. O'Brien ha detto che la vostra missione è cercare nuove forme di vita e nuove civiltà. Ma quegli umani hanno parlato di uccidere... perché?
Quando il bajoriano lo chiamò, Sai si affrettò ad avvicinarglisi. Ritirò il phaser alla cintura, deciso a sembrare il più possibile innocuo e collaborativo, notando con interesse che l'altro non aveva fatto altrettanto. Per quanto leggermente divertito, non commentò. Dopotutto, il suo obiettivo era quello di interrogare il Tosk. Quindi perché non collaborare quando il bajoriano sembrava volergli offrire la possibilità di farlo?
Sissignore. Rispose, utilizzando volutamente un termine usato soprattutto in ambito militare. Non era preoccupato di suscitare sospetti con quella risposta, in quanto all'altro sarebbe bastata una ricerca nel database per scoprire gli anni che aveva passato nella flotta stellare prima di dare le sue dimissioni. Mi è capitato di leggere un rapporto su di un incidente simile, avvenuto - se non erro - nel 2369 su questa stessa stazione. Se doveva essere sincero, non era sicuro che informazioni su quell'incidente fossero disponibili per i civili, ma la cosa non lo preoccupava per niente. D'altronde, l'anno in cui aveva sfogliato quel rapporto si trovava ancora in servizio sulla USS Toussaint ed aveva acceduto al database della flotta in modo del tutto legale.
Ma tutto quello non aveva realmente importanza. Il punto focale era che l'uomo gli aveva dato silenziosamente l'autorizzazione a procedere. Così, senza farsi spronare ulteriormente, Sai si avvicinò all'alieno che stava venendo proprio in quel momento visitato. Salve, Tosk. Ha combattuto con onore. Iniziò a parlare, attento a non disturbare l'operato dell'ufficiale medico. Anche tu, umano. Rispose l'alieno, lanciandogli nel contempo un'occhiata sospettosa. Era evidente che non si fidasse di quell'antropologo che tanto aveva desiderato parlargli. Sai, mi puoi chiamare Sai. Lo corresse l'uomo, passando anche lui a dargli del tu, mentre si inginocchiava accanto a lui. Dopotutto, sarebbe stato scortese rimanere in piedi quando l'altro era ancora a terra. Prima hai accennato di voler incontrare capo O'Brien. Posso chiederti il motivo? Magari potrei esserti d'aiuto. Se si fosse trattato di riparare nuovamente la sua piccola astronave, non c'era nulla che lui avrebbe potuto fare, ma non c'era nulla di male a provare a chiedere. Se fosse riuscito a guadagnare in qualche modo la sua fiducia, magari l'altro gli avrebbe permesso di fargli domande più personali. Ecco, l'antropologo in lui era alla ribalta.
Forse. La risposta di Tosk fu quasi incerta. O'Brien ha detto che la vostra missione è cercare nuove forme di vita e nuove civiltà. Ma quegli umani hanno parlato di uccidere... perché?