06-01-2023, 09:17 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-01-2023, 09:57 PM da T'Dal.)
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus | Vulcan
Guardai Korinna e ricambiai a modo mio il sentimento, che trovai caloroso e tentai di rispondere allo stesso modo. Non mi aspettavo nessun risultato, ma volevo provarci: eravamo pur sempre due specie telepatiche, sebbene la mia fosse più una telepatia.. tattile e come tale dovevo toccare la mia amica per una fusione mentale; al contrario il matrimonio con Mestral, il nostro legame costituito dal matrimonio permetteva di mandarci immagini e parlare mentalmente.
Quando Korinna disse che Mestral sarebbe stato d’accordo con lei, mio marito non fece niente per smentire quella cosa, che effettivamente… era corretta.
«Corretto, credo che faccia bene a staccare, sebbene la nostra cultura non preveda.. questo genere di pause.» disse Mestral guardandomi.
Seguimmo Korinna in silenzio, entrambi guardandoci intorno e guardai Tomi: era cresciuto moltissimo dall’ultima volta che mi vide e sebbene rimasi parzialmente delusa dal fatto che non mi avesse riconosciuta, beh era sicuramente passato troppo tempo, l'ultima volta era sicuramente troppo piccolo per avere dei ricordi nitidi della sottoscritta e comunque non era vulcaniano.
Alla domanda del bambino, serrai la mandibola leggermente.
Sapevo che Mestral aveva lo sguardo su di me e sentii la sua voce grazie il legame. // T'Dal è un bambino, non credo conosca la differenza tra noi e i romulani, che devo ricordarti che la differenza è molto labile. Non credo nemmeno sappia della sorte del nostro pianeta natale. Vorrei ricordarti che nemmeno io sapevo quanto ti abbia fatto male la distruzione di Vulcano da parte di Nero e me ne hai parlato solo qualche giorno fa.//
//Non era necessario che tu sapessi.//
//Beh, siamo sposati, la logica suppone che questo argomento possa essere un argomento di discussione.//
Ci guardammo e mi resi conto di aver fatto la mia solita espressione di tacita rassegnazione che avevo acquisito da quando ero al comando. In quel momento, nella nostra conversazione privata sospirai, prima di rivolgermi al bambino.
«Siamo vulcaniani. Credo sia passato davvero troppo tempo dall'ultima volta che ti ho visto. Dovrebbero essere passati sei anni e cinque mesi.» risposi, riflettendo poi ad alta voce. Avevo legami, li conservavo, li tenevo stretti il più possibile ma il lavoro aveva la precedenza e persino Betazed, che avevo già avuto di visitare una volta, aveva iniziato a sembrarmi… vagamente ostile ed ero sulla difensiva. Tutto il mio mondo era dentro la cabina della Saratoga e capivo perché la maggior parte dei capitani non aveva famiglia: il loro lavoro li teneva concentrati lì. Mi chiesi per un momento che stesse facendo il mio primo ufficiale. Si comportava bene sul lavoro, perché si stava prendendo le sue prime libertà, cosa che apprezzavo, avevo necessità di avere un punto di vista emotivo e di discutere con lui di ciò che accadeva in missione.
«Questi sono i nostri vestiti tradizionali. Sebbene, mia moglie stesse per venire con la divisa e ho dovuto convincerla.» disse Mestral pacatamente prima rivolto al bambino, poi a Korinna, riportandomi al momento presente.
«Sarebbe stata utile nel caso ci sia un’emergenza.»
«Devo ricordarti che il comando ha già abusato troppo della Saratoga? è logico lasciarvi risposare. L’emergenza può essere gestita da un tuo collega.»
"Ecco, ci risiamo." pensando guardandomi intorno.
Quando Korinna disse che Mestral sarebbe stato d’accordo con lei, mio marito non fece niente per smentire quella cosa, che effettivamente… era corretta.
«Corretto, credo che faccia bene a staccare, sebbene la nostra cultura non preveda.. questo genere di pause.» disse Mestral guardandomi.
Seguimmo Korinna in silenzio, entrambi guardandoci intorno e guardai Tomi: era cresciuto moltissimo dall’ultima volta che mi vide e sebbene rimasi parzialmente delusa dal fatto che non mi avesse riconosciuta, beh era sicuramente passato troppo tempo, l'ultima volta era sicuramente troppo piccolo per avere dei ricordi nitidi della sottoscritta e comunque non era vulcaniano.
Alla domanda del bambino, serrai la mandibola leggermente.
Sapevo che Mestral aveva lo sguardo su di me e sentii la sua voce grazie il legame. // T'Dal è un bambino, non credo conosca la differenza tra noi e i romulani, che devo ricordarti che la differenza è molto labile. Non credo nemmeno sappia della sorte del nostro pianeta natale. Vorrei ricordarti che nemmeno io sapevo quanto ti abbia fatto male la distruzione di Vulcano da parte di Nero e me ne hai parlato solo qualche giorno fa.//
//Non era necessario che tu sapessi.//
//Beh, siamo sposati, la logica suppone che questo argomento possa essere un argomento di discussione.//
Ci guardammo e mi resi conto di aver fatto la mia solita espressione di tacita rassegnazione che avevo acquisito da quando ero al comando. In quel momento, nella nostra conversazione privata sospirai, prima di rivolgermi al bambino.
«Siamo vulcaniani. Credo sia passato davvero troppo tempo dall'ultima volta che ti ho visto. Dovrebbero essere passati sei anni e cinque mesi.» risposi, riflettendo poi ad alta voce. Avevo legami, li conservavo, li tenevo stretti il più possibile ma il lavoro aveva la precedenza e persino Betazed, che avevo già avuto di visitare una volta, aveva iniziato a sembrarmi… vagamente ostile ed ero sulla difensiva. Tutto il mio mondo era dentro la cabina della Saratoga e capivo perché la maggior parte dei capitani non aveva famiglia: il loro lavoro li teneva concentrati lì. Mi chiesi per un momento che stesse facendo il mio primo ufficiale. Si comportava bene sul lavoro, perché si stava prendendo le sue prime libertà, cosa che apprezzavo, avevo necessità di avere un punto di vista emotivo e di discutere con lui di ciò che accadeva in missione.
«Questi sono i nostri vestiti tradizionali. Sebbene, mia moglie stesse per venire con la divisa e ho dovuto convincerla.» disse Mestral pacatamente prima rivolto al bambino, poi a Korinna, riportandomi al momento presente.
«Sarebbe stata utile nel caso ci sia un’emergenza.»
«Devo ricordarti che il comando ha già abusato troppo della Saratoga? è logico lasciarvi risposare. L’emergenza può essere gestita da un tuo collega.»
"Ecco, ci risiamo." pensando guardandomi intorno.