22-08-2023, 07:24 PM
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Rahnaz Mezza Klingon
La complessità della questione è innegabile, ed immagino che ai suoi occhi Kaas sia troppo compromesso psicologicamente per essere considerato pienamente consapevole della gravità delle sue azioni. Pronunciare quelle parole fu più difficile di quanto si aspettasse. Il disagio che stava provando era tale che Seeth a malapena riusciva a stare ferma sulla sedia, trattenendo a stento il desiderio di alzarsi, camminare per la stanza o comunque fare qualcosa per sfogare le sue emozioni. Analizzare la situazione in maniera il più possibile imparziale non solo le risultava difficile ma anche le provocava dolore psicologico. Il suo sangue klingon stava chiedendo, anzi pretendendo, vendetta. Non al punto di voler giustiziare Kaas personalmente, ma abbastanza per desiderare la sua morte. Ammettere che Kaas non era solo il criminale ma anche parzialmente una vittima, che non era in sé e probabilmente era stato manipolato in maniera non poi così dissimile da Idaris, non era facile.
Kaas non ha futuro, non nell'Impero. Riprese a parlare. Anche se in qualche modo lei riuscisse a farlo riconoscere come una terza persona, estranea ai fatti, alla fine quello che gli rimarrebbe sarebbe il suicidio rituale. Prima di diventare un criminale, Kaas ha sacrificato tutto per l'Impero: la sua identità, la sua specie, il suo orgoglio... la sua stessa vita. Non sono informata sui metodi del servizio segreto sotto cui ha servito, ma dubito fortemente che fosse in previsione un suo ritorno in territorio klingon. Immagino che, una volta attivato, il suo compito finale lo avrebbe portato alla morte. Terribile, forse, ma è la via klingon. Fece una breve pausa. Se Kaas non l'avesse già buttato via, quello che lei sta proponendo sarebbe equivalente a togliergli l'ultimo briciolo di identità klingon in suo possesso: il suo onore.
Quindi, a meno che lei abbia un modo per dargli una vita degna di essere vissuta fuori dall'Impero, Tra l'altro, considerando la nazionalità di Korinna, nello stesso pianeta da cui proveniva il vero Erulen e in cui viveva la sua famiglia... una famiglia che avrebbe meritato di poter piangere il figlio perduto e sapere che era stato vendicato. mi lasci concentrare sulla liberazione di Idaris. Per quanto sia un criminale, i suoi crimini sono ben lontani dall'aver distrutto centinaia di vite e aver quasi provocato una guerra.
E, sottinteso, c'era anche un: "mi lasci la mia vendetta".
Kaas non ha futuro, non nell'Impero. Riprese a parlare. Anche se in qualche modo lei riuscisse a farlo riconoscere come una terza persona, estranea ai fatti, alla fine quello che gli rimarrebbe sarebbe il suicidio rituale. Prima di diventare un criminale, Kaas ha sacrificato tutto per l'Impero: la sua identità, la sua specie, il suo orgoglio... la sua stessa vita. Non sono informata sui metodi del servizio segreto sotto cui ha servito, ma dubito fortemente che fosse in previsione un suo ritorno in territorio klingon. Immagino che, una volta attivato, il suo compito finale lo avrebbe portato alla morte. Terribile, forse, ma è la via klingon. Fece una breve pausa. Se Kaas non l'avesse già buttato via, quello che lei sta proponendo sarebbe equivalente a togliergli l'ultimo briciolo di identità klingon in suo possesso: il suo onore.
Quindi, a meno che lei abbia un modo per dargli una vita degna di essere vissuta fuori dall'Impero, Tra l'altro, considerando la nazionalità di Korinna, nello stesso pianeta da cui proveniva il vero Erulen e in cui viveva la sua famiglia... una famiglia che avrebbe meritato di poter piangere il figlio perduto e sapere che era stato vendicato. mi lasci concentrare sulla liberazione di Idaris. Per quanto sia un criminale, i suoi crimini sono ben lontani dall'aver distrutto centinaia di vite e aver quasi provocato una guerra.
E, sottinteso, c'era anche un: "mi lasci la mia vendetta".