08-03-2023, 11:39 PM
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus | Vulcan
«Credo che per certe cose, non bisogna rivolgersi a noi. Siamo un popolo pacifico. In ogni caso, addestramento non è esattamente la parola che userei» disse Mestral pacatamente e sentivo il suo sguardo posato su di me che non avevo toccato ancora la mia fetta di torta. Lui l'aveva educatamente mangiata e non me ne ero resa conto. Me la porse e io l'addentai con poca convinzione.
Ascoltai le parole di Korinna, sapevo che avesse ragione e la mia logica era fallace. Dentro di me, ero sinceramente dispiaciuta che la mia amica non potesse avere pieno accesso ai miei sentimenti: la mia cultura li aveva imbrigliati e a meno che non avessero delle spore come quelle del pianeta, non potevo mostrarle anche se non avrei desiderato che fossero così tanto visibili.
//Si, mi era sempre piaciuto essere un navigatore e forse sono esausta, perciò non vedo la mia situazione lavorativa analizzata logicamente. La tua logica è ineccepibile. Devo dire che le tradizioni delle famiglie vulcaniane sono rigide, tanto da influenzare non solo il futuro matrimonio di un bambino, ma anche le sue scelte di vita e la sua carriera, solitamente quella tradizionale di famiglia. In queste condizioni, risulta difficile per un giovane vulcaniano conciliare le sue ambizioni e le sue scelte col volere dei membri della famiglia. [b]Il matrimonio per noi è complesso, i matrimoni vengono sempre combinati dai genitori durante l'infanzia degli sposi e non ci si aspetta che si provi amore coniugale. Ci sono delle clausole che permettono ai due promessi sposi di non sposarsi, ma solitamente prima del matrimonio. Persino i vestiti, se ci pensi, è stato mio marito a suggerirmi di indossarli.// [/b]dissi pacatamente, cercando di far capire perché ero riluttante a divorziare da Mestral //So che sto mentendo a me stessa, Korinna. Non potrei amarlo, so che è un brav'uomo e si merita qualcuno che condivide i suoi ideali, potrei davvero fermarmi da qualche parte e avere dei figli, ma non con lui. Dopo la morte di mio padre ho sempre pensato di dover rispettare almeno questo suo desiderio. Tutto quello che sta succedendo mi sta facendo agire in maniera illogica. C'è modo di divorziare. Parlerò presto con Mestral e con il dottore, spiegare ad entrambi ciò che sta succedendo e cosa provo. // ammisi.
L'holocom iniziò a trillare e avvertii i presenti che avrei preso la conversazione.
//T'Dal, sei in ferie e siamo a casa di amici. Non pensavo l'avessi portato.// disse Mestral
///Lo so, ma potrebbe essere importante. Non si sa mai.// gli dissi pacatamente e mi allontanai di abbastanza perché non venissimo interrotti e guardai l'ologramma. Le mie guance diventarono di un leggero color verde quando vidi il medico di bordo della Saratoga.
«T'Dal, scusami se ti disturbo.»
«Dottore. Va tutto bene?» chiesi guardando dall'holocom.
«Certo. Da quando non mi chiami per nome quando non siamo in servizio?» mi chiese l'altro.
«Abitudine.» dissi, ma non volevo che Mestral sentisse che lo chiamassi per nome di battesimo.
[i]«Facciamo finta che ti credo[/i]» disse in un primo momento divertito per poi aggiungere [i][i]«immagino [/i]che tuo marito sia presente, comunque, volevo solo dirti che ti ho mandato i documenti che ti avevo promesso, nonché volevo [/i]assicurarmi che stessi bene, non avevi una bella cera. Mi raccomando rilassati, cerca di dormire e mangiare correttamente. Voglio ricordarti che i tuoi ritmi non sono sostenibili a lungo termine e non devi tendere l'orecchio per controllare l'equipaggio. Ordini del medico e se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.[i]» [/i]disse lui con un sorriso.
«Ci provo. Non dovresti essere in licenza?»
[i]«Sono in licenza, esattamente come te. Dove ti trovi? Non mi sembra New Vulcano.»[/i]
«No, sono a casa di amici su Betazed. Tu dove ti trovi?» chiesi.
[i]«A casa. La mia offerta di farti vedere dove sono cresciuto è sempre valida.»[/i]
«Potrei accettare. Dovremmo parlare quando prendiamo servizio o magari anche prima.» dissi sentendo che qualcuno si stava avvicinando «Devo andare. Riposati, ordine del capitano.»
