03-06-2023, 06:49 PM
Korinna Suder
Betazoid
Per un istante Korinna fu sollevata dal fatto che T'Dal fosse disposta a prendersi l'onere di portare a termine quel lavoro per lei. Un lavoro che sarebbe potuto servire a ripulire l'immagine di suo figlio dalle accuse di chi non lo conosceva. Poi sopraggiunse un lieve senso di colpa, non appena si rese conto che, quel lavoro, sarebbe spettato a lei... e che nonostante tutto non era in grado di farlo. Era ormai sulla soglia del giardino quando la vulcaniana le suggerì di scambiare due parole con suo marito e di prendersi del tempo per sé, premurandosi di informarla che, se lo avesse desiderato, sarebbe andata a chiamarla non appena terminato il lavoro.
Korinna abbassò lo sguardo sui sassolini che ricoprivano il terreno sul retro dell'abitazione, dove si trovava il giardino. Un insetto verde smeraldo stava passeggiando tra di essi, arrampicandosi agilmente tra uno e l'altro. No. rispose Korinna che, quando poteva, preferiva la comunicazione telepatica all'incespicare per tradurre i propri pensieri in parole. Non sarà necessario. precisò, voltandosi per ritornare a sedersi accanto all'amica: non si era mai tirata indietro di fronte alla verità, per quanto dolorosa, e Tomi aveva ragione. Non poteva cambiare quello che era successo, ma anche se con un po' di ritardo poteva dimostrare che credeva nella buona fede di suo figlio. Vediamo se il computer riesce a rintracciare menzioni di questo Gabor all'interno dei file... disse, impostando personalmente la chiave di ricerca.
Fece a malapena in tempo ad attivare la ricerca, che il suono inconfondibile del teletrasporto annunciò l'arrivo di qualcuno. Bastarono pochi istanti perché un cardassiano, armato di phaser, si materializzasse proprio accanto all'ingresso della cucina. Il signor Gabor, presumo lo accolse Korinna, scrutando l'uomo con aria severa. Non aveva idea di quanti anni avesse, ma a occhio aveva la stessa età del suo figlio minore.
So degli agenti appostati qui fuori le informò lui azzardatevi a chiamarli e non vivrete abbastanza a lungo da vedere il loro arrivo le minacciò. Korinna drizzò fieramente la testa Un po' di rispetto, giovanotto! protestò, ma era evidente che il cardassiano non le stesse prestando attenzione, perché rivolse a T'Dal un'occhiata interrogativa.
Korinna abbassò lo sguardo sui sassolini che ricoprivano il terreno sul retro dell'abitazione, dove si trovava il giardino. Un insetto verde smeraldo stava passeggiando tra di essi, arrampicandosi agilmente tra uno e l'altro. No. rispose Korinna che, quando poteva, preferiva la comunicazione telepatica all'incespicare per tradurre i propri pensieri in parole. Non sarà necessario. precisò, voltandosi per ritornare a sedersi accanto all'amica: non si era mai tirata indietro di fronte alla verità, per quanto dolorosa, e Tomi aveva ragione. Non poteva cambiare quello che era successo, ma anche se con un po' di ritardo poteva dimostrare che credeva nella buona fede di suo figlio. Vediamo se il computer riesce a rintracciare menzioni di questo Gabor all'interno dei file... disse, impostando personalmente la chiave di ricerca.
Fece a malapena in tempo ad attivare la ricerca, che il suono inconfondibile del teletrasporto annunciò l'arrivo di qualcuno. Bastarono pochi istanti perché un cardassiano, armato di phaser, si materializzasse proprio accanto all'ingresso della cucina. Il signor Gabor, presumo lo accolse Korinna, scrutando l'uomo con aria severa. Non aveva idea di quanti anni avesse, ma a occhio aveva la stessa età del suo figlio minore.
So degli agenti appostati qui fuori le informò lui azzardatevi a chiamarli e non vivrete abbastanza a lungo da vedere il loro arrivo le minacciò. Korinna drizzò fieramente la testa Un po' di rispetto, giovanotto! protestò, ma era evidente che il cardassiano non le stesse prestando attenzione, perché rivolse a T'Dal un'occhiata interrogativa.