02-08-2023, 08:44 PM
Korinna Suder
Betazoid
Korinna rivolse a Pavel un'occhiata sorpresa immagino che le storie ai limiti dell'incredibile non ti saranno mancate sull'Enterprise. Ricordo che quella nave ha sempre avuto una certa fama... disse la betazoide, ricordando di averne sentite di tutti i colori sia sulla nave che sui capitani che si erano succeduti al suo comando. Quel pensiero durò un istante, poi le parole di Pavel le strapparono un sorriso oh. No... sbottare in effetti non l'ho mai vista... ma conoscendo tua moglie da più di un secolo posso assicurarti che ci sono state volte in cui l'ho vista molto vicina a perdere il controllo disse, ammiccando in direzione dell'amica. ... e non credo avresti accettato di andare a vivere su Vulcano se davvero la vita lì fosse tanto noiosa. Non sono nata ieri, Pavel. lo rimproverò bonariamente.
Sono qui! rispose Korinna, senza tuttavia alzarsi, quando la voce di Kawanda la salutò. Sono felice che vada tutto bene e non preoccuparti per i tuoi genitori: sono in buone mani disse scherzosamente, ben sapendo che era più probabile che i due si prendessero cura di lei, che il contrario... ma le piaceva almeno credere di poter essere una buona padrona di casa. Quando T'Dal chiuse la comunicazione, Korinna richiamò telepaticamente il suo maggiordomo e non ci volle molto prima che Sal comparisse nuovamente all'ingresso per poi affrettarsi ad aiutare l'anziana a rialzarsi dalla poltrona. Dobbiamo cambiare queste dannate macchine di tortura, non è possibile fare tutta questa fatica ogni volta! brontolò Korinna. Solitamente non era un problema per lei farsi aiutare, ma vedere come T'Dal era ancora piena di energia e libera di muoversi l'aveva fatta sentire, per contrasto, ancora più vecchia di quanto non fosse.
La betazoide, comunque, non protestò quando Sal la accompagnò fino all'auto, aiutandola ad accomodarsi per poi condurre tutti quanti fino al centro del paese. Le strade erano state interamente decorate con ghirlande di fiori e, nella piazza centrale, tra ologrammi che riproducevano scene di vita di un tempo, erano stati portati alcuni tavoli antichi che profumavano di legno e delle erbe aromatiche che erano state disposte ovunque. L'atmosfera era piuttosto silenziosa, ma non sarebbe certo servita una grande intuizione per capire che, i presenti, erano per lo più impegnati in fitte conversazioni telepatiche, sottolineato dal concitato gesticolare di alcuni.
Korinna! esclamò una donna non appena la vide arrivare, sbracciandosi in segno di saluto. Fate finta di non averla vista... sibilò Korinna agli accompagnatori, distogliendo rapidamente lo sguardo per cercare un tavolo.
Sono qui! rispose Korinna, senza tuttavia alzarsi, quando la voce di Kawanda la salutò. Sono felice che vada tutto bene e non preoccuparti per i tuoi genitori: sono in buone mani disse scherzosamente, ben sapendo che era più probabile che i due si prendessero cura di lei, che il contrario... ma le piaceva almeno credere di poter essere una buona padrona di casa. Quando T'Dal chiuse la comunicazione, Korinna richiamò telepaticamente il suo maggiordomo e non ci volle molto prima che Sal comparisse nuovamente all'ingresso per poi affrettarsi ad aiutare l'anziana a rialzarsi dalla poltrona. Dobbiamo cambiare queste dannate macchine di tortura, non è possibile fare tutta questa fatica ogni volta! brontolò Korinna. Solitamente non era un problema per lei farsi aiutare, ma vedere come T'Dal era ancora piena di energia e libera di muoversi l'aveva fatta sentire, per contrasto, ancora più vecchia di quanto non fosse.
La betazoide, comunque, non protestò quando Sal la accompagnò fino all'auto, aiutandola ad accomodarsi per poi condurre tutti quanti fino al centro del paese. Le strade erano state interamente decorate con ghirlande di fiori e, nella piazza centrale, tra ologrammi che riproducevano scene di vita di un tempo, erano stati portati alcuni tavoli antichi che profumavano di legno e delle erbe aromatiche che erano state disposte ovunque. L'atmosfera era piuttosto silenziosa, ma non sarebbe certo servita una grande intuizione per capire che, i presenti, erano per lo più impegnati in fitte conversazioni telepatiche, sottolineato dal concitato gesticolare di alcuni.
Korinna! esclamò una donna non appena la vide arrivare, sbracciandosi in segno di saluto. Fate finta di non averla vista... sibilò Korinna agli accompagnatori, distogliendo rapidamente lo sguardo per cercare un tavolo.