[i]«Non ti preoccupare per me, T'Dal, ciao.»[/i]
«Ciao.» dissi e guardai in un punto in lontananza.
«Adesso torno da voi.» ammisi senza girarmi.
Ascoltai le parole di Korinna, sapevo che avesse ragione e la mia logica era fallace. Dentro di me, ero sinceramente dispiaciuta che la mia amica non potesse avere pieno accesso ai miei sentimenti: la mia cultura li aveva imbrigliati e a meno che non avessero delle spore come quelle del pianeta, non potevo mostrarle anche se non avrei desiderato che fossero così tanto visibili.
//Si, mi era sempre piaciuto essere un navigatore e forse sono esausta, perciò non vedo la mia situazione lavorativa analizzata logicamente. La tua logica è ineccepibile. Devo dire che le tradizioni delle famiglie vulcaniane sono rigide, tanto da influenzare non solo il futuro matrimonio di un bambino, ma anche le sue scelte di vita e la sua carriera, solitamente quella tradizionale di famiglia. In queste condizioni, risulta difficile per un giovane vulcaniano conciliare le sue ambizioni e le sue scelte col volere dei membri della famiglia. [b]Il matrimonio per noi è complesso, i matrimoni vengono sempre combinati dai genitori durante l'infanzia degli sposi e non ci si aspetta che si provi amore coniugale. Ci sono delle clausole che permettono ai due promessi sposi di non sposarsi, ma solitamente prima del matrimonio. Persino i vestiti, se ci pensi, è stato mio marito a suggerirmi di indossarli.// [/b]dissi pacatamente, cercando di far capire perché ero riluttante a divorziare da Mestral //So che sto mentendo a me stessa, Korinna. Non potrei amarlo, so che è un brav'uomo e si merita qualcuno che condivide i suoi ideali, potrei davvero fermarmi da qualche parte e avere dei figli, ma non con lui. Dopo la morte di mio padre ho sempre pensato di dover rispettare almeno questo suo desiderio. Tutto quello che sta succedendo mi sta facendo agire in maniera illogica. C'è modo di divorziare. Parlerò presto con Mestral e con il dottore, spiegare ad entrambi ciò che sta succedendo e cosa provo. // ammisi.
L'holocom iniziò a trillare e avvertii i presenti che avrei preso la conversazione.
//T'Dal, sei in ferie e siamo a casa di amici. Non pensavo l'avessi portato.// disse Mestral
///Lo so, ma potrebbe essere importante. Non si sa mai.// gli dissi pacatamente e mi allontanai di abbastanza perché non venissimo interrotti e guardai l'ologramma. Le mie guance diventarono di un leggero color verde quando vidi il medico di bordo della Saratoga.
«T'Dal, scusami se ti disturbo.»
«Dottore. Va tutto bene?» chiesi guardando dall'holocom.
«Certo. Da quando non mi chiami per nome quando non siamo in servizio?» mi chiese l'altro.
«Abitudine.» dissi, ma non volevo che Mestral sentisse che lo chiamassi per nome di battesimo.
[i]«Facciamo finta che ti credo[/i]» disse in un primo momento divertito per poi aggiungere [i][i]«immagino [/i]che tuo marito sia presente, comunque, volevo solo dirti che ti ho mandato i documenti che ti avevo promesso, nonché volevo [/i]assicurarmi che stessi bene, non avevi una bella cera. Mi raccomando rilassati, cerca di dormire e mangiare correttamente. Voglio ricordarti che i tuoi ritmi non sono sostenibili a lungo termine e non devi tendere l'orecchio per controllare l'equipaggio. Ordini del medico e se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.[i]» [/i]disse lui con un sorriso.
«Ci provo. Non dovresti essere in licenza?»
[i]«Sono in licenza, esattamente come te. Dove ti trovi? Non mi sembra New Vulcano.»[/i]
«No, sono a casa di amici su Betazed. Tu dove ti trovi?» chiesi.
[i]«A casa. La mia offerta di farti vedere dove sono cresciuto è sempre valida.»[/i]
«Potrei accettare. Dovremmo parlare quando prendiamo servizio o magari anche prima.» dissi sentendo che qualcuno si stava avvicinando «Devo andare. Riposati, ordine del capitano.»
[i]«Non ti preoccupare per me, T'Dal, ciao.»[/i]
«Ciao.» dissi e guardai in un punto in lontananza.
«Adesso torno da voi.» ammisi senza girarmi